bracco da compagnia? bracco da caccia!

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  • Massimiliano
    Amministratore - Fondatore
    • Mar 2005
    • 13331
    • Lugano
    • Luminensis Pointer Fuoco (b/a) Loco (b/n)

    #1

    bracco da compagnia? bracco da caccia!

    Il racconto di Mauro e del bracco di sua figlia mi fanno fare una riflessione. Spesso discutendo con amici anti-caccia faccio avvicinare loro l'idea della caccia come espressione massima di simbiosi tra l' atavica passione dell'uomo e quella del cane, ed a volte ci riesco.

    Joy, il cane della figlia di Mauro, non e' mai andato a caccia, ma quando Mauro l'ha portato non ha esitato e si e' lanciato in cerca con passione, fermando e riportando come un cane da ferma navigato.

    Quasi immagino la sua espressione compiaciuta (del cane) perche' tante volte vista nello sguardo del mio bestio. Il cane da caccia quando lavora e' felice! non vi e' alcun dubbbio!

    Qualcuno che frequenta questo sito a caccia non ci e' mai andato e magari neanche ha mai pensato di andarci. Si e' pero' magari innamorato del nostro cane filosofo e vorrebbe possederne uno. A loro dico che forse la semplice passeggiata non basta, che merita una verifica e vedere il proprio cucciolone fare le prime esperienze venatorie, che forse potreste avvicinarvi alla caccia proprio attraverso il vostro braccone che si potrebbe rivelare gran maestro.

    [clap]
    Massimiliano

  • Lucio Marzano
    Lo zio
    • Mar 2005
    • 30090
    • chiasso svizzera
    • bracco italiano

    #2
    La caccia è senza ombra di dubbio il più atavico istinto del cane, poi con la selezione l'uomo li ha portati a diventare guardiani, guide ,
    salvatori, cani da salotto ecc. ma l'istinto venatorio era insito nel cane promordiale per necessità di vita.
    Si caccia a vista inseguendo in velocità (ghepardo/levriero),
    inseguendo a stancare(licaone/lupo/segugi)avvicinandosi di soppiatto, con soste intermedie e scatto finale (leone, leopardo e cane da ferma).
    L'uomo ha affinato questi modi di cacciare selezionando learie razze
    e nell'ambito di quelle da ferma ha fatto le distinzioni che conosciamo. Un bracco è bello per la teatralità dell'andare, per il collegamento naturale, per la guidata a testa alta, per la ferma statuaria. Quando la caccia è chiusa , usciamo ugualmente con i ns. cani per vederne le azioni e goderne lo spettacolo, non penso che il fucile sia indispensabile. Quindi si può benissimo fare cinofilia senza sparare, anche se il cane ha bisogno ogni tanto di abboccare la preda, questo ne aumenta la passione. Un tempo si diventava prima cacciatori e poi cinofili, oggi vedo che accade spesso il contrario, per amore del cane si va anche a caccia e fors quest'ultimo è l'approccio che meglio consente poi di coniugare i vari aspetti, caccia, cinofilia , ambiente,
    nel modo più consono.
    lucio

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    • Massimiliano
      Amministratore - Fondatore
      • Mar 2005
      • 13331
      • Lugano
      • Luminensis Pointer Fuoco (b/a) Loco (b/n)

      #3
      Parlo anche della complicita' che si crea tra il cane e l'uomo nell'azione di caccia, nella comune passione.
      Sono daccordo quando dici che non serve necessariamente il fucile ma parliamo pur sempre da cacciatori. Conosciamo gli animali, i terreni e sappiamo cosa e dove cercare. Stessa cosa non credo si possa dire del "passeggiatore di campagna" che porta il cane a muoversi nei boschi magari nei mesi nei quali sarebbe meglio non farlo.

      <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">
      Un tempo si diventava prima cacciatori e poi cinofili, oggi vedo che accade spesso il contrario, per amore del cane si va anche a caccia e fors quest'ultimo è l'approccio che meglio consente poi di coniugare i vari aspetti, caccia, cinofilia , ambiente,
      nel modo più consono.</span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">

      Si, sono assolutamente daccordo.
      Massimiliano

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      • Lucio Marzano
        Lo zio
        • Mar 2005
        • 30090
        • chiasso svizzera
        • bracco italiano

        #4
        Certo che se il padrone non è cacciatore avrà pochi stimoli ad andare a rovinarsi le mani e la faccia nei rovi, e preferirà star fuori del bosco ad aspettare il cane che invece, ci si augura, nel bosco ci va spinto dalla voglia di trovare la selvaggina.
        Non si può avere tutto, ma meglio così che andare al parco col guinzaglio lungo................
        lucio

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        • Massimiliano
          Amministratore - Fondatore
          • Mar 2005
          • 13331
          • Lugano
          • Luminensis Pointer Fuoco (b/a) Loco (b/n)

          #5
          Parlo proprio del fatto che a sera cane e cacciatore hanno entrambi i segni dei rovi, i muscoli doloranti e sono magari fradici d'acqua o indolenziti dal freddo ma pronti l'indomani mattina a ripartire! [:-golf] Difficile spiegarle queste cose...
          Massimiliano

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          • Lucio Marzano
            Lo zio
            • Mar 2005
            • 30090
            • chiasso svizzera
            • bracco italiano

            #6
            c'é una sola parola che le spiega "la Passione"
            lucio

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            • Mauro Nerviani
              Pierino la peste
              • Apr 2005
              • 4969
              • Cardano al Campo, Varese, Lombardia.
              • Bracco Italiano B.A. e R.M. 20 Bracchi in totale

              #7
              Sono d'accordo con entrambi su quanto asserite, ma c'è un punto da capire a monte di tutti i ragionamenti.
              Quello che è successo mi ha lasciato esterrefatto, mi sono chiesto se veramente sono un cinofilo e sò riconoscere e capire le qualità venatorie di un bracco. E' vero che ho poca esperienza in quanto tre anni di passione non ti consentono di capire e riconoscere il vero e valido soggetto. Eppure di cani in 40 anni ne ho avuti parecchi per cui.... Mi chiedo quindi come dobbiamo fare quando scegliamo un soggetto che dovrà essere il ns. compagno venatorio dei prossimi dieci anni. Tutti noi vediamo nel ns. cane più pregi che difetti, cerchiamo di capire l'ausiliare e perdonarlo od esaltarlo a seconda dei casi, ma come facciamo a giudicare senza essere coinvolti emotivamente e quindi scegliere bene? Siamo sempre pronti a notare sugli altri cani i pregi ed i difetti che a volte volutamente ci neghiamo sul ns. animale. E' certo un bel rebus, forse è giusto che sia così, ma non è possibile cercare e trovare una regola valida per non sbagliare? Non penso sia sufficiente analizzare il trotto, il portamento, il movimento di coda. Non è forse il carattere allora la qualità più importante? Qualcuno ci aiuti!!
              Pierino la peste

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              • Lucio Marzano
                Lo zio
                • Mar 2005
                • 30090
                • chiasso svizzera
                • bracco italiano

                #8
                ma Mauro, "che qualcino ci aiuti" è un'invocazione che da te non mi aspetto, dovresti ormai essere tu ad aiutare gli altri a capire.
                -il cane ideale NON esiste
                -ogni cane ha pregi e difetti
                -quelli che sono pregi per uno possono essere difetti per un altro
                -se vuoi il bracco stilista, sai che devi guardare al portamento alle andature al modo di fermare
                -se vuoi il cane efficace, guarderai ai risultati a caccia
                -se vuoi il cane da prove, dovrà essere un mix fra i due sopra
                - indispensabili sono la passione, la ferma , importanti il riporto ed il recupero ,il fondo,il collegamento,solo soggettivamente importante lo stile di razza, ce n'è per tutti, ma prima di analizzare il cane
                analizziamo noi stessi e chiediamoci che cosa vogliamo e su quali punti siamo pronti a fare concessioni, se utilizzeremo il cane a caccia i giudici saremo noi stessi (occhio all'effetto scarrafone), se invece gli faremo intraprendere una carriera agonistica, saranno i risultati a parlare da soli !!!
                Amare il proprio cane non deve obnubilare la ragione, il proprietario deve essere il primo critico del proprio cane.
                lucio

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                • MarcoF
                  ⭐⭐
                  • Aug 2005
                  • 562
                  • Mercatale V.no, Arezzo, Toscana.

                  #9
                  <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">Messaggio inserito da Lucio Marzano

                  ma Mauro, "che qualcino ci aiuti" è un'invocazione che da te non mi aspetto, dovresti ormai essere tu ad aiutare gli altri a capire.
                  -il cane ideale NON esiste
                  -ogni cane ha pregi e difetti
                  -quelli che sono pregi per uno possono essere difetti per un altro
                  -se vuoi il bracco stilista, sai che devi guardare al portamento alle andature al modo di fermare
                  -se vuoi il cane efficace, guarderai ai risultati a caccia
                  -se vuoi il cane da prove, dovrà essere un mix fra i due sopra
                  - indispensabili sono la passione, la ferma , importanti il riporto ed il recupero ,il fondo,il collegamento,solo soggettivamente importante lo stile di razza, ce n'è per tutti, ma prima di analizzare il cane
                  analizziamo noi stessi e chiediamoci che cosa vogliamo e su quali punti siamo pronti a fare concessioni, se utilizzeremo il cane a caccia i giudici saremo noi stessi (occhio all'effetto scarrafone), se invece gli faremo intraprendere una carriera agonistica, saranno i risultati a parlare da soli !!!
                  Amare il proprio cane non deve obnubilare la ragione, il proprietario deve essere il primo critico del proprio cane.
                  </span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">
                  Condivido in pieno!
                  MarcoFratini

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                  • Mauro Nerviani
                    Pierino la peste
                    • Apr 2005
                    • 4969
                    • Cardano al Campo, Varese, Lombardia.
                    • Bracco Italiano B.A. e R.M. 20 Bracchi in totale

                    #10
                    Hai ragione Lucio, sono io che dovrei giustamente dare dei consigli e non richiederli. Joy è un cane di tre anni che ha sempre dormito in casa e spesso sul letto della sua padrona, che a volte gioca con il peluche, che ora stà facendo la balia a Baiardo accettando morsi e dispetti senza reagire giocando con lui, che la caccia ed i selvatici li ha visti solo una o due volte nella vita. Ora una mattina decidi di fargli fare un incontro e senza esperienza si mette sul terreno, ferma per ben due volte, insegue e ti riporta. Non mi sembra poi una cosa tanto normale, a parte l'istinto. La mia domanda è molto semplice ed una risposta appropriata può aiutare tutti noi a conoscere meglio il bracco italiano. La domanda è come fare per poter capire meglio il bracco. Per molto tempo io ho trascurato Joy, e questa mattina per darti un ulteriore esempio, alle 6,30 è venuto in camera mia, ha infilato il muso sotto il mio braccio sollevandolo invitandomi ad alzarmi. Poi si è diretto verso la porta di casa mugulando per uscire invitandomi continuamente con lo sguardo. Non era per fare pipì, credo che volesse che io lo riportassi in campagna. Ora, mi chiedo, cosa è questo atteggiamento per un cane? Passione?, conseguenza del proprio istinto?, intelligenza fuori dal comune?, o solo capricci?. E' questo che non mi sò spiegare e non capisco, non certo quali siano gli aspetti generali del bracco per poter scegliere un ottimo ausiliario.
                    Forse Joy ha qualche dote in più rispetto gli altri bracchi che ho e che ho scoperto solo ora, oppure non è che stimolando gli animali in modo diverso poi ti diano in modo diverso? Sai ricordo sempre il tuo aneddoto su Zira ed Eolo con i caprioli. Cosa avevano in più tali cani? E perchè?. Conoscendo queste risposte forse ci sarebbe di aiuto a migliorare ancor più la razza. Tutto qui.
                    Pierino la peste

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                    • Corrado

                      #11
                      [:-golf][:-golf][:-golf]QUESTA È UNA DISCUSSIONE CHE STRA PRENDENDO UNA BELLA PIEGA!!!! cONCORDO CON TUTTI...
                      SOLO CHE QUI TRA UN PO CI SCAPPA LA LACRIMA!!!![angel]
                      [clap][clap][clap][clap]

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                      • Lucio Marzano
                        Lo zio
                        • Mar 2005
                        • 30090
                        • chiasso svizzera
                        • bracco italiano

                        #12
                        Mauro qui quello da capire sei tu non il cane, io te l'avrò detto cento volte che Joy era un cane con una fisicità eccezionale e con una passione senza limiti, bastava vederlo, poverino, alla ricerca di uccellini sull'alto dei pini, l'hai portato in campagna un paio di volte in tre anni ed ha dimostrato di avere la caccia nei cromosomi.
                        E' passione, istinto, atavicità ed anche raziocinio tutte qualità al naturale purissimo, quello che i cani o hanno naturalmente o non può darglielo neanche il miglior dresseur del mondo. Perchè ti meravigli ???
                        perché il cane vuole andare a caccia ?? meravigliati invece quando accade il contrario, Joy è nato per la caccia e la vera crudeltà è NON portarcelo, non il tenerlo nella bambagia a fare il balio asciutto, lui vuole andare a strapazzarsi nei roveti a cercare la selvaggina ma poverino si adatta a fare il pechinese.......ma che altra scelta ha ??
                        ma come vedi si fa capire eccome !!!! e allora lascia che si sfoghi !!
                        e tu avrai un altro eccellente cane da caccia (e forse non solo)
                        certo che adesso qualche levataccia in più ti toccherà farla, TUTTA SALUTE !!!!
                        lucio

                        Commenta

                        • gbmax

                          #13
                          Effettivamente dare una risposta non è semplice, anzi direi quasi impossibile si potrebbe ipotizzare che in Joi siano uscite per caso tutte quelle caratteristiche che erano presenti in lui, ma che non erano state evidenziate perché il suo mondo era solo il giardino, caratteristiche ben presenti nel suo DNA date da una selezione attuata nei suoi genitori, nonni e cosi via, anche se lui non è stato mai portato a caccia alla prima occasione sono emerse con il comportamento tipico della razza.

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                          • Lucio Marzano
                            Lo zio
                            • Mar 2005
                            • 30090
                            • chiasso svizzera
                            • bracco italiano

                            #14
                            Proprio così Gianni, ma le cose devono essere dentro, nei cromosomi, vuol dire che qualcuno ha lavorato bene a monte !!!!
                            lucio

                            Commenta

                            • Valerio
                              ⭐⭐⭐
                              • Apr 2005
                              • 4181
                              • Torre del Lago Puccini, Toscana
                              • Bracco Italiano

                              #15
                              Questa interessante vicenda spiega meglio di molti testi prolissi quei soggetti che a pochissimi mesi denotano passione, fermano e cercano, magari alla prima uscita...e quelli, ahinoi e ahiloro, che lo fanno sì e no dopo due anni di uscite!!
                              Valerio

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