Ho deciso di partecipare in maniera goliardica ad una serie di prove di lavoro fatte dai due ATC che ho vicino casa. Consapevole del fatto di non avere un cane proprio corretto causa mia, ma la giornata di oggi è una delle più soddisfacenti pagine della mia neonata storia.
Partenza questa mattina, per frequentare tre prove su starne senza sparo, tutte finite senza risultato, perchè non sono riuscito a quinzagliare il cane che ha caricato facendo partire la starna.
Quello che più mi ha appagato sono stati i giudizi dei giudici tra i quali ricordo solo i nomi di due Pio Pioltelli (82 anni ma una tempra su campo eccezionale, e mi ha anche sgridato per non aver assistito bene il cane) e Tufano Antonio, (potrei aver sbalgliato sui nomi Cautela!!! ).
Tutti sono stati colpiti sul cambio di passo tra galoppone e trotto in fase di accertamento, ed hanno elogiato la naturalezza con la quale questo avveniva, inoltre lo hanno giudicato molto espressivo nelle varie fasi di lavoro, bella la ferma , anche se essendo un cane pieno di vigore cerca di concludere, ma quello che hanno tutti sottolineato era la scioltezza di movimento, il portamento della testa che inequivocabilmente testava l'aria e la degna conclusione, racchiuso in quella vivacità sua prorpia. La frase più bella è stata:"Stai attento il bracco italiano ha una testa tanto grande e tanto piccola, sta a te trovare la giusta dose." . La frase che non ho capito:" questo cane se lo metti nelle mani giuste, può darti qualcosa in più della caccia".
La domanda è: Ma tutte le lusinghiere parole spese oggi che hanno valorizzato sia la struttura possente, che la naturalezza comportamentale, che senso hanno se poi sento ricercare bracchi di medio piccole dimensioni e prove di lavoro, dove un cane che non parte al trotto è penalizzato ? Chi può volendo cambiare lo standard?
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