Prima s'è nominato il caso del Weimaraner che ha avuto un incremento a dir poco esagerato in questi ultimi anni. Ma in realtà, a parte i soliti noti, quanti di questi cani provengono da linee da lavoro? Quanti di questi vengono utilizzati a caccia e soprattutto ceduti a cacciatori?
Se il numero di cani iscritti incrementa, ma l'aumento per lo più è dovuto a cani che non vengono impiegati per quello che è il loro scopo come si può parlare di miglioramento? E poi da questi che cosa mai di buono si potrà attingere?
Per come la vedo io un piccolo passo importante che si dovrebbe fare è quello di cedere i propri cuccioli SOLO ed esclusivamente a persone che li utilizzano a caccia e che li sanno realmente apprezzare.
A tutti quelli che vogliono il cane solo come compagnia bisognerebbe dargli quei soggetti che si sono verificati inetti e prima di cederli fondamentale sarebbe sterilizzarli in modo tale che non ci sia la possibilità di diffondere ulteriori "scarti".
Questo a mio avviso dovrebbe essere il primo piccolo passo da muovere per il bene di una razza, inteso qualsiasi razza da caccia.
Max sarebbe bello e sarebbe utile per la selezione (in ottica caccia) ma chi produce decine/centinaia di cuccioli li vende a chi...li paga senza preoccuparsi di altro. In Germania gli allevatori di cani da ferma cedono i cuccioli solo a cacciatori, ma da loro gli "allevamenti" sono tanti ma ognuno fa pochissimi cuccioli e l'affisso lo ottieni anche se fai una cucciolata ogni tanto . Hai citato i Weim, nel loro club chi cerca di produrre cani competitivi venatoriamente é stato estromesso dal club, perché "falsa la razza" . Riguardo ai Bracchi Ialiani c'é su face-book il club dei possessori di bracchi non cacciatori(come vivere con un bracco italiano senza andare a caccia) all'ENCi interessa solo di incassare ed incassa su tutto: nascite, prove, expo e nell'ambito dell'ente stanno diventando sempre piu' importanti gli anticaccia (vedi problema code) e c'é da domandarsi quando obbligheranno i cinofili-cacciatori a mettersi per conto loro. Nei club di razza le cosiddette Società Specializzate , sono sempre piu' importanti gli amanti delle expo e fanatici della morfologia che finiscono poi per portare i cani all'ipertipo. La dicotomia bellezza-lavoro negli inglesi é molto evidente (basta leggere gli standard ufficiali di razza) ben presente nelle due razze italiane, ancora latente nelle altre razze continentali (con eccezione del Weim, che appunto grazie ai non cacciatori ha moltilicato per 5 la sua consistenza numerica in Italia). Di modo che escludendo che certe iniziative possano essere prese dall'ENCI , dalle Società Specializzate e dagli allevatori di un certo livello quantitativo, chi mai resterebbe per portare avanti la tua, sensatissima, proposta ??
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