Qualche mattacchione, nel rendere pubbliche le proprie verità, ha infilato on line “il venticello” di rossiniana memoria. E così, senza rendersene conto, ha fatto il gioco di chi ci vuole male; ed ancora una volta il mattacchione ha confermato che “chi ci vuole male” è stato bravo: è riuscito a convincere perfino lui che si dichiara cacciatore (ma sarà veramente un Cacciatore?) che i suoi nemici sono…i cacciatori! Parole come “concorrenza”, “manovre di disturbo”, “politici trombati”, “seguaci” di questa o quella associazione venatoria, non aiutano nessuno, sono cose da bambini piccoli, come le bugie. Dette on line poi… Perché non ci si preoccupa di armare il cemento, invece di ostinarsi a portar secchielli di sabbia? E’ lecito voler far credere ai futuri acquirenti della casa che il geometra non va d’ accordo con l’ ingegnere? E cosa penserebbe mai il paziente della sua bocca, se avesse il dubbio che l’ odontotecnico che gli sta preparando il ponte litiga ogni giorno col suo dentista? Seminare discordia fra gli Uomini dei Boschi che vivono le stesse pulsioni ad ogni stagione di caccia, o peggio, fra i volonterosi che inseguono risultati analoghi mettendoli tutti insieme nel sacco pieno di nodi della propria insipienza è, a dir poco, demenziale. Chi scambia gratuitamente sostantivi mescolandoli fra loro (associazioni, movimenti, partiti, correnti, sette, fazioni, tendenze, politica) senza saperne distinguere il significato intrinseco, e soprattutto senza conoscerne la storia, cade nel ridicolo. W la democrazia, dissi qualche giorno fa. Ma per favore, senza insinuazioni. Farlo nel web aperto a tutti, e quindi anche agli uomini dell’ Upupa e del Panda, potrebbe costare molto caro, in termini di risultati. Per tutti. E quindi anche per i cacciatori. Noi di TERRA d’ ITALIA, a questo gioco non ci stiamo. Ecco perché al solito mattacchione di turno vogliamo dire di lasciar lavorare chi sta lavorando anche per lui.
Senza la collaborazione di tutti, non si va da nessuna parte. Semplice, come bere un bicchier d’ acqua. Noi siamo a disposizione.
E’ pensando a questi principi che siamo nati, noi di TERRA d’ ITALIA. Gli stessi principi che ci portano a rimanere quelli che siamo. Crescendo si cambia. E’ inevitabile. Importante, semmai, è rimanere uguali.
Con l’ approvazione del C.D. del mio partito questa lettera è stata lasciata volutamente “aperta”: la verità non ha mai tagliato le orecchie a nessuno.
Dott. Sergio Gunnella
Presidente TERRA d’ ITALIA
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