Analisi di un cacciatore cinofilo

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aurelio
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  • aurelio

    #1

    Analisi di un cacciatore cinofilo

    Leggendo molti interventi tutti interessanti e anche giusti per carità, ho avuto l'impressione, che molti non hanno ancora capito che i terreni ed il selvatico è cambiato, quello che si poteva ieri oggi è impossibile, mi faccio promotore di una discussione, per sapere, dove i nostri soci cacciano, cosa cacciano e con che cane.
    Il cane da caccia è un l'ausiliare del cacciatore.
    Il vero cacciatore è anche un cinofilo.
    Quando dico vero cacciatore, mi riferisco all'uomo che da semplice principiante, con il trascorrere del tempo, imparando a proprie spese o assimilando le cose giuste, dalle persone giuste, ne ha fatto tesoro, adoperandole poi con profitto, per suo uso e consumo.
    Noteremo che questo cacciatore, avrà scelto l'ausiliare nella razza che più avrà facilità di adatamento alla conformazione del terreno in cui egli caccia ed alla selvaggina che in prevalenza vi risiede.
    Quindi avrà minor fatica nell'addestramento, meno spese, più resa e molte soddisfazioni.
    Dico cinofilo, perchè se egli e stato in grado di scegliere una certa razza invece di un'altra, è perchè ne conosce lo
    standard di lavoror e sa che in determinati terreni e con particolare tipo di selvaggina, l'ausiliare scelto potrà esplicare con tipicità di razza le mansioni per cui è stato selezionato.
    volendo, si potrebbe, ma con risultati dubbi, far cacciare tutte le razze in ogni terreno e con qualsiasi tipo di selvagggina, il risultato sarebbe negativo, si andrebbe contro natura; dovremmo infatti imporre ai nostri ausiliari quelle forzate correzioni per adattarlo a svogere un lavoro che sarebbe contrario alla sua costruzione ed alla sua psiche.
    Ciò che determina il lavoro di un cane, è il terreno in cui caccia e la selvaggina che incontra.
    Ognuno di noi, e giustamente, magnifica i proprio ausiliare,
    ma se ci trovassimo all'apertura di caccia, in un determinato terreno, basterebbe guardarsi in giro e constateremmo che tutte le razze da ferma vi sono presenti. E' ovvio che se il terreno è chiuso e folto, l'inglese dovrà forzatamente adattarsi a cacciare come un continentale. Stessi problemi avranno il continentale italiano e quello estero, se essi non saranno utilizzati nei terreni a loro più congeniali.
    Facciamo l'ipotesi di cacciare con un continentale italiano, in terreni vastissimi, piani e senza riferimenti. Non è detto che non potremmo far carniere, ma vale la pena di vedere un trottatore, con psiche calma e riflessiva, svolgere la sua azione e cerca in un mare di verde...cosa ne sarà della sua inventiva? Se il medesimo soggetto lo portiamo in terreno vario, vedremo la sua cerca adattarsi con facilità; andrà a reperire il selvatico in posti diversi; lo vedremo piacevolmente esprimersi, rimontando con stile emanazioni, filando, fermando e guidando con estrema attenzione, schivando ostacoli e rami secchi per non fare rumore e, con il suo eccellente collegamento. dare la possibilità al suo conduttore di servirlo e goderne nel vederlo in ferma.
    Se conduciamo il setter inglese o l'rlandese oppure il pointer, dove il continentale si è piacevolmente espresso, essi, per servirci, grazie allla loro indole generosa, si potranno adattare, la resa dpenderà dal'intelligenza del cane nel'aver assimilato il dressaggio ma, che sicuramente andrà a descapito dello stile di razza.
    Sappiamo che il pointer è il metro di paragone per i galopatori veloci sulle lunghe distanze. Esso ha il tipo "mesoformo" in cuiil tronco sta nel quadrato, il collo è obbliquo, la groppa orrizontale, gli angoli del posteriore sono aperti e dritti, la spalla lunga ed obbliqua, con metacarpi corti e dritti, il torace ha diametri longitudinali e verticali sviluppati, non altrettanto il diametro traversale. La sua costruzione è quindi in funzione di un galoppo impettuoso, allungato e velocissimo.
    Il seter inglese ha tipo "mesoformo leggero", in cui il tronco sta nel rettangolo. Esso ha l'arto anteriore più corto da terra al gomito che non dal gomito al garrese, ciò che gli conferisce galoppo radente e morbido(appena meno veloce del pointer). Entrambe queste razze sono state selezionate per cacciare nelle grandi estensioni: la loro psiche e la loro costruzione morfologica ve li faranno
    trovare perfettamente a proprio agio e la sua resa sarà ottimale. Attenzione: il cervello e i polmon, sono indispensabil, sono il loro motore, la centrallina dovrà mandare i giusti impulsi e i polmoni ben sviluppati, saranno la benzina super per sostenere e far viaggiare la macchina.
    Avendo in precedenza fatto una ipotesi prendendo come riferimento le razze italiane e le razze inglesi, premetto che io ho iniziato a cacciare con quest'ultime, sia in montagna che su altri terreni e ne ho avuto grandi soddisfazioni.
    Mi si permetta però di eprimere il mio modesto parere sulle razze continetali. Esse ad onor del vero, sono quelle che più facilmente si adattono alla conformazione dei terreni nazionali e dalla selvaggina...che vi risiede. Le pochisime starne, le rosse e le beccacce ed i numerosi fagiani, dopo i primi giorni di apertura di caccia, usciranno sempre più raramente allo scoperto; in questo caso il continentale avrà
    buon gioco e potrà svolgere il suo lavoro con tipicità di razza. E se vogliamo cacciare per il carniere ed uscire dai cani da ferma, prendiamoci un bravo Springher Spaniel (e come ha detto qualcuno in questo Blob, con esso vi solleverò il mondo.)
    Quindi se vogliamo sceglere un cane, facciamolo con criterio e conoscendo i fini che ci proponiamo: non lasciamoco influenzare dalo sguardo dolce di un cucciolo
    o dal fatto che quella determinata razza ci è più simpatica
    di un'altra. Ricordiamoci che il nostro ausiliare ha un compito precisp da svolgere e più lo farà bene, più lo ameremo. Scegliamo quegli alllevamenti dove i riproduttori sono condotti in prove di lavoro idonee e sopratutto a caccia. Solo così potremo avere la quasi certezza di acquistare un soggetto con bellezza psichica, armonica e funzionale, unite a spiccate dori venatorie.
    Teniamo sempre in considerazione le zone in cui cacciamo
    e la probabile selvaggina che incontreremo. Quando il nostro ausiliare potrà esplicare il lavoro nelle zone e con selvaggina a lui più congeniale, ne saremo ricambiati, con più soddisfazioni, miglior rendimento e minor fatica. Non ci
    saremo arrovellati a causa di una scelta nella vana speranza di poter cambiare l'indole e la psiche di un soggetto che è stato selezionato da capaci e seri allevatori per svolgere il lavoro che gli è più congeniale.
    Prendiamo per massima che il lavoro del nostro ausiliare se è svolto con tipicità, oltre il piacere nostro personale, ci garantirà dei riproduttori idonei per l'avvenire. E sopratutto darà un senso valido all'abbattimento del selvatico, aurelio garelli.
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    Ultima modifica Ospite; 08-09-09, 16:49.
  • aurelio

    #2
    Molti cani di razze diverse, alcuni si troveranno bene sui terreni e la sevaggina a loro più congeniale, altri dovranno adattari, altri ancora, per la loro conformazione e la loro psiche i loro conduttori dovranno faticare molto per farli cacciare su quei terreni e quel selvatico a loro poco gradito-
    Mi piacerebbe sapere dai soci del Blob Che cane hanno, dove e cosa cacciamo e se sono contenti delle prestazoni dei loro ausiliari.
    Ultima modifica Ospite; 18-06-09, 09:02.

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    • cla1967
      ⭐⭐⭐
      • Jan 2009
      • 3424
      • mulazzano
      • kurzhaar femmina e un maschio

      #3
      Buon sera Sig. Aurelio io ho una bracca tedesca di 10 anni e un piccolo kurzhaar di due mesi e mezzo appena arrivato a casa. Ho anche una breton che con la caccia va poco d'accordo ma per motivi affettivi ce l'ho e me la tengo. Da 10 anni caccio con la mia bracca in provincia di pavia quindi terreni misti, pioppeti, fiume po, e risaie.
      Adoro il kurzhaar perchè mi da sempre l'anima, perchè ha coraggio da vendere e perchè riesce ad essere un cane casalingo a caccia chiusa e una tigre a stagione aperta. Ferma consenso e riporto con gioia, unica pecca un dente duro che lascia sempre il segno sulla preda recuperata.

      ora è arrivato un piccolo erede spero tantissimo in cuor mio che abbia la stessa passione della mia vecchia e che mi dimostri la stessa lealtà ricevuta in questi anni.

      Buona serata
      Claudio
      [zitto][zitto][zitto][zitto][zitto]

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      • Marian Visintin
        • Apr 2009
        • 173
        • Umago,Istria,Croazia
        • kurzhaar

        #4
        Buona sera!E sempre un piacere legere i vostri raconti e commenti.Io ho cominciato con un drahthaar poi non contento del suo lavoro ( piu per la mia inesperienza ) poi con l'aiuto di un amoco allevatore sono riuscito ad riasestarlo e col tempo a fare esperienza.Poi sono pasato al kurtzhaar che tutt'ora mi da delle belle sodisfazioni e con sempre voglia di imparare e migliorarmi nella cinofilia.

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        • ettore
          ⭐⭐⭐
          • Sep 2008
          • 2600
          • Cairo Montenotte - Savona -
          • bracco italiano _ bracco francese

          #5
          buona sera sig. Aurelio ,il mio cane di riferimento è una bracca italiana ,recupero e riporto impeccabili e di grande intelligenza,es. da giovane un sabato disalo una fagiana prontamente lei riporta apre la bocca x consegnarmela parte di pedina e....ciao,è rimasta piu' mortificata di me. domenica piemonte,disalo una fagiana va' al recupero mentre fugge di pedina,blocca uccide e riporta senza sciupare,grande cagna,unico neo; era drogata dalle becche sapeva le tappe a memoria partiva fermava e se labecca reggeva poco non la vedevo neanche ,avrei voluto cacciare con piu' calma lei mi faceva correre.Ho una grifona di buona genealogia orama vecchia e cieca, una disgrazia, aggressiva sfaticata e scoppiata e quel pelo piu' somigliante a una pecora che ad un cane non capisco come sia stato possibile selezionare cosi ,anche perche un giudice mi disse che era un bel cane x cui il pelo sara' stato nello standard (si ,c'è lo con i grifoni),caccio da nove anni con una bracca tedesca figlia di NN ,che piacere che calma, non ha un riporto perfetto e la resistenza della bracca ma caccio in tranquillita ,avolte penso sia piu' vicina allo standard del B.I. lei che molti b.i. resi troppo nevrili a causa delle competizioni . Comunque sto' cercando un cucciolo di italiano sperando di trovare quello che cerco. ciao ciao
          Quello che mi spaventa non sono le urla dei cattivi,ma il silenzio dei buoni

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          • aurelio

            #6
            Sig. cla 1967- Lei caccia in una zona molto varia che io conosco, con i suoi cani di razza continentali non ha problemi, quindi si diverta, ma in risaia ne trova beccaccini,
            il cane in risaia deve avere grande autonomia, li ferma? la saluto. aurelio

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            • aurelio

              #7
              Sig. Marian Visentin, l'esperienza si fa andando ad allenare sul selvatico e senza fucile, con gli incontri imparerete in due lei e il cane. Le dico senza fucile perchè con l'arma in mano quando si vede volare si spara e si lascia fare al cane quelo che vuolle,
              lo sparo e l'uccisione del selvatico si dovrebbe fare quando il cane al frullo fa il terra,
              ed all'abbattimento al comando riporta. se lei sbaglia il selvatico e il cane rincorre, in seguito poi forzerra, la saluto. aurelio

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              • aurelio

                #8
                Sig. Ettore, un cane che conosce le tappe delle beccacce è un grande cane, se non tiene la ferma quello è un guaio. Una corda di ritegno lunga. posi una quaglia lo porti su di essa e lo faccia fermare, trattenga il cane, lo avvicini e faccia partire lei la quaglia, lo lasci rincorrere e dopo avergli intimato il terra, se non lo fa, uno strattone con la corda, lo avvicini lo prenda di peso, lo riporti dove gli aveva intimato il terra ,lo rimetta lei al terra e ogni volta che tenta di alzarsi, lo costringa al terra, se lo fa lo accarezzi e gli dia un contentino. lo prenda e lo metta a riposo nella sua gabbia, questo fin tanto che il cane ripetendo i comandi sempre con la corda di ritegno, non forzi più e al frullo, faccia il terra, i medesimi comandi del terra li faccia, anche davanti alla zuppa, se lo fa mangia e se nò salta. un pò di pazienza e vedra che quando quel comando lo fara bene, lo porti per beccacce e quando andrà sulla tappa, e se fermerù la beccaccia, vedrà che lo aspetterà; gliela amazzi e se la faccia riportarei. un saluto da aurelio.
                Ultima modifica Ospite; 18-06-09, 09:09.

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                • enrico
                  ⭐⭐⭐
                  • Apr 2006
                  • 7098
                  • Casarza Ligure, Genova, Liguria.
                  • bracco italiano

                  #9
                  Buon giorno Sig .Aurelio, è sempre bello leggere i suoi post dettati da una esperienza di anni di cinofilia e di caccia, vede io ho avuto tanti cani, quasi sempre meticci dal cocher incrociato col breton, alla Lilla breton incrociato col setter..... garnde cagna fermatrice e riportatrice eccelente, ma a quei tempi mi dattavo più alla migratoria che alla penna,poi Billi un setter irlandese incrociato con l'inglese..... fantastico..... dopo il 4° anno di caccia mi ha dato delle soddisfazioni immense è con lui che ho scoperto la fantastica caccia alla regina, anche se era un cane fatto sui fagiani,l'unco neo che per il territorio dove caccio, l'appennino ligure, era troppo veloce meno male che aveva una ferma esorbitante e non pressava mai il selvatico e quelle poche volte che andavo in Lomellina facevo sempre carniere di beccacini, anche se li fermava in modo strano, a testa alta e muovendo la coda ma dopo poche volte ho imparato e li abattevo.
                  Anche se nel mo cuore c'è sempre stato il braco italiano che purtroppo ai miei tempi era poco conosciuto e introvabile , ha avuto una setter di razza, fermatrice con un consenso eccezionale ma aimè non amava lo sporco e dall'andatura molto lenta.....
                  Quando mi sono morti questi cani via via negli anni, l'ultime è stata la setter a 16 anni ormai cieca e sorda era già qualche anno che avevo dismesso la caccia demoralizzao dalla morte di Billi l'irlandese.
                  Sono stato sette anni , "tribolando", senza andare a caccia finchè un giorno preso da quel non so che ho rifatto il P.A. e sono partito alla ricerca di un braco italiano che ho trovato dall'allora Sig. Sodini Maurizio, ragazzo apassionato che ha un allevamneto a Genova, tra noi è nata subito una amicizia come fosse antica di anni, lui caciatore nato forse più di me, o aspettato che gli nascesse una cucciolata e ho scelto un maschio..... FRISCO..... un Braco italiano bianco arancio che da subito mi ha risvegliato i ricordi del setter Billi, cacciatore nato, con una grinta esasperata, ottimo scovatore e riportatore eccezionale, al terzo anno era pronto, a gennaio mi ha fermato una becca a trenta metri guidandola sino al covo, ma se ne era già andata, l'ha rifermata tre volte intre posti diversi, poi abattuta dal mio socio di caccia Walter, una giornata indimenticabile, pensavamo già con Walter, lui ha un griffone femina di dieci anni.... , che l'anno prossimo ci saremmo divertiti ma il destino infame me lo ha portato via sei mesi dopo...... nel frattempo avevo già preso una bracchetta , Laika , che seguiva le orme di Frisco, ma è troppo gelosa degli altri cani.
                  Quando mi è morto Frisco , l'amico Maurizio mi ha mandato a casa in regalo un diritto di monta figlio dello stesso padre di Frisco e di Viola del monte Alago cane di cacciatori beccaciai, Ettore.... che io ho soprannominato Pato, in onre al giocatore del Genoa Pato Aghilera.
                  Adesso ha un anno, devo dire che ha un ottimo naso, fore anche troppo...... credo si fidi troppo del suo naso..... gira poco da solo perchè abituato ad andare con la cagna e va a rimorchio ...... ma credo abia tempo di farsi, ferma , consente , riporta, spero riescano a farmi alleviare le perdita del mio primo bracco Frisco, cane che in tre anni ha saputo riempirmi il vuoto dei sette anni che non ho cacciato.
                  Sono cani dedicati alla beccacia, perchè da noi ormai è rimasta solo quella e devo dire che l'altranno, avendo la cagna 1 anno e mezzo e il maschio sei mesi, mi sono divertito, alzando 14 beccace e riuscendo ad abatene soltanto tre..... ma quando dici che ci sono becche nervose che si defilano al cane ..... bhe ti dicono che hai dei cani non buoni, forse sarà vero .... ma io aspetto avedere un altro anno......e pi come dice lei il territorio cambia di volta in volta e anche il selvatico.
                  La saluto cordialmente, enrico.
                  enrico

                  le opinioni personali sono come le palle.... ognuno ha le sue

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                  • aurelio

                    #10
                    Caro amico enrico, per rispondere a lei devo per forza mettere dei paletti: n* 1- inizialmente, lei ha cominciato male, le spiego con un esempio, in tempo di guerra,
                    nellla casa di campagna dove ero sfollato, avevamo un cane lupo femmina, io non ancora cacciatore, lo portavo sui tanti voli di starne presenti allora sulle langhe, lei li fermava poi li ricorreva, ma, come li fermava e come li rincorreva. fece una cucciolata con un pari razza, dei 7 cuccioli, ne presi uno e volevo insegnarle quello che faceva sua madre. Ma lui era solo buono per fare il suo mestiere (la guardia)
                    per capirci dei tanti cani che lei ha avuto inizialmente, pur essendo bravi per la caccia, mi permetta (difficilmente da loro non poteva avere un seguito ne come fatrice ne come stallone).
                    n° 2 -Ha incominciato bene quamdo ha preso il Bracco Italiano (spero avesse i Pedigee) e ha risvegliato in lei belli ricordi del suo setter, due modi di cacciare diversi ma, sicuramente entrambi validi per lo scopo del carniere. morto quello le hanno regalato un'altro B.I. di monte Alago, questi veniva dal canile della mia amica Anna, ottima genealogia, e quindi con i certficati in regola per avere in seguito altri cani iscritti al L.O.I., per carità non dica che ha troppo naso, probabilmente il suo cane ferma prima le passate ho dove in precedenza vi era il selvatico, lo abitui a cacciare da solo, incontrando il selvatico si farà la sua autonomia e poi in coppia si rispetterano e cacceranno bene. Dopo 7 anni che non cacciava più ricorda fin troppo bene le tappe delle beccacce, 14 incontri vuol dire, aver l'opportunita di fare il suo cane un beccacciao, e creda è un fortunato, poter lamentarsi che sono nervose ecc. ecc. spesso con il cambiamento del tempo sono più nervose e difficili a farsi fermare, anzi molte volte toccano sulle rimese e subito ripartono. Vada a Caccia con il suo amico Ettore, che con i cani penso abbia le idee chiare. Fate le cucciolate in regola, con i relativi pedigree. Le beccacce sapete dove trovarle e quindi aveta una continuità cinofila sotto tutto i buoni auspici. Con il piacere di averla sentita, spero di esserle stato utile. Per i suoi cani deceduti, mi dispiace, si dice:" sono sempre i migliori che se ne vanno. peccato" Aurelio.
                    Ultima modifica Ospite; 18-06-09, 18:24.

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                    • cla1967
                      ⭐⭐⭐
                      • Jan 2009
                      • 3424
                      • mulazzano
                      • kurzhaar femmina e un maschio

                      #11
                      Buon giorno Sig. Aurelio purtroppo riesce a fermare i frullini ma non i beccaccini, c'è da dire che purtroppo gli incontri non sono molti e l'esperienza è poca
                      [zitto][zitto][zitto][zitto][zitto]

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                      • enrico
                        ⭐⭐⭐
                        • Apr 2006
                        • 7098
                        • Casarza Ligure, Genova, Liguria.
                        • bracco italiano

                        #12
                        Sig.Aurelio, la setter aveva il pedegri se mi ricordo le metto la genealogia, è stat coperta dall'irlandese , un accoppiamento non voluto,ma ìunicocane che è rimasto in zona era diventata una grande beccacciaia e cosi sua figlia che ora 12 anni,Il primo Bracco aveva il pedegri era figlio di Polcevera's ceres e Polcevera's Althea, quattro anni la foto della cucciolata era stata anche su Diana in un specile di bracchi, la Laika è figlia di Pauso dei Bricchi e Fiesta dell'oltre Po, due cani acquistati da Maurizio Sodini per suo allevamantoanche lei con pedegri .
                        Mentre Ettore del monte Alago è Figlio di Asia del monte Alago e di Polcevera's Ceres, si la mamma di genealogia viene dall'allevamneto della Anna Scotto ma di proprietà già da tre generazioni è di un beccacciaio.
                        Comunque nulla toglie che per la caccia ho avuto grandi soddisfazioni da dei "Bastardi" certamente non saro un cinofilo e un garista come tanta gente che magari ti prende in giro proprio perchè non hanno il pedegri ..... ma poi hanno fatto delle figuraccie....ma a me interessa che un cane vada bene a caccia...... praticamente che si inventi il selvatico e non sonodi quelli che si vanta del carniere, tanto per fare un esempio, sapevo dove era un volo di starne e andandoci due volte alla settimana praticamente 8 giorni in un mese, col cane giovane ne ho ucciso solo due perchè era un divertimento per il cane.... non certo per me.
                        Per quanto riguarda il naso non so come definisce lei un cane che a otto mesi ferma una quagli gabbiarola immessa a quindici metri, per me ha un gran naso.
                        Premetto che le beccacce due le ho sbagliate io e 4 il mio amico Walter, certamente beccaccie alzate tre o quattro volte, in totale tra le mie e le sue ne abbiamo preso in stagione ben 17 e alzate più 35, ora non tutte le volte ero con lui che ha un cane molto più esperto, la scorsa stagione è stato un anno eccezionale per le becche.
                        Ultima modifica enrico; 18-06-09, 18:18.
                        enrico

                        le opinioni personali sono come le palle.... ognuno ha le sue

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                        • aurelio

                          #13
                          Sin Cla 1967- Sono due animali diversi con comportamento diverso, i frullini stanno nei giunchi ho a margine di fossati sporchi e aquitrinosi e il cane con il naso li ferma anche molto ravvicinati. Il beccaccino in terreni aperti di risaie ed altro, il cane deve avventarli da distante se nò partono lunghi. Mi ha parlato solo di uccelli di palude dove il cane deve essere un'esperto, ma sugli altri selvatici li ferma? Saluti da aurelio.
                          Ultima modifica Ospite; 20-06-09, 11:22.

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                          • aurelio

                            #14
                            Sig. Enrico forse non ci capiamo. Bravo per il rispetto che ha avuto sulle starne, una volta uccise dove lo portiamo ad imparare il cane?
                            Io le credo quando mi dice che le più belle soddisfazioni l'ha avute da cani bastardi, e ci credo probabilmente perchè lei è un bravo cacciatore, ma se al posto dei bastardi avessa avuto dei cani iscritti, creda sarebbero stati bravi anche loro, la soddisfazione di uccidre il selvatico e come si uccide, se un cane lo fa in stile di razza sicuramente il godimento sarà doppio, PERCHE' ogni razza si comporta come il suo standard prescrive e quindi a mè personalmente che un pointer fermi a terra ho un setter inglese fermi in piedi, se i cani fermano con la coda in movimento, ammazzero lo stesso, quello che le è partito davanti, ma sicuramente sono ausiliari che non vorrei perchè non fanno parte del mio modo di intendere il lavoro di un cane, esso mi dovrà sopratuttoi servire, per fare una monta ho una cucciolata e sicuramente per la continuazione della razza.
                            Non mi porti più l'esempio di cani garristi che fanno delle figuracce, sarà anche vero ma, io da buon giudice serio, appena e stato sguinzagliato il cane e dopo il minuto (il regolamento me l'ho permette, suono la tromba e li mando a casa) Cani che fermano le gabbiarole a 11 metri io non ne ho mai visti, caso mai fermeranno la passata di chi la messa, ho le piume lasciate sul terreno, comunque viva i bastardi e leviamoci i cani iscritti tanto non servono! Ossequi aurelio..COMPLIMENTI PER IL BRACCO ITALIANO CHE HA NELLA FOTOGRAFIA DELL'AVATAR.
                            Ultima modifica Ospite; 20-06-09, 17:31.

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                            • cla1967
                              ⭐⭐⭐
                              • Jan 2009
                              • 3424
                              • mulazzano
                              • kurzhaar femmina e un maschio

                              #15
                              Buon pomeriggio Sig. Aurelio, nei suoi 10 anni di vita ho visto fermare di tutto dalla mia bracca, addirittura una volta è andaya in ferma in un pioppeto in riva al po e quando l'ho servita è partita una coppia di beccacce, ed era la prima volta che le sentiva. Per il resto ferma tutto fagiano starne germani gallinelle un pomeriggio a me e al mio socio ci ha fatto fare tre boschi di fila tra ferme e ripartenze improvvise poi però alla fine abbiamo preso una bellissima lepre. Insomma una cagna che non si è mai risparmiata, ne col caldo ne col freddo e anche ora che è anziana fatico a tenerla per la sua grande passione.
                              Un unico grande difetto, il dente duro che la porta specialmente nei riporti in acqua ad affondare un po troppo i denti.

                              saluti

                              claudio
                              [zitto][zitto][zitto][zitto][zitto]

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