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Oggi la tendenza generale è per il cane polivalente,con una tendenza generale verso una specie di monotipo. Ma le razze sono state selezionate in funzione del territorio di origine, clima, orografia,vegetazione e
soprattutto tipo di selvaggina da cacciare ed anche in funzione delle tradizioni ed abitudini dei cacciatori.
E' opportuno mantenere le differenze ?
ha ancora senso e scopo ?
il dilagare del cane piccolo, veloce a pelo serico è la fotografia del mercato o una necessità venatoria ?
E per finire qual'è in questo contesto il ruolo del Bracco italiano ?
ho poco da dire nella mia ignoranza, cmq ci provo.
mantenere le differenze è fondamentale, innanzitutto per ragioni storiche e culturali. ogni diversità "positiva" è una ricchezza, un valore capace di creare benessere, felicità e piacevoli difficoltà a chi deve scegliere; pensiamo ad un cacciatore novizio, ignorante di cinofilia, che legge delle varie razze, le osserva, le conosce, ci ragiona sopra e alla fine ne sceglie una, conscio delle peculiarità positive e negative di tale razza. Se tutti dovessimo cacciare con una sola razza si perderebbe la bellezza e la varietà di un mondo, quello della caccia col cane, che non si finisce mai di conoscere (e lo stesso si potrebbe dire della cinofilia di settore), per non dire poi della profonda tristezza di un'omologazione così forte. Andando più in profondità si può sostenere con ragione che l'utilizzo di tutte le razze non è mai del tutto conforme alla loro ragione d'origine (in misura diversa), ma i tempi cambiano e poi chi siamo noi per essere in grado di definire l'utilizzo corretto di ogni razza? certo il setter inglese non è stato creato per cacciare in ambienti boschivi rotti da prati e coltivi, ma lo fa e molto bene e quando ferma è (o dovrebbe essere, ma questo è un altro discorso) setter, quando guida, galoppa, accosta idem; lo stesso si può dire per le altre razze, con le debite differenze e peculiarità ovviamente. va bene quindi il cane polivalente, ma un polivalente da ferma, con i fondamenti del cane da ferma! le nostre razze più diffuse svolgono tutte più o meno egregiamente il compito per cui sono nate, ed è bello poter scegliere e seguire i propri gusti e inclinazioni nel maggior numero di occasioni, a maggior ragione quando si tratta di attività praticate per passione!! non me ne vogliano, ma se avessimo una ipotetica monorazza di stampo DD e niente altro, io non sarei cacciatore col cane da ferma, e così probabilmente anche in situzioni meno "estreme" a livello di monorazza. che poi le diffusioni delle varie razze siano diverse conta poco, siamo tanti in Italia e nel mondo, per fortuna tutti diversi, nessun problema a tenere ben viva una diversità canina anche se squilibrata.
cane piccolo e veloce: è piccolo, ovvero poco ingombrante ed economico, discorso trito e ritrito ma sacrosanto! è veloce, e sul significato di velocità ci sarebbe da discutere per ore; la velocità ha sempre un'utilità venatoria, chi lo nega, che sia raziocinante però, o non serve a nulla, è spettacolo per palati fini (forse fini, forse illogici). pelo serico: vantaggi e svantaggi, forse più
vantaggi che svantaggi, ma credo raramente decisivi nel condizionare la funzionalità e l'utilità di un cane (discorso un pò diverso è forse quello del pelo duro).
può essere una necessità questo dilagare, ma di carattere prevalentemente non venatorio, a ben vedere se escludiamo spaniels e breton le altre razze non sono esattamente piccole! la componente moda e quella della "filosofia" venatoria (cioè, uno springerista dà un significato diverso alla caccia rispetto ad un pointerman, parlo sempre di cacciatori cinofili con tutti i crismi)hanno grande peso in questa situazione.
il b.i non è piccolo e non ha il pelo serico, né è veloce come altre razze; ma è un bellissimo esempio di diversità, una delle due razze trottatrici tra le oltre 50 da ferma e, fatto importante, non è per niente peggiore di altre razze. è in mano ad un numero globalmente ristretto di persone per infiniti motivi passati e presenti che tutti conoscono, ma caccia ancora in un certo senso nell'ambiente in cui è nato e si è evoluto, dà elevate soddisfazioni estetiche a chi lo apprezza, soprattutto è un cane da caccia (ferma) versatile e polivalente come e
più di altri. i braccofili sono pochi, ma tutti sanno o DEVONO apprezzare l'arte del XVI secolo, non tutti sanno e soprattutto DEVONO fare lo stesso con quella contemporanea...è un paragone un pò stupido ma credo renda l'idea.
scusate la lunghezza ma ero in vena di divagazioni
bravo Valerio !
hai detto la tua e l'hai fatto bene, io non voglio entrare in argomento ancora attendo altre risposte, sono sempre curioso di sapere perchè un cacciatore sceglie una razza e non un'altra,
a volte per caso, altre per simpatia ma vorrei avere qualche parere in più
Oggi la tendenza generale è per il cane polivalente,con una tendenza generale verso una specie di monotipo. Ma le razze sono state selezionate in funzione del territorio di origine, clima, orografia,vegetazione e
soprattutto tipo di selvaggina da cacciare ed anche in funzione delle tradizioni ed abitudini dei cacciatori.
E' opportuno mantenere le differenze
come tradizioni si, come pratiche venatorie no
ha ancora senso e scopo ?
nel senso che la caccia non deve essere un lavoro ma un piacere, però bisogna rispettare l' ambiente e il selvatico come gli antichi....però bisogna cacciarlo.Essendo la selvaggina poca, il cane deve saper trattare di tutto, dalla gallinella alla beccaccia
passando dal fagiano alla quaglia,fermando e riportando tutto,i tempi degli specialisti sono finiti
il dilagare del cane piccolo, veloce a pelo serico è la fotografia del mercato o una necessità venatoria ?
e' una necessita famigliare, inteso come spazio vitale che occupa e come risorse che impegna.per quello che si spende per mantenere un bracco si mantengono 5 breton,o 10 segugi dell'appennino o tre setter
E per finire qual'è in questo contesto il ruolo del Bracco italiano ?
di cane in continua crescita ,con una qualità media piuttosto alta, solo che chi si avvicina alla razza deve capire che non si caccia con un bracco, ma con la filosofia del bracco ed è una cosa ben diversa e che in pochi capiscono.Cane tutto fare e che si deve cercare di mantenere cosi, potente,lento ,inflessibile , una specie di moto da induro:D
allora l'argomnto non era poi così interessante perchè hanno risposto solo in due evidentemente non è il caso di approfondire.
Io considero il Bracco italiano un cane che mi dà piacere sempre anche quando non trova la selvaggina, vederlo andare con il suo trotto lungo la testa alta, il contatto naturale col conduttore senza bisogna di urlacci, fischi o peggio beeper , certo non vi fa ammazzare più selvaggina di altre razze ma nemmeno di meno.
I cani di piccola taglia, pelo serico incontrano il favore degli utilizzatori perché sono più facili da trovare,la qualità media è ottima,occupano poco spazio, mangiano poco, se si va all'estero basta una scatola di sardine per farli viaggiare, il nostro invece è grosso, occupa un mezzo camion,mangia come un lupo ma ci piace, come lavora, come ferma, come
si comporta con noi, non c'è una spiegazione logica, tecnica lo si ama e basta, è come il fucile perché uso la doppietta, perché èmigliore dell'automatico ? NO perché costa meno ? tutt'altro
perché è più pratica ? nemmeno allora ? perchè mi piace così il bracco, talvolta a caccia maledico il fucile perchè vorrei immortalare una scena con una foto o un'azione con un film, cosa mi importa di buttare giù o bollettare un capo in più ??
certo anche noi dobbiamo un poco aggiornarci, invece di 40 kg. andrà bene anche a 30/33 kg ,la giogaia presente ma senza eccesso, e poi
bisogna che i cani siano atleticamente e venatoriamente validi, perché
in passato di bidoni ce ne sono stati troppi ed ora dobbiamo riferci il nome
il livello di breton e springer è davvero alto a quello che vedo, la base è ampia tra l'altro...io credo che siano destinati ad aumentare ancora
certo il bracco è un cane da amatori, ma amatori cacciatori!
oltre a tutte le scemenze sulla sua lentezza, la cerca ristretta e via dicendo, un pregiudizio molto diffuso è legato alla presunta ritrosia dei bracchi di fronte a macchie e difficoltà varie, ivi compresi ambienti palustri doc...smentite gente!
Divago e racconto una cosa riguardo alla diceria che il bracco "non entra".
L'anno scorso ero a caccia con Fabio zona Volterra e la sua roana Tosca (ma che chiama Cora).
Dopo una mezza giornata senza incontri nel pomeriggio ci delizia con una bellissima ferma.
Fabio si accosta e parte un fagiano, pum pum e (miracolo!) il fagiano cade :D ma e' ferito e subito cerca riparo dentro un rovo. La cagna non esita un secondo salta a zampe pari e si butta dentro come se quel rovo fosse in realta' un laghetto. Dopo poco riesce ad uscire tutta fiera con la fagiana in bocca e le zampe sanguinanti...
scusate, ma avete visto le foto del mio delle sua faccia?non avete notato le cicatrici? bene, quelle sono date dalle razze, o forteti, luoghi in cui i fagiani, ma in special modo le beccacce di gennaio e le gallinelle vi si intrufolano e corrono avanti e indietro, be il mio cane quando le sente entra e finche non gli do il via tiene la ferma...guardate i suoi primi piano, e anke le zampe, sui garretti, e poi ditemi se non entrano nei forteti...
sia chiaro, io non l'ho mai detto che non entrano, lo dice chi i bracchi non li conosce...i cani che non entrano ci sono in tutte le razze, ma andiamo a vedere bene quante volte la colpa è del cane e quante del cacciatore! io conosco alcuni cacciatori delle mie zone che non hanno quasi mai avuto cani che entrano...sempre sfortuna? direi proprio di no!!!
sull'argomento ho discusso più volte, se il cane ha passione entra anche nelle sciabole sguainate ma non traiamone conclusioni errate sul tipo che il pelo o la pelle spessa non servono perché "ho visto dei pointers che..."
la tempra permette al cane di superare il dolore ma il dolore c'é, quante volte abiamo visto i ns. bracchi sanguinare, e porto un esempio che ho già scritto un'altra volta:
se andassimo in montagna Messner ed io, io attrezzato di tutto punto e Messner sommariamente,
lui sarebbe comunque molto ma molto più efficace di me, ma sarebbe pericolosissimo dedurne
che in montagna l'attrezzatura non serva. Quindi spinoni, setton , bretter e DDrrrr. sono meglio attrezzati dei nostri per affrontare roveti e acqua fredda, malgrado che i nostri, così come molti pointers e kurzhaar, suppliscano con doti caratteriali alla deficiente "attrezzatura" naturale.
Non penso che i nostri siano cosi sprovvisti di difese dai roveti o altre insidie del genere, la pelle abbondante, relativamente spessa e flessibile consente di limitare i danni a graffi superficiali. Cacciando quasi sempre nella folta macchia mediterranea spesso in compagnia di pointer ho constatato la differenza dei danni tra la pelle del bracco e quella del pointer, stesso discorso per i setter che malgrado il pelo hanno una pelle piutosto sensibile. Il pelo non mi sembra abbia un gran rilievo nella protezione delle spine, anzi con certi tipi di vegetazione (francesco come si chiamano in italiano le lappole)che si attacca al lungo pelo, crea nelle zone di sfregamento degli arrossamenti notevoli e per i quali ho visto cani (setter e springer) incapaci di continuare la caccia. A me sembra che sia la pelle il fattore determinante e il bracco senza essere fortunato come lo spinone non è cosi messo male. Qualche problema nelle bracche l'ho notato sulle mammelle poco aderenti al ventre, questo nei bracchi mi sembra più frequente che nelle altre razze. Queste cnsiderazioni sono riferite solo alla mia esperienza diretta.
Quanto dici Fabio è vero, il pointer ha certamente la pelle più sottile ed il pelo più corto e fine del bracco. non concordo per il pelo serico, è comunque un grosso aiuto, per esempio
in montagna è molto più facile vedere problemi ai piedi di cani a pelo raso che non a pelo lungo e quindi il pelo giuoca un ruolo importante, poi c'é il freddo ed anche nelle spine
il pelo ha la sua importanza (certo un cane di 40 cm. entra più facilmente di uno di 60)
Sullo spinone nessun dubbio, è attrezzato per il ..fuori strada, comunque provate a pulire uno spinone dopo una giornata di caccia e vedrete quanta roba si porta dietro nel pelo e non solo vegetazione, pensate alle zecche !!! Quindi vantaggi e svantaggi
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