Lo spinone a caccia e nelle prove

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  • Bosco 85
    ⭐⭐⭐
    • Dec 2010
    • 1192
    • Basilicata
    • spinone italiano

    #1

    Lo spinone a caccia e nelle prove

    Trovo questo articolo che sto per proporvi oltre che interessante ma più realistico che mai, il problema è che(parlo di alcuni social, gruppi vari e forum che seguo) non è stato per niente preso in considerazione, non ha scaturito dibattiti, come se tutto scorre da sempre per il verso giusto, tutto già si sa, eppure se già si sa qualcosa c'è sempre da imparare per poi metterla in pratica. Si forse ho capito saranno le 4 pagine da leggere eppure leggendo si fa presto... Qui non si tratta di schierarsi o simpatizzare per qualcuno ma cercare di capire e capirsi ciò che si vuole seriamente. Tutti parlano di selezione e di caccia, di cani da prove e di cani da caccia, del perchè si fanno le prove e del perchè è importante prima valorizzare un cane a caccia per poi capire se sarà il caso di presentarlo in alcune prove, perchè non tutti sono destinati alle prove, il capire i cartellini "facili" da quelli più concreti. Allora continuo a chiedermi se questo articolo pubblicato sul giornale dello spinone non ha scaturito niente in voi(chi ha letto), snobbato completamente, non viene preso in considerazione, al di là delle cose negative e positive condivise e non, credo che alla base di tutto ci sia un vero ed unico pensiero IL MENEFREGHISMO TOTALE pensando solo ad un proprio ed unico ritorno.
    Per chi volesse leggere l'articolo è questo:

    Auguro a voi tutti una buona e sana lettura.
    Ultima modifica Bosco 85; 13-07-15, 12:08.
    Un rustico eccezionale, pieno di talento, disposto al sacrificio, grande passione per la caccia, tutto questo e tante altre qualità è lo spinone Pasquale Rossini
  • mesodcaburei
    ⭐⭐⭐
    • Jan 2015
    • 8874
    • Donceto, Valtrebbia(pc)
    • 2 Setter Inglesi 1 Pointer

    #2
    Che gli altri non abbiano letto e apprezzato da cosa lo deduci?
    Perchè parli di menefreghismo?
    I temi trattati dall'articolo soni stati discussi più volte e animatamente anche qui (tu stesso ne hai preso parte, non ricordi?) non capisco quale sia il problema...

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    • tommaso87
      ⭐⭐
      • Mar 2008
      • 951
      • Grosseto, Toscana.

      #3
      bell articolo
      viva la caccia e chi la fa, TOMMASO

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      • silvio roncallo
        ⭐⭐⭐
        • Dec 2006
        • 5650
        • genova, Genova, Liguria.
        • spinone

        #4
        il ring dello spinone

        lo stesso Massimino scrive anche un altro articolo (da leggere anche questo):

        spinone-98-ring-di-milano.pdf
        silvio

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        • silvio roncallo
          ⭐⭐⭐
          • Dec 2006
          • 5650
          • genova, Genova, Liguria.
          • spinone

          #5
          ...ah, dimenticavo... quest'articolo è di una sola paginetta ma interessante per chi pensa allo Spinone come cane da ring (esposizione).
          Anche qui, sarebbe da capire cosa si vuole veramente ..... selezione per prove, caccia, esposizioni.... tutti insieme appassionatamente.
          silvio

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          • Giampaoletti
            ⭐⭐⭐
            • Aug 2008
            • 1863
            • Ascoli Piceno

            #6
            Bell' articolo. Mi riferisco al primo. Direi che traccia incisivamente il cane da caccia ideale. In questo caso lo Spinone. Con giusti riferimenti al Bracco italiano. Non a caso il numero dei cuccioli iscritti ogni hanno 500 circa è uguale nello Spinone e nel Bracco italiano. E non è una bella cifra.
            Come uguali sono alcune problematiche di queste due razze italiane. Che hanno segnato la storia del nostro Paese, scrive più o meno Massimino. E qui francamente non sono d'accordo. Perché nel nostro Paese già dal primo dopoguerra sono arrivate e sono state preferite le razze inglesi. E poi il Kurzhaar e l'Epagneul Breton.
            Mentre condivido in pieno che un cane da caccia non deve deprimere la propria azione a causa della scarsità di selvaggina. Anzi. Ma certamente deve poter incontrare. E nella attuale situazione della caccia non è facile.
            Ma questo cane ideale con tanta passione e azione lo troviamo in circolazione ? Quanto dipende da noi utilizzatori che lo addestriamo , lo curiamo e lo portiamo a caccia ? E quanto dipende dagli allevatori professionali o occasionali che siano ?
            Mi sembra di scorgere in questo articolo anche delle precise indicazioni per chi alleva.
            Spero di poter trovare presso il CiSP il libro di Ceresoli citato nell' articolo.

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            • silvio roncallo
              ⭐⭐⭐
              • Dec 2006
              • 5650
              • genova, Genova, Liguria.
              • spinone

              #7
              purtroppo non mi pare che ci siano "precise" indicazioni per chi alleva.
              Se si continua a volere il bello ed il bravo (peraltro un giusto obbiettivo) e si continuano a mischiare esemplari da esposizione con quelli da lavoro mi sembra che la strada sia solo in salita e quanto scritto da Massimino (nei due articoli, visto che ne ha scritti 2) non mi pare chiarisca molto le idee.
              silvio

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              • mesodcaburei
                ⭐⭐⭐
                • Jan 2015
                • 8874
                • Donceto, Valtrebbia(pc)
                • 2 Setter Inglesi 1 Pointer

                #8
                Se si vuole alzare la media di riuscita a caccia dei cuccioli sicuramente....l'incrocio "lavoro con esposizione" (e si intende linee genetiche non singolo soggetto) non porta benefici,
                dirò di più....a volte anche cani con genealogia da expo sono ottimi soggetti da lavoro e sembra di aver trovato "l'uovo di colombo", a mio avviso così non è, in quanto portandoli in riproduzione può essere che "dietro" ci sia qualcosa di non idoneo, che può tornare fuori, e abbassare molto la media di riuscita della cucciolata, anche in modo pesante.
                Altro problema è....che se andiamo a vedere le genetiche di cani che primeggiano in caccia e prove....c'è la presenza costante di alcuni soggetti (sempre i soliti purtroppo), e questo
                è un indice di povertá genetica che alla lunga potrebbe portare altri problemi...
                Poi queste sono mie considerazioni...

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                • cino.filo
                  ⭐⭐
                  • Apr 2008
                  • 315
                  • firenze
                  • spinone

                  #9
                  Buongiorno,
                  mi pare che i due articoli vadano letti ed interpretati globalmente. Ricordo anche che non va dimenticato il contesto nel quale l'articolo in esame è stato presentato, ovvero l'Expo Mondiale di Milano, ovvero il più esteso ed autorevole; e che il relatore, Luca Massimino, è stato per tanti anni Presidente CISp ed è attualmente molto attivo come Giudice di lavoro ed esposizioni oltre che promotore di molte prove di alto valore tecnico ed anche allevatore (come dire che oltre che le chiacchere ci sono i fatti): il tutto significa che con queste righe sono state date chiare e forti indicazioni sulla selezione dello Spinone, nel lavoro, nella morfologia e nell'addestramento. L'autorevolezza dell'autore nasce dall'aver visto all'opera centinaia e centinaia di soggetti in tanti lustri e anche da un intensa attività venatoria con i propri spinoni nei duri terreni maremmani ed oltre. Non voglio incensare nessuno, ma dobbiamo riconoscere piena autorevolezza a chi la merita.
                  L'articolo è assai denso e ricco di notazioni che forse chi non ha una consistente formazione cinofila teorica e soprattutto pratica rischia di non cogliere appieno se non si legge con attenzione. Con ciò intendo sottolineare, ancora, che è sulla base dei criteri elencati nell'articolo che si dovrà valutare, anche personalmente, il proprio Spinone (o Bracco), che sia a caccia come in prova.
                  In particolare mi pare che non sia stato ancora recepito che le dicotomie e contrapposizioni tra morfologia/lavoro e prove/caccia vanno abbandonate. Lo Spinone (Bracco) è specificamente un cane da lavoro, un cane da caccia, un cane da ferma:questo lo deve fare bene, molto bene. Bello o brutto che sia. Ed è certo che Massimino non sta banalmente teorizzando, bensì sta descrivendo spinoni reali ed anche vivi e vegeti, perché ne esistono!
                  Comunque i temi trattati come la precocità, la passione, l'ampiezza di cerca, l'andatura, la psiche e l'animus, la continuità dell'azione pur nell'assenza di selvatici, il collegamento come funzione della collaborazione e non della distanza di cerca, la risoluzione sul selvatico, il riporto ed il recupero, il lavoro in coppia, la correttezza e l'addestramento, lo stile come "ciliegina sulla torta", la necessità che lo "spinonista" cresca sempre più come cinofilo tramite il duro lavoro sul terreno ed infine la desolante bassa percentuale di utilizzo in riproduzione dei soggetti segnalatisi nelle prove più importanti, sono tutti temi che singolarmente richiederebbero ore di seria trattazione.
                  Infine, mi pare proprio una summa concreta dello stato dell'arte.
                  Saluti a tutti

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                  • mesodcaburei
                    ⭐⭐⭐
                    • Jan 2015
                    • 8874
                    • Donceto, Valtrebbia(pc)
                    • 2 Setter Inglesi 1 Pointer

                    #10
                    Buongiorno Andrea e ben ritrovato.
                    Inizio con il dire che l'autorevolezza dello scrittore in materia Spinoni sia elevatissima e fuori discussione.
                    Permettermi però di dire una cosa, che alcune linee di selezione siano andate verso l'ipertipo da esposizione senza badare molto alla verifica delle doti venatorie non penso sia una falsitá, non trovi?
                    La dicotomia non dovrebbe esserci, stá di fatto che...esiste...o mi sbaglio?

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                    • silvio roncallo
                      ⭐⭐⭐
                      • Dec 2006
                      • 5650
                      • genova, Genova, Liguria.
                      • spinone

                      #11
                      hai ragione Andrea, mi lascio portare un po' troppo dai ... sentimenti... e dalle mie personali convinzioni (senz'altro sbagliate).
                      silvio

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                      • cino.filo
                        ⭐⭐
                        • Apr 2008
                        • 315
                        • firenze
                        • spinone

                        #12
                        Che esistano allevatori che selezionano in funzione della morfologia trascurando (per vari motivi) altri aspetti è cosa nota e sono nel pieno diritto di fare come credono. Sicuramente ci sono anche allevatori che, convinti di allevare in funzione del lavoro, in realtà non vanno in questa direzione non avendo conosciuto sul campo, fino in fondo, quello stesso "lavoro" che invocano. In tal senso è importante l'articolo di Massimino che chiarisce, per fare solo un esempio sull'ampiezza di cerca, che lo spinone od il bracco devono allargare idealmente fino all'incontro, senza limite, ma sempre perfettamente collegati. Quindi, a caccia come in prova, questa è una caratteristica necessaria. Sembra banale, ma non so se molti hanno mai visto questo e ne sono pienamente consapevoli.
                        Saluti

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                        • silvio roncallo
                          ⭐⭐⭐
                          • Dec 2006
                          • 5650
                          • genova, Genova, Liguria.
                          • spinone

                          #13
                          Andrea, non è certo l'articolo sullo Spinone da prove e da caccia quello che non incontra le mie convinzioni in merito all'atteggiamento dello Spinone sul terreno, questo lo sai senz'altro.
                          silvio

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                          • mesodcaburei
                            ⭐⭐⭐
                            • Jan 2015
                            • 8874
                            • Donceto, Valtrebbia(pc)
                            • 2 Setter Inglesi 1 Pointer

                            #14
                            Il problema sollevato da Andrea è interessante, ovvero, anche qualcuno che seleziona per la caccia può avere una visione "diversa" dello spinone cacciatore, ovvero il cane che invece che collegato è corto ....cosa inutile per un cane da ferma, perchè a tiro di fucile un cane da cerca rende molto di più.
                            Così come gli altri aspetti elencati da Massimino
                            Sicuramente costoro lavorano in buona fede pensando al bene della razza, ma difatto producono soggetti poco appetibili al cacciatore.

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                            • Giampaoletti
                              ⭐⭐⭐
                              • Aug 2008
                              • 1863
                              • Ascoli Piceno

                              #15
                              La precocità... ecco un altro elemento importante.
                              Non so se sia un fattore geneticamente trasmissibile. Da quello che scrive Massimino sono portato a crederlo.

                              Sul sito CiSp non trovo la possibilità di contatto. Volevo acquistare il libro di Ceresoli. Qualcuno mi sa dire come fare ? Grazie

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