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Lo scopo statutario piu' importante della S.S. è quello di far conoscere ed incrementare la razza : il bracco italiano.
Quindi di farla conoscere ed apprezzare al di fuori del ristrettissimo giro dei possessori/appassionati che, in quanto tali, si presume che la conoscano e la apprezzino già.
Quali modalità suggerireste per cercare di raggiungere il precitato obbiettivo ???
Lo scopo statutario piu' importante della S.S. è quello di far conoscere ed incrementare la razza : il bracco italiano.
[:-bunny]
Io penso che lo scopo principale sia far conoscere e migliorare la razza.
Gli incrementi li pensanno e li fanno le società per azioni, gli "amatori" prima che ai numeri dovrebbero pensare alla qualità!!
Sempre e rigorosamente IMHO[:D]
Facendo ricredere la maggior parte dei cacciatori, l'idea del 90% dei cacciatori è quella del cagnone linfatico con una cerca ristretta, insomma un cane con un sacco di punti di domanda senza risposte....come giustamente ha scritto Albo, farle capire che i bracchi di oggi sono cambiati molto sotto l'aspetto venatico, dinamico e che possono competere con altre razze, sicuramente non è facile e ci vorrà molto tempo....l'unica mezzo per dimostrare il cambiamento è sul terreno, quello vero di caccia...
Penso che la maniera migliore sia quello di farlo vedere sul terreno.
Se il cane è valido i cacciatori se ne accorgono e l'interesse per la razza inevitabilmente cresce. Gli amici che a volte cacciano con me prima del mio non avevano mai visto un bracco it cacciare con profitto...... questo purtroppo la dice lunga....
Farlo conoscere, con foto sulle riviste, dvd, video sul web, far vedere cani sodi, avidi di cacciare, che alargano bene e fermano sicuri, senza nessuna incerterzza. Se la razza appare spesso, in qualche modo e anche se indirettamente (cioè tramite video, foto o racconti) i cacciatori impareranno a conoscerla meglio e qualcuno si spingerà fino a volerne sapere ancora di piu e perché no, a utilizzarli.
Un'ampia visibilità, usando tutti i mezzi possibile unita a soggetti disponibili che riflettano le aspettative del cacciatore, credo sia la chiave giusta...
In quanto a farlo conoscere ci sta pensando Maria. Per farlo apprezzare bisogna portarlo con assiduità dove ci sono i cacciatori, Le garette della domenica che tanto garette non sono, visto l'alto numero di iscrizioni, andrebbero benissimo per dimostrare lefficacia del bracco italiano. Ma bisogna stare attenti basta un soggetto mediocre per rovinare e vanificare il lavoro fatto in precedenza da bracchi italiani veramente bravi. Il bracco viene osservato con curiosità ed interesse, non credo con pregiudizio, non capita tuttu i giorni di vedere lavorare un bracco italiano. In Friuli quest'anno ho visto il cucciolo promettente che ha vinto la gara e ha suscitato interesse fra i partecipanti, e due bracchi del Sig. Bencic che forse qualcuno di voi conoscerà. Altro non ricordo
concordo con sly far vedere ai cacciatori, quelli veri che badano al sodo che magari non scrivono sulle riviste specializzate i resoconti delle loro cacciate in ben popolate riserve, ma sono usi, senza tanti fronzoli, a pretendere dal loro cane quello per cui è nato ed è stato selezionato, la resa venatoria, non sognandosi mimimamente di tenerne uno che non abbia questa prerogativa.
il resto è pura letteratura.
Adesso dirò qualcosa di non ortodosso: qualunque cosa sia scritta sullo statuto della SS, siamo proprio sicuri dì volere incrmentare il numero dei Bracchi in circolazione?
Mi spiego meglio: ammesso che le iscrizioni di cuccioli si attestino su un valore di poco superiore all'attuale, diciamo 500/600 unità, significa un numero di circa 100 cucciolate annue; mi pare che sia un numero sufficiente per testare le doti dei migliori riproduttori maschi se ipotizziamo di usare, in diversa misura, una ventina di stalloni ogni anno.
Questo consentirebbe di mantenere un buon numero di linee di sangue, una buona variabilità genetica e di fare una selezione efficace.
Una maggiore diffusione potrebbe portare, per converso, alla mercificazione ed alla perdita di alcune caratteristiche come è accaduto ad altre razze "di successo".
Del resto mi rammarico sempre che anche agli altri piacciono i tartufi. Maledizione! Potrei comprarli a prezzo delle patate se piacessero solo a me. :)
....Ma bisogna stare attenti basta un soggetto mediocre per rovinare e vanificare il lavoro fatto in precedenza da bracchi italiani veramente bravi....
Le correnti di sangue, non sono molte, appena appena sufficienti per non trovarci in consanguineità obbligata. Un incremento numerico non sarebbe fatto a fini "mercificatori" ma per migliorare e differenziare le linee genetiche e la possibilità di scelta dei riproduttori, oggi alquanto limitata.
Leggo "farli conoscere" ma a chi e quali , un bracco qualsiasi purché abbia il pedigree ?????
dico a chi , perché se sono cacciatori, bisognerà mostrare soggetti venatici, se sono semplici cinofili
che non hanno interesse alla caccia, il soggetto piu' appetibile, sarebbe a mio avviso, quello meno venatorio.
sempre puntati su sta caccia ,per fare un esempio in inghilterra 8 cuccioli su 10 di cocker sono da bellezza ,non mi sembra che il cocker se la passi male a livello mondiale ,giusto ,quindi considerando il bracco un magnifico cane anche casalingo che male c`e` se ne andassero molti di piu` sul divano?prima che mangiate vivo, premetto che vado a caccia .ci sono allevamenti che a me non passerebbe mai per la testa di andarci a prendere un cucciolo per compagnia,dovrei metterci il cartello con scritto "bracco italiano" ma, sarebbero i primi a cui mi rivolgerei per prendere un cane da caccia .quindi caccia o non caccia bisogna far innamorare la gente in tutti i modi
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