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Buonasera a tutti, sono nuovo del forum quindi nn so se sto seguendo la strada corretta per inserire il post. (me ne scuso anticipatamente.)
volevo sapere dove fosse possibile reperire notizie sulla storia di due fucili beretta (nella fattispecie s2 ed s3-s3el-s3eell) soprattutto per quello che riguarda le differenze tra il fucile s2 e il fucile s3.
Mi pare di capire invece che la denominazione el o eell sia dovuta alle incisioni riportate sui fucili stessi
Buonasera Ma_zu, benearrivato nel Forum.
Ti chiedo gentilmente di andare nella sezione PRESENTAZIONI, e scrivere due paroline per farti conoscere dagli Amici del Forum. [regol]
Grazie da piero
Homo Homini Lupus
"l'uomo è un lupo per l'uomo" (Plauto)
Buonasera a tutti, sono nuovo del forum quindi nn so se sto seguendo la strada corretta per inserire il post. (me ne scuso anticipatamente.)
volevo sapere dove fosse possibile reperire notizie sulla storia di due fucili beretta (nella fattispecie s2 ed s3-s3el-s3eell) soprattutto per quello che riguarda le differenze tra il fucile s2 e il fucile s3.
Mi pare di capire invece che la denominazione el o eell sia dovuta alle incisioni riportate sui fucili stessi
Oltre la finitura fra le due sigle, come detto in precedenza - incisioni e legni, credo sia più importante discernere quale risulti più interessante dal punto di vista tecnico-meccanico e collezionistico: costruzione delle batterie con tirantino o quelle successive brev. Beretta.
Personalmente non ho dubbi, Brev. 1934, la perfezione di un sistema tipo Holland&Holland con doppia stanghetta di sicurezza e molla a lamina.
Originariamente inviato da Esperto e Collezionista
Oltre la finitura fra le due sigle, come detto in precedenza - incisioni e legni, credo sia più importante discernere quale risulti più interessante dal punto di vista tecnico-meccanico e collezionistico: costruzione delle batterie con tirantino o quelle successive brev. Beretta.
Personalmente non ho dubbi, Brev. 1934, la perfezione di un sistema tipo Holland&Holland con doppia stanghetta di sicurezza e molla a lamina.
Come non quotarti, caro Bruno, il fascino delle batterie brevetto 1934 è innegabile sotto ogni aspetto, anche se è diffusa l'opinione che quelle modificate Beretta dal 1959 in poi sono più robuste.
Ricordo un thread sullo specifico argomento in cui il competentissimo G.G. ( Garavini ) affermava che l'eventualità di una rottura della "catenella" nel vecchio modello riguardava soprattutto quei tiratori da pedana che sparavano migliaia e migliaia di colpi. Quindi, a mio avviso, eventualità piuttosto insolita per coloro che utilizzano detti fucili soltanto a caccia.
Ma io, in questo caso, sono di parte, poichè possiedo un S2 del 1954 che non mi ha mai dato problemi.
Sarà anche affascinante, ma dal 60 in poi l'acciarino è stato reso caratterizzante. Ciao
Cosa vuol dire...?
Non comprendo il significato di questa frase, potresti esprimere la tua opinione in modo più comprensibile per me?
Grazie.
Originariamente inviato da enrico toldo
Come non quotarti, caro Bruno, il fascino delle batterie brevetto 1934 è innegabile sotto ogni aspetto, anche se è diffusa l'opinione che quelle modificate Beretta dal 1959 in poi sono più robuste.
Ricordo un thread sullo specifico argomento in cui il competentissimo G.G. ( Garavini ) affermava che l'eventualità di una rottura della "catenella" nel vecchio modello riguardava soprattutto quei tiratori da pedana che sparavano migliaia e migliaia di colpi. Quindi, a mio avviso, eventualità piuttosto insolita per coloro che utilizzano detti fucili soltanto a caccia.
Ma io, in questo caso, sono di parte, poichè possiedo un S2 del 1954 che non mi ha mai dato problemi.
Enrico
Carissimo Enrico,
hai colto il punto cruciale del problema per il quale la Beretta, all'epoca subì questa defaiance invece di invitare i tiratori di piccione ad effettuare una normale manutenzione alle loro armi almeno ogni 1/2 anni smontando le batterie per lubrificare i tirantini con pochi millimetri di grasso.
E' chiaro che lavorando a contatto secco acciai cementati come la molla a lamina ed il tirantino prima o poi doveva esserci la rottura per usura.
Sarebbe come far andare i pistoni di un motore endotermico per più di un minuto senza olio.
Apprezzare l' innovazione della nuova batteria derivata da una produzione di serie del tipo S54-55, rispetto alla vecchia del tipo H.H. a doppia stanghetta finita ed adattata a mano pezzo per pezzo, significa avere povere cognizioni della meccanica di alto rango.
Certo che Beretta portò la novità per risolvere quei problemi... e tutti continuarono a sparare felici e contenti...
Bastava una punta d'olio denso o di grasso comune per sparare altri cento anni.
...Apprezzare l' innovazione della nuova batteria derivata da una produzione di serie del tipo S54-55, rispetto alla vecchia del tipo H.H. a doppia stanghetta finita ed adattata a mano pezzo per pezzo, significa avere povere cognizioni della meccanica di alto rango...
Non ho la preparazione tecnica per potermi definire "esperto" e, se l'avessi, eviterei per pudore di definirmi tale dal momento che, per quanto esperti, nella vita c'è sempre da imparare. Ritengo tuttavia di essere in grado di riconoscere che le batterie Beretta del primo tipo montate sui sovrapposti della serie SO erano senz'altro più raffinate dal punto di vista meccanico ricalcando, quasi pedissequamente, l'impianto degli acciarini definiti "holland & holland". Quelle del "secondo tipo" rappresentano senza dubbio una semplificazione tecnica ma sono convinto che generalmente il semplificare non è di per se un demerito ma anzi il contrario quando rende, in questo caso un'arma, più efficiente e sicura. Beretta ha realizzato quindi un "suo" acciarino ed in questo senso immagino si parlasse di caratterizzazione. Rivendico quindi il diritto di esprimere, come altri, la mia preferenza senza essere tacciato di avere "povere cognizioni..".
Dal dizionario leggo: "caratterizzare" costituire la caratteristica principale, contraddistinguere.
L'acciarino, o se volete il meccanismo di percussione, è il soggetto della frase. Caratterizzante, usato al participio presente come verbo, vuole sottolineare il carattere distintivo che il soggetto della frase assume dagli anni 60 in poi. Tanto è vero che, in una pubblicità dell'epoca, il nuovo acciarino l'azienda lo definisce "razionale".
Difficile invece comprendere da dove derivi la cognizione di causa nel definire "la batteria Beretta" come derivato di una produzione di serie.[:-bunny]
Ragazzi, per essere precisi, dal 1959 l'acciarino Beretta verrà appunto chiamato la BATTERIA BERETTA è conosciuta in tutto il mondo con quel nome.
...Apprezzare l' innovazione della nuova batteria derivata da una produzione di serie del tipo S54-55, rispetto alla vecchia del tipo H.H. a doppia stanghetta finita ed adattata a mano pezzo per pezzo, significa avere povere cognizioni della meccanica di alto rango...
Non ho la preparazione tecnica per potermi definire "esperto" e, se l'avessi, eviterei per pudore di definirmi tale dal momento che, per quanto esperti, nella vita c'è sempre da imparare. Ritengo tuttavia di essere in grado di riconoscere che le batterie Beretta del primo tipo montate sui sovrapposti della serie SO erano senz'altro più raffinate dal punto di vista meccanico ricalcando, quasi pedissequamente, l'impianto degli acciarini definiti "holland & holland". Quelle del "secondo tipo" rappresentano senza dubbio una semplificazione tecnica ma sono convinto che generalmente il semplificare non è di per se un demerito ma anzi il contrario quando rende, in questo caso un'arma, più efficiente e sicura. Beretta ha realizzato quindi un "suo" acciarino ed in questo senso immagino si parlasse di caratterizzazione. Rivendico quindi il diritto di esprimere, come altri, la mia preferenza senza essere tacciato di avere "povere cognizioni..".
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Il pudore lasciamolo alle vergini.
Che Beretta abbia realizzato una miglioria tecnica è fuori dubbio, infatti, non avendo più il tirantino (catenella) è stato risolto il problema della rottura dell’acciarino.
La “…povertà di cognizioni meccaniche di alto rango…” , poco comprensibile ai non puristi della meccanica delle armi sta nel fatto che si è voluto ‘imbastardire’ un fucile di ‘rango’ adottando soluzioni positivamente collaudate nelle armi dozzinali di serie.
Per informazione, evidenzio, che la monta del cane e la leva di arpionismo, di derivazione simile a quella dell’S55, del 409-410 ecc., non possono essere modificate, a differenza delle tradizionali stanghette, o migliorate in caso di usura ma vanno sostituite integralmente (se reperibili).
La nuova piastra brev. Beretta, oltre al martello e dente di scatto ha dovuto rendere solidale il congegno creando una ‘capsula’, in alternativa alla braga, che rendesse il complesso poco soggetto alle vibrazioni.
Una pecca, sempre figlia delle semplificazioni produttive, è la mancanza di controviti su tutti i perni principali, tali da portare nel tempo il loro svitamento che rilasciava evidenti incavi nella faccia interna del calcio. Poi, nelle serie successive per fortuna furono messe.
Nelle foto allegate sono visibili i cani e le leve che hanno simili caratteristiche nella monta.
Salve, se doveste fare una scelta, quale considerate migliore tra i questi moderni semiautomatici Beretta (senza tener conto degli indistruttibili A300/1/2/3)...
Beretta A 301 cal. 12 anno 79' con canna 71/** 18.4 Matr. C -Ottime condizioni il fucile ha sparato poco ed rimasto in cassaforte per passaggio al cal....
Buongiorno ho trovato in vendita da un privato un Beretta 682 gold E a un buon prezzo l’unico problema è il calcio sinistro (a me servirebbe il destro)...
Volutamente non ho messo foto. Sono venuto in possesso di questa doppietta beretta cal 20 con canne da 71 cm strozzata 3 1 prodotta nel 1973 fior fiore...
16-11-25, 18:58
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