le razze da ferma

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  • ginger
    ha risposto
    Questo dubbio viene dipanato dai numeri,che vogliono il setter inglese il più usato sia prima che dopo dell avvento dell'attrezzo infernale,non credo di sbagliare ad affermare che forse i setter inglesi erano addirittura più numerosi prima che oggi!!!

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  • Lucio Marzano
    ha risposto
    parliamo di razze e relativo lavoro in base allo standard , ma la realtà puo' e spesso é diversa, in particolare mi riferisco al setter. Nel variegato mondo di questa razza, che costituisce da sola il 50% del i cani da ferma in Italia, che rispettino lo standard non sono moltissimi (in relazione alla consistenza numerica) e ce ne sono molti che hanno l'aspetto del setter ma che lavorano piu' da continentali che da setter, considerando le aperture e la velocità. Si sono adattati (o li hanno adattati scegliete voi) alle esigenze dei cacciatori. Anche i Bretons, seconda razza per consistenza numerica, si sono molto adattati alle esigenze dei cacciatori (questi hanno fatto strada inversa a quella percorsa da molti setter, velocizzandosi ed allargando la cerca). Poi sono arrivati gli aiuti elettronici ed una tendenza (solo tendenza) a portare tutte le razze a cacciare in modo simile (come velocità,ed aperture) si é invertita, i setter dalle grandi aperture sono tornati di auge anche a beccacce.
    Mi dicono moti inglesisti che il beeper non ha cambiato nulla, che con il campano sarebbe lo stesso, io mi permetto, scusandomi per presa di posizione, di dubitarne moltissimo, secondo me l'avvento del beeper ha rilanciato i cani inglesi alla grande, perché sempre a mio parere, ci soni piu' cacciatori convinti di non lasciare indietro nulla e avidi di esplorare piu' terreno possibile che timorosi di trascurare qualche capo di selvaggina.

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  • Ciccio58
    ha risposto
    Originariamente inviato da fabryboc
    sarei curioso di scoprire se una cerca più minuziosa e circospetta sia paragonabile (in termine di incontri) a quella ampia
    e veloce a cui sono abituato...ecco perchè proverò un continentale, oltre che per godermelo un pò di più di quanto riesca coi miei....

    Molto probabilmente sarà come dice bosco64....col setter ho dubbi su quelle "sorvolate" e col continentale li avrò su quelle non raggiunte....[:D][:D]
    qui gioca un ruolo importante la conformazione del terreno, un terreno relativamente sgombro da ostacoli e uniforme ove gli odori si spandono con regolarità e il cane può viaggiare al massimo delle sue possibilità indubbiamente favorisce gli inglesi.
    ma se prendiamo in considerazioni territori sporchi con una evoluzione altimetrica importante ricchi di fossati canali buche terrazze, etc....dove per altro gli odori possono restare imprigionati o salire a colonna senza che si spandono allora il lavoro minuzioso premia, altro se premia.
    Così tanto per sparlare[;)] in stagioni prodighe con una inglese che è rimasta nei ricordi come straordinaria in un certo particolar luogo, nelle giornate buone la media di incontri si attestava su 5-6 con un picco di 9 in due giornate distinte rimaste memorabili. Orbene nello stesso luogo con la continentale la media, sempre nelle giornate buone è stata ben più alta , il picco massimo è stato raggiunto 3 anni fa con 14 (per ben 3 volte) sarà stata la stagione e le condizioni meteo di quei giorni particolarmente favorevoli, ma i numeri sono stati quelli (parlo sempre di incontri!!) ,
    buttata così potrebbe essere faziosa e trarre in inganno , la chiave di lettura invece potrebbe essere la seguente, considerato che i cani presi ad esempio come capacità si equivalgono, non è detto che l'inglese non trovasse le stesse quantità, solo che per conteggiarle devi vederle o sentirle, quelle bloccate che tengono solo alcuni secondi perché infastidite o in costante allarme nemmeno le puoi immaginare con un cane che viaggia molto avanti e con logiche di perlustrazione tutte sue. indubbiamente un cane molto collegato ci da il vantaggio di sapere anche se al momento non lo vediamo dove andare a cercarlo, ma un conto e cercarlo in un raggio di 100 metri altro discorso è se questa distanza si amplia.
    Tutti le razze sono valide occorre però considerare se l'omino che vi si accompagna sia all'altezza della situazione [:D].
    consentitemi un nota di piacevole [bi] in gennaio seppur in una stagione molto prodiga 6 incontri non sono solo frutto del caso, se poi la volta successiva ne trovi 4, e poi di nuovo 6 c'è un bel naso collegato a una gran testa, la cerca più ampia non penso proprio che avrebbe aiutato.

    un ultimo inciso è strano, ma del tutto umano, come manipoliamo la realtà a nostro piacimento, se parliamo di cane nel bosco deve essere bianco perché è vitale trovarlo, mai sia di un altro colore non è buono[:-bunny].......mentre noi scorrazziamo vestiti di verde o altri mimetismi vari, tanto chi se ne frega di vedere il compagno, o altri fruitori del bosco, in mezzo agli alberiDrool].

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  • fabryboc
    ha risposto
    Originariamente inviato da Lucio Marzano
    certo che un gran cane puo' appartenere a qualunque razza, puo' anche essere un meticcio, , il cinofilo-cacciatore pero' bada anche ad altri aspetti,
    che sono marginali alla efficacia venatoria. Ma non si puo', sempre a mio avviso, rinunciare alla efficacia, altrimenti resterebbe solo un fumoso
    esercizio di stile, cosi' come non si puo', sempre a mio personale parere, rinunciare allo stile di razza, che per un cinofilo-cacciatore distingue
    le razze ancora piu' della morfologia.

    Sono d'accordo...volevo solo dire che anche il cane teoricamente meno adatto, a sorpresa si può rivelare eccezionale in una determinata caccia, pur se sfavorito dalle circostanze....

    E comunque io sono per il cane giusto per la caccia giusta....e lo stile di razza , al pari dei caratteri morfologici, fa parte di quelle caratteristiche fondamentali che rendono un cane appropriato o meno...non vorrei un setter che non cacciasse da setter come non vorrei un continentale che cacciasse da inglese....la bellezza delle razze sta proprio che si differenziano nel loro stile (sulle deroghe ci siamo già espressi, ma la parola stessa, indica che sono eventi NON abituali)...

    Nel mio caso, pur avendo cani discretamente incontristi (me lo dice la mia media di levate rispetto a quella di molti conoscenti che cacciano nelle mie zone), sarei curioso di scoprire se una cerca più minuziosa e circospetta sia paragonabile (in termine di incontri) a quella ampia
    e veloce a cui sono abituato...ecco perchè proverò un continentale, oltre che per godermelo un pò di più di quanto riesca coi miei....

    Molto probabilmente sarà come dice bosco64....col setter ho dubbi su quelle "sorvolate" e col continentale li avrò su quelle non raggiunte....[:D][:D]
    Ultima modifica fabryboc; 17-07-14, 18:01.

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  • Lucio Marzano
    ha risposto
    certo che un gran cane puo' appartenere a qualunque razza, puo' anche essere un meticcio, , il cinofilo-cacciatore pero' bada anche ad altri aspetti,
    che sono marginali alla efficacia venatoria. Ma non si puo', sempre a mio avviso, rinunciare alla efficacia, altrimenti resterebbe solo un fumoso
    esercizio di stile, cosi' come non si puo', sempre a mio personale parere, rinunciare allo stile di razza, che per un cinofilo-cacciatore distingue
    le razze ancora piu' della morfologia.

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  • fabryboc
    ha risposto
    Originariamente inviato da Bayliss
    Ma al cuor non si comanda...immagina...bosco di fine ottobre..un pioggerellina mista a nebbiolina..un setter bianco arancio schiacciato a terra sulle foglie secche...e lei è li che ci osserva[occhi]
    Il resto è solo noia
    Originariamente inviato da Ciccio58
    preferisco fine novembre, bellissima la pioggerellina magica la nebbiolina...e.....un korthals color di bosco tra gli spini ...e lei è li pronta per una delle sue magie .......poi immagina, due occhi color del miele di castagno che si tuffano nei tuoi mentre ti porge in dono il frutto della sua fatica !:-pr[:-golf]
    ...Quindi ci sarebbe da dedurre che la costante è Lei...[cuori]

    E il cane, ovvio rientrante tra gli "appropriati", è una questione "di cuore"....

    Eccola, credo, la differenza tra cinofili-cacciatori e cacciatori-cinofili di cui abbiamo straparlato...

    Gli uni sono innamorati di un cane e ne cercano la selvaggina più adatta.....

    Gli altri sono innamorati di un selvatico e ne cercano il cane più adatto.....

    E che gli uni, in questa splendida agorà, interagiscano con gli altri, può fare solo bene.....

    Poi parlo col miglior beccaccinista che ho mai conosciuto e il cane della sua vita è stato un Breton...quindi anche qui mi viene da pensare che alla fine il cane eccellente eccelle e basta, indipendente dall'ambiente a lui ostile.

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  • Cristian
    ha risposto
    Originariamente inviato da Lucio Marzano
    un cane in ferma, di qualunque razza, nel bosco, in risaia, nel gerbido, su un calanco rimane sempre il momento piu' emozionante
    Ha perfettamente ragione [:-golf]

    ---------- Messaggio inserito alle 07:26 AM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 07:25 AM ----------

    Originariamente inviato da Ciccio58
    preferisco fine novembre, bellissima la pioggerellina magica la nebbiolina...e.....un korthals color di bosco tra gli spini ...e lei è li pronta per una delle sue magie .......poi immagina, due occhi color del miele di castagno che si tuffano nei tuoi mentre ti porge in dono il frutto della sua fatica !:-pr[:-golf]
    Grande Ciccio [:-golf] i gusti sono gusti me le emozione sono sicuro siano le stesse [:-golf]

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  • Lucio Marzano
    ha risposto
    Originariamente inviato da leuciscus
    Cacciando nel bosco è molto meglio un cane bianco.
    indubbiamente é il colore di maggiore visibilità, quindi o bianco o con larghe chiazze di bianco. Reperire nel bosco un cane marrone o bruno o roano marrone é un'impresa , ma oggi con il beeper che stride orrendamente si reperirebbe anche un cane invisibile, qualcuno dice che si perde un bel po' di poesia e qualcun altro che a lui interessa il risultato, unicuique suum !!

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  • leuciscus
    ha risposto
    Cacciando nel bosco è molto meglio un cane bianco.

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  • Lucio Marzano
    ha risposto
    un cane in ferma, di qualunque razza, nel bosco, in risaia, nel gerbido, su un calanco rimane sempre il momento piu' emozionante

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  • Ciccio58
    ha risposto
    Ma al cuor non si comanda...immagina...bosco di fine ottobre..un pioggerellina mista a nebbiolina..un setter bianco arancio schiacciato a terra sulle foglie secche...e lei è li che ci osserva[occhi]
    Il resto è solo noia
    preferisco fine novembre, bellissima la pioggerellina magica la nebbiolina...e.....un korthals color di bosco tra gli spini ...e lei è li pronta per una delle sue magie .......poi immagina, due occhi color del miele di castagno che si tuffano nei tuoi mentre ti porge in dono il frutto della sua fatica !:-pr[:-golf]

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  • Algieri Franco
    ha risposto
    le razze da ferma

    salve,io vado a caccia sia con un bracco italiano che con un setter naturalmente il setter lo vedi filare dove e' possibile sulla alto piano della sila greca uno spettacolo, pero il bracco che ormai ha memorizzato tutte le riposte delle beccaccie dei boschi che frequento ogni volta ne inventa una nuova per poter fermare lei ,per il cane da ferma e' il cane che costruisci.

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  • Cristian
    ha risposto
    Originariamente inviato da fabryboc
    Vero...com'è vero che siamo sempre alla ricerca del fucile migliore, dello scarpone più comodo, della cartuccia perfetta.....

    Non sarà che si cambia poco volentieri razza per abitudine, o paura di "lasciar la strada vecchia per la nuova".....?

    Attenzione, io uso setter da 22 anni e non ho mai cambiato, pur vedendo all'opera ottimi cani di altre razze...ma siamo sicuri che per la mia caccia sia stata una scelta razionale ? Sono soddisfattissimo dei frangiati, ma non nego che in determinati ambienti cacciarci è più una guerriglia che una giornata distensiva...

    Secondo me dipende anche molto dal modo in cui ognuno di noi sceglie di vivere la caccia....sto invecchiando eh ???
    Anche tu hai ovviamente ragione [:-golf]
    Effettivamente spesso si ha paura a cambiare perché come si dice si sa quello che si lascia ma non si sa quello che si trova.
    Da nessuna parte ho letto che la razza ideale per la nostra caccia sia il setter e nessuno penso abbia la vertità in tasca.
    Però nei vari filmati, nelle varie riviste, nelle diverse prove vedo sempre dei frangiati, come li chiami tu.
    Visto l'ambiente dove intendiamo utilizzarli, il bosco, sono concordo con te che probabilmente esistono altre razze più adatte a questa tipologia di paesaggio.
    Ma al cuor non si comanda...immagina...bosco di fine ottobre..un pioggerellina mista a nebbiolina..un setter bianco arancio schiacciato a terra sulle foglie secche...e lei è li che ci osserva[occhi]
    Il resto è solo noia

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  • Lucio Marzano
    ha risposto
    Silvio, quello rimane il consiglio di base per ogni razza , le verifiche non sono mai facili
    ma il mio consiglio é questo, cercate di vedere come si comportano i genitori sul terreno (ad un occhio esperto basta un prato con una quaglietta per vedere se ci sono certi fondamentali) se si rifiutano di mostrarveli, togliete il disturbo scappando a gambe levate...

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  • silvio roncallo
    ha risposto
    Come al solito Lucio, il consiglio è sempre quello: rivolgiti a genealogie NON da expo e ..... verifica!!!
    Certo che forse, forse, è più pratico verificare in Italia uno Spinone che in Francia un Korthal.

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