le razze da ferma

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  • fabryboc
    ha risposto
    Ecco perchè poi ti si insinua l'idea (sicuramente SBAGLIATA) che in certi ambienti giochino i "duri", e gli altri siano perlopiù relegati a cacce più "addomesticate".......

    Ovvio che se si è obbiettivi, si è sempre pronti ad essere smentiti dai fatti...o addirittura si provi a "rischiare" altre razze, come voglio fare io, ma si tratta sempre e comunque di un'atto di fede.

    A uno dei pointeristi suddetti, poi diventato amico (Giorgio Bracciani), parlando della scarsa diffusione del pointer sul terreno, a confronto dello strapotere del setter, chiesi: ma su 10 pointer, quanti vengono davvero ottimi a caccia? mi rispose con un sorriso....ma eravamo nel momento più nero del pointer, adesso credo che le cose siano decisamente migliorate, e lui continua a dire "oltre al pointer, tutto è vano"....
    Ultima modifica fabryboc; 19-07-14, 10:29.

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  • ginger
    ha risposto
    Originariamente inviato da fabryboc
    Onestamente, in 23 anni di bosco, quindi nell'era pre e post avvento del beeper, a parte centinaia di setter, e parecchi otter, ho visto:

    5 drahthaar
    2 breton
    4 pointer (due coppie in mano a 2 diversi cacciatori)
    3 kurzhaar (una coppia e un singolo)
    3 bracchi italiani (2 dello stesso proprietario)
    1 vizla

    Mai visto nè uno spinone, nè un korthals, un weim.

    Quindi, a discapito delle proporzioni percentuali, bisogna poi vedere quali sono i cani che ci sono per davvero sul territorio....
    e sei stato fortunatissimo!!!io in 25 anni,ho visto 3 breton 3 pointer 2 kurzar e stop!!!

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  • fabryboc
    ha risposto
    Onestamente, in 23 anni di bosco, quindi nell'era pre e post avvento del beeper, a parte centinaia di setter, e parecchi otter, ho visto:

    5 drahthaar
    2 breton
    4 pointer (due coppie in mano a 2 diversi cacciatori)
    3 kurzhaar (una coppia e un singolo)
    3 bracchi italiani (2 dello stesso proprietario)
    1 vizla

    Mai visto nè uno spinone, nè un korthals, un weim., un gordon, un irlandese in un bosco.

    Quindi, a discapito delle proporzioni percentuali, bisogna poi vedere quali sono i cani che ci sono per davvero sul territorio....

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  • sly8489
    ha risposto
    [QUOTE]
    Originariamente inviato da Lucio Marzano
    certo che un gran cane puo' appartenere a qualunque razza, puo' anche essere un meticcio, , il cinofilo-cacciatore pero' bada anche ad altri aspetti,
    che sono marginali alla efficacia venatoria.
    Sono d'accordo, il cane può essere di qualsiasi razza, l'importante è che sia bravo ed efficiente. Il cinofilo può guardare anche altro, ma se è anche cacciatore l'efficacia venatoria non può essere secondaria in rispetto a niente.
    Ma non si puo', sempre a mio avviso, rinunciare alla efficacia, altrimenti resterebbe solo un fumoso
    Se il cane deve andare a caccia non si può rinunciare mai all'efficacia venatoria.
    esercizio di stile, cosi' come non si puo', sempre a mio personale parere, rinunciare allo stile di razza, che per un cinofilo-cacciatore distingue
    le razze ancora piu' della morfologia
    Sono d'accordo che stile lo hanno i cani di classe, un cane che sul terreno si muove con eleganza da anche l'impressione di essere efficace. Sono convinto che lo stile distingue la purezza della razza molto di più della morfologia, ma senza passione, avidità e coraggio che sono doti fondamentali per un cane da caccia lo stile di razza non potrà mai manifestarsi.

    ---------- Messaggio inserito alle 10:48 AM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 10:08 AM ----------

    Originariamente inviato da Ciccio58
    qui gioca un ruolo importante la conformazione del terreno, un terreno relativamente sgombro da ostacoli e uniforme ove gli odori si spandono con regolarità e il cane può viaggiare al massimo delle sue possibilità indubbiamente favorisce gli inglesi.
    Ciccio, un terreno come lo hai descritto sopra favorisce tutti i cani, solo che alcune razze sono più efficaci di altre.
    ma se prendiamo in considerazioni territori sporchi con una evoluzione altimetrica importante ricchi di fossati canali buche terrazze, etc....dove per altro gli odori possono restare imprigionati o salire a colonna senza che si spandono allora il lavoro minuzioso premia, altro se premia.
    Non sempre premia il lavoro minuzioso del cane, un cane che copre più terreno adattando la sua cerca ha più possibilità di fare qualche incontro in più, specialmente quando la selvaggina scarseggia. Con questo non ho assolutamente detto che il cane che fa qualche incontro in più è più efficace di quello che ne fa qualcuno in meno. L'efficacia del cane in alcuni terreni non si valuta dal numero delle ferme, ma da quello che realmente riesce a farti incarnierare. L'efficacia del cane dipende anche dall'affinità che il cacciatore ha con una determinata razza.
    Così tanto per sparlare[;)] in stagioni prodighe con una inglese che è rimasta nei ricordi come straordinaria in un certo particolar luogo, nelle giornate buone la media di incontri si attestava su 5-6 con un picco di 9 in due giornate distinte rimaste memorabili. Orbene nello stesso luogo con la continentale la media, sempre nelle giornate buone è stata ben più alta , il picco massimo è stato raggiunto 3 anni fa con 14 (per ben 3 volte) sarà stata la stagione e le condizioni meteo di quei giorni particolarmente favorevoli, ma i numeri sono stati quelli (parlo sempre di incontri!!) ,
    buttata così potrebbe essere faziosa e trarre in inganno , la chiave di lettura invece potrebbe essere la seguente, considerato che i cani presi ad esempio come capacità si equivalgono, non è detto che l'inglese non trovasse le stesse quantità, solo che per conteggiarle devi vederle o sentirle, quelle bloccate che tengono solo alcuni secondi perché infastidite o in costante allarme nemmeno le puoi immaginare con un cane che viaggia molto avanti e con logiche di perlustrazione tutte sue. indubbiamente un cane molto collegato ci da il vantaggio di sapere anche se al momento non lo vediamo dove andare a cercarlo, ma un conto e cercarlo in un raggio di 100 metri altro discorso è se questa distanza si amplia.
    Tutti le razze sono valide occorre però considerare se l'omino che vi si accompagna sia all'altezza della situazione [:D].
    consentitemi un nota di piacevole [bi] in gennaio seppur in una stagione molto prodiga 6 incontri non sono solo frutto del caso, se poi la volta successiva ne trovi 4, e poi di nuovo 6 c'è un bel naso collegato a una gran testa, la cerca più ampia non penso proprio che avrebbe aiutato.

    un ultimo inciso è strano, ma del tutto umano, come manipoliamo la realtà a nostro piacimento, se parliamo di cane nel bosco deve essere bianco perché è vitale trovarlo, mai sia di un altro colore non è buono[:-bunny].......mentre noi scorrazziamo vestiti di verde o altri mimetismi vari, tanto chi se ne frega di vedere il compagno, o altri fruitori del bosco, in mezzo agli alberiDrool].
    Sono perfettamente d'accordo.

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  • ginger
    ha risposto
    Originariamente inviato da nico
    Non ho vissuto quei periodi, ma mi viene da pensare che a quei tempi i cani da gara erano più vicini al cane cacciatore che a quello corridore e il beeper poteva anche non servire se era gia' stato inventato. La selvaggina c'era a iosa anche senza andare in posti inaccessibili e poi per l'inglesi c'erano le Starne.
    ti posso assicurare che a mio modestissimo parere,forgiato dalla mia e solo mia esperienza,tu dici una grandissima verità quando dici che i cani da gara erano più vicini alla caccia vera,ma ti assicuro che ieri come allora era il cane a comandare la scena nei boschi e quei cani erano validissimi con e senza beeper,così come quelli validi di oggi,se non hai il cane,puoi comperare mille attrezzi..................

    ---------- Messaggio inserito alle 09:50 AM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 09:44 AM ----------

    Originariamente inviato da Lucio Marzano
    Intanto 10 a1 mi sembra esagerato al massimo si puo' parlare di 2 inglesi per 1 continentale (in base alle statistiche ENCI) poi rilanciato vuol dire che ha dato nuove possibilità di utilizzo, non che gli inglesi avessero perso posizioni (oddio il pointer ne ha perse parecchie il setter rimane sulle sue posizioni percentuali), ma certamente il beeper ha permesso di utilizzare proficuamente anche cani dalle grandissime aperture nella caccia alla beccacce.
    Notate bene che io ho cacciato con i setter per quasi trent'anni ed amo visceralmente la razza, ma le analisi vanno fatte con oggettività senza partigianerie.

    Max non fare il modesto tu non ti accontenteresti di un setter a tre cilindri , come ce ne sono in circolazione tantissimi.
    le statistiche vanno usate sempre e non a piacimento,quindi il beeper non ha rilanciato un bel niente perchè nulla vi era da rilanciare,perchè le statistiche vogliono oggi come allora,il setter la razza più utillazzata quindi,il beepr non decide l'utilizzo di una razza,almeno da statistica...........

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  • Lucio Marzano
    ha risposto
    Originariamente inviato da Bayliss
    Mi perdoni ma perché utilizzare il termine "ha rilanciato i cani inglesi"?
    Non sono competente come lei ma per ogni continentale vedo 10 inglesi, e questo anche prima dell'avvento del beeper.[:-golf]
    Intanto 10 a1 mi sembra esagerato al massimo si puo' parlare di 2 inglesi per 1 continentale (in base alle statistiche ENCI) poi rilanciato vuol dire che ha dato nuove possibilità di utilizzo, non che gli inglesi avessero perso posizioni (oddio il pointer ne ha perse parecchie il setter rimane sulle sue posizioni percentuali), ma certamente il beeper ha permesso di utilizzare proficuamente anche cani dalle grandissime aperture nella caccia alla beccacce.
    Notate bene che io ho cacciato con i setter per quasi trent'anni ed amo visceralmente la razza, ma le analisi vanno fatte con oggettività senza partigianerie.

    Max non fare il modesto tu non ti accontenteresti di un setter a tre cilindri , come ce ne sono in circolazione tantissimi.

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  • Ospite
    Replica dell'ospite
    Originariamente inviato da Lucio Marzano
    anche perché tu Max , utilizzi setter nella gran nota della razza
    Oddio non esageriamo...
    Sono setter e cacciano come tali, niente di eccezionale.

    Grazie comunque del bel complimento, detto da te mi lusinga davvero tanto! [:-golf]

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  • Cristian
    ha risposto
    Originariamente inviato da Lucio Marzano
    Mi dicono moti inglesisti che il beeper non ha cambiato nulla, che con il campano sarebbe lo stesso, io mi permetto, scusandomi per presa di posizione, di dubitarne moltissimo, secondo me l'avvento del beeper ha rilanciato i cani inglesi alla grande, perché sempre a mio parere, ci soni piu' cacciatori convinti di non lasciare indietro nulla e avidi di esplorare piu' terreno possibile che timorosi di trascurare qualche capo di selvaggina.
    Mi perdoni ma perché utilizzare il termine "ha rilanciato i cani inglesi"?
    Non sono competente come lei ma per ogni continentale vedo 10 inglesi, e questo anche prima dell'avvento del beeper.[:-golf]

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  • Lucio Marzano
    ha risposto
    anche perché tu Max , utilizzi setter nella gran nota della razza

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  • Ospite
    Replica dell'ospite
    Originariamente inviato da Lucio Marzano
    Mi dicono moti inglesisti che il beeper non ha cambiato nulla, che con il campano sarebbe lo stesso, io mi permetto, scusandomi per presa di posizione, di dubitarne moltissimo, secondo me l'avvento del beeper ha rilanciato i cani inglesi alla grande, perché sempre a mio parere, ci soni piu' cacciatori convinti di non lasciare indietro nulla e avidi di esplorare piu' terreno possibile che timorosi di trascurare qualche capo di selvaggina.
    E secondo me fai benissimo a dubitarne.
    Io, sempre per quel che può valere la mia esperianza, essendo costretto a non utilizzarlo perché nella mia provincia vietato per legge, ti dico che di fatica ne faccio parecchia.

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  • fabryboc
    ha risposto
    Originariamente inviato da Lucio Marzano
    parliamo di razze e relativo lavoro in base allo standard , ma la realtà puo' e spesso é diversa, in particolare mi riferisco al setter. Nel variegato mondo di questa razza, che costituisce da sola il 50% del i cani da ferma in Italia, che rispettino lo standard non sono moltissimi (in relazione alla consistenza numerica) e ce ne sono molti che hanno l'aspetto del setter ma che lavorano piu' da continentali che da setter, considerando le aperture e la velocità.
    Originariamente inviato da ginger
    per l'appunto,come si vede,il setter inglese era usatissimo sopratutto prima dell avvento del beeper ed è quindi usatissimo oggi

    Onestamente e fortunatamente, a me di setter che lavorano da continentali, non ne sono mai capitati, quei pochi che ho visto, erano frutto di cucciolate senza capo nè coda improvvisate da cacciatori, oppure peggio ancora, ridotti così da quei fenomeni dei proprietari....io onestamente ho sempre avuto il problema inverso, quello di consolidarne il collegamento (non di ridurne la cerca).

    Il beeper lo uso e ne riconosco l'utilità, specialmente con gli inglesi, ma ritengo solo che abbia semplificato (e di molto) la vita a chi li usa, non che senza gli inglesi sarebbero inutilizzabili o inutilizzati...

    la cosa certa è che anche i pochi davvero inutilizzabili hanno una chance, e rischiano di essere scambiati per i fenomeni che non sono, visto che anche noi miserrimi cacciatori siamo stati contagiati dalla mania del triallllllllller....[:D]

    E vedere proprietari fieri di cani fermi sulla montagna opposta, dire che sono ad almeno un Km, e non andare neanche a servirli...non mi dà molte
    speranze....se QUEI cani riprodurranno la loro indole, ci troveremo davvero come dice Lucio a non poter fare a meno della tecnologia.
    Ultima modifica fabryboc; 18-07-14, 11:51.

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  • nico
    ha risposto
    Non ho vissuto quei periodi, ma mi viene da pensare che a quei tempi i cani da gara erano più vicini al cane cacciatore che a quello corridore e il beeper poteva anche non servire se era gia' stato inventato. La selvaggina c'era a iosa anche senza andare in posti inaccessibili e poi per l'inglesi c'erano le Starne.
    Ultima modifica nico; 18-07-14, 12:53.

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  • fabryboc
    ha risposto
    Originariamente inviato da Ciccio58
    qui gioca un ruolo importante la conformazione del terreno, un terreno relativamente sgombro da ostacoli e uniforme ove gli odori si spandono con regolarità e il cane può viaggiare al massimo delle sue possibilità indubbiamente favorisce gli inglesi.
    ma se prendiamo in considerazioni territori sporchi con una evoluzione altimetrica importante ricchi di fossati canali buche terrazze, etc....dove per altro gli odori possono restare imprigionati o salire a colonna senza che si spandono allora il lavoro minuzioso premia, altro se premia.
    Così tanto per sparlare[;)] in stagioni prodighe con una inglese che è rimasta nei ricordi come straordinaria in un certo particolar luogo, nelle giornate buone la media di incontri si attestava su 5-6 con un picco di 9 in due giornate distinte rimaste memorabili. Orbene nello stesso luogo con la continentale la media, sempre nelle giornate buone è stata ben più alta , il picco massimo è stato raggiunto 3 anni fa con 14 (per ben 3 volte) sarà stata la stagione e le condizioni meteo di quei giorni particolarmente favorevoli, ma i numeri sono stati quelli (parlo sempre di incontri!!) ,
    buttata così potrebbe essere faziosa e trarre in inganno , la chiave di lettura invece potrebbe essere la seguente, considerato che i cani presi ad esempio come capacità si equivalgono, non è detto che l'inglese non trovasse le stesse quantità, solo che per conteggiarle devi vederle o sentirle, quelle bloccate che tengono solo alcuni secondi perché infastidite o in costante allarme nemmeno le puoi immaginare con un cane che viaggia molto avanti e con logiche di perlustrazione tutte sue. indubbiamente un cane molto collegato ci da il vantaggio di sapere anche se al momento non lo vediamo dove andare a cercarlo, ma un conto e cercarlo in un raggio di 100 metri altro discorso è se questa distanza si amplia.
    Tutti le razze sono valide occorre però considerare se l'omino che vi si accompagna sia all'altezza della situazione [:D].
    consentitemi un nota di piacevole [bi] in gennaio seppur in una stagione molto prodiga 6 incontri non sono solo frutto del caso, se poi la volta successiva ne trovi 4, e poi di nuovo 6 c'è un bel naso collegato a una gran testa, la cerca più ampia non penso proprio che avrebbe aiutato.

    un ultimo inciso è strano, ma del tutto umano, come manipoliamo la realtà a nostro piacimento, se parliamo di cane nel bosco deve essere bianco perché è vitale trovarlo, mai sia di un altro colore non è buono[:-bunny].......mentre noi scorrazziamo vestiti di verde o altri mimetismi vari, tanto chi se ne frega di vedere il compagno, o altri fruitori del bosco, in mezzo agli alberiDrool].



    D'accordo su tutto...ma io se ci sono cinghialai o se non sono solo, ho sempre qualcosa di arancio fluo addosso, anzi, in macchina ho sempre dei cappellini in più qualora mi capiti un occasionale compagno che ne è sprovvisto...e la differenza tra i miei setter quasi bianchi e quelli molto scuri, ti assicuro che si vede eccome, in ferma o in cerca li vedi sempre e comunque anche se lontani, il bianco nel bosco è una vera benedizione: trovare un cane bianco fermo e trovarne uno grigio o roano significa metterci la metà del tempo se non meno

    ....ma non si può avere tutto nella vita....vorrà dire che in futuro, se tutto andrà per il verso giusto, dovrò "tararmi" sul grigio acciaio.....e ci sono sempre i collari fluorescenti, al di là del problema di reperire il cane c'è anche quello che qualche fenomeno non lo scambi per la bestia nera.....

    In quanto al discorso cerca, chissà...la certezza è quella che ultimamente sto un pò cambiando mentalità sul COME ho voglia di cacciare, e mi accorgo che alla fine il bello è anche gustarsi la cacciata e il cane con una maggiore "fraternità"....

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  • ginger
    ha risposto
    per l'appunto,come si vede,il setter inglese era usatissimo sopratutto prima dell avvento del beeper ed è quindi usatissimo oggi

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  • Lucio Marzano
    ha risposto
    riguardo alla diffusione , ci sono le statistiche dell'ENCI che sono chiare ed indiscutibili, , negli ultimi anni la percentale di setter sul totale cani del gruppo 7 é rimasta sostanzialmente invariata sempre intorno al 50% del totale. I setter erano piu' numerosi prima che oggi in cifra assoluta, ma non in percentuale, d'altra parte le razze da ferma hanno conosciuto una diminuzione intorno al 50%
    Le cifre :
    anno 2002 totale gruppo 7 42367 setter inglese 21000 pari al 49,5%
    anno 2013 totale gruppo 7 24.000 setter inglese 12536 pari al 52%

    Il setter anteguerra presentava una consistenza numerica inferiore a quella del pointer il grande sviluppo della razza (in Italia) é avvenuto nel dopoguerra, vuoi per l'indubbio aspetto accattivante (lo afferma anche il Ceresoli nel suo famoso testo sullo spinone) vuoi per le qualità della razza ma, a mio parere, soprattutto per la grande flessibilità ed adattabilità, da cane da grandi estensioni aperte é diventato cane da beccacce, da fagiani da palude, modificando e/o adattando le sue caratteristiche originarie e peculiari.

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