Quando il rosso si tinge di rosa

[Grouse]

Oggi due giovani "ragazze" irlandesi hanno conseguito importanti risultati.
Ginga dell' Ing. Giuseppe Cocozza, condotta da Richard Simeons ha ottenuto la qualifica Ecc in grande cerca a Nis (Serbia).
Gimac Petra (all. Cocozza, prop. Valvo, cond. Marchetti) ha vinto 1EccCAC in prova a beccaccini a Garbagna Novarese.
Questi risultati, per quanto lusinghieri in assoluto, non farebbero grande scalpore se a conseguirli fossero state due setter inglesi o pointers. Tuttavia, la straordinarietà, a mio parere, sta nella razza. Infatti, gli irlandesi da lavoro possono contare su un bacino di cuccioli di circa un centinaio (ottimisticamente) per anno, a fronte di numeri ben superiori rispetto ai cugini inglesi e pointers.
Gli irlandesi da lavoro, inoltre, pagano lo scotto di essere vittima di pregiudizi (che risalgono al grande maestro Giulio Colombo), nonché di poca conoscenza da parte di molti giudici. Inoltre, il loro stile di razza non ha la felina e serpeggiante radenza del setter inglese ne la statuaria plastica maestosità del pointer. Gli irlandesi fermano sia in piedi che flessi a seconda del selvatico e del terreno ma non sono cani da foto. Sono cani da "video"... perché è nella filata e nel modo di trattare il vento che sono unici e stupefacenti.
Ecco che il beccaccino diventa, quindi, la loro specialità di elezione, proprio perché sono naturalmente portati a seguire il filo flebile ed invisibile del minimo refolo.
Pertanto, chapeau a Petra e a tutta la squadra che l' ha resa la grande beccaccinista che è.
Chapeau a Ginga , perché ha raggiunto un risultato difficilissimo perché si è confrontata con dei grandissimi cani che sono stati selezionati dalla grande cerca nella grande cerca. Cani super avidi e super estremi che sono (quasi sempre) preparati da giovanissimi per questa nota di concorso. Ginga, invece, viene dalla caccia, anzi dalla caccia al beccaccino. Ha iniziato cacciando. Questo aspetto non è banale perché condiziona il cane cacciatore a cercare dove può essere la selvaggina e quindi la induce ad abbandonare il percorso geometrico privilegiando il cervello al percorso. Questo l' ha penalizzata diverse volte. Tuttavia, direi meglio così.
Entrambe potranno trasmettere ottimamente e contribuiranno al futuro degli irlandesi.
Ad maiora semper

[oreip]

Ti ringrazio perchè ci fai partecipare alle straordinarie imprese delle terribili ragazze color mogano.
Auguri e complimenti all'allevatore che è riuscito a fare una notevole e valida selezione.
piero

[Livia1968]

Grande risalita di questa magnifica razza da tempo abbandonata per privilegiare il divano. Ho sentito dire che, nel passato, quando trovavi un irlandese giusto, non ce n'era per nessun inglese.

[Grouse]

Grande risalita di questa magnifica razza da tempo abbandonata per privilegiare il divano. Ho sentito dire che, nel passato, quando trovavi un irlandese giusto, non ce n'era per nessun inglese.

Cara Livia, ti ringrazio per il tuo pensiero ed entusiasmo. Ovviamente in tutte le razze ci sono quelli giusti. Quindi, sarei poco obbiettivo se esprimessi elogi spropositati su questa razza perché farei torto alle altre.
Devo però ammettere che tra le razze britanniche, l'irlandese vero (non i cammelli da esposizione) si collocano a metà tra l'inglese ed il pointer. Direi che ne combinano i pregi. Forse il vero cruccio sta nella necessità di istaurare un legame forte con il conduttore perché sono , mediamente, cani che necessitano di calore umano, contatto e "coccole". Il che li rende poco cani-macchina. Questo aspetto amplifica anche le difficoltà per la preparazione alle prove. Non tutti i dresseur sono capaci di valorizzare un Irish, perché molti usano approcci un po' ruvidi e spicci per finalizzare la preparazione dei loro allievi in tempi più brevi. L' irlandese ha bisogno di istaurare un legame. In questo, credo, siano piuttosto simili al bracco italiano. Sicuramente, quanto detto è vero con tutti i cani, ma per l'irlandese vale di più. Per esprimere al meglio le loro grandi qualità devono essere innamorati del loro compagno bipede. Forse esagero, ma il senso è più o meno questo