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Sono d'accordo che la caccia alla beccaccia sia diventata una moda. Io ho avuto il primo porto d'armi nel 1971 e nel 1978 ho cominciato ad inseguire le becche, affascinato dai racconti che leggevo su diana. Purtroppo, adesso, complice la pubblicità dedicatagli si sono riempiti i boschi di petulanti campani e di quegli aggeggi elettronici al collo dei cani. Spero che almeno qualcuno di queste frotte urlanti di neo aspiranti beccacciari riesca a carpire il senso di questa caccia: cacciare molto e prelevare poco. Comprendere i segreti di questo stupendo e misterioso selvatico più selvatico che c'è e rispettarlo come merita.
In bocca al lupo a tutti
Iliano,[brindisi]
Io questa massima del cacciare molto e prelevare poco, non è che la capisca tanto...
Senza esagerazioni o mattanze (che sono ben più facili a dirsi che a farsi), io dico: se ci si riesce, cacciare molto e prelevare il giusto, fermandosi quando la dea bendata è stata esageratamente propizia..... se no significa che si è cacciato molto ma si è imparato poco, o comunque si sbaglia qualcosa.
---------- Messaggio inserito alle 10:14 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 10:10 PM ----------
Originariamente inviato da cioni iliano
nel 1978 ho cominciato ad inseguire le becche, affascinato dai racconti che leggevo su diana. Purtroppo, adesso, complice la pubblicità dedicatagli si sono riempiti i boschi di petulanti campani e di quegli aggeggi elettronici al collo dei cani. Spero che almeno qualcuno di queste frotte urlanti di neo aspiranti beccacciari riesca a carpire il senso di questa caccia
In poche parole...anche tu, come molti di noi, "urlanti e con petulanti campani" o meno....hai iniziato affascinato dalla pubblicità, e ben prima di tanti altri....[:D][:D]
I veri promoter della caccia alla beccaccia, non sono gli attuali scribacchini da quattro soldi o i divetti insipidi e arrogantelli di Sky...bensì quelli che ne hanno fatto poesia negli anni 70, 80 e 90 e adesso fanno i "pentiti" e promulgano improbabili "cartelli" per non farla cacciare agli altri dopo che ne hanno ammazzate a bizzeffe ai loro bei tempi....
Mario Araldi e Gin Bardelli a parte...quelli erano Cacciatori e si capiva subito.
Anche Stefano Mercatelli. Sì, io sono stato affascinato dalla lettura degli articoli su "Diana" negli anni 70. Come cacciatore nasco in una famiglia, nonno e zio materni, di lepraioli. In compagnia dei quali dovevo sempre, tassativamente, andare a caccia altrimenti mio padre con il cui consenso a 16 anni (allora si poteva) mi aveva fatto ottenere il pda , mi avrebbe tolto il tutto. Di quegli scrittori ne rimane solo il ricordo: purtroppo non ci sono più. Il cacciare molto ed il prelevare poco, per me, si concretizza in un etica venatoria sportivissima:non sparo quando il selvatico frulla ai limiti del tiro, se lo intravedo nel fogliame fitto e rischio di ferirlo mi astengo da far partire il colpo, vado a caccia con il Rizzini cal 28. Cerco posti poco frequentati e se lo sono cambio aria. Tutto qui. Poi anche io condivido che la casta dirigenziale della caccia sia ipocrita, ecc.... Scusate questa lunga disgressione, tanto per presentarmi.
Un saluto a tutti
Iliano
Anche Stefano Mercatelli. Sì, io sono stato affascinato dalla lettura degli articoli su "Diana" negli anni 70. Come cacciatore nasco in una famiglia, nonno e zio materni, di lepraioli. In compagnia dei quali dovevo sempre, tassativamente, andare a caccia altrimenti mio padre con il cui consenso a 16 anni (allora si poteva) mi aveva fatto ottenere il pda , mi avrebbe tolto il tutto. Di quegli scrittori ne rimane solo il ricordo: purtroppo non ci sono più. Il cacciare molto ed il prelevare poco, per me, si concretizza in un etica venatoria sportivissima:non sparo quando il selvatico frulla ai limiti del tiro, se lo intravedo nel fogliame fitto e rischio di ferirlo mi astengo da far partire il colpo, vado a caccia con il Rizzini cal 28. Cerco posti poco frequentati e se lo sono cambio aria. Tutto qui. Poi anche io condivido che la casta dirigenziale della caccia sia ipocrita, ecc.... Scusate questa lunga disgressione, tanto per presentarmi.
Un saluto a tutti
Iliano
il mio era un intervento bonario e scherzoso, non certo una critica [:-golf]
Ho sempre cacciato solo, dallo scorso anno ho un socio col quale il feeling a caccia è assoluto, e se parliamo, parliamo in macchina, nel bosco bastano i gesti o qualche "hop" giusto per capire dove siamo...cacciando in due il verde dei vestiti si è tinto di arancione, e abbiamo cani inglesi con cui usiamo o i beeper o i GPS, rigorosamente in silenzio e...senza vergognarcene...[:D]
Caccio per buonissima parte della stagione col cal 12 e quando lo ritengo opportuno, lo poso e vado solo più col 28.
E penso che in buona sostanza, tutti abbiano il diritto di cacciare la beccaccia come meglio credono (o possono), e non ci siano virtuosi e sfigati, ma solo persone con diverse sensibilità, e, cercando di resistere alla tentazione di sentirsi meglio degli altri, in caso di incontri con altri cacciatori "molesti" il cambiare aria sia sempre la soluzione migliore...
Salve, non l'ho presa come critica ma come dialettica che serve sia come scambio di idee sulla caccia in generale che di vissuto cacciatoresco. Così si cresce. Pensa che con tutti i libri che ho letto sull'argomento non ci ho ancora capito un tubo sulla beccaccia. Se la trovo è perché ritorno sempre nei luoghi ove l'ho trovata,, senza rendermi conto del perché è lì. Cacciavo con una setter ma è morta pochi mesi fa all'età di 15 anni. Sono alla ricerca di un cucciolo di qualsiasi razza, mi piacciono tutte. Qualche dritta efficace utile a tutte le latitudini l'ho appresa sui testi del grande Francesco Materasso. Detto il "magno greco", per la cultura classica che sprizza da tutti i suoi scritti.
Un saluto ed un in bocca al lupo a tutti
Iliano
Mi riesce piuttosto difficile credere che uno che caccia la beccaccia dal 1978 non ci abbia capito un tubo...ci sei o ci fai ??? [:D][:-golf][:-golf]
Per curiosità, visto che anche io nei lunghi mesi di chiusura qualche pagina la leggo, quali sono i tre libri sulla beccaccia che hai apprezzato di più ?
Non credo l'uno né l'altro. Avere cognizione di causa nella caccia alla beccaccia, almeno per la mia esperienza, è difficile. Si tratta, come dice il grande Materasso, del selvatico più selvatico che c'è. Non ho mai trovato costanti nel comportamento delle becche. In anni dove le trovavo nei successivi sembrava di essere in un deserto nonostante non fosse cambiato niente della vegetazione e le piogge fossero state abbondanti tra il fine estate e l'autunno. E così discorrendo potrei andare avanti fino a domani mattina. Però quando ci sono le ho trovate, avendo ancora la forza di camminare per ore; convinte a venire a casa con me molte meno ma questo è un altro discorso. Forse ha ragione il prof. Materasso quando dice che senza un maestro il beccacciaio è destinato a fallire miseramente. Io, nella caccia alla beccaccia sono un autodidatta e per giunta un impenitente solitario. In famiglia cacciavano le lepri a cui non mi sono mai appassionato. Era una questione di forza maggiore.
In bocca al lupo
Iliano
---------- Messaggio inserito alle 01:19 AM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 12:24 AM ----------
Scusa Fabryboc, non avevo visto la domanda sui libri. I tre che mi sono piaciuti maggiormente: "Beccacce e beccacciai" di Garavini, "Riflessioni e non solo di un beccacciaio naturalista e conservazionista, "Quanto è dato sapere sulla beccaccia e dintorni.Il selvatico più selvatico", questi ultimi due di Materasso Francesco e dello stesso autore anche "Ammalarsi di naturalità e di beccaccite".
Non scapace anche " il manuale della beccaccia" di Andrea Aromatico per i tipi dell'editoriale olimpia. Tutti gli altri li ho regalati, compreso anche quello di Celano, il cartellonista: che non è il titolo ma il prodotto della Sua mente in tema di regolamentazione della caccia alla beccaccia. Ah,ah!
Un saluto
Iliano,[:-golf]
Non credo l'uno né l'altro. Avere cognizione di causa nella caccia alla beccaccia, almeno per la mia esperienza, è difficile. Si tratta, come dice il grande Materasso, del selvatico più selvatico che c'è. Non ho mai trovato costanti nel comportamento delle becche. In anni dove le trovavo nei successivi sembrava di essere in un deserto nonostante non fosse cambiato niente della vegetazione e le piogge fossero state abbondanti tra il fine estate e l'autunno. E così discorrendo potrei andare avanti fino a domani mattina. Però quando ci sono le ho trovate, avendo ancora la forza di camminare per ore; convinte a venire a casa con me molte meno ma questo è un altro discorso. Forse ha ragione il prof. Materasso quando dice che senza un maestro il beccacciaio è destinato a fallire miseramente. Io, nella caccia alla beccaccia sono un autodidatta e per giunta un impenitente solitario. In famiglia cacciavano le lepri a cui non mi sono mai appassionato. Era una questione di forza maggiore.
In bocca al lupo
Il fatto è proprio che la "sregolatezza"...può essere la regola !!! E chi ha la presunzione di averci capito tutto, spesso si ritrova "spernacchiato" dalla beccaccia.[:D]
Quindi ad inizio stagione bisogna cercarle dove la teoria ti dice che dovrebbero essere, ma senza dimenticare che potrebbero essere dove non dovrebbero...
si procede per tentativi, capita a volte che a fine ottobre le trovi nei posti che dovrebbero occupare a fine dicembre...capita che coi boschi belli umidi o addirittura con la pioggia, stiano ugualmente vicino all'acqua,...ecc. ecc.
I dogmi valgono come regole di massima, ma poi devi metterci del tuo e sperimentare....
Scusa Fabryboc, non avevo visto la domanda sui libri. I tre che mi sono piaciuti maggiormente: "Beccacce e beccacciai" di Garavini, "Riflessioni e non solo di un beccacciaio naturalista e conservazionista, "Quanto è dato sapere sulla beccaccia e dintorni.Il selvatico più selvatico", questi ultimi due di Materasso Francesco e dello stesso autore anche "Ammalarsi di naturalità e di beccaccite".
allora prova a leggere questi se li trovi usati:
"La beccaccia e i cani da ferma" di Jean Jacques Carrier
"i segreti di un beccacciaio" di Daniel Raffejaud
...e ovviamente, "Le astuzie della beccaccia" di Edouard Demole
Sono quelli nei quali le nozioni sono molto sovente veritiere...nei quali questa caccia viene discussa senza la poesia italiana ma col pragmatismo francese.
Il primo che ti ho indicato, è a mio avviso il migliore.
PS i "naturalisti e conservazionisti", gli sparano a salve ???
Forse ha ragione il prof. Materasso quando dice che senza un maestro il beccacciaio è destinato a fallire miseramente.
Se fosse cosi' io starei ancora girovagando a vuoto con la speranza di andare per caso nel posto giusto. Invece come altri che conosco, si inizia timidamente , ma a ogni incontro si accumula esperienza che negli anni fanno si che ci si fa una cultura, che ti aiuta ad individuare anche da lontano i probabili posti buoni. E poi a parte gli amici stretti, io come tutti i beccacciai non dispensano nozioni a nessuno. Ognuno sia maestro di se stesso.
Il fatto è proprio che la "sregolatezza"...può essere la regola !!! E chi ha la presunzione di averci capito tutto, spesso si ritrova "spernacchiato" dalla beccaccia.[:D]
Quindi ad inizio stagione bisogna cercarle dove la teoria ti dice che dovrebbero essere, ma senza dimenticare che potrebbero essere dove non dovrebbero...
si procede per tentativi, capita a volte che a fine ottobre le trovi nei posti che dovrebbero occupare a fine dicembre...capita che coi boschi belli umidi o addirittura con la pioggia, stiano ugualmente vicino all'acqua,...ecc. ecc.
I dogmi valgono come regole di massima, ma poi devi metterci del tuo e sperimentare....
allora prova a leggere questi se li trovi usati:
"La beccaccia e i cani da ferma" di Jean Jacques Carrier
"i segreti di un beccacciaio" di Daniel Raffejaud
...e ovviamente, "Le astuzie della beccaccia" di Edouard Demole
Sono quelli nei quali le nozioni sono molto sovente veritiere...nei quali questa caccia viene discussa senza la poesia italiana ma col pragmatismo francese.
Il primo che ti ho indicato, è a mio avviso il migliore.
PS i "naturalisti e conservazionisti", gli sparano a salve ???
[:-golf]
All'inizio della stagione percorro i margini dei boschi che confinano con i prati permanenti; questa sarebbe la regola. La forte presenza dei cinghiali condiziona la permanenza delle becche in loco e così vado a cercarle lungo i torrenti, nelle radure boscose ecc... cioè nelle rimesse invernali, dove penso siano meno disturbate. Ti ringrazio per i suggerimenti sui libri: vedrò di trovarli via internet per mezzo del quale ho ordinato un libro del 1920 "Beccacce" il fornitore è unilibro. Il conservazionista naturalista alla Materasso gli spara il piombo, eccome! Ha una visione della caccia fattiva, coinvolgente: prevenire, individuare chi brucia i boschi, lotta serrata alla posta della beccaccia, impegnarsi a far sì che gli ambienti beccacciari siano migliorati con l'impegno di tutti, ecc....Materasso è un uomo contro, deluso dall'egoismo e dalla bramosia dell'uomo di apparire, darebbe un calcio in c...a tutti i dirigenti venatori che hanno contribuito a danneggiare la caccia in generale, è contro qualsivoglia cartello alla Celano e molto altro. Ah! dimenticavo: certe volte ho trovato fatte fresche e buchi copiosi al margine dei prati dove si raccoglie più umidità e di beccacce neanche l'ombra.
Un saluto
Iliano,[:142]
Se fosse cosi' io starei ancora girovagando a vuoto con la speranza di andare per caso nel posto giusto. Invece come altri che conosco, si inizia timidamente , ma a ogni incontro si accumula esperienza che negli anni fanno si che ci si fa una cultura, che ti aiuta ad individuare anche da lontano i probabili posti buoni. E poi a parte gli amici stretti, io come tutti i beccacciai non dispensano nozioni a nessuno. Ognuno sia maestro di se stesso.
Girare a vuoto non giro nemmeno io. Avendo buona gamba e tempo libero gira, gira di becche, se sono arrivate, riesco ad incontrarle. A portarle con me ci riesco un po' meno. Solo che come dice fabryboc l'eccezione fa la regola. Ma purtroppo di eccezioni ce ne devono essere tante, ragazzi. Condivido che nessuno insegna. Esperienza personale: un vecchio vicino di casa e confinante con i terreni dove lavoravano i miei abbatteva numerose beccacce durante l'annata. Alla mia richiesta di dove le trovasse mi rispose: usa il cervello che il buon Dio ti ha dato. Se avessi usato quello avrei capito che, data l'età, molto lontano non poteva andare: le trovava dietro la concimaia vicino alle siepi che fungevano da confine dei campi. La mia e la Sua erano famiglie di contadini.
Un saluto
Iliano,[brindisi]
Ognuno di noi si fa un'idea e la sostiene. Io non sono uno di quelli che dice di non sbagliare mai il posto. Ma per fortuna se sbagli il mattino puoi sempre correggere il pomeriggio. Mi ricordo che nel girovagare trovai un angolo che a me ispirava, anche se di becche non c'è ne avevo mai trovate. Un giorno incontrai un cinghialaio, che mi chiese che cosa ci facevo li'. Gli risposi che stavo cercando becche e Lui stizzito, mi disse che non c'è le avrei mai trovate. Passavano gli anni, e iniziavo a pensare che quel tizio anziano aveva ragione, ma una mattina di dicembre, con un freddo intenso e un leggero nevischio, ne trovai 6 in cinquanta metri. Sono passati credo 15 anni, ma da quella volta, almeno un paio a stagione le trovo. Alla fine le beccacce hanno pensato quel che pensavo io.
Ognuno di noi si fa un'idea e la sostiene. Io non sono uno di quelli che dice di non sbagliare mai il posto. Ma per fortuna se sbagli il mattino puoi sempre correggere il pomeriggio. Mi ricordo che nel girovagare trovai un angolo che a me ispirava, anche se di becche non c'è ne avevo mai trovate. Un giorno incontrai un cinghialaio, che mi chiese che cosa ci facevo li'. Gli risposi che stavo cercando becche e Lui stizzito, mi disse che non c'è le avrei mai trovate. Passavano gli anni, e iniziavo a pensare che quel tizio anziano aveva ragione, ma una mattina di dicembre, con un freddo intenso e un leggero nevischio, ne trovai 6 in cinquanta metri. Sono passati credo 15 anni, ma da quella volta, almeno un paio a stagione le trovo. Alla fine le beccacce hanno pensato quel che pensavo io.
Il perché passarono alcuni anni senza trovarle te lo sei spiegato? E' ancora frequentato dai cinghialai? Freddo e nevischio saranno arrivati anche allora. Che caratteristiche presentava quell'angolino? Queste domande che pongo sono volte ad una dialettica costruttiva e non polemiche, sia chiaro. Partecipo a questo forum per crescere culturalmente in materia nonostante abbia 62 anni e credo si debba imparare da tutti. Socraticamente vi saluto e vi ringrazio per esserci.
Iliano,[:-golf]
Il perché passarono alcuni anni senza trovarle te lo sei spiegato? E' ancora frequentato dai cinghialai? Freddo e nevischio saranno arrivati anche allora. Che caratteristiche presentava quell'angolino? Queste domande che pongo sono volte ad una dialettica costruttiva e non polemiche, sia chiaro. Partecipo a questo forum per crescere culturalmente in materia nonostante abbia 62 anni e credo si debba imparare da tutti. Socraticamente vi saluto e vi ringrazio per esserci.
Iliano,[:-golf]
Sulle scelte che fanno le beccacce io non mi chiedo mai perchè, e non cerco di darmi delle spiegazioni. Ne prendo atto e immagazzino, quando non trovo niente nei posti canonici ( che ovviamente cambiano per periodo e meteo ), provo in quei posti che ogni tanto mi hanno dato soddisfazione. E molte volte ci azzecco. Sulle caratteristiche del posto, da classico beccaciaio che spera di conoscere dei posti buoni sconosciuti ad altri (siamo tutti cosi' e spesso ci corriamo dietro ) non mi pronuncio, ma sono certo che tutti quelli che fanno quella caccia, si sono fatti un'idea di come potrebbero essere.
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