Egli non condivide,invece,l'altra tesi in base alla quale la cagna proveniva dalla Germania ovvero dall'Austria permodochè sangue di bracco tedesco o austriaco sarebbe entrato nelle vene dei Ranza,anche se il vero e proprio bracco tedesco nasce nel 1890 e le prime iscrizoni risalgono ai primi del '900.
Ho trovato che quest'ultima opinione è condivisa da Fiorenzo Fiorone nel suo"Il mio amico cane",pag.257,che la ritiene la più attendibile per le spiccate analogie che il bracco piacentino aveva col cane da ferma tedesco a pelo raso.Cosi sostiene il Faelli,scrittore-cinofilo dell'epoca che si occupò molto del bracco piacentino e che nel suo scritto riporta la testimoniana del conte Gianfranco Marazzani allevatore di questa razza con l'affisso del Trebbia.
Abbraccia tale versione anche Ottorino Cocci,mio conterraneo,importante kurzhaarista del passato.Nel libro curato da Filippo Cataldi,edito dal Gruppo Cinofilo Piceno,"4 uomini:100 anni di cinofilia picena",pag.86,viene riportato
uno scritto del 1971 "Sul bracco Ranza:confessioni di un ottuagenario"in cui il Cocci,che ha vissuto a Piacenza dopo la guerra del 1915-18,riporta l'opinione dell'avv.Toselli,suo amico, comproprietario col Marazzani e col Chiappini dell'allevamento del Trebbia.Secondo costoro tutti i prodotti Ranza tradiscono l'origine tedesca.Viene in proposito citato camp.Milan del Trebbia,del comm.Pastrone,nell'unica fotografiaa rimasta:"naso montonino,orecchie attaccate alte,occhi scuri,corpo asciutto,pelle senza pieghe,mancanza di speroni,mantello roano-marrone-mogano".
Non conosco cosa dicano in proposito nelle loro opere (introvabili) sul B.I.Scheggi,Colombo Manfroni e Benasso.C'è qualcuno che ce lo può dire?
Punto secondo:c'è qualcuno che ci può far vedere la fotografia di Milan del Trebbia?
Posso confessarvi che una eventuale cuginanza col germanico cane rampante non mi dispiacerebbe affatto?[;)][:D]
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