Il cane da caccia è un l'ausiliare del cacciatore.
Il vero cacciatore è anche un cinofilo.
Quando dico vero cacciatore, mi riferisco all'uomo che da semplice principiante, con il trascorrere del tempo, imparando a proprie spese o assimilando le cose giuste, dalle persone giuste, ne ha fatto tesoro, adoperandole poi con profitto, per suo uso e consumo.
Noteremo che questo cacciatore, avrà scelto l'ausiliare nella razza che più avrà facilità di adatamento alla conformazione del terreno in cui egli caccia ed alla selvaggina che in prevalenza vi risiede.
Quindi avrà minor fatica nell'addestramento, meno spese, più resa e molte soddisfazioni.
Dico cinofilo, perchè se egli e stato in grado di scegliere una certa razza invece di un'altra, è perchè ne conosce lo
standard di lavoror e sa che in determinati terreni e con particolare tipo di selvaggina, l'ausiliare scelto potrà esplicare con tipicità di razza le mansioni per cui è stato selezionato.
volendo, si potrebbe, ma con risultati dubbi, far cacciare tutte le razze in ogni terreno e con qualsiasi tipo di selvagggina, il risultato sarebbe negativo, si andrebbe contro natura; dovremmo infatti imporre ai nostri ausiliari quelle forzate correzioni per adattarlo a svogere un lavoro che sarebbe contrario alla sua costruzione ed alla sua psiche.
Ciò che determina il lavoro di un cane, è il terreno in cui caccia e la selvaggina che incontra.
Ognuno di noi, e giustamente, magnifica i proprio ausiliare,
ma se ci trovassimo all'apertura di caccia, in un determinato terreno, basterebbe guardarsi in giro e constateremmo che tutte le razze da ferma vi sono presenti. E' ovvio che se il terreno è chiuso e folto, l'inglese dovrà forzatamente adattarsi a cacciare come un continentale. Stessi problemi avranno il continentale italiano e quello estero, se essi non saranno utilizzati nei terreni a loro più congeniali.
Facciamo l'ipotesi di cacciare con un continentale italiano, in terreni vastissimi, piani e senza riferimenti. Non è detto che non potremmo far carniere, ma vale la pena di vedere un trottatore, con psiche calma e riflessiva, svolgere la sua azione e cerca in un mare di verde...cosa ne sarà della sua inventiva? Se il medesimo soggetto lo portiamo in terreno vario, vedremo la sua cerca adattarsi con facilità; andrà a reperire il selvatico in posti diversi; lo vedremo piacevolmente esprimersi, rimontando con stile emanazioni, filando, fermando e guidando con estrema attenzione, schivando ostacoli e rami secchi per non fare rumore e, con il suo eccellente collegamento. dare la possibilità al suo conduttore di servirlo e goderne nel vederlo in ferma.
Se conduciamo il setter inglese o l'rlandese oppure il pointer, dove il continentale si è piacevolmente espresso, essi, per servirci, grazie allla loro indole generosa, si potranno adattare, la resa dpenderà dal'intelligenza del cane nel'aver assimilato il dressaggio ma, che sicuramente andrà a descapito dello stile di razza.
Sappiamo che il pointer è il metro di paragone per i galopatori veloci sulle lunghe distanze. Esso ha il tipo "mesoformo" in cuiil tronco sta nel quadrato, il collo è obbliquo, la groppa orrizontale, gli angoli del posteriore sono aperti e dritti, la spalla lunga ed obbliqua, con metacarpi corti e dritti, il torace ha diametri longitudinali e verticali sviluppati, non altrettanto il diametro traversale. La sua costruzione è quindi in funzione di un galoppo impettuoso, allungato e velocissimo.
Il seter inglese ha tipo "mesoformo leggero", in cui il tronco sta nel rettangolo. Esso ha l'arto anteriore più corto da terra al gomito che non dal gomito al garrese, ciò che gli conferisce galoppo radente e morbido(appena meno veloce del pointer). Entrambe queste razze sono state selezionate per cacciare nelle grandi estensioni: la loro psiche e la loro costruzione morfologica ve li faranno
trovare perfettamente a proprio agio e la sua resa sarà ottimale. Attenzione: il cervello e i polmon, sono indispensabil, sono il loro motore, la centrallina dovrà mandare i giusti impulsi e i polmoni ben sviluppati, saranno la benzina super per sostenere e far viaggiare la macchina.
Avendo in precedenza fatto una ipotesi prendendo come riferimento le razze italiane e le razze inglesi, premetto che io ho iniziato a cacciare con quest'ultime, sia in montagna che su altri terreni e ne ho avuto grandi soddisfazioni.
Mi si permetta però di eprimere il mio modesto parere sulle razze continetali. Esse ad onor del vero, sono quelle che più facilmente si adattono alla conformazione dei terreni nazionali e dalla selvaggina...che vi risiede. Le pochisime starne, le rosse e le beccacce ed i numerosi fagiani, dopo i primi giorni di apertura di caccia, usciranno sempre più raramente allo scoperto; in questo caso il continentale avrà
buon gioco e potrà svolgere il suo lavoro con tipicità di razza. E se vogliamo cacciare per il carniere ed uscire dai cani da ferma, prendiamoci un bravo Springher Spaniel (e come ha detto qualcuno in questo Blob, con esso vi solleverò il mondo.)
Quindi se vogliamo sceglere un cane, facciamolo con criterio e conoscendo i fini che ci proponiamo: non lasciamoco influenzare dalo sguardo dolce di un cucciolo
o dal fatto che quella determinata razza ci è più simpatica
di un'altra. Ricordiamoci che il nostro ausiliare ha un compito precisp da svolgere e più lo farà bene, più lo ameremo. Scegliamo quegli alllevamenti dove i riproduttori sono condotti in prove di lavoro idonee e sopratutto a caccia. Solo così potremo avere la quasi certezza di acquistare un soggetto con bellezza psichica, armonica e funzionale, unite a spiccate dori venatorie.
Teniamo sempre in considerazione le zone in cui cacciamo
e la probabile selvaggina che incontreremo. Quando il nostro ausiliare potrà esplicare il lavoro nelle zone e con selvaggina a lui più congeniale, ne saremo ricambiati, con più soddisfazioni, miglior rendimento e minor fatica. Non ci
saremo arrovellati a causa di una scelta nella vana speranza di poter cambiare l'indole e la psiche di un soggetto che è stato selezionato da capaci e seri allevatori per svolgere il lavoro che gli è più congeniale.
Prendiamo per massima che il lavoro del nostro ausiliare se è svolto con tipicità, oltre il piacere nostro personale, ci garantirà dei riproduttori idonei per l'avvenire. E sopratutto darà un senso valido all'abbattimento del selvatico, aurelio garelli.
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