<o></o>Dice lo standard<o></o>
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“ le diagonali quasi sempre rettilinee “ sembrerebbero piu’ la “nota” di una classica a quaglie che non la descrizione della cerca di un cane da caccia, non si vede in questa descrizione alcun accenno allo “scalare le marce” descritto dal Manfroni nel suo fondamentale testo e appare molto riduttivo se si considerano i terreni in cui operano di solito i nostri bracchi.<o></o>
La cerca è senz’altro diligentissima tale da non trascurare alcun anfratto, siepe o gerbido<o></o>
dove potrebbe albergare la selvaggina, ma certo le diagonali rettilinee non sono una descrizione che si attaglia alla “reale” azione del bracco a caccia.<o></o>
Il moto della coda è invece essenziale, la coda del bracco trasmette le sue sensazioni, <o></o>
in cerca deve essere vivacemente mossa “in moto trasversale” come un metronomo <o></o>
perché il bracco cerca con azione gioiosa denotando il piacere di andare a caccia.<o></o>
Il portamento di testa alto è elegante a vedersi, anche se non funzionale al reperimento della selvaggina e la canna nasale fortemente inclinata sull’orizzonte non mi pare sia il massimo, sarebbe invece bello vedere un bracco con la canna nasale portata alta<o></o>
sulla linea dell’orizzonte e non “fortemente inclinata” .
Questi i miei personalissimi commenti, ora.....i vostri
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