La nostra cinofilia

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  • Ugo65
    ⭐⭐
    • Jun 2015
    • 258
    • Capalbio
    • Korthals e bracchi francesi

    #1

    La nostra cinofilia

    Saluto Max, sempre e con affetto.
    La stagione venatoria è finita ed al suo fianco anche quella inerente le prove di caccia, quelle che più si avvicinano alla caccia vera e che maggiormente sono prese come riferimento dal cacciatore cinofilo che segue le gesta dei propri beniamini o cerca prossimi riferimenti per futuri guadagni allevatoriali e zootecnici.
    Per me, trattando di prove, è stata una stagione splendida: in particolare non riesco a dimenticare Imperia e Burgio, (prove a beccacce) e anche Gonnoscodina, (prove a pernici sarde), tra novembre e dicembre 2018.
    In queste pagine abbiamo disquisito molto sull'effettiva utilità delle prove di lavoro e abbiamo anche cercato di farne una distinzione, seguendo e mantenendo valenza, le differenti "note di concorso" : quelle che ho citato sopra sono sicuramente le più apprezzate e vissute con gioia dal sottoscritto.
    Mentre scrivo in Andalusia si corrono le prove su pernici: gonfio di soddisfazioni incontrastabili nate da splendide prestazioni di caccia nelle prove a beccacce e pernici sarde, ascolto allibito al racconto di alcune prestazioni. Parrebbe poco opportuno la citazione in queste righe, ma il termine di paragone aiuta, almeno nella, purtroppo, constatazione che sempre più si rischia di perdere la raffigurazione del cane campione in quanto "CACCIATORE".
    "Un turno bellissimo, (immaginatelo davvero bello per come lo intendete), verso la fine avverte e dimostrando tutto il suo stile risale e va a fermare. Credimi, sarà stato almeno a duecento metri. Chiamo il punto e corro....il cane tenta di guidare....si ferma ancora ed è sempre molto lontano da me...ti giuro almeno duecento metri. Davanti a lui, almeno ad una cinquantina di metri, vola un fragoroso branco di pernici. Grido per farlo stare fermo e sparo subito, si siede e mi attende. Che punto!".
    Vi concedo il pensiero: "Marco è rincoglionito!".
    No, mi sono limitato a raccontare, relata refero. E, ripeto, sono allibito.
    Lasciamo stare l'evolvere della classifica nella prova perchè cosa meno importante, almeno irrisoria rispetto alla soddisfazione, (che se volete possiamo concedere) del conduttore che li sta lavorando e cerca "risultati", pensando bensì a come si possa continuare nel perpetuarsi nell'inseguire false chimere. Come potremmo godere di una simile prestazione, almeno chi animato da intenti predatori, cacciatori, chi cerca un cane da caccia. E, per favore risparmiatemi, non ditemi mai "quelle son prove".
    Torno a noi, alla stagione trascorsa ed alle prove assistite. Imperia e Burgio a beccacce, belle entrambi, la seconda mirabile: siamo in Sicilia dove ospitalità, omertà, sincerità e lealtà non mancano mai. Beccacce? Tante ma sopratutto tanto brave da evidenziare magnifici cani. Ho visto eccezionali kurzhaar, drahthaar, bracchi francesi e setter davvero eccellenti a beccacce. Poi chiudo con Gonnoscodina in Sardegna, (domo mea) a pernici sarde: queste son davvero barbare, difficili, ma il bravo cane da caccia riesce impegnandosi ad averla vinta, magari anche con stile oltre che con determinazione e sapienza. Non vi racconto i turni lasciando sottinteso che chi va a punto ha saputo cercare questo speciale selvatico, le ha cercate, inseguite, (perchè anche corrono), fermate e messe nella condizione di essere arrestate dall'ipotetica fucilata. Vi racconto Zara e Mike, (kurzhaar), Fumo della Cesinola e Maxifrancy Acheronte, (setter), che sono stati capaci di "lasciare a terra attonite" le pernici fino a che noi stessi non siamo sopraggiunti. Chissà se le mie parole sono in grado di rendere chiarezza a tutto ciò.
    Ebbene, rifacendomi al thread, mi sono limitato a parlare di beccacce e pernici sarde ma mi sarei potuto allargare a fagiani, beccaccini, cotorne ed altro, sempre però restando nella "nostra cinofilia", in quanto sento la necessità di rivalutare i nostri confini, la nostra caccia ed i cani che la praticano, di conseguenza quelle meravigliose manifestazioni zootecniche che in Italia si realizzano e che, forse troppo, non godono dell'opportuna luce. Viva noi!
    In sos muntonarzos, sos disamparados, Chirchende ricattu, chirchende...In mesu a sa zente, in mesu, A s’istrada dimandende
    Sa vida s’ischidat pranghende.
    Onore alla mia terra.










  • old hunter
    ⭐⭐⭐
    • Feb 2013
    • 2295
    • ROMA
    • barboncina da 15 anni.setter 16 mesi.

    #2
    Ho lavorato dieci anni in Sardegna,non ho mai dimenticato la sua aspra selvaggia NOBILTA,viva .old hunter

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    • fabryboc
      Moderatore Setter & Pointer
      • Dec 2009
      • 8022
      • piemonte
      • setter inglese e griffone Korthals

      #3
      Gran bel e condivisibile discorso, Marco, sentito fare sulle stesse corde più e più volte anche da parecchi allevatori........gli stessi che se poi programmano una cucciolata promettente, fanno di tutto per non cederla a cacciatori, bensì a qualcuno che possa valorizzarla nelle prove... ai cacciatori, preferibilmente.... le ciambelle senza buco ....

      E in parte, commercialmente parlando, lo capisco anche...
      Ultima modifica fabryboc; 03-02-19, 23:14.
      Mala tempora currunt

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      • Ospite

        #4
        Ciao Marco, grazie per aver aperto una discussione così interessante e ricca di spunti.
        Personalmente sono più di una decina d’anni che faccio parte del comitato organizzativo della Delegazione SIS Piacenza per le Prove nelle “nostre” Z.R.C. Nure e Trebbia, e prima ancora davo una mano al Gruppo Cinofilo sempre della mia città per l’organizzazione delle stesse.
        Noi come SIS Piacenza organizziamo due Speciali di Razza all’anno e più precisamente una 2 giorni in primavera e un’altra 2 giorni a fine estate. La Nota di concorso è quella della Caccia Pratica su Selvaggina Naturale in zona DOC (fino a qualche anno fa organizzavamo pure la Caccia a Starne con in palio il CACIT).
        Organizzare certi tipi di manifestazioni richiede un certo impegno e sforzo, quantificabile con le tante pratiche burocratiche, tempo (sempre poco a disposizione), giri vari, telefonate, gli imprevisti del caso ecc ecc…, però tutto questo viene ampiamente ripagato dalle grandi soddisfazioni dovute nel caso di buona riuscita.
        Negli ultimi anni abbiamo avuto un buon numero di iscritti (circa 90-100 cani in due giorni) che, considerando la seconda giornata di lunedì, ci fa essere decisamente soddisfatti per la fiducia dimostrataci dai vari concorrenti provenienti da gran parte del nord-centro Italia.
        A tal proposito mi ritornano in mente le parole di un noto Esperto Giudice, che durante una relazione e pure in un articolo uscito sulla Gazzetta dello scorso anno dedicato alle Zone DOC Emiliane (Piacenza, Parma, Reggio e Modena), elencava le grandi difficoltà dovute ai terreni e alla presenza di Selvatici con la S maiuscola, definendo addirittura “coraggiosi” tutti quei concorrenti che vi partecipano, e marcatamente sottolineava la validità zootecnica di queste Prove il che, ricordiamocelo, dovrebbe essere lo scopo e il fine ultimo.
        Ad maiora!

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        • Massimiliano
          Amministratore - Fondatore
          • Mar 2005
          • 13366
          • Lugano
          • Luminensis Pointer Fuoco (b/a) Loco (b/n)

          #5
          Originariamente inviato da Ugo65
          Saluto Max, sempre e con affetto.
          Saluto io te Marco..e' sempre un piacere leggerti.
          Massimiliano

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