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Ieri ero a Canossa per una colazione fra amici alla quale ha gentilmente partecipato l'assessore alla caccia della provincia, ho così saputo che la caccia al capriolo sarà anticipata e si cerca, malgrado la scontata opposizione dei soliti ambienti protezionistici, di aumentare il numero degli abbattimenti causa l'esplosivo aumento della popolazione di questi cervidi, portandolo ben oltre i 3.000 capi (che sono giudicati largamente insufficienti a mantenere la consistenza numerica presente)
Nel corso del 2008 i caprioli hanno causato ben 593 incidenti stradali nel territorio della provincia (Reggio nell'Emilia).
E' anche allo studio l'introduzione di un prelievo di cervi, che pure sono in deciso e costante aumento e che stanno colonizzando l'appennino risalendolo verso il nord.
Questo il risultato di una caccia di selezione con prelievo mirato in base alle risultanze dei censimenti , che evidentemente è stato stabilito in misura molto prudenziale.
Alla lunga il risultato è quello di un prelievo numericamente molto importante , comunque superiore
alle piu' rosee previsioni, anzi al di là di quelli che potevano considerarsi obbiettivi impossibili in Italia fino a pochi anni fa.
Riflettano quelli che vorrebbero tutto subito.
da Reggio Emilia ad Imperia su tutto l'Appennino sono ormai in aumento gli ungulati di tutti i tipi (nella zona a cavallo fra le provincie di Ge e Al sono presenti anche i daini e qualche cervo è presente in Val d'Aveto confine fra Ge e Pr).
Le cause sono note:
- abbandono e quindi rinselvatichimento dei pascoli alti e dei boschi in genere;
- una (per il momento ed il fatto è molto strano) apparentemente oculata gestione del capitale.
L'unica risposta potrebbe essere l'ancora ridotto numero di cacciatori ed il tipo di caccia praticata (di selezione) che comporta oltre alla parte "gestionale" (censimenti ecc.) anche costi aggiuntivi oltre ai soliti balzelli statali e regionali (i capi abbattuti o non bisogna pagarli anticipatamente).
Che sia questa la strada????
io credo sia il risultato di una gestione molto accurate e scientificamente testata....
Originariamente inviato da VanVonVac
da Peggio Emilia,orgogliosamente ti dico"Oui!"
Avete ben ragione ma ...... il discorso darebbe lungo e ..... doloroso [:142][:-cry][:-cry]
La gestione, supportata da studi scentifici ed esperienza sul campo, ed il giusto sfruttamento sono infatti la "medicina" per tutti i selvatici e per tutti gli ambienti, ma non può sussistere senza l'educazione e la giusta mentalità di chi vive e opera sul posto. Ed è qui che, nella maggior parte dei luoghi, casca il classico asino e ..... si rompe le zampe state certi! Senza il rispetto di tutti non esiste gestione.
Piccolo esempio: avevo una zona tranquilla per il mio appostamento al capriolo e un giusto numero di capi presenti. Uscivano però solo a notte e con prudenza incredibile. Ogni tanto, soprattutto in settimana, il mio capo zona mi chiamava al cellulare chiedendo se avevo abbattuto il capo ed io rispondevo sempre che no, ero al lavoro e potevo andare solo di sera o nel fene settimana. Ebbene lui mi chiamava perchè stando sul monte di fronte alla mia zona, la mattina sentiva sparare....... Era agosto o i primi si settembre ..... a caccia chiusa ..... [:-cry][:-cry][:-cry]
hai ragione Vic,proprio il discorso "mentalità" è l'incudine su cui battere il martello!!
Purtroppo molto spesso il mondo venatorio è ancorato a vecchie "teorie" che oggi non possono e non devono più essere accettate nè dalle autorità,nè tantomeno dai cacciatori
Sono parole sacrosante!!! quante volte le abbiamo ripetute?
Solo una "gestione" oculata del territorio e delle risorse ci consentirà di andare ancora a caccia in futuro e di "rubare il tempo" agli anticaccia.
la mentalità, la tradizione, la attenta gestione del territorio e soprattutto una corretta educazione
venatoria sono necessari, ma vorrei attirare l'attenzione sul fatto che laddove si rispetta si finisce
per abbattere di piu' (e tutti) che laddove ci sono i soliti "furbi" che "fregando" gli altri fregano anche
sé stessi.
Questi "furbi" insieme con gli ammazzasette che godono di mostrare
le stragi a dimostrazione di "quanto sono piu' bravi degli altri" sono
i piu' deleteri nemici della caccia ancor piu' degli ambientalisti.
Mentre le corrette gestioni del territorio ,mettono i protezionisti viscerali con le spalle al muro
dell'evidenza e soprattutto li mettono in contrasto con la popolazione che ha il "problema"
davanti agli occhi ogni giorno.
...Questi "furbi" ... sono
i piu' deleteri nemici della caccia ancor piu' degli ambientalisti.
Mentre le corrette gestioni del territorio ,mettono i protezionisti viscerali con le spalle al muro
dell'evidenza e soprattutto li mettono in contrasto con la popolazione che ha il "problema"
davanti agli occhi ogni giorno.
Esatto,
e la riprova l'abbiamo in quei Paesi dove la tradizione IMPONE una corretta gestione delle risorse
Hanno un bel riformulare la 157, ma non sono i giorni o le specie cacciabili in più o in meno a fare una Riforma con l'iniziale maiuscola, ma la presa d'atto che senza GESTIONE sparisce anche la caccia.
la mentalità, la tradizione, la attenta gestione del territorio e soprattutto una corretta educazione
venatoria sono necessari, ma vorrei attirare l'attenzione sul fatto che laddove si rispetta si finisce
per abbattere di piu' (e tutti) che laddove ci sono i soliti "furbi" che "fregando" gli altri fregano anche
sé stessi.
Questi "furbi" insieme con gli ammazzasette che godono di mostrare
le stragi a dimostrazione di "quanto sono piu' bravi degli altri" sono
i piu' deleteri nemici della caccia ancor piu' degli ambientalisti.
Mentre le corrette gestioni del territorio ,mettono i protezionisti viscerali con le spalle al muro
dell'evidenza e soprattutto li mettono in contrasto con la popolazione che ha il "problema"
davanti agli occhi ogni giorno.
Questo è il grosso problema! E non si riesce a farglielo capire. Finchè è più furbo e più bravo chi abbatte di più .... ci sono poche speranze. Vi faccio un paio di esempi:
- Quest'anno ho incontrato una beccaccia che mi fregava sempre. Dopo la quarta uscita con regolare gabbamento ho detto: se non ti prendo stamani, ti lascio stare, hai vinto te. E così è stato, mi ha ancora fregato e non l'ho più cercata. Forse altri avrebbero fatto l'aspetto e ....
- Una femmina di capriolo sono 4 anni che partorisce nel bosco dietro casa mia e poi cresce il piccolo o i piccoli fra il bosco e il mio giardino che ci confina e non è recintato. Mi mangiano sempre tutto nell'orto e i fiori alla moglie, comprese le rose. Io me li guardo dalla finestra, dal giardino dove ho un tavolo da esterni e ho fatto delle riprese con la telecamera. Anche Astra li ha accettati e non abbaia più qando mangiano l'erba fuori dal suo box.
Io vi porto l'esperienza della prov di savona proprio quest'anno a 10 anni dall'apertura della caccia di selezione caprioli in costante aumento con aumento quindi dei piani di prelievo effettuati da tecnici faunistici competenti e capaci. Dallo scorso anno infatti da noi il capriolo apre a giugno per un mese un altro mese tra agosto e settembre x i maschi e da gennaio a marzo x le femmine e piccoli tutto cio' grazie alla buona gestione e alla generale correttezza dei cacciatori dando la possibilita' di prelevare animali anche qualitativamente sempre piu belli ad esempio in 10 anni la larghezza delle stanghe e' raddoppiata e cosa anche importante dando la possibilita' a molti fuori provincia di venire a cacciare qui molti bresciani bergamaschi e piemontesi cacciano nelle nostre zone rispettando le regole e partecipando attivamente anche ai censimenti penso che sia una bella realta' che se gestita bene non potra' che migliorare [:D]
un saluto
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