Non è un'intervista, ma una semplice chiaccherata, tra due amici amanti della montagna e della cinofilia agonistica.
di Aurelio GARELLI.
Fisico asciutto, barba folta e nera, costantemente con la pipa in bocca, Roberto Pedrazzetti, risiede e svolge il suo lavoro di farmacista, a Giubiasco, paese situato nel Canton Ticino a ridosso delle maestose "Alpi Svizzere"
Parco di parole, meticoloso come un "farmacista"..., si scioglie e, a ruota libera, parla, quando gli argomenti sono:"L'avifauna alpina ed i cani da ferma".
Quì da noi dice, nel rispetto della natura e delle leggi, tutti
i mezzi di trasporto si fermano all'ultimo ufficio postale; quindi, per raggiungere la zona dove esplico la mia attività venatoria ed addestro i miei setter inglesi, devo risalire la montagna per circa due ore e mezza. Principalmente, sono un cacciatore solitario, ma non disdegno un buon compagno che ami la caccia cinofila. Spesso sono costretto a percorrere 350 Km. per recarmi nel'Alsazia francese per dare ai setter più promettenti, l'opportunità di conoscere terreni idonei e vere starne, che le prove a grande cerca richiedono.
Tutti i cani che ho presentato in prove, conoscono bene la montagna, tuttavia, ti assicuro, si sono adattati molto bene anche alle pianure.
Ti cito alcuni risultati che hanno ottenuto in prove: -
Trueba St. riserva in Coppa Europa - alcuni Ecc. in grande cerca - Cac e Cacit in prove di caccia.
Cormor Achim St. in Coppa Europa Germania 1979 in prova di Eccelenza 1° Ecc, Cac e Cacit.
Caprice St. muore a 24 mesi è stata presentata 5 volte in grande cerca e si assicurata un 3° Ecc.
Ticino dell'Orsone St. in Coppa Europa, Germania 1979 un 1° Ecc. Cac. e Cacit.- molti altri piazzamenti in provre a grande cerca - 2 Cacib expo Losanna e Strasburgo.
Delfo St. grande cerca un 1° Ecc. Cac e Cacit ed altri Ecc.
Arno St. In Coppa Europa per setter - 2° M.B.
Leo St. soggetto giovane 2 C.Q.N. in grande cerca.
Per molti anni ho fatto parte della squadra in Coppa Europa rappresentando la svizzera.
La più bella prestazione di un mio cane, l'ho goduta un giorno di fine ottobre dell'anno 1982. Ascoltà: risalivo, non senza fatica, un ripido canalone, molto folto di intricate piante di rododendro, il sole giocava tra i fitti larici, quà e là, qualche macchia di candida neve, Ticino, con molto corraggio eplorava le pieghe della montagna; lo vidi avventare, risalire e fermare, poco dopo incominciò una lunga sicura guidata, tre volte si arresto come se volesse aspettarmi, infine, a ridosso del crinale, dove i larici erano radi, riblocco in bellissima espressione, mi portai a distanza utile, assestai bene i piedi a terra e respirai profondamente per calmarmi; in basso, sulla sinistra, fuori dalla direzione del cane in ferma, il vecchio si mise in ala, di stocco lo centrai, quasi contemporaneamente, davanti a Ticino, tre nerissimi maschi si tuffarono nel vuoto; d'istinto sparai ed un altro raro frutto che cadde nel canalone, altre due femmine si alzarono e solo allora il mio ausiliare, ruppe ed eseguì perfettamente il recupero riportandomi le due ambite prede.
L'acuto fischio di una marmotta ruppe l'incanto e l'ovattato silenzio, la intravidi rintanarsi, lassù nella pietraia regno delle coturne, che da tre anni sono protette. Mi sedetti su un masso, accesi la pipa ed aspirai con voluttà. Ticino accovacciatosi vicino a mè, aveva appoggiato la testa sulla mia gamba; lo abbracciai e gli dissi:"Oggi ti assegno la massima qualifica".
Le prove a grande cerca di Umago (JU), che insieme avevamo giudicato, erano terminate, tutte e due dovevamo percorer moltissimi chilometri per rientrare a casa; la lunga chiaccherata, su argomenti ad entrambi cari, aveva saldato ancora di più la nostra amicizia: Ci lasciammo con la promessa di passare insieme una giornata in montagna; per l'occasione Pedrazzetti mi avrebbe portato dove singolarmente, a stagione così avanzata, aveva trovato ancora riunita la numerosa famiglia di forcelli, goduto il perfetto lavoro del suo setter inglese, ed avuto la fortuna di rubare alla montagna due maturi e rari frutti.
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