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Mi è stata fatta questa domanda:
Quali caratteristiche fisiche Bracco dà il suo trotto distintivo? Piuttosto che dare la mia opinione chiedo Bracco gli appassionati di questo forum. Quali caratteristiche cotribute a terra magnifica copertura movimento? Ti prego di scusare il mio italiano povero.
Usa la funzione e cerca: gli angoli del bracco italiano (123 ... ultima pagina) Lucio Marzano.
C'è una discussione interessante sugli angoli del Bracco che ti chiarirà la motivazione del trotto.
Il trotto allungato che è l'andatura che caratterizza il bracco italiano,
presuppone una angolazione (relativamente)molto chiusa sia dei posteriori che della spalla/braccio , di modo che gli arti risultino
lunghi e possano quindi dispiegarsi in falcate piu' ampie, con forte impulsione dei posteriori e conseguenti importanti masse muscolari.
La motivazione del trotto allungato , mantenuto per lungo tempo è di natura psichica, mentre il trotto "forzato" (battute frequentissime), è dovuto solo ad un addestramente coercitivo , essendo un'andatura assolutamente NON naturale.
L'andatura è di trotto lungo e serrato, tollerato qualche breve tempo di galoppo .............. Ma l'andatura di rigore, quando affronta il quesito olfattivo, è di trotto. È un'andatura vivace e redditizia che si svolge in diagonali quasi sempre rettilinee di un centinaio di metri di lunghezza ed anche più..... .
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Scrive Grecchi sull'ultimo giornalino di gennaio 2011:
"Mi è stato segnalato uno scritto di Cesare Bonasegale apparso sul giornale “Il bracco italiano” che elogia la morbidezza dell’andatura del bracco, carattere di razza unico che, come giustamente osserva l’autore, non viene evidenziato nello standard............." "In questi ultimi anni, con sgambate più potenti, con tempo di sospensione più lungo tra i due bipedi diagonali, nei Bracchi tipici velocità e azione sono avanzate di pari passo con la morbidezza......." "La presa di punto che, in tutti i continentali, anche se in maniera diversa, evidenzia il discernimento cognitivo dell’emanazione, deve quindi essere preparata dall’ avvicinamento morbido alla fonte e dalla ferma decisamente rigida.........." "La morbidezza c’è o è assente: è dote innata e naturale di razza, è nota del concorso..........."
Pur concordando che il trotto morbido è una caratteristica attuale se non più che piacevole nel bracco italiano, non trovo alcun accenno a questa modalità di trotto nello std. di lavoro attuale. Indubbiamente auspico che questa precisazione o meglio modifica, od ancor meglio variazione, debba essere inserita nel futuro std (a quando gli aggiornamenti? aspettiamo da anni! ) ma per il momento non è prevista. Inoltre noto che le parole utilizzate per definire il trotto std, e cioè: lungo e serrato, andatura vivace, possono essere in contrapposizione con la definizione di trotto morbido. Occorre quindi precisare meglio od utilizzare altri termini per ben definire tale caratteristica del bracco. Come si può ben notare una grossa differenza fra trotto e trotto quando questo sia ottenuto con la braga e/o magari tapis roulant, o sia naturale. Il movimento di trotto viene determinato da precise e corrette angolazioni del posteriore unitamente a ben rapportate lunghezze delle leve o meglio dicasi arti posteriori. Non concordo con Grecchi, anche se è giudice ENCI, con quanto da lui asserito, e cioè che la definizione morbidezza sia "nota del concorso" . Attualmente tale definizione non è prevista e quindi non deve essere valorizzata durante una prova di lavoro svolta con i regolamenti attuali.
Inoltre riporta il vocabolario della lingua italiana:
Lungo: di notevole lunghezza, di lunghezza superiore al necessario allungato, costante, diluito, duraturo, durevole, esteso, lento, tardo.
I termini utilizzati e quello da utilizzare sembrano a questo punto abbastanza contradditori, occorre fare attenzione nell'impiegarli, potrebbero far nascere notevole confusione ed interpretazioni personali non certamente accettabili.
A meno che le interpretazioni (ed i pareri) personali prevarichino il tutto.
A voi le considerazioni del caso.
Non credo che lo stimolo ad aumentare la velocità annulli la
morbidezza. La morbidezza c’è o è assente: è dote innata e
naturale di razza è nota del concorso.
a parte che la "nota del concorso" non prevede in alcun modo la morbidezza cosi' come non compare nello standard ufficiale, va detto che i soggetti abituati a trottare con la braga e che sviluppano un trotto molto veloce e a battute frequenti(cioé in pratica tutti i migliori agonisti) perdono tutta o comunque gran parte della morbidezza, mentre essa viene mantenuta nei soggetti a trotto naturale, sgambate lunghe ma NON eccessivamente frequenti. In definitiva si puo affermare che la velocità o meglio il trotto spinto siano in antitesi con la morbidezza.
Dei soggetti citati nell'articolo vorrei rammentare come Dora fosse un cane esemplarmente morbido nell'andatura ma certamente non da annoverare fra i bracchi di trotto spinto né fra quelli che si segnalavano per la velocità, degli altri non parlo per non urtare le solite suscettibilità.
Vorrei anche rammentare che nella proposta di modifica dello standard, che giace da oltre un decennio nei cassetti dell'ENCI, si parlava di "trotto lungo e veloce" eliminando quel serrato che appare in antitesi col lungo.
Io non credo che il trotto spinto sia in antitesi con la morbidezza.
Certo forse bisogna intendersi su cosa si intende per trotto spinto.
Mi pare che il Bonasegale identifichi tale andatura in quei soggetti che sappiano imprimere potenza e forza nelle loro lunghe sgambate posteriori,alternando la fase propulsiva a fasi prolungate di sospensione, soggetti che variano la loro velocita' non tanto aumentando o diminuendo il numero delle battute (trotto serrato), ma piuttosto da una maggior o minor spinta tenendo le battute costanti ma variando il tempo di sospensione.
La fase di sospensione poi permetterebbe al cane atteggiamenti tipici quali portamento e mobilita' di testa,dimenio ritmico di coda ecc.ecc.
Credo che sia ragionevole pensare che l'andatura di tali soggetti sia rotonda, fluida priva di spigolosita'. in altre parole...morbida.
Altro discorso per quei soggetti che ricercano la velocita' nella maggior frequenza di battute,
dove la fase di sospensione e' assente o fortemente ridotta non permettendo all'animale atteggiamenti tipici ( o limitandoli) e consentendogli variazioni di velocita' solo in base ad aumenti o dimunuzioni del numero delle battute.
Mi sembra che il tutto sia piu' spigoloso, meno rotondo meno morbido...
Credo sia qusto il pensiero di Bonasegale ( e se cosi' non fosse chiedo venia all'autore!!) e pur non avendo grosse competenze ne' pratiche ne' teoriche in fondo e' anche il mio.
Mi sono riferito solo ed unicamente allo STD di lavoro attuale, che come gia detto caratterzza la fase di trotto come lunga e serrata che io cambierei in lunga, morbida e vivace, attributi che ben si adattano all'attuale morfologia del bracco italiano. Non dimentichiamo che tale morfologia è evoluta, o meglio cambiata negli ultimi 20 anni. Sicuramente ci sono esperti di razza che potrebbero meglio di me coniare gli aggettivi più idonei, ma che un trotto "lungo e serrato" possa essere anche morbido non mi trova d'accordo, penso sia incompatibile. Inoltre non accetto dichiarazioni scritte di chi, esperto giudice, afferma che la morbidezza sia da considerare nella "nota di concorso". L'attuale regolamentazione non lo prevede.
Mauro Nerviani
Direi che anzitutto occorre chiarire cosa sia il "trotto spinto" ;"spinto" vuol dire "imposto, forzato" (chi avesse dubbi
legga il vocabolario della lingua italiana) cioé "innaturale" ed infatti il trotto spinto è un'andatura che il cane non adotterebbe se non coercito, quando il cane (o qualunque altro quadrupede al mondo ad eccezione dell'elefante, che
data la mole non puo' galoppare) vuole andare piu' veloce, per raggiungere una preda, per esempio ,o per sfuggire ad
un predatore, galoppa !!
Il trotto naturale è un'andatura di trasferimento economica, cioé con relativamente poco dispendio energetico, il trotto
spinto (quello che vedete fare dai soggetti agonistici per esempio nelle prove a quaglie) è invece un'andatura dispendiosissima che puo' essere tenuta per tempi molto limitati, -per esempio i 15/20 minuti di un turno di prova- ed
è caratterizzata da un alto numero di "battute" , dal capo portato in avanti e fisso e da UNA MARCATA RIGIDITA dell'insieme.
Il trotto naturale del bracco, che se il cane è soggetto sano ed esuberante atleticamente, sarà alternato a tempi di galoppo (parliamo di cani al naturale, non di bracchi che sono stati sottoposti alla "cura" del dresseur) potrà avere le falcate
lunghe (sarà anzi nota di merito averle) ma mai frenetiche, e sarà caratterizzato da un portamento mobile del capo e da
un insieme relativamente morbido (con grosse differenze fra maschi e femmine , piu' energico il trotto del maschio, piu' flessuoso e morbido quello della femmina, caratterizzazione del dimorfismo sessuale nel lavoro) la durata -e spesso l'esistenza- della fase di sospensione è condizionata e direttamente proporzionale alla spinta del posteriore e difficilmente
si potrà riscontrare nelle femmine, mentre sarà ben presente nei maschi di favorevole rapporto peso/potenza e di appoggio
potente e LUNGO del posteriore sul terreno, quindi di ampie (e per forza di cose meno frequenti) falcate.
La definizione di "spinto" data ad un certo trotto o è semplicemente sbagliata sul piano semantico , dato il significato della parola "spinto" o è riferita al trotto imposto da braga e collare e quest'ultimo tipo di trotto favorirà la velocità, il gusto estetico di alcuni giudici e braccofili, ma certamente sarà in contrasto con il concetto di "morbidezza" concetto per altro
MAI citato nell'ormai piu' che obsoleto standard di lavoro tuttora ufficialmente in vigore.
“……trotto “lungo e serrato” ….il termine “serrato” potrebbe confondere le idee, e cio’ talvolta è avvenuto, se inteso nel comune significato di “stretto” – ma in questo caso, “serrato”, come riportato da moltissimi dizionari, sta ad indicare “rapido” – a “ frequenti battute ”…..ma serrato, non è forse in contrasto con “lungo” ? Nossignori …..”lungo e serrato” stanno quindi ad indicare appropriatamente un trotto portato alla “massima velocita’” da un bracco dotato di “una idonea costruzione per estendere adeguatamente gli arti ….. con un buon colpo d’occhio anche in cortile e al guinzaglio si puo’ infatti stabilire se nel carattere “c’è il marchio di fabbrica”……… “
“…... se la razza dovesse perdere il “ trotto naturale”, anche il migliore allevatore non glielo potrebbe restituire con facilita’. Il trotto seppur favorito da un’adeguata “costruzione” deriva da una “psiche”, da “un’indole particolare”……”
( da il BRACCO ITALIANO di Giuseppe Colombo Manfroni – Editoriale OLIMPIA - 1988) .
Ma allora Antonio perché mai, se va bene come è scritto, è stata proposta una modifica,
sottoscritta sia dal Bonasegale che dal Manfroni , (all'epoca presidente il primo e consigliere SABI il secondo)
che corregge la dizione in vigore in "lungo e veloce", togliendo il "serrato" che dava adito a errate e contrastate interpretazioni ??????
Evidentemente dal 1988 qualche cosa è cambiato.....................
comunque il dizionario per serrato dà le seguenti definizioni :
chiuso, stretto. compatto, fitto
che mi pare giustifichino i dubbi interpretativi di molti altri braccofili e tanto piu' le falcate sono lunghe, e tanto meno saranno frequenti per forza di cose e senza disturbare né Pitagora né Euclide.
Forse sarebbe stato corretto specificare "quanto piu' lunghe e frequenti possibili" , ma se l'italiano va inteso per il suo significato reale, lungo e serrato, sono termini in contrasto fa loro. con buona pace di chiunque abbia scritto il contrario.
La spiegazione data dal Manfroni chiarisce – fino a quando, come da Te asserito, la modifica dello standard continuera’ a giacere nei cassetti dell’E.N.C.I. - l’interpretazione da dare e quel che si vuole intendere con il termine - appropriato o meno e teoremi permettendo – di trotto “lungo e serrato”. Non credo, ma sicuramente sara’ una mia impressione, che i braccofili possano avere dubbi interpretativi al riguardo , la stragrande maggioranza ha certamente letto e riletto il testo del Manfroni.
Non credo, ma sicuramente sara’ una mia impressione, che i braccofili possano avere dubbi interpretativi al riguardo , la stragrande maggioranza ha certamente letto e riletto il testo del Manfroni.
Ribadisco che lo stesso Manfroni ha sottoscritto ed approvato la proposta di modifica dello standard, ammettendo quindi che c'era motivo di confusione,
e questo è successo in tempi parecchio piu' recenti della pubblicazione
del suo libro, e in quel consiglio a sottoscrivere la proposta erano in parecchi
e non mi rammento (ne facevo parte anche io) di aver sentito alcuna voce dissenziente.
Quindi non solo non era così chiaro come si vorrebbe far credere ma, manifestamente , tutti hanno ammesso che c'era contraddizione fra i due termini.
Poi se ci si vuole attaccare all'ufficialità del testo, si puo' anche farlo, ma la proposta esiste, non è una mia invenzione, è stata pubblicata (il CISp ad esempio la cita come standard ufficiale).
Vorrei poi proprio vedere all'atto pratico, quanti fra i braccofili sanno distinguere un trotto "forzato" da braga ed uno naturale, figuriamoci una definizione costituita da due termini in antitesi fra loro.
Sarebbe tempo che si smettesse di affermare (l'affermazione viene dall'alto) che lo standard vada "interpretato" e se ne pubblicasse un testo che vada molto piu' semplicemente letto.
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