I danni chi se li accolla se non il proprietario? Ad oggi è meglio essere per quanto poco, risarciti, che sborsare denari
Chissà di chi sarà questa
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Se la selvaggina diventa proprietà del conduttore non ci saranno più i calendari venatori, abbatto come e quando dico io, etica a parte , su questo gli animalari hanno riflettuto?
I danni chi se li accolla se non il proprietario? Ad oggi è meglio essere per quanto poco, risarciti, che sborsare denari -
Verissimo. Ma è altrettanto vero che un diverso sistema di gestione complessiva potrebbe ovviare questa obiezione ed essere molto probabilmente più interessante ed efficiente sul piano economico, sia per il privato che per il pubblico/collettività.
un milione di applausi

---------- Messaggio inserito alle 05:10 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 05:08 PM ----------
ed aggiungo che sono proprio i proprietari dei terreni (leggi agricoltori in primis) che non vogliono la modifica:
se fossero i proprietari ANCHE della selvaggina chi pagherebbe quindi i danni da questa arrecati????
Certo non più le regioni ed i cacciatori, è ovvio.
Ma, mi ripeto, tutto questo richiede necessariamente un cambio collettivo di mentalità, una vera rivoluzione, che vedo assolutamente improbabile senza una precisa volontà politica/associativa.
La proposta abrogazione dell'art 842, con il quadro normativo vigente, è a dir poco da mentecatti.
Se davvero ci credono, è il trionfo dell'inettitudine e dell'ignoranza non solo politica ma amministrativa e sociale.
Se - come penso - non ci credono ed è solo uno specchietto per allodole, per raccattare 3 voti o consensi, menomale che erano il nuovo in politica! Metodi vecchi come il mondo e sostanzialmente inutili.ValerioCommenta
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fa il paio con la riduzione dei parlamentari: si poteva ovviare con la riduzione degli stipendi e forse sarebbe stato molto più democratico.
---------- Messaggio inserito alle 12:40 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 12:39 PM ----------
è la vera ignoranza politica e sociale come hai scritto tu.
demagogia allo stato purosilvioCommenta
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No, non cambia nulla da quel punto di vista.Se la selvaggina diventa proprietà del conduttore non ci saranno più i calendari venatori, abbatto come e quando dico io, etica a parte , su questo gli animalari hanno riflettuto?
I danni chi se li accolla se non il proprietario? Ad oggi è meglio essere per quanto poco, risarciti, che sborsare denari
Cambia solo il "proprietario" della selvaggina.
In tutti i paesi dove non esiste la proprietà indisponibile delle stato della selvaggina ( credo , non so, il 90% in Europa ) la caccia è ovviamente limitata nei tempi, nei modi e nei luoghi come da noi.
Ci mancherebbe altro.Commenta
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Francamente non vedo il perchè. Anche i giacimenti che stanno sotto i terreni sono di competenza statale, tuttavia chi ha una concessione per sfruttarli deve avere anche un'autorizzazione del proprietario ad accedere. Anche l'aria è di tutti, ma non ho il diritto andare a respirarla dove voglio io. [:D]
Il fatto che la selvaggina sia patrimonio indisponibile dello Stato comporta che per catturarla bisogna avere una licenza dello Stato e questo varrebbe sia per il proprietario del terreno (che non può farne quello che vuole quando vuole) sia per l'eventuale ospite che deve chiedere il permesso, per accedere, al proprietarioFrancescoCommenta
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Semplice. Se per assurdo tutti i proprietari di terreno si opponessero al passaggio dei cacciatori, di fatto non si potrebbe cacciare.
Le conseguenze le sappiamo tutti.
I danni poi chi li pagherebbe?
Lo Stato proprietario della selvaggina non può permetterselo ma questo i politici che propongo l'abolizione dell'art.842 senza una modfica della legge 152/92, non l'hanno nemmeno preso in considerazione, perché probabilmente non sanno neanche cosa vuol dire bene indisponibile dello Stato ed ignorano che la selvaggina è tale in Italia.Commenta
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Esatto. Da proprietario del terreno (o dei diritti di caccia) non puoi certo pensare di fare quello che vuoi: devi rispettare le direttive nazionali, il calendario venatorio, il piano di abbattimento (fatto non certo da te), ecc.No, non cambia nulla da quel punto di vista.
Cambia solo il "proprietario" della selvaggina.
In tutti i paesi dove non esiste la proprietà indisponibile delle stato della selvaggina ( credo , non so, il 90% in Europa ) la caccia è ovviamente limitata nei tempi, nei modi e nei luoghi come da noi.
Ci mancherebbe altro.
Ti faccio un esempio. Io gestisco un territorio in alta montagna, ma faccio parte di un Dipartimento; per tetraonidi e cotorne si fanno all'interno dello stesso due censimenti annuali (maggio al canto, agosto col cane) e in base a questi censimenti vengono elaborati i piani di abbattimenti (caccia si, caccia no, quanti animali abbattere). In montagna la grandine può ritardare o addirittura azzerare la riproduzione di una specie; i piani di abbattimento ne tengono conto. Ma la grandine, come sappiamo, può picchiare ferocemente su una montagna e non toccare neanche quella di fronte; non è che poi in una si va a caccia e nell'altra no. Sapessi in circa 20 anni dall'introduzione del piano di caccia quante volte abbiamo avuto annate straordinarie ma piano di abbattimento a zero.....La mia presentazione https://www.ilbraccoitaliano.net/for...giorno-a-tuttiCommenta
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Il territorio lo rispetta "chi ci è nato" , non certo colui che ha pagato l'a.t.c. anche fuori provincia per andarci a fare scfaceli tanto lì non è casa sua ...
Quella degli ATC italiani è solo stata una scusa per monetizzare di più....spesso non esistono controlli in tal senso soprattutto quando si tratta di cacciatori di cinghiali( qui usati per risolvere il problema cinghiale)
Ed in questo senso che ,da proprietario di fondi, ho avuto qualche discussione dove "colleghi" venuti da chissà dove in possesso di "titoli" tutti da verificare pretendevano di aver campo libero di domenica ( quando le battute non son consentite).
Storie folli!".. appostati per tempo e aspetta immobile. La preda scruterá a lungo l'ambiente circostante , se nel mentre ti sarai mosso per quella sera non vedrai nulla!"Commenta
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ragazzi poche balle, la proposta fa paura soprattutto per CHI la propone.
E non focalizziamoci solo sull'art 842, qui parlano dei collari (anche di quelli di localizzazione) e tanto altro, inasprimento delle pene e altro
Poi a noi chiedere il permesso al proprietario (al di la che voglio vedere chi sono i proprietari di migliaia di Ha di boschi in appennino) sarebbe forse anche meglio. Anche perchè si istituirebbero credo dei consorzi, i soldi rimarrebbero (in Italia non è così scontato) a disposizione delle attività come miglioramenti, risarcimento danno, gestione e finalmente fora di bal gli ATC) Ma prima dobbiamo metterci il culo al coperto con una nuova legge nazionale, creare un solido gruppo di appartenenza (una sorta di movimento agricolo rurale) che includa pescatori, cacciatori, tartufai, fungaioli ..... e poi vediamo.
Ad oggi 842 è l'UNICA nostra salvezza. Che sia giusto o meno, parliamone, ma così èLa mia vita è un bosco, il mio cane al mio fianco, un fucile in spallaCommenta
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A mio parere, se si ritiene opportuno riformare la legge sulla caccia perché obsoleta o perché inadeguata o perché espone il fianco ad attacchi dalle fazioni più avverse, ecc ecc ... è bene che la proposta sia strutturata e ragionata e che arrivi dai cacciatori (intendo dai loro rappresentanti, ovviamente) e non come controproposta stralciata in fretta e furia perché la fazione avversa ha messo il fuoco al c*lo
E' però realistico pensare che quelli che oggi campano sulle posizioni attuali, difficilmente si adopereranno per qualcosa del genere se non a situazione già pesantemente compromessa.Commenta
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