SABI , il giornalino

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  • Lucio Marzano
    Lo zio
    • Mar 2005
    • 30090
    • chiasso svizzera
    • bracco italiano

    #1

    SABI , il giornalino

    Pubblicato n. 3 Ottobre de il giornalino :










    lucio
  • Lucio Marzano
    Lo zio
    • Mar 2005
    • 30090
    • chiasso svizzera
    • bracco italiano

    #2
    nel giornalino in un articolo su raduno di Terni redatto dal Dr. L.Nerilli leggo :


    ]

    Due i punti dolenti secondo il mio parere
    1) aver alleggerito i soggetti ha comportato anche un assottigliamento delle ossa lunghe il che dà
    una sensazione di leggerezza che non è specifica caratteristica della razza.




    questa osservazione deriva dal convincimento, storicamente e leggendo l standard di razza, errato perché il Bracco Italiano non è identificabile, come fanno molti, solo nel tipo "pesante" . Quando delle due razze : bracco nobile e bracchetto o bracco pesante e bracco "leggiero" o alleggerito, fu fatta una sola razza, si è redatto uno standard che comprende i due tipi: sono pertanto specifiche caratteristiche di razza , almeno fintanto che non sarà modificato lo standard, sia il tipo "pesante" che quello "leggero".


    L'osservazione del Dr. Nerilli è veritiera nel senso che attualmente si tende a privilegiare un tipo di bracco piu' nevrile e dinamico e piu' adatto alle necessità venatorie odierne e questo anche in base alle risultanze delle prove sul terreno.

    Ne concluderei che l'osservazione fatta dal Dr. Nerilli non sia qualificabile come "punto dolente" ma come una risultanza di selezione voluta e mirata e che comunque è , come é sempre stata, una specifica caratteristica di razza.





    lucio

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    • Cristian De Monte
      ⭐⭐⭐
      • Mar 2006
      • 5573
      • Goito, Mantova, Lombardia.
      • Afra - BI-RM Dora - SPRINGER

      #3
      Originariamente inviato da Lucio Marzano

      L'osservazione del Dr. Nerilli è veritiera nel senso che attualmente si tende a privilegiare un tipo di bracco piu' nevrile e dinamico e piu' adatto alle necessità venatorie odierne e questo anche in base alle risultanze delle prove sul terreno.

      Ne concluderei che l'osservazione fatta dal Dr. Nerilli non sia qualificabile come "punto dolente" ma come una risultanza di selezione voluta e mirata e che comunque è , come é sempre stata, una specifica caratteristica di razza.
      Capisco il Dr. Nerili in quanto a giudice di Expo, ma secondo il mio punto di vista il BI è nato per essere un cane da caccia e come tutte le altre razze ha dovuto adattarsi al mutare dell'attività venatoria, fortunatamente lo ha fatto, certo ci sono soggetti estremi ma la media che ho visto nei vari raduni è ad un buon livello.
      Resto sempre del parere che è la funzione a determinare il tipo e non viceversa.
      De Monte Cristian

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      • Lucio Marzano
        Lo zio
        • Mar 2005
        • 30090
        • chiasso svizzera
        • bracco italiano

        #4
        vorrei precisare, a scanso di interpretazioni errate delle mie parole, che non ritengo
        né giusto né logico che la razza venga stravolta nelle sue caratteristiche morfologiche, e di lavoro, ma che venga fatta una attenta lettura dello standard e che si tenga presente anche la storia.
        Bene le caratteristiche morfologiche NON funzionali, ma nella misura prevista dallo standard , bene le andature di trotto che caratterizzano il bracco italiano , ma con
        un occhio anche alla efficacia venatoria, alla atleticità, alla passione traendone le
        conseguenze.
        Se i soggetti fra i 37 ed 40 kg. sono ormai delle mosche bianche , ci sarà pure una ragione, così come , senza ritenerle vangelo, anche le risultanze delle prove ed infine , ma non certo per validità, le preferenze dei cacciatori avranno pure una motivazione.
        Praticamente tutte le razze da ferma hanno conosciuto un'evoluzione che le ha portate ad alleggerirsi ed a diminuire la taglia : pensate ai pointer di inizio secolo
        che presentavano stazze da braccone , al setter inglese che ancora nello standard FCI
        indica taglie da pony.
        Oggi possiamo affermare senza sciovinismo, che il bracco italiano è un cane da caccia
        competitivo con le altre razze e che i "filosofi pensatori" sono retaggio del passato,
        Ma, come è stato aggiornato lo standard di lavoro, così sarebbe tempo di unificare
        il "tipo" anche sul piano morfologico, facendo di due razze una sola, sia di fatto che di diritto, diminuendo la assura distanza oggi esitente fra i minimi ed i massimi di peso e taglia previsti dallo standard.
        lucio

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        • Mauro Nerviani
          Pierino la peste
          • Apr 2005
          • 4969
          • Cardano al Campo, Varese, Lombardia.
          • Bracco Italiano B.A. e R.M. 20 Bracchi in totale

          #5
          Sarebbe interessante verificare in parallelo i vari STD della SABI dalla sua fondazione ad oggi e conoscere le varie date di aggiornamento dello std. morfologico e di lavoro.
          Sarebbe possibile? Qualche esperto di razza potrebbe proporcelo?
          Grazie
          Mauro
          Pierino la peste

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          • Amedeo AQ
            ⭐⭐
            • Apr 2005
            • 827
            • Luco dei Marsi AQ, L\'Aquila, Abruzzo.

            #6
            A Terni ero presente, mi dispiace non aver avuto modo di riprendere l'intervento di Nerilli, che è stato molto articolato e obiettivo e rimarcava il fatto che il bracco è cane con osso grande.
            Nec sine Marsis nec contra Marsos triumphari posse

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            • Giampaoletti
              ⭐⭐⭐
              • Aug 2008
              • 1863
              • Ascoli Piceno

              #7
              Originariamente inviato da Mauro Nerviani
              Sarebbe interessante verificare in parallelo i vari STD della SABI dalla sua fondazione ad oggi e conoscere le varie date di aggiornamento dello std. morfologico e di lavoro.
              Sarebbe possibile? Qualche esperto di razza potrebbe proporcelo?
              Grazie
              Mauro
              Credo che come primo std possano essere considerati gli articoli del Delor e quelli del Fancelli.
              La prima vera e propria codificazione dovrebbe essere quella del 1937.
              Ricordo,inoltre, di aver letto le caratteristiche del bracco italiano su di un "Manuale del cacciatore" di remota data postato da un utente del forum di cui purtroppo non ricordo il nome.
              Ultima modifica Giampaoletti; 15-10-12, 12:29.

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              • Lucio Marzano
                Lo zio
                • Mar 2005
                • 30090
                • chiasso svizzera
                • bracco italiano

                #8
                A Terni ero presente, mi dispiace non aver avuto modo di riprendere l'intervento di Nerilli, che è stato molto articolato e obiettivo e rimarcava il fatto che il bracco è cane con osso grande.
                a conferma che il Dott Nerilli identifica il Bracco italiano in quello pesante, mentre, come detto, sia lo standard
                che la storia ci dicono che esisteva sia il pesante che il leggero e che le due razze sono state unite in una sola
                e la lettera dello standard le configura entrambe.

                dello standard del Solaro, riporto solo quanto a mio parere significativo, per il resto vedasi lo standard in vigore :

                -cane fortemente ed armonicamente conformato, d'aspetto vigoroso con spiccata attitudine all'andatura sciolta di trotto ampio e svelto
                -preferiti i soggetti che presentano asciuttezza di membra , salienza di muscoli
                e quella nervosità di espressione nei lineamenti della testa che denotano e costituiscono distinzione
                -E' difetto l'eccesso di pelle formante esagerata giogaia e parecchie rughe sulla testa...
                -testa ...........la canna nasale lievemente montonina o retta ...........
                -la commessura delle labbra deve essere accentuata, ma non eccessivamente cadente nell'angolo
                -L'occhio ...né infossato né sporgente deve essere ben aperto...........
                -Sono difetti .............la palpebra inferiore cadente............le labbra troppo abbondanti
                e flaccide, la loro commessura troppo arrovesciata.........
                -Gola con giogaia sobria, flessibile , ritenuta difettose se troppo abbondante.....

                scrive ad inizio del 900 il Delor :
                -Il bracco italiano puo' dividersi indue famiglie distinte : il grande bracco, detto anche bracco nobile, che supera l'altezza di 62 cm. ed il bracco leggero, detto anche bracchetto, che é al di sotto dei 60 cm. di statura.
                Fra il primo ed il secondo tipo, naturalmente o per gli incroci o o per altre cause, esiste un gran numero di bracchi intermedi per forma e per statura.
                Questi sono cani a tutta caccia, adatti a tutti i terreni, per qualsiasi selvaggina ; e mentre il gran bracco sfoggia le sue prerogative specialmente alla pianura, al pantano e alla selvaggina difficile, il bracco leggero , per la sua statura, la conformazione del piede, riesce più atto alla aspra caccia del monte e della fitta boscaglia.
                ............omissis..................
                Il bracco leggero non differisce dal gan bracco che per la minor mole e per la maggiore asciuttezza delle membra , possiede anch'esso testa e naso sviluppati, orecchie meno lunghe, di quelle del suo confratello ed attaccate un po' più in su della linea dell'occhio, labbra poco cadenti, ma sottili e rosse all'interno al pari del palato , .... .........gambe più sottili ed asciutte, ............
                lucio

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                • david de' marchesi

                  #9
                  ciao c'ero anche io a terni e il signor giudice ha anche posto l'attenzione sul un aspetto molto importante, troppe volte nel ring come nelle prove disatteso, il movimento di coda dei nostri cani.....troppi, ha commentato, presentano per vari motivi la coda che non comunica..............personalmente sono d'accordo al 100%....ciao a tutti

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                  • Lucio Marzano
                    Lo zio
                    • Mar 2005
                    • 30090
                    • chiasso svizzera
                    • bracco italiano

                    #10
                    Originariamente inviato da david de' marchesi
                    ciao c'ero anche io a terni e il signor giudice ha anche posto l'attenzione sul un aspetto molto importante, troppe volte nel ring come nelle prove disatteso, il movimento di coda dei nostri cani.....troppi, ha commentato, presentano per vari motivi la coda che non comunica..............personalmente sono d'accordo al 100%....ciao a tutti
                    ed anche sul giornalino, il Dott. Nerilli evidenzia questo aspetto come segue



                    l’inserzione, la posizione e la rigidità di alcune code
                    Se è pur vero, come è vero, che il continentale manifesta il suo stato d’animo con il movimento della coda,
                    per altrettanto, non tutti caratterialmente hanno evidenziato questa qualità.


                    e su quanto sopra non si puo' che essere d'accordo : il continentale comunica con la coda,
                    se questa è immobile come puo' comunicare ?
                    Binino

                    Farei ello e
                    lucio

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                    • Giampaoletti
                      ⭐⭐⭐
                      • Aug 2008
                      • 1863
                      • Ascoli Piceno

                      #11
                      Un'altra osservazione, tratta dal medesimo articolo del dott.Nerilli, è questa:

                      "Le groppe, pur essendo di giusta lunghezza e inclinazione,
                      risultano essere insufficienti per ampiezza."

                      Mi sembra un'osservazione,a torto o a ragione, coerente con la tesi principale sostenuta dall'autore.

                      Che ne pensate?

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                      • Lucio Marzano
                        Lo zio
                        • Mar 2005
                        • 30090
                        • chiasso svizzera
                        • bracco italiano

                        #12
                        E' un problema di proporzioni, lo standard dice :


                        Groppa lunga (circa 1/3 dell'altezza al garrese), larga, ben muscolosa, I'inclinazione
                        ideale del coxale é quella che forma con I'orizzonte un angolo di 30 gradi.

                        mentre per la lunghezza la proporzione è chiaramente indicata , così come lo é per l'inclinazione, per

                        la larghezza non si dà una indicazione precisa , così il concetto di stretta o larga rimane subordinato

                        alla valutazione del giudice ed alla sua concezione del bracco "tipo"
                        lucio

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                        • Giampaoletti
                          ⭐⭐⭐
                          • Aug 2008
                          • 1863
                          • Ascoli Piceno

                          #13
                          Originariamente inviato da Lucio Marzano
                          E' un problema di proporzioni, lo standard dice :
                          mentre per la lunghezza la proporzione è chiaramente indicata , così come lo é per l'inclinazione, per
                          la larghezza non si dà una indicazione precisa , così il concetto di stretta o larga rimane subordinato
                          alla valutazione del giudice ed alla sua concezione del bracco "tipo"
                          Perciò ho definito questa seconda affermazione dell'esperto giudice (quella sulla insufficiente ampiezza delle groppe) coerente con la sua prima valutazione (quella sull'allegerimento che avrebbe portato un assottigliamento delle ossa lunghe) che evidenzia una concezione del bracco tipo,come tu dici.A mio avviso determinata dalla storia stessa del bracco italiano(e ritenuta di perdurante validità da chi ha la tutela di questa razza) più che da visioni e gusti personali.

                          Per maggiore comprensione la riporto:
                          """Due i punti dolenti secondo il mio parere
                          1) aver alleggerito i soggetti ha comportato anche un assottigliamento delle ossa lunghe il che dà
                          una sensazione di leggerezza che non è specifica caratteristica della razza."""

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                          • Leonardo
                            ⭐⭐⭐
                            • Mar 2008
                            • 2134
                            • Siena, Toscana.
                            • Bracco Italiano Giotto

                            #14
                            Sono daccordo con Lucio in un cane alleggerito le groppe non possono essere molto larghe per le varie proporzioni.
                            Leonardo cinofilo cacciatore

                            Commenta

                            • Giampaoletti
                              ⭐⭐⭐
                              • Aug 2008
                              • 1863
                              • Ascoli Piceno

                              #15
                              Originariamente inviato da Leonardo
                              Sono daccordo con Lucio in un cane alleggerito le groppe non possono essere molto larghe per le varie proporzioni.
                              Infatti,se rimanesse larga, in un cane alleggerito e di altezza diminuita, si creerebbe una sproporzione,una disarmonia e l'effetto sul tipo sarebbe negativo.

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