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Usi il buonsenso..... rarissimo al giorno d'oggi! In tutti gli ambiti.... compreso anche questo.Dove mangia la fucilata mangia il cacciatore
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Se non sono indiscreto.. quanti animali tirate all’anno?
Perché effettivamente se si caccia con una certa intensità e si tirano qualche decina di animali all’anno capisco i problemi di cui parlate
Se invece si tirano 2/3 animali all’anno il discorso cambiaCommenta
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Ti assicuro che il problema di cui parlano sussiste anche se si tira un solo animale l'anno e quello malauguratamente fa i metri giusti per andarsi ad imbucare...
So di gente che spara più decine di animali l'anno e rarissimamente( se non mai) si trova ad affrontare tale problema.
Quanti animali in genere?
Ci sono anni che siamo strapieni di suidi e di conseguenza abbiamo moltissime occasioni di tirare, soprattutto nei periodi di minore disturbo.
Personalmente rispetto a qualche tempo fa sono diventato molto selettivo riguardo ai capi a cui scelgo di tirare e ne sparo un minimo di cinque o sei".. appostati per tempo e aspetta immobile. La preda scruterá a lungo l'ambiente circostante , se nel mentre ti sarai mosso per quella sera non vedrai nulla!"Commenta
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Ti rispondo ora con aggiornamento Live.
Avendo 2 distretti di cui 1 con zona a 10min da casa e l'altro a Volterra con 25 min da casa.
Nella sessione invernale si arriva a 3/4 capi per distretto all'anno .. nella estiva di 1/2 maschi l'anno.
Il limite che mi pongo sul capriolo è di non sparare alle femmine dopo il 15 febbraio.... infatti anche stasera ho tirato a un piccolo femmina.... casualmente alla solita distanza di quello di ieri mattina anche se in un distretto diverso.
Preso dietro spalla.... ho una zona piu aperta e meno difficoltosa, ed ho provato questo tiro che l'animale al colpo ha fatto un salto per aria per poi crollare dopo una corsetta di 15mt.

---------- Messaggio inserito alle 08:19 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 08:11 PM ----------
Ultima modifica Tom Sierra; 09-03-23, 20:19.Dove mangia la fucilata mangia il cacciatore
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Dal punto di vista gestionale sicuramente si mentre dal punto di vista "umano/cacciatore" è una delle cose più tristi che abbia letto su questo forumCommenta
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È vero che lasciare un animale nel bosco è una cosa triste, irrispettosa e che, a chi ha un minimo di coscienza, fa passare la voglia di andare a caccia. Nessuno qua penso che prende a cuor leggero un ferimento.
Detto questo....per essere cacciatori e gestori non è necessario mangiare tutto quello che si preleva!
Come più volte detto io molto raramente mangio capriolo (non lo amo particolarmente) mentre di cinghiale ne tengo uno non grande all anno.
Il resto lo porto al centro sosta selvaggina dell ATC.
Mi impegno molto nella gestione sia per la piccola selvaggina (ho l azienda in una zrc) che per gli ungulati (sono responsabile del distretto di caccia di selezione al capriolo).
Quindi anche se non so trattare la spoglia come si deve (ma non va certo sprecata) credo proprio di fare la mia parte.
Un amico che non c e più era solito dire che lo spessore di un cacciatore si misura non in quanti animali prende ma in quanti ne "produce"!!
Si riferiva alle opere di volontariato che ognuno di noi dovrebbe fare.
Vi assicuro poi che nella gestione della zrc (ma anche per il distretto) non mancano certo i professori, tecnici ed esperti vari.....ma mancano le braccia per fare nella pratica le opere necessarie!!
Ho divagato....scusateThe Rebel![;)]Commenta
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In un sistema di gestione virtuoso tolti 2/3 capi pro capite per uso alimentare, il resto dovrebbe entrare in filiera.
Non ci vedrei niente di male se un cacciatore abbattesse anche 30 capi all’anno e questi venissero venduti per finalità gestionali.
Con gli introiti (piccoli o grandi che siano) si potrebbero fare molte cose. Banalmente anche solo creare un centro di sosta.
Così come spero si arrivi a vendere una quota di capi in esubero a cacciatori foranei che sono disposti a sborsare qualche soldo per fare un abbattimento. Magari facendosi accompagnare dai cacciatori locali, che per l’accompagnamento potrebbero guadagnare qualcosa.
Scusate l’OTCommenta
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Con tutti gli animali che c'è da abbattere se li mangiassi tutti mi verrebbe la gotta!Dove mangia la fucilata mangia il cacciatore
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Bho?
Probabilmente la mia perplessità deriva principalmente dal mio contesto differente dal tuo.
Ed è sull'aspetto "pagamento".
Sarà che qui il contenimento ( ai soli suidi) è diventato necessità solo da quando agli ingenti danni all'agricoltura si è aggiunto il potenziale, e reale, rischio di p.s.a.
Fatto sta che i cacciatori formati a metterlo in atto lo faranno a loro spese e responsabilità.
Quindi se già stanno rendendo un grosso servizio alla comunità, almeno non pretendiamo pagamenti da questi.
Può star bene invece quanto dici sull'inserimento dei capi prelevati nella filiera alimentare anche se io lo vedrei bene in una utopistica filiera sottoforma di dono ai bisognosi.
Per i capi abbattuti, noi qui abbiamo diverse opzioni, i miei in piccolissima parte andranno al consumo personale s.l. e tutti gli altri al carnaio, almeno che non mi mettano a disposizione dei centri di raccolta e deposito che mi diano una soluzione più comoda e meno dispendiosa.
---------- Messaggio inserito alle 08:18 AM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 07:58 AM ----------
Rispondevo a Luca.".. appostati per tempo e aspetta immobile. La preda scruterá a lungo l'ambiente circostante , se nel mentre ti sarai mosso per quella sera non vedrai nulla!"Commenta
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Faccio un esempio calzante e veritiero:
Qua in Toscana ( anche in altre regioni) vengono svolti attività di controllo, ovvero abbattimenti su diverse specie di animali per contenere danni alle coltivazioni, protezione della selvaggina stanziale e salvaguardia dell'ecosistema.
Gli interventi vengono svolti su diverse specie come: Cinghiale, volpe, piccione, storno, minilepre, tortora dal collare, nutria e corvidi.
Vengono svolti in 4 diverse modalità ognuna in base al tipo di animale: girata con 2 cani limieri, braccata, aspetto e cattura mediante gabbie Larsen.
La scorsa Estate mi è capitato di partecipare a qualche intervento all'aspetto al cinghiale e volpe ( gli interventi di contenimento per la legge non sono considerati caccia)
I capi abbattuti DEVONO ESSERE devoluti sia ai proprietari terrieri che all'ATC tramite il centro di sosta..... al "cacciatore/abbattitore" in questi casi non viene riconosciuto nulla.
Nella caccia di selezione dove la GESTIONE è basilare per l'alto numero di ungulati presenti, è previsto che il cacciatore su sua libera decisione puo devolvere tramite piccolo compenso il capi che abbatte al centro di sosta che è lo stesso dove vengono devoluti i capi di contenimento.
Ora affermare che dobbiamo andare a caccia perchè dobbiamo mangiare ciò che cacciamo è sia anacronistico che molto ma molto ipocrita.
1/2 capi li tengo per me molto volentieri..... ma il resto se viene devoluto ai centri di sosta che valorizzano la carne e la introducono sul mercato alimentare è solo un bene.
E il cacciatore ci fa anche un gran figura verso la comunità.
La Toscana che tanti "criticano" per i suoi abitanti un po zuzzerelloni.... volente o nolente è la regione piu avanti e proiettata verso un futuro che sa di presente.
Pero' come piace a molti montanari ( detto in senso amichevole) venir giu a sparare a Cervi, caprioli e cinghiali.....Dove mangia la fucilata mangia il cacciatore
Commenta
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Ritengo il tuo pensiero assolutamente condivisibile. Un conto è abbattere un animale e lasciarlo in pasto alle volpi o ai lupi, un altro è regalare o cedere anche dietro compenso la selvaggina abbattuta. Mi chiedo dove sia il problema.Faccio un esempio calzante e veritiero:
Qua in Toscana ( anche in altre regioni) vengono svolti attività di controllo, ovvero abbattimenti su diverse specie di animali per contenere danni alle coltivazioni, protezione della selvaggina stanziale e salvaguardia dell'ecosistema.
Gli interventi vengono svolti su diverse specie come: Cinghiale, volpe, piccione, storno, minilepre, tortora dal collare, nutria e corvidi.
Vengono svolti in 4 diverse modalità ognuna in base al tipo di animale: girata con 2 cani limieri, braccata, aspetto e cattura mediante gabbie Larsen.
La scorsa Estate mi è capitato di partecipare a qualche intervento all'aspetto al cinghiale e volpe ( gli interventi di contenimento per la legge non sono considerati caccia)
I capi abbattuti DEVONO ESSERE devoluti sia ai proprietari terrieri che all'ATC tramite il centro di sosta..... al "cacciatore/abbattitore" in questi casi non viene riconosciuto nulla.
Nella caccia di selezione dove la GESTIONE è basilare per l'alto numero di ungulati presenti, è previsto che il cacciatore su sua libera decisione puo devolvere tramite piccolo compenso il capi che abbatte al centro di sosta che è lo stesso dove vengono devoluti i capi di contenimento.
Ora affermare che dobbiamo andare a caccia perchè dobbiamo mangiare ciò che cacciamo è sia anacronistico che molto ma molto ipocrita.
1/2 capi li tengo per me molto volentieri..... ma il resto se viene devoluto ai centri di sosta che valorizzano la carne e la introducono sul mercato alimentare è solo un bene.
E il cacciatore ci fa anche un gran figura verso la comunità.
La Toscana che tanti "criticano" per i suoi abitanti un po zuzzerelloni.... volente o nolente è la regione piu avanti e proiettata verso un futuro che sa di presente.
Pero' come piace a molti montanari ( detto in senso amichevole) venir giu a sparare a Cervi, caprioli e cinghiali.....
P.S.:
"piccolo compenso", cioè a dire?Commenta
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Tommaso, noi qui siamo un secolo indietro...lo avrai capito , sarà il caldo, ma per prendere una decisione e fare una cosa a volte passano decenni.
Sta volta , a quanto pare ( l'inciso è quantomeno doveroso) ci siamo.
Il controllo che dovrebbe essere messo in atto ha qualche aspetto identico al vostro, ma in altri punti si discosta soprattutto in quelle regole che da voi vanno a vantaggio degli abbattitori.
Tutta la trafila del che fare della spoglia è demandata a loro carico e spese al selecontrollore ( ed in più rispetto ad un abbattimento effettuato in vesti di semplici cacciatori nella stagione venatoria) c'è il doveroso aspetto sanitario da rispettare.
Ti faccio un esempio: abbatto in animale che non destino all'autoconsumo s.l., a questo punto ho altre opzioni, la "meno onerosa" per me è quella di portare la spoglia presso un carnaio e, per come è conformata la provincia di Palermo e per il numero di carnai presenti in essa, a me ben che vada "costerà" , un'ora di macchina e 100 km tra andata e ritorno . Ripeto tutti a carico mio. Senza nessun rimborso spese.
Pensiero personale e quindi criticabilissimo, a mio parere a questo personale formato dovrebbero abbonare i soldi per le varie concessioni per la licenza di porto fucile.
Ma così non è.
Fine ot .".. appostati per tempo e aspetta immobile. La preda scruterá a lungo l'ambiente circostante , se nel mentre ti sarai mosso per quella sera non vedrai nulla!"Commenta
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Io sono d'accordo.In un sistema di gestione virtuoso tolti 2/3 capi pro capite per uso alimentare, il resto dovrebbe entrare in filiera.
Non ci vedrei niente di male se un cacciatore abbattesse anche 30 capi all’anno e questi venissero venduti per finalità gestionali.
Con gli introiti (piccoli o grandi che siano) si potrebbero fare molte cose. Banalmente anche solo creare un centro di sosta.
Così come spero si arrivi a vendere una quota di capi in esubero a cacciatori foranei che sono disposti a sborsare qualche soldo per fare un abbattimento. Magari facendosi accompagnare dai cacciatori locali, che per l’accompagnamento potrebbero guadagnare qualcosa.
Scusate l’OT
Il problema principale è la gestione di un simile sistema.
Sarebbe molto molto bello se, IN MANIERA TRASPARENTE, gli introiti da vendita di carne ungulati venissero per intero (o quasi) dirottati su miglioramenti e gestione del territorio dove sono stati prelevati gli ungulati.
Per esempio.....Zrc che, per contenimento danni abbatte tot cinghiali, sarebbe veramente giusto e incentivante se dopo potesse vedere in maniera trasparente un investimento di miglioramento (culture a perdere, realizzazione o rimessa in funzione di un invaso ecc ecc) fatto con il ricavato della vendita di tale carne....
Inoltre si potrebbe (prima veniva fatto) mettere la regola che chi vuol partecipare agli interventi di contenimento deve aver fatto un tot di ore come prestazione d' opera.....
DUE PICCIONI CON UNA FAVA.
Ma come sempre tra il dire e il fare.....Drool]Drool]
---------- Messaggio inserito alle 10:07 AM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 10:04 AM ----------
Come funziona il "carnaio"?Tommaso, noi qui siamo un secolo indietro...lo avrai capito , sarà il caldo, ma per prendere una decisione e fare una cosa a volte passano decenni.
Sta volta , a quanto pare ( l'inciso è quantomeno doveroso) ci siamo.
Il controllo che dovrebbe essere messo in atto ha qualche aspetto identico al vostro, ma in altri punti si discosta soprattutto in quelle regole che da voi vanno a vantaggio degli abbattitori.
Tutta la trafila del che fare della spoglia è demandata a loro carico e spese al selecontrollore ( ed in più rispetto ad un abbattimrnto effettuato in vesti di semplici cacciatori nella stagione venatoria) c'è il doveroso aspetto sanitario da rispettare.
Ti faccio un esempio: abbatto in animale che non destino all'autoconsumo s.l., a questo punto ho altre opzioni, la "meno onerosa" per me è quella di portare la spoglia presso un carnaio e, per come è conformata la provincia di Palermo e per il numero di carnai presenti in essa, a me ben che vada "costerà" , un'ora di macchina e 100 km tra andata e ritorno . Ripeto tutti a carico mio. Senza nessun rimborso spese.
Pensiero personale e quindi criticabilissimo, a mio parere a questo personale formato dovrebbero abbonare i soldi per le varie concessioni per la licenza di porto fucile.
Ma così non è.
Fine ot .
Però che brutto nome.....The Rebel![;)]Commenta
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Con l'esperienza fatta col 223 non centra niente. Il problema è che è stato travisato quello che è idealmente il significato della caccia. La caccia è sostentamento, non va sprecata. Tutto quello che si caccia dovrebbe essere mangiato, indifferentemente da chi mangia. Sciupare la carne con tiri maldestri è sprecare carne buona.Ritengo il tuo pensiero assolutamente condivisibile. Un conto è abbattere un animale e lasciarlo in pasto alle volpi o ai lupi, un altro è regalare o cedere anche dietro compenso la selvaggina abbattuta. Mi chiedo dove sia il problema.
P.S.:
"piccolo compenso", cioè a dire?Commenta
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Chi è che abbatte un animale per lasciarlo alle volpi? credo nessuno.... ma da un punto di vista Gestionale e pratico al 1000% non cambia niente.Ritengo il tuo pensiero assolutamente condivisibile. Un conto è abbattere un animale e lasciarlo in pasto alle volpi o ai lupi, un altro è regalare o cedere anche dietro compenso la selvaggina abbattuta. Mi chiedo dove sia il problema.
P.S.:
"piccolo compenso", cioè a dire?
Il piccolo compenso è di 2,5€ al kg di carne ad animale spellato, eviscerato senza testa.
Su un capriolo non si arriva alle 30€.
Nel parco di San rossore da poche settimane hanno istituito un centro dove gli animali abbattuti nel parco vengono devoluti dopo la lavorazione ai più bisognosi.
Un grande passo avanti..... che però pecca nel fatto che chi abbatte l'animale deve processarlo lui.
Sarebbe stato giusto lasciar l'animale al centro e poi fatto lavorare da personale addetto e stipendiato dalla regione o dall'ente parco.
ecco a voi la notizia:
https://www.parcosanrossore.org/carn...%20del%20Parco.Dove mangia la fucilata mangia il cacciatore
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