..ma com'è"sta storia"

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Marco
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  • Lucio Marzano
    Lo zio
    • Mar 2005
    • 30090
    • chiasso svizzera
    • bracco italiano

    #16
    "non ci meravigliamo di vedere tanti setter inglesi in mano ai
    cacciatori"
    guardate che Mario intende in "mano" come in possesso di cacciatori
    non in "mano" come sotto controllo.
    L'amico Mario, fa trasparire la sua formazione di base venatoria,
    dicendo che se avessimo anche noi messo in circolazione più bracchi
    cacciatori cioé dotati delle doti fondamentali, cerca, ferma e riporto, avremmo meno problemi a far conoscere ed apprezzare la razza e che l'eclatante successo del setter inglese è motivato dalla selezione fatta dal cacciatore sui fondamentali, non dal garista sulle
    prestazioni pseudo circensi.
    io aggiungerò che i braccofili hanno dovuto recuperare una razza che era in pieno declino mentre gli inglesi sono partiti da campioni di importazione di qualità certa, ma questa è ormai storia e dobbiamo pensare al presente (al futuro ci penserete voi giovani)
    lucio

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    • Mario Di Pinto

      #17
      meno male che lucio mi da una "mano",scherzi a parte,secondo te caro francesco esistono delle razze piu' versatili dei continentali italiani? cane da bosco e da riviera o mi sbaglio ,sono frale poche razze con cui si puo'andare a caccia e fare cinofilia ad alto livello te lo dice uno che ha laureato due campioni di lavoro ed ha conseguito decine di qualifiche con gli stessi cani con cui il giorno dpo andava a caccia ,il problema della razza difficile si ricollega sempre ad una scarsa selezione le qualita' naturali quando sono fissate basta stimolarle portando i cani a caccia in maniera corretta.

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      • Francesco
        Utente fondatore
        • Mar 2005
        • 945
        • Cecina, Livorno, Toscana.
        • Bracco Italiano Otto di Montericco Pointer Liù

        #18
        La mia era un'affermazione sarcastica evidentemente detta male visto che non si è capita. Inoltre tutto quello che ho detto era pro-bracco anche seppur evidenziandone delle caratteristiche che non permettono, a mio avviso la sua larga diffusione, e non contro !!!
        Credo a questo punto di esprimermi male, sarà senz'altro a causa della mia scarsissima cultura, vedrò in futuro di parlare come mangio magari si capisce meglio.
        Per quello che riguarda il fatto che il Setter inglese abbia avuto una selezione fatta dai cacciatori e non dai garisti devo dissentire.
        Oggi si vedono Setters grandi come Bretons che vanno più dei Pointers e questo fatto è dovuto senz'altro alla voglia di sviluppare maggiore velocità nella grande cerca, e non vedo a cosa giovi questo nella caccia cacciata. Anzi, tanto per riprendere quello che ho detto prima sul collegamento, si sentono in giro dei bei concertini tra fischi e trilli vari da far invidia alla fiera dell'uccellino .....
        Penso inoltre, e già l'avevo detto, che se oggi si vede qualche bracco in più in mano ai cacciatori è proprio a fronte del fatto che i terreni sono ridottissimi, si caccia prevalentemente lungo i confini dove se vuoi far carniere ci vogliono si cani collegati ma allo stesso momento che non abbiano una cerca estesissima (che non vuol dire tra i piedi) perchè altrimenti, puoi avere il cane fermatore che ti pare ma ..... i fagiani neanche li vedi volare !!!
        Oh .... almeno nella parte della Toscana in cui abito io.
        Francesco Parietti

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        • Lucio Marzano
          Lo zio
          • Mar 2005
          • 30090
          • chiasso svizzera
          • bracco italiano

          #19
          io credo che ci sia in Italia un "mondo setter" dove questa razza compendi un po' di tutto ma sostanzialmente presenta cani che dello standard del setter inglese tradizionale hanno abbastanza poco, si potrebbe parlare benissimo di un setter italico, di taglia ridotta, andatura media, fermatore, riportatore con innata passione. Il riferimento ai garisti che avviene sempre più spesso nell'allevamento è quello che mette sul terreno dei cani "difficili" sotto l'aspetto venatorio perché eccessivamente spinti e difficili da controllare nei ns. terreni. Ed è forse l'aspetto che sta favorendo l'epansione dell'epagneu breton che ha parecchie affinità col setter ma che a sua volta si sta setterizzando.
          lucio

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          • Mario Di Pinto

            #20
            sui cani da prova e specialmente quelli che corrono in grande cerca si raccontano un sacco di leggende metropolitane,vi assicuro che i migliori soggetti che corrono questo tipo di nota sono dei cani che porterei a caccia tranquillamente:giuda ,orio,rambo,giotto,ulisse della moresca e tanti altri che di cui mi sfugge il nome sono dei cani di giusta taglia e alcuni fanno anche l'ecc,in esposizione il resto facilmente il m.b. certo gli scemi ci sono dapertutto basta
            sapere distinguere il grano dalla paglia come in tutte le razze.


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            • gino romano

              #21
              Il setter resta sempre e comunque il punto di riferimento come emerge da tutti i vs. discorsi.
              Devo concordare pienamente con lo zio per quanto riguarda la caccia di montagna il setter è il re.
              Da poco ho iniziato a portare la bracca che è davvero bella a vedersi in azione ma è sempre il setter a trovarle prima.
              Ieri ha fatto una cosa davvero eccezionale a vedersi ed è riuscito a fermarne due dandomi tutto il tempo di avvicinarlo e posizionarmi poi è finalmente è arrivata la bracca che in un attimo le ha messe in volo!!
              Sono riuscito ad abbatterne una che sempre il setter è riuscito a trovare per primo e riportare correttamente.
              Credo che difficilmente in montagna la bracca riuscirà a raggiungere i livelli di questo "grande setter".

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