La Cerca , del Bracco Italiano

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  • Lucio Marzano
    Lo zio
    • Mar 2005
    • 30090
    • chiasso svizzera
    • bracco italiano

    La Cerca , del Bracco Italiano

    La cerca del bracco italiano<o></o> .

    <o></o>Dice lo standard<o></o>
    ……………andatura vivace e redditizia che si svolge in diagonali quasi sempre rettilinee di un centinaio di metri di lunghezza ed anche più, <o></o>
    La cerca è diligentissima ed allietata da un moto trasversale quasi continuo del mozzicone di coda; ed il portamento è ben eretto, con il collo poco proteso, per avere ben alta la testa con la canna nasale fortemente inclinata sull'orizzonte (verso terra).
    <o></o>
    <o></o>
    “ le diagonali quasi sempre rettilinee “ sembrerebbero piu’ la “nota” di una classica a quaglie che non la descrizione della cerca di un cane da caccia, non si vede in questa descrizione alcun accenno allo “scalare le marce” descritto dal Manfroni nel suo fondamentale testo e appare molto riduttivo se si considerano i terreni in cui operano di solito i nostri bracchi.<o></o>
    La cerca è senz’altro diligentissima tale da non trascurare alcun anfratto, siepe o gerbido<o></o>
    dove potrebbe albergare la selvaggina, ma certo le diagonali rettilinee non sono una descrizione che si attaglia alla “reale” azione del bracco a caccia.<o></o>
    Il moto della coda è invece essenziale, la coda del bracco trasmette le sue sensazioni, <o></o>
    in cerca deve essere vivacemente mossa “in moto trasversale” come un metronomo <o></o>
    perché il bracco cerca con azione gioiosa denotando il piacere di andare a caccia.<o></o>
    Il portamento di testa alto è elegante a vedersi, anche se non funzionale al reperimento della selvaggina e la canna nasale fortemente inclinata sull’orizzonte non mi pare sia il massimo, sarebbe invece bello vedere un bracco con la canna nasale portata alta<o></o>
    sulla linea dell’orizzonte e non “fortemente inclinata” .
    Questi i miei personalissimi commenti, ora.....i vostri
    lucio
  • enrico
    Guru del forum
    • Apr 2006
    • 7098
    • Casarza Ligure, Genova, Liguria.
    • bracco italiano

    #2
    Che dire Lucio hai gia spiuegato tutto tu, il bracco lo prferisco vedere nella tua seconda versione.
    Vuoi mettere quando trotta a testa alta e cerca di rubare le emanazioni che il vento o anche la timida brezza porta con se come il polline primaverile o le foglie caduche di ottobre..... e poi raccolte queste emanazioni comincia la filata..... ma di questo ne abbiamo già parlato.
    La cerca deve essere secondo mke non troppo ampia, a seconda di dove una caccia, io con due roani ho gia difficoltà a vederli ad una decina di metri quando sono tra i faggi...... mentre nel pulito è giusto che allunghi un po di più.
    Il vero bracco da caccia ( e ne ho visti pochi) dovrebbero bordeggiare i gerbidi e gli sporchi e poi tagliare il prato a zig zag ritornando verso il conduttaore.
    enrico

    le opinioni personali sono come le palle.... ognuno ha le sue

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    • gigi

      #3
      ma lo standard chi l'ha scritto un esperto di levrieri che corrono in pista...
      gigi

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      • valkirius
        Utente regolare
        • Nov 2006
        • 160
        • mandello del lario, Lecco, Lombardia.

        #4
        Ed io che pensavo che il mio piccolino, che quando e' messo a buon vento mi cerca e mi ferma le quagliette messe a testa altissima, fosse tipico!!!
        Altro aspetto tipico che tra l'altro a me piace tantissimo e' la mobilita' di testa, non viene nemmeno accennata?
        Forse prima di andare avanti con i vari commenti dovremmo indicare/discutere quali sono gli stimoli che influenzano la cerca.
        Se, come io credo, la cerca e' dettata dall'abbinamento Psiche-naso lo standard mi pare rispecchi poco il modo di cercare del bracco, se gli stimoli sono altri allora....

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        • Mithril
          Guru del forum
          • Jan 2007
          • 1297
          • Valstagna, Vicenza, Veneto.
          • Bracco Italiano & Setter Gordon

          #5
          Quoto Lucio, la cerca del bracco descritta nello standard effettivamente assomiglia di più ad un turno di classica.
          Sul portamento di testa, per esperienza, ho notato che molto dipende su quale selvatico(mi riferisco a quelli veri, non di allevamento) abbiamo lavorato il nostro ausiliare, mi spiego meglio: se lo portiamo sulle starne il cane se vuole incontrare dovrà ampliare l'azione di cerca e tenere la testa ben alta per interrogare il vento, il fagiano limita un pò la cerca e la rende più meticolosa e spesso fa abbassare la testa, perchè si sà, spesso si sottrae di pedina,poi se lo si porta in bosco a beccacce certo non potremo avere una testa ben alta perchè la maggior parte delle volte il nostro ausiliare si ritrova a lavorare in assenza di vento o a sfavore.
          Per concludere la cerca e lo stile possono dipendere dal tipo di terreno e di selvatico.

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          • Lucio Marzano
            Lo zio
            • Mar 2005
            • 30090
            • chiasso svizzera
            • bracco italiano

            #6
            Altro aspetto tipico che tra l'altro a me piace tantissimo e' la mobilita' di testa, non viene nemmeno accennata?
            qui il dîscorso era ristretto al commento di quanto riporta lo standard alla voce "cerca"
            Chiaramente il portamento di testa, gli accertamenti, l'andatura sono parte integrante della cerca e concordo con Mithril, che il portamento di testa é spessissimo condizionato dall'ambiente , dalla selvaggina e dal vento.
            Per esempio a quaglie si vedono belle azioni, poi pero' se la quaglia non vola, il cane fatalmente deve abbassare la testa per riuscire a concludere.
            lucio

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            • valkirius
              Utente regolare
              • Nov 2006
              • 160
              • mandello del lario, Lecco, Lombardia.

              #7
              Ma non e' che l'estensore dello standard con quel "quasi" (sempre rettilinee ... ecc ecc) abbia voluto indicare che il percorso di cerca possa essere anche diverso dalle diagonali rettilinee, magari dove la conformazione del terreno non le permette.
              D'altronde la frase e' inserita nel capoverso dove viene descritta l'andatura.
              Secondo me e' importante anche il capoverso successivo:
              E' evidente che in lui la preoccupazione del compito olfattivo e' in primissimo piano, e la soluzione dei vari quesiti che nei grandi galoppatori sono quasi d'istinto,fulminamente, richiede in lui un processo mentale complesso che e' facilmente leggibile nella sua bella maschera di pensatore.
              Forse e' qui che si nascondono i cambi di marcia, di andatura, ricordiamoci che mentre cerca segue il naso.
              Certo una maggior chiarezza aiuterebbe almeno chi come me ne mastica poco, ma la cosa che mi appare strana e' dove dice:portamento ben eretto collo poco proteso, per aver ben alta la testa con la canna nasale fortemente in inclinata sull'orizzontale.
              A me sembra che tal portamento di testa costringa il cane a posizioni poco naturali, me lo immagino contratto, d'accordo la divergenza ma non e' che c'e' un fortemente di troppo...

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              • Lucio Marzano
                Lo zio
                • Mar 2005
                • 30090
                • chiasso svizzera
                • bracco italiano

                #8
                c'é ancora qualcuno che pensa che la divergenza e la canna nasale montonina siano funzionali alla cerca obbligando il cane ad al zare la testa, allora i breton o i piccoli setter non dovrebbero trovare nulla e la canna nasale rilevata del pointer sarebbe controproducente. Queste sono convinzioni anacronistiche, che fanno il paro con quelle che dicono che la potenza olfattiva dipende dalla grandezza dei seni frontali. Il cane da ferma percepisce le particelle sospese nell'aria e queste lo son a 20 centimetri come a 100, e la forma dellla canna nasale ed il portamento di testa NON sono affatto funzionali, ma semplicemente estetici. Altro é invece il naso a terra che cerca le particelle attaccate al terreno ed alla bassa vegetazione, lavoro tipico del cane da seguita o di quello da pista.
                lucio

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                • valkirius
                  Utente regolare
                  • Nov 2006
                  • 160
                  • mandello del lario, Lecco, Lombardia.

                  #9
                  Sono d'accordo con Marzano nel pensare che divergenza e canna montonina non sono aspetti funzionali alla cerca, che non danno vantaggi pratici al cane che possiede queste caratteristiche, ma piuttosto aspetti estetici che caratterizzano ,che danno tipicita'.
                  In relazione alla standard mi pare che un cane che proceda a testa alta anche se tiene la linea superiore del cranio parallela all'orizzontali o poco sotto,la divergenza fa si' che la canna nasale si trovi ad essere naturalmente, lievemente inclinata verso il basso, e' quel fortemente che per me, immaginandoni l'azione del cane, stona.

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                  • Leonardo
                    Guru del forum
                    • Mar 2008
                    • 2134
                    • Siena, Toscana.
                    • Bracco Italiano Giotto

                    #10
                    iao Lucio non vi voglio far ridere ma il mio bracco quest'anno prima dell'incontro un paio di volte si è alzato sui posteriori alzando gli anteriori di circa 20 cm dal terreno come se l'altezza sua non gli fosse bastata vi era vegetazione di circa 50 cm.
                    Leonardo cinofilo cacciatore

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                    • Lucio Marzano
                      Lo zio
                      • Mar 2005
                      • 30090
                      • chiasso svizzera
                      • bracco italiano

                      #11
                      Leonardo succede che il cane in una vegetazione alta, incalzando un
                      selvatico si alzi per cercare di vederlo, come succede alle lepri nelle bietole di tirare su la testa per vedere dove siano i suoi persecutori.
                      lucio

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                      • Leonardo
                        Guru del forum
                        • Mar 2008
                        • 2134
                        • Siena, Toscana.
                        • Bracco Italiano Giotto

                        #12
                        Grazie dell'informazione Lucio io credevo che lo facesse per sentire meglio l'odore visto che la canna nasale era altissima quasi in verticale e il vento era molto debole quasi assente. Comunque quando ha fermato era ad una buona distanza.
                        Leonardo cinofilo cacciatore

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                        • colpetrosa
                          Utente abituale
                          • May 2005
                          • 748
                          • PETRITOLI, FERMO, Marche.
                          • BRACCO ITALIANO

                          #13
                          Originariamente inviato da Lucio Marzano
                          La cerca del bracco italiano<O></O> .

                          <O></O>Dice lo standard<O></O>
                          <O></O>
                          <O></O>
                          “ <TABLE border=0 cellSpacing=0 cellPadding=6 width="100%"><TBODY><TR><TD style="BORDER-BOTTOM: 1px inset; BORDER-LEFT: 1px inset; BORDER-TOP: 1px inset; BORDER-RIGHT: 1px inset" class=alt2>....... ed il portamento è ben eretto, con il collo poco proteso, per avere ben alta la testa con la canna nasale fortemente inclinata sull'orizzonte (verso terra). </TD></TR></TBODY></TABLE><O></O>
                          mi preme esprimere un parere soprattutto su questa parte .... ed il portamento è ben eretto..... con il collo poco proteso ..... con la canna nasale fortemente inclinata sull'orizzonte (verso terra).

                          Nella cinetica del movimento entrano molte componenti anatomiche che sono le angolazioni più o meno aperte o più o meno chiuse degli arti (leve), le masse muscolari (motore) la lunghezza del collo (che condiziona il baricentro) la costituzione/l'animus/la nevrilità (mesomorfo temperato o meso-dolicomorfo).
                          A prescindere da quello che afferma lo standard, un collo poco proteso, se lungo, consente di mantenere un ottimo portamento e di protendere in avanti la testa per esprimersi in cerca ad una velocità adeguata, MANTENENDO ANCORA LA MOBILITA' DEL COLLO. Es. (Titano del Trovese)
                          Diversamente un soggetto con collo corto, per esprimersi nella cerca a velocità adeguata, non può che esasperare la protensione della testa in avanti ed appena sopra il prolungamento della linea dorsale. MOBILITA' DEL COLLO NOTEVOLMENTE RIDOTTA O ASSENTE. esempio: Tano dell'Asolano


                          "con la canna nasale fortemente inclinata sull'orizzonte (verso terra)"

                          questa espressione è d'altri tempi e d'altri bracchi ormai.
                          Più alta è la punta del naso in una cerca rapida e redditizia ed in presenza di ventilazione, maggiore sarà la profondità dei lacet a prescindere dal tipo di selvatico.
                          L'emanazione lasciata a terra da un selvatico è una linea, descritta dal percorso del selvatico stesso.
                          Man mano che la stessa sale nell'aria, costituisce una V le cui branche si allontanano sempre più dal centro man mano che le correnti ascensionali portano l'emanazione verso l'alto.
                          Un naso rivolto fortemente verso il basso non farebbe altro che rallentare la velocità del cane pena l'incappare in ripetuti sfrulli.

                          Io la vedo più o meno così!
                          Luigi Marilungo
                          colpetrosa

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                          • Lucio Marzano
                            Lo zio
                            • Mar 2005
                            • 30090
                            • chiasso svizzera
                            • bracco italiano

                            #14
                            la funzione dell'aria riguardo alle particelle volatili è fondamentale,
                            col vento in sfavore (vento che viene da dietro) è difficile fermare e lo abbiamo constato tutti molte volte.
                            Io non credo Luigi che le particelle volatili si alzino a V , ma che siano portate dall'aria o ristagnino intorno alla fonte dell'emanazione, sia in orizzontale che in verticale. Se fosse come tu dici un bretoncino o un setter odierno, col naso a pochi centimetri da terra sarebbero stracciati dal braccone col tartufo a un metro di altezza, mentre sappiamo che non è così per diretta empirica osservazione e se ne vuoi una diretta riprova , metti un pezzo di gorgonzola se una seperficie e avvicinati col naso, l'odore lo sentirai sia nella V che tenendo il naso alla stessa altezza del gorgonzola e di fianco.
                            Le particelle lasciate a terra o sulla bassa vegetazione, permangono molto piu' a lungo di quelle volatili, infatti il segugio segue la pista della lepre anche ad ore di stanza, mentre quelle aeree , si dissolvono in pochi minuti se non rinnovate dalla emanazione diretta.
                            Ne consegue che non è funzionale la canna nasale fortemente inclinata né quella portata alta col collo eretto (anche se la seconda è piu' bella a vedersi).
                            dobbiamo quindi distinguere funzionalmente solo fra naso in terra (dettaglio) che porta il cane allo sfrullo perché arriva praticamente addosso alla selvaggina e percezione delle particelle sospese , indipendentemente dall'altezza della testa e dalla posizione o dalla forma della canna nasale.

                            concordo invece sull'influenza del portamento di testa e della lunghezza del collo in relazione all'andatura.
                            lucio

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                            • colpetrosa
                              Utente abituale
                              • May 2005
                              • 748
                              • PETRITOLI, FERMO, Marche.
                              • BRACCO ITALIANO

                              #15
                              Originariamente inviato da Lucio Marzano
                              Io non credo Luigi che le particelle volatili si alzino a V , ma che siano portate dall'aria o ristagnino intorno alla fonte dell'emanazione, sia in orizzontale che in verticale.
                              Non mi sono espresso bene e sottintendevo che l'emanazione salisse conservando a terra buona parte dell'effluvio lasciato. Come un sigaro acceso che bruciando diffonde nell'aria il suo fumo, ovvio che alla sorgente il suo odore è più consistente rispetto a quello che si diffonde diluendosi nell'aria.

                              Le fasi di accertamento, il deviare dalle diagonali più o meno rette, frutto del severo addestramento, conseguono alla percezione di sottili diluizioni dell'effluvio che risalendole potrebbero condurre alla fonte dell'emanazione o ad accertare un falso allarme ed allora riprendere il lacet interrotto.
                              I soggetti che compiono diagonali rettilinee ed esageramente regolari mai interrotte da fasi di accertamento o sono dotati di poca fantasia o ppure obbediscono ad un comando che non parte dal loro cervello.
                              Luigi Marilungo
                              colpetrosa

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