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#1 |
Utente regolare
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Siamo ormai alla vigilia dell'apertura per quanto riguarda la caccia di selezione nei comprensori alpini: nella meticolosa fase di preparazione c'è ovviamente la taratura della carabina che, nel caso del sottoscritto, viene purtroppo fatta in condizioni differenti a quelle che effettivamente si troveranno su terreno di caccia.
Nella fattispecie ho tarato l'arma a 200 metri in un poligono a 400 metri slm, con i 30 gradi d'agosto quando, parlando di camoscio, facilmente mi troverò nella condizione di sparare lontano, a 2000 metri slm con una temperatura di almeno 10 gradi inferiore. I dubbi mi assalgono: quanto varia la traiettoria nei 1600 metri di dislivello? E la temperatura quanto influisce invece? Si può ragionevolmente mantenere detta taratura e pensare di compensare al momento del tiro? O vale la pena rifare la taratura a quote più elevate (a quelle quote però poligoni non ci sono)? Voi come fate? Grazie |
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#2 |
Guru del forum
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Ciao
qui hai la risposta d'esperienza e la simulazione digitale ![]() http://www.ilbraccoitaliano.net/foru...ad.php?t=72052 |
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#3 | |
Utente regolare
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![]() Quote:
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#4 |
Guru del forum
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Figurati,
me la ricordavo perché è un quesito su cui mi sono interrogato anche io ![]() |
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Tag |
altezza, balistica, del, livello, mare, relazione, resa, sul, tra |
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