Addestramento limiere corretto

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  • schiopparo
    ⭐⭐
    • May 2010
    • 387
    • Paliano
    • Setter Inglese

    #1

    Addestramento limiere corretto

    Come si effettua l'addestramento per ottenere cani limieri corretti che sappiano rientrare alla chiamata così da interrompere la seguita e non diano voce sulla traccia? Qualcuno ha esperienze positive?
    Grazie anticipate!
    Saluti
  • elio193
    ⭐⭐⭐
    • Jan 2010
    • 4225
    • Montecrestese (VB)
    • Slovensky Kopov, Deutscher Jagdterrier, Bassotto tedesco pelo duro, Dachsbracke, Hannoveriano

    #2
    Originariamente inviato da schiopparo
    Come si effettua l'addestramento per ottenere cani limieri corretti che sappiano rientrare alla chiamata così da interrompere la seguita e non diano voce sulla traccia? Qualcuno ha esperienze positive?
    Grazie anticipate!
    Saluti
    Per quanto riguarda il rientro , necessita di un'addestramento ferreo e continuo all'ubbidienza sin da cucciolo, le procedure sono le solite. Stabilito un grado alto di collegamento e dipendenza dal cane al conduttore, alla chiamata ben eseguita il solito premio e tanti complimenti, dapprima usare un cordino, mettere ad una distanza di una decina di metri una gabbietta con un coniglio che faccia molto movimento, il cane andrà in prossimità della gabbia e inizierà ad abbaiare, quando l'interesse del cane sarà ai livelli massimi, richiamare il cane con un comando secco e tirare il cordino verso di se sempre richiamando il cane, quando è giunto da te sarà molto eccitato, cerca di calmarlo con carezze e complimenti e premialo. Quando si sarà calmato , dopo qualche minuto rilancialo sul coniglio e ripeti la stessa operazione, ri fai il tutto una volta ogni due giorni sino a che vedrai il cane tornare al solo comando, poi prova a liberarlo. Per quanto riguarda l'abbaio sulla traccia è molto soggettivo , diciamo che ci sono razze che tu sicuramente avrai già sentito nominare che sono più propense ad accostare in silenzio. Non vi è a mia conoscienza un metodo sicuro per ammutolire un cane in traccia se è predisposto ad abbaiarla, ci può essere invece più di un metodo per fargliela abbaiare. Ciao Elio
    Ultima modifica elio193; 03-12-10, 17:55.

    Il primo cinghialone di Charon

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    • samu
      ⭐⭐
      • Oct 2010
      • 633
      • veneto

      #3
      perdonate l'ignoranza,ma se qualcuno volesse farmi la cortesia di dirmi cos'è un cane limiere,gliene sarei immensamente grato

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      • elio193
        ⭐⭐⭐
        • Jan 2010
        • 4225
        • Montecrestese (VB)
        • Slovensky Kopov, Deutscher Jagdterrier, Bassotto tedesco pelo duro, Dachsbracke, Hannoveriano

        #4
        Originariamente inviato da samu
        perdonate l'ignoranza,ma se qualcuno volesse farmi la cortesia di dirmi cos'è un cane limiere,gliene sarei immensamente grato
        Ciao Samu, ho piacere di vederti interessato a tutto ciò che riguarda la cinofilia venatoria, sul limiere ho già scritto molto, usa cortesemente la funzione cerca , utilizzando la parola "cane limiere", se poi vuoi sapere altro chiedi ancora. Ciao Elio

        Ps. oppure guarda il thread "Nirvenese"

        Il primo cinghialone di Charon

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        • samu
          ⭐⭐
          • Oct 2010
          • 633
          • veneto

          #5
          Originariamente inviato da elio193
          Ciao Samu, ho piacere di vederti interessato a tutto ciò che riguarda la cinofilia venatoria, sul limiere ho già scritto molto, usa cortesemente la funzione cerca , utilizzando la parola "cane limiere", se poi vuoi sapere altro chiedi ancora. Ciao Elio

          Ps. oppure guarda il thread "Nirvenese"
          ti ringrazio[:-golf]

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          • Lucio Marzano
            Lo zio
            • Mar 2005
            • 30090
            • chiasso svizzera
            • bracco italiano

            #6
            Il limiere nell'accezione classica francese è di norma un soggetto della muta, esperto (spesso vecchio) particolarmente dotato sulla traccia nella fase di "approchage" cioé di avvicinamento e non abbaiatore. Serve alla preparazione della battuta di caccia vera e propria ed è molto spesso condotto con la "lunghina" (guinzaglio lungo) . Col limiere si determina la posizione , il sesso della selvaggina che sarà poi perseguita con la muta.

            Nell'accezione mitteleuropea è il cane da girata a singolo, o da recupero sulla traccia di sangue.

            Il Limiere classico, quello dell'iconografia generale, è il Bloodhound o Chien de saint Hubert che pero' in Europa è ormai diventato un cane da compagnia, negli USA è invece molto usato ed apprezzato, anche dai corpi di Polizia per la sua estrema abilità a seguire qualunque traccia.

            Riporto da Internet questo scritto del Prof Fausto CARLOVI

            ---------- Messaggio inserito alle 05:40 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 04:12 PM ----------

            <table border="0" width="100%"><tbody><tr> <td width="90%">


            IL LIMIERE

            Dal francese “lier” legare. E’ un cane segugio che viene utilizzato legato alla lunga (guinzaglio lungo 3-6 m) è muto in passata, lavora sulla traccia fredda sino ad individuare il covo dell’animale. La caccia con il limiere in realtà viene praticata in tutta Europa, nelle zone vocate agli ungulati . In Italia l’utilizzo del cane segugio, per limiere, è casuale e serve per verificare se le traccie sono fresche e se gli animali sono vicini alle rimesse conosciute. I cani impiegati sono cani riconosciti dal proprio conduttore come cani segugi capaci di “sentire il selvatico” e quindi durante la tracciatura, prima della braccata, vengono utilizzati per la verifica delle tracce. Sono dunque limieri a metà.
            Infatti il conduttore individua questa caratteristica di alcuni segugi, ma non pensa assolutamente ad un suo possibile addestramento ed impiego razionale.
            I segugisti francesi hanno avuto questa prontezza nell’osservazione selezionando le razze più adatte ed addestrando il cane ad appositi esercizi di utilità.
            LE RAZZE


            Le razze di segugio per questo lavoro possono essere tutte quelle conosciute, purché‚ il segugio non dia la voce sulla passata fredda, altrimenti indurrebbe la selvaggina a spostarsi dal proprio covo senza mai essere raggiunta. Tra le razze più impiegate vi sono quelle a “gamba corta” perché più facili da manovrare nel bosco, e sono relativamente lente rispetto al conduttore che le segue. Tra queste si ricorda: il Basset Hound, il Bloudhound, molti terrier tra i quali il Bassotto tedesco e lo Yag terrier, il segugio Bavarese e quello di Hannover, e ancora razze austriache come il Brandl Brake, Tiroler Brake, e il Dachs Brake. Anche razze da ferma come Drathaar, Langhaar ed il Klein Musterlander possono essere impiegati profiquamente, quando ben addestrati. La prerogativa comune di questi cani è quella di non emettere la voce sulla passata fredda e di essere “corti” e veloci nel rientro, anche a comando, una volta sciolti per allontanare la selvaggina dal ricovero. Tra le razze più utilizzare di ricorda il Basset Hound, il Bassotto tedesco, lo Yag terrier ed il Dachs Brake, il Bavarese e l’Annoverariano.
            ADDESTRAMENTO DEL CANE LIMIERE


            Il cane da limiere dovrebbe essere impiegato in età matura quando il cane ha raggiunto un perfetto affiatamento con il conduttore.
            Il cucciolone va addestrato ai normali esercizi di utilità come il “seduto”, il “terra, “il “piede o dietro” e la correttezza al guinzaglio, la correttezza alla vista della selvaggina, nell’attesa del conduttore dopo il comando di seduto o terra, la difesa del selvatico o delle cose del conduttore, etc..
            Successivamente si deve insistere sul rientro a comando, anche in piena fase di seguita.
            Per l’obbedienza ai comandi di utilità, molti cacciatori - allevatori lo ottengono facilmente, ma il richiamo a comando per un segugio in azione, appare molto più difficile: ma è possibile seguendo un metodo graduale. Il richiamo deve essere preciso chiaro e ben distinguibile al cane, per esempio un tipo di fischio; la scorciatoia del collare elettrico provoca problemi psicologici considerevoli tanto da ritenerlo “l’estrema ratio” per un addestramento impeccabile.
            E’ inutile ripetere che l’azione si deve svolgere nella massima tranquillità possibile e nel silenzio assoluto. Si devono abbandonare i chiassosi incitamenti udibili durante le braccate al cinghiale allo scopo di mettere in allarme i selvatici.
            Infatti in molte braccate al cinghiale non si capisce se sono i battitori con il loro chiasso che allontanano i cinghiali o se sono i cani che scovano ed inseguono. In queste condizioni risulta più corretto chiamarla battuta anziché braccata.
            Raggiunto un buon addestramento, il limiere può essere utilizzato come cane da sangue o nella girata.
            L’AZIONE DI CACCIA CON IL LIMIERE


            La caccia con la tecnica del limiere si esegue con un solo cane al guinzaglio: il limiere. Normalmente con la parola “limiere” si intende il binomio: cane addestrato con il suo conduttore.
            Il conduttore ed il cane sono affiancati da quattro-sei cacciatori i quali si apposteranno in punti strategici come passaggi obbligati od usuali alla selvaggina. I cacciatori che servono il limiere sono molto mobili e praticamente seguono l’azione del cane e del conduttore, a breve distanza disponendosi velocemente al ritrovamento del covo.
            Con il limiere sarebbe possibile compiere una forma di caccia di selezione, infatti il conduttore può scegliere di seguire una determinata specie selvatica e su questa compiere una scelta individuale: il maschio o la femmina; il giovane o l’adulto. Ma prima dobbiamo acquisire la mentalità del conduttore limiere.
            Con il limiere, in teoria, possono essere seguire le tracce di una qualsiasi specie selvatica dal fagiano, alla lepre al cervo al bisonte. tecnica molto adatta per tutta quella selvaggina che si rifugia in aree folte del bosco: ideale per il cinghiale.
            I cacciatori con il limiere devono conoscere molto bene l’area di caccia, e conoscere gli animali che si possono incontrare, le loro rimesse e passaggi abituali: dunque più adatta per cacciatori “locali”.
            Definita la zona di caccia si traccia l’animale scelto, l’esperienza consentirà di leggere le tracce più fresche. Il conduttore porterà il cane sulla traccia e la farà percorrere in tutta la sua lunghezza sino a raggiungere il covo. Il cane con il movimento del corpo o l’emissione della voce indicherà che il selvatico è vicino. A quel punto i cacciatori servono il limiere appostandosi in punti conosciuti di possibile transito al fine di intercettare l’animale. Quando i cacciatori sono appostati il conduttore si avvicina il più possibile al covo e libera il cane, il quale deve scovare ed inseguire. Se i cacciatori non riescono a intercettare la preda il cane viene richiamato ed il selvatico può venir nuovamente seguito. Nella tranquillità del bosco normalmente la selvaggina si sposta di poche centinaia di metri per poi rimettersi al covo.
            Il rientro a comando in questi casi appare indispensabile.
            L’azione di caccia appare molto “soft” in quanto la selvaggina non viene disturbata eccessivamente; si sceglie la specie su cui condurre il limiere; il territorio perlustrato appare piuttosto limitato rispetto ad altre forme di caccia.
            ATREZZATURA DA LIMIERE


            Il conduttore deve essere attrezzato nel seguente modo:
            · Guinzaglio da addestramento, lungo 3-4 metri per condurre il cane nell’addestramento ed esercizi. Nei boschi toscani si usa moltissimo.
            · La “Lunga”: guinzaglio di 6-8 metri in unico pezzo con grosso moschettone all’estremità. Spesso appare inservibile nelle macchie fitte e chiuse dove normalmente un selvatico come il cinghiale si rifugia.
            · Collare: largo (3-4 cm) per consentire una maggiore aderenza al collo ed evitare fastidiosi strappi al cane. Normalmente è provvisto di una girella per impedire l’attorcigliamento del guinzaglio.
            Questo collare dovrebbe essere ricoperto di materiale fluorescente di colore rosso o arancione per rendere visibile il cane nel folto, durante l’inseguimento. Nella macchia mediterranea non è facile distinguere il selvatico dal cane.
            · Arma da fuoco, la più leggera possibile, la più corta possibile di calibro adeguato, non eccessivamente potente, possibilmente rigata e di grosso calibro (7-10 mm). Il proiettile in canna liscia, nel folto, ha spesso pericolosi rimbalzi.
            Le poste possono essere equipaggiate con qualsiasi arma adatta al selvatico scelto per la caccia.
            · Cosciali, guanti e cappello a falde corte: necessari nella macchia mediterranea per difendere le gambe dai rovi, e le mani che devono trattenere il guinzaglio.
            · Apparecchio radio rice-trasmittente collegato alle poste e conduttore.
            CRONACA DI UNA AZIONE CON IL LIMIERE


            Il daino è un ungulato che, al pari di altri come il cinghiale, può provocare seri danni ad una agricoltura intensiva e specializzata.
            Il controllo delle popolazioni a scopo preventivo, oltre che la messa in atto di altri mezzi fisici, chimici ed acustici, per impedire il danno, appare necessario quando la popolazione risulta svincolata dagli equilibri ecologici. Il controllo da appostamento non sempre appare efficace, in quanto i tempi burocratici per ottenere il permesso e le modalità imposte spesso lo rendono impossibile. Il limiere appare una valida alternativa, quando si voglia salvaguardare il territorio e le altre popolazioni selvatiche, dal disturbo di tecniche di controllo intensive che interessano vaste superfici.
            In una azienda dell’Italia centrale, era necessario contenere il numero di gruppi di daino che si erano rifugiati, durante il periodo venatorio, in un territorio tranquillo e ricco di risorse trofiche.
            La coltura specializzata della vite non poteva sopportare l’asportazione dei germogli primaverili e quindi era opportuno un ridimensionamento degli effettivi che gravitavano su quell’azienda.
            Il prelievo da appostamento aveva offerto buoni risultati alle prime uscite, ma successivamente gli incontri divenivano difficili.
            La scelta del limiere sembrava opportuna, ma sia l’amministrazione pubblica che il proprietario manifestavano notevole scetticismo in quanto la tecnica non era conosciuta ed era assimilata alla braccata del cinghiale. Finalmente la necessità di intervento ha sbloccato la situazione a favore dell’esperimento. Le scelte di controllo vanno solo sulle femmine e sui piccoli, eventuali maschi vanno rispettati, queste sono le direttive.
            Si organizza la battuta con tre fucili ed un limiere. Le tracce di cinghiale erano numerose, ma il cane è stato corretto conducendolo solo sul daino, partendo alla ricerca della traccia notturna percorrendo il limitare del bosco. Dopo aver individuato alcuni gruppi di tracce il limiere viene indirizzato a seguire alcune impronte che sembravano più fresche.
            Il cane inizia la sua seguita naso a terra; il conduttore lo aiuta a districare il “cambio”con le tracce del daino su quelle del cinghiale.
            Percorsi circa 500 m nel bosco d’alto fusto con rado sottobosco il cane inizia a tirare sul guinzaglio uggiolando perché‚ il conduttore, che procedeva lentamente nella macchia, lo trattiene troppo. Lungo la passata si raccolgono le fatte fresche di qualche ora.
            A quel punto il selvatico doveva essere vicino, una macchia di rovi a ridosso di un rudere, sommerso dalla vegetazione rampicante, poteva essere un ottimo nascondiglio. Il limiere ferma il cane tirandolo a sé e retrocedendo per una trentina di metri con il cane al guinzaglio, e avvisa della vicinanza e sulla probabile dislocazione dei selvatici.
            Poco dopo riprende la passata ed in prossimità della macchia più fitta lancia il cane ormai avvinto dalla traccia più fresca.
            Il cane parte, dopo una cinquantina di metri emette alcuni “scagni” segno evidente che il contatto con il selvatico è diretto.
            Segue una breve canizza nel folto, poi silenzio: il cane ha perso il contatto visivo. Pochi minuti e la voce del cane riprende continua e regolare, ma senza rabbia, quasi di avviso. La canizza si interrompe spesso segno evidente che i selvatici compiono rapidi spostamenti nel folto e poi aspettano il cane che non appare aggressivo e non li forza. Pochi minuti dopo si sentono tre spari e subito il cane abbaia sul morto.
            Il conduttore richiama il cane il quale, incitato dai compagni di caccia, abbandona la preda e rientra. Nel rientro il cane emette alcuni “scagni” ad una settantina di metri dal conduttore che si era appostato su unpassaggio, poco distante dalla passata seguita. Appare un grosso palancone, al passo calmo ed interrotto da brevi soste. Il cane segue ad una distanza di 15-20 metri e quando entra in contatto visivo si ferma e da la voce. Il maschio palancone passa tranquillo “risparmiato”, per scelta, dal conduttore. Il cane viene richiamato ed interrompe definitivamente la seguita, lasciandosi docilmente legare alla lunga. Si rientra al punto convenuto e il risultato di 2 ore di azione, di cui almeno 1 per l’organizzazione e la ricerca delle tracce, è stato l’avvistamento di 5 animali di cui 1 maschio adulto, 3 femmine e 1 piccolo; una femmina ed un piccolo sono stati abbattuti.
            Mezz’ora più tardi si prosegue per un’altra azione di ricerca sulle altre due femmine, di cui, per scelta, una sola sarà abbattuta.
            <dl><dt>. </dt><dt style="text-align: justify;">
            </dt></dl>
            </td> <td width="3%">
            </td></tr></tbody></table>
            lucio

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            • elio193
              ⭐⭐⭐
              • Jan 2010
              • 4225
              • Montecrestese (VB)
              • Slovensky Kopov, Deutscher Jagdterrier, Bassotto tedesco pelo duro, Dachsbracke, Hannoveriano

              #7
              Originariamente inviato da Lucio Marzano
              Il limiere nell'accezione classica francese è di norma un soggetto della muta, esperto (spesso vecchio) particolarmente dotato sulla traccia nella fase di "approchage" cioé di avvicinamento e non abbaiatore. Serve alla preparazione della battuta di caccia vera e propria ed è molto spesso condotto con la "lunghina" (guinzaglio lungo) . Col limiere si determina la posizione , il sesso della selvaggina che sarà poi perseguita con la muta.

              Nell'accezione mitteleuropea è il cane da girata a singolo, o da recupero sulla traccia di sangue.

              Il Limiere classico, quello dell'iconografia generale, è il Bloodhound o Chien de saint Hubert che pero' in Europa è ormai diventato un cane da compagnia, negli USA è invece molto usato ed apprezzato, anche dai corpi di Polizia per la sua estrema abilità a seguire qualunque traccia.

              Riporto da Internet questo scritto del Prof Fausto CARLOVI

              ---------- Messaggio inserito alle 05:40 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 04:12 PM ----------



              <TABLE border=0 width="100%"><TBODY><TR><TD width="90%">


              IL LIMIERE

              Dal francese “lier” legare. E’ un cane segugio che viene utilizzato legato alla lunga (guinzaglio lungo 3-6 m) è muto in passata, lavora sulla traccia fredda sino ad individuare il covo dell’animale. La caccia con il limiere in realtà viene praticata in tutta Europa, nelle zone vocate agli ungulati . In Italia l’utilizzo del cane segugio, per limiere, è casuale e serve per verificare se le traccie sono fresche e se gli animali sono vicini alle rimesse conosciute. I cani impiegati sono cani riconosciti dal proprio conduttore come cani segugi capaci di “sentire il selvatico” e quindi durante la tracciatura, prima della braccata, vengono utilizzati per la verifica delle tracce. Sono dunque limieri a metà.
              Infatti il conduttore individua questa caratteristica di alcuni segugi, ma non pensa assolutamente ad un suo possibile addestramento ed impiego razionale.
              I segugisti francesi hanno avuto questa prontezza nell’osservazione selezionando le razze più adatte ed addestrando il cane ad appositi esercizi di utilità.
              LE RAZZE

              Le razze di segugio per questo lavoro possono essere tutte quelle conosciute, purché‚ il segugio non dia la voce sulla passata fredda, altrimenti indurrebbe la selvaggina a spostarsi dal proprio covo senza mai essere raggiunta. Tra le razze più impiegate vi sono quelle a “gamba corta” perché più facili da manovrare nel bosco, e sono relativamente lente rispetto al conduttore che le segue. Tra queste si ricorda: il Basset Hound, il Bloudhound, molti terrier tra i quali il Bassotto tedesco e lo Yag terrier, il segugio Bavarese e quello di Hannover, e ancora razze austriache come il Brandl Brake, Tiroler Brake, e il Dachs Brake. Anche razze da ferma come Drathaar, Langhaar ed il Klein Musterlander possono essere impiegati profiquamente, quando ben addestrati. La prerogativa comune di questi cani è quella di non emettere la voce sulla passata fredda e di essere “corti” e veloci nel rientro, anche a comando, una volta sciolti per allontanare la selvaggina dal ricovero. Tra le razze più utilizzare di ricorda il Basset Hound, il Bassotto tedesco, lo Yag terrier ed il Dachs Brake, il Bavarese e l’Annoverariano.
              ADDESTRAMENTO DEL CANE LIMIERE

              Il cane da limiere dovrebbe essere impiegato in età matura quando il cane ha raggiunto un perfetto affiatamento con il conduttore.
              Il cucciolone va addestrato ai normali esercizi di utilità come il “seduto”, il “terra, “il “piede o dietro” e la correttezza al guinzaglio, la correttezza alla vista della selvaggina, nell’attesa del conduttore dopo il comando di seduto o terra, la difesa del selvatico o delle cose del conduttore, etc..
              Successivamente si deve insistere sul rientro a comando, anche in piena fase di seguita.
              Per l’obbedienza ai comandi di utilità, molti cacciatori - allevatori lo ottengono facilmente, ma il richiamo a comando per un segugio in azione, appare molto più difficile: ma è possibile seguendo un metodo graduale. Il richiamo deve essere preciso chiaro e ben distinguibile al cane, per esempio un tipo di fischio; la scorciatoia del collare elettrico provoca problemi psicologici considerevoli tanto da ritenerlo “l’estrema ratio” per un addestramento impeccabile.
              E’ inutile ripetere che l’azione si deve svolgere nella massima tranquillità possibile e nel silenzio assoluto. Si devono abbandonare i chiassosi incitamenti udibili durante le braccate al cinghiale allo scopo di mettere in allarme i selvatici.
              Infatti in molte braccate al cinghiale non si capisce se sono i battitori con il loro chiasso che allontanano i cinghiali o se sono i cani che scovano ed inseguono. In queste condizioni risulta più corretto chiamarla battuta anziché braccata.
              Raggiunto un buon addestramento, il limiere può essere utilizzato come cane da sangue o nella girata.
              L’AZIONE DI CACCIA CON IL LIMIERE

              La caccia con la tecnica del limiere si esegue con un solo cane al guinzaglio: il limiere. Normalmente con la parola “limiere” si intende il binomio: cane addestrato con il suo conduttore.
              Il conduttore ed il cane sono affiancati da quattro-sei cacciatori i quali si apposteranno in punti strategici come passaggi obbligati od usuali alla selvaggina. I cacciatori che servono il limiere sono molto mobili e praticamente seguono l’azione del cane e del conduttore, a breve distanza disponendosi velocemente al ritrovamento del covo.
              Con il limiere sarebbe possibile compiere una forma di caccia di selezione, infatti il conduttore può scegliere di seguire una determinata specie selvatica e su questa compiere una scelta individuale: il maschio o la femmina; il giovane o l’adulto. Ma prima dobbiamo acquisire la mentalità del conduttore limiere.
              Con il limiere, in teoria, possono essere seguire le tracce di una qualsiasi specie selvatica dal fagiano, alla lepre al cervo al bisonte. tecnica molto adatta per tutta quella selvaggina che si rifugia in aree folte del bosco: ideale per il cinghiale.
              I cacciatori con il limiere devono conoscere molto bene l’area di caccia, e conoscere gli animali che si possono incontrare, le loro rimesse e passaggi abituali: dunque più adatta per cacciatori “locali”.
              Definita la zona di caccia si traccia l’animale scelto, l’esperienza consentirà di leggere le tracce più fresche. Il conduttore porterà il cane sulla traccia e la farà percorrere in tutta la sua lunghezza sino a raggiungere il covo. Il cane con il movimento del corpo o l’emissione della voce indicherà che il selvatico è vicino. A quel punto i cacciatori servono il limiere appostandosi in punti conosciuti di possibile transito al fine di intercettare l’animale. Quando i cacciatori sono appostati il conduttore si avvicina il più possibile al covo e libera il cane, il quale deve scovare ed inseguire. Se i cacciatori non riescono a intercettare la preda il cane viene richiamato ed il selvatico può venir nuovamente seguito. Nella tranquillità del bosco normalmente la selvaggina si sposta di poche centinaia di metri per poi rimettersi al covo.
              Il rientro a comando in questi casi appare indispensabile.
              L’azione di caccia appare molto “soft” in quanto la selvaggina non viene disturbata eccessivamente; si sceglie la specie su cui condurre il limiere; il territorio perlustrato appare piuttosto limitato rispetto ad altre forme di caccia.
              ATREZZATURA DA LIMIERE

              Il conduttore deve essere attrezzato nel seguente modo:
              · Guinzaglio da addestramento, lungo 3-4 metri per condurre il cane nell’addestramento ed esercizi. Nei boschi toscani si usa moltissimo.
              · La “Lunga”: guinzaglio di 6-8 metri in unico pezzo con grosso moschettone all’estremità. Spesso appare inservibile nelle macchie fitte e chiuse dove normalmente un selvatico come il cinghiale si rifugia.
              · Collare: largo (3-4 cm) per consentire una maggiore aderenza al collo ed evitare fastidiosi strappi al cane. Normalmente è provvisto di una girella per impedire l’attorcigliamento del guinzaglio.
              Questo collare dovrebbe essere ricoperto di materiale fluorescente di colore rosso o arancione per rendere visibile il cane nel folto, durante l’inseguimento. Nella macchia mediterranea non è facile distinguere il selvatico dal cane.
              · Arma da fuoco, la più leggera possibile, la più corta possibile di calibro adeguato, non eccessivamente potente, possibilmente rigata e di grosso calibro (7-10 mm). Il proiettile in canna liscia, nel folto, ha spesso pericolosi rimbalzi.
              Le poste possono essere equipaggiate con qualsiasi arma adatta al selvatico scelto per la caccia.
              · Cosciali, guanti e cappello a falde corte: necessari nella macchia mediterranea per difendere le gambe dai rovi, e le mani che devono trattenere il guinzaglio.
              · Apparecchio radio rice-trasmittente collegato alle poste e conduttore.
              CRONACA DI UNA AZIONE CON IL LIMIERE

              Il daino è un ungulato che, al pari di altri come il cinghiale, può provocare seri danni ad una agricoltura intensiva e specializzata.
              Il controllo delle popolazioni a scopo preventivo, oltre che la messa in atto di altri mezzi fisici, chimici ed acustici, per impedire il danno, appare necessario quando la popolazione risulta svincolata dagli equilibri ecologici. Il controllo da appostamento non sempre appare efficace, in quanto i tempi burocratici per ottenere il permesso e le modalità imposte spesso lo rendono impossibile. Il limiere appare una valida alternativa, quando si voglia salvaguardare il territorio e le altre popolazioni selvatiche, dal disturbo di tecniche di controllo intensive che interessano vaste superfici.
              In una azienda dell’Italia centrale, era necessario contenere il numero di gruppi di daino che si erano rifugiati, durante il periodo venatorio, in un territorio tranquillo e ricco di risorse trofiche.
              La coltura specializzata della vite non poteva sopportare l’asportazione dei germogli primaverili e quindi era opportuno un ridimensionamento degli effettivi che gravitavano su quell’azienda.
              Il prelievo da appostamento aveva offerto buoni risultati alle prime uscite, ma successivamente gli incontri divenivano difficili.
              La scelta del limiere sembrava opportuna, ma sia l’amministrazione pubblica che il proprietario manifestavano notevole scetticismo in quanto la tecnica non era conosciuta ed era assimilata alla braccata del cinghiale. Finalmente la necessità di intervento ha sbloccato la situazione a favore dell’esperimento. Le scelte di controllo vanno solo sulle femmine e sui piccoli, eventuali maschi vanno rispettati, queste sono le direttive.
              Si organizza la battuta con tre fucili ed un limiere. Le tracce di cinghiale erano numerose, ma il cane è stato corretto conducendolo solo sul daino, partendo alla ricerca della traccia notturna percorrendo il limitare del bosco. Dopo aver individuato alcuni gruppi di tracce il limiere viene indirizzato a seguire alcune impronte che sembravano più fresche.
              Il cane inizia la sua seguita naso a terra; il conduttore lo aiuta a districare il “cambio”con le tracce del daino su quelle del cinghiale.
              Percorsi circa 500 m nel bosco d’alto fusto con rado sottobosco il cane inizia a tirare sul guinzaglio uggiolando perché‚ il conduttore, che procedeva lentamente nella macchia, lo trattiene troppo. Lungo la passata si raccolgono le fatte fresche di qualche ora.
              A quel punto il selvatico doveva essere vicino, una macchia di rovi a ridosso di un rudere, sommerso dalla vegetazione rampicante, poteva essere un ottimo nascondiglio. Il limiere ferma il cane tirandolo a sé e retrocedendo per una trentina di metri con il cane al guinzaglio, e avvisa della vicinanza e sulla probabile dislocazione dei selvatici.
              Poco dopo riprende la passata ed in prossimità della macchia più fitta lancia il cane ormai avvinto dalla traccia più fresca.
              Il cane parte, dopo una cinquantina di metri emette alcuni “scagni” segno evidente che il contatto con il selvatico è diretto.
              Segue una breve canizza nel folto, poi silenzio: il cane ha perso il contatto visivo. Pochi minuti e la voce del cane riprende continua e regolare, ma senza rabbia, quasi di avviso. La canizza si interrompe spesso segno evidente che i selvatici compiono rapidi spostamenti nel folto e poi aspettano il cane che non appare aggressivo e non li forza. Pochi minuti dopo si sentono tre spari e subito il cane abbaia sul morto.
              Il conduttore richiama il cane il quale, incitato dai compagni di caccia, abbandona la preda e rientra. Nel rientro il cane emette alcuni “scagni” ad una settantina di metri dal conduttore che si era appostato su unpassaggio, poco distante dalla passata seguita. Appare un grosso palancone, al passo calmo ed interrotto da brevi soste. Il cane segue ad una distanza di 15-20 metri e quando entra in contatto visivo si ferma e da la voce. Il maschio palancone passa tranquillo “risparmiato”, per scelta, dal conduttore. Il cane viene richiamato ed interrompe definitivamente la seguita, lasciandosi docilmente legare alla lunga. Si rientra al punto convenuto e il risultato di 2 ore di azione, di cui almeno 1 per l’organizzazione e la ricerca delle tracce, è stato l’avvistamento di 5 animali di cui 1 maschio adulto, 3 femmine e 1 piccolo; una femmina ed un piccolo sono stati abbattuti.
              Mezz’ora più tardi si prosegue per un’altra azione di ricerca sulle altre due femmine, di cui, per scelta, una sola sarà abbattuta.
              <DL><DT>. <DT style="TEXT-ALIGN: justify">


              </DT></DL>


              </TD><TD width="3%">


              </TD></TR></TBODY></TABLE>
              Ciao Lucio, non è che Calovi abbia scritto un trattato sull'addestramento del "cane limiere" credo che schiopparo sia interessato più al pratico che al teorico , comunque apprezzo le tue indicazioni al testodi Calovi.[:-golf]

              Ps. in più il Prof. Calovi ha commesso delle inesattezze nella menzione delle razze da utilizzare e utilizzate.

              Il primo cinghialone di Charon

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              • schiopparo
                ⭐⭐
                • May 2010
                • 387
                • Paliano
                • Setter Inglese

                #8
                La razza che si può prestare di più nell' ubbidienza ai comandi quale può essere? Magari ditemi una razza che abbia un compromesso tra tracciare bene ed essere più indicata al rientro a comando in fase di seguita.
                Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato e si sono prestati a dare utili consigli!
                Saluti

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                • Lucio Marzano
                  Lo zio
                  • Mar 2005
                  • 30090
                  • chiasso svizzera
                  • bracco italiano

                  #9
                  credo che un po' tutte le razze , se ben addestrate , possano essere richiamate ,
                  certo sarà piu' facile con soggetti in età che con i giovani.
                  Sono piu' attenti al conduttore i piccoli segugi austro -tedeschi cosi come Hannoverani e bavaresi, ma ho visto i grandi equipaggi francesi, rientrare senza indugio al richiamo , certo questi ultimi non sono cani da girata né da singolo.

                  Non entro nel merito della citazione delle razze adatte al compito di limiere , perché ci sono diverse modalità di procedere in funzione del diverso concetto di base e di utilizzo . In principio i grandi cani d'ordine francesi non sarebbero adatti a questo compito, ma nell'ambito delle mute c'é sempre il soggetto piu' versato a questo incarico. Direi che alcune razze sono piu' adattate che vocate a questa funzione.
                  lucio

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                  • schiopparo
                    ⭐⭐
                    • May 2010
                    • 387
                    • Paliano
                    • Setter Inglese

                    #10
                    Per le razze mi stò interessando del bassotto tedesco (non sò se anche la taglia nana sia adatta per tracciare nel fitto) ed il segugio bavarese (che pare sia un cane da sangue). Come ubbidienza (sempre per sentito dire) ed esteticamente mi piace il bavarese,ma dato che qui non si trovano stò indirizzando l'attenzione sui bassotti tedeschi di taglia nana,per intenderci quelli piccoli chestanno diventando da compagnia. Ricapitolando, mi servirebbe un cane che a singolo sappia tracciare ed individuare la rimessa, seguendo esclusivamente il cinghiale,non un cinghiale qualsiasi, deve tracciare ed individuare esclusivamente l'animale stabilito! Qui si trovano molto i segugi italiani, ma credo che mal si adattano al lavoro di limiere.
                    Se qualcuno ha consigli da darmi sono tutto orecchie!
                    Saluti

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                    • Rossella
                      ⭐⭐⭐⭐
                      • Mar 2005
                      • 14715
                      • Gallia Cisalpina
                      • Setter Inglese

                      #11
                      Originariamente inviato da schiopparo
                      Per le razze mi stò interessando del bassotto tedesco (non sò se anche la taglia nana sia adatta per tracciare nel fitto) ed il segugio bavarese (che pare sia un cane da sangue). Come ubbidienza (sempre per sentito dire) ed esteticamente mi piace il bavarese,ma dato che qui non si trovano stò indirizzando l'attenzione sui bassotti tedeschi di taglia nana,per intenderci quelli piccoli chestanno diventando da compagnia. Ricapitolando, mi servirebbe un cane che a singolo sappia tracciare ed individuare la rimessa, seguendo esclusivamente il cinghiale,non un cinghiale qualsiasi, deve tracciare ed individuare esclusivamente l'animale stabilito! Qui si trovano molto i segugi italiani, ma credo che mal si adattano al lavoro di limiere.
                      Se qualcuno ha consigli da darmi sono tutto orecchie!
                      Saluti

                      umm il bavarese nasce come cane da sangue più che come limiere quindi sceglierlo come limiere è un po' una stortura.
                      Il bassotto è senz'altro una buona scelta con pregi e difetti, per struttura ha una seguita più lenta e più corta degli altri il che può essere un vantaggio o uno svantaggio, specie in relazione all'ambiente.
                      Un'altra possibile scelta potrebbe essere il dachsbracke che è solitamente più riflessivo di altre razze (es kopov)...
                      ma le richieste che tu hai più che relazionate a una razza vanno relazionate a una genealogia valida (esistono bassotti.... inetti causa selezione da show e dachsbracke da friggere in padella in quando mordaci e timorosi) e... al buon lavoro del conduttore. La "mano" conta tantissimo nella preparazione di un limiere, così come l'affiatamento cane-conduttore

                      Rossella
                      Ultima modifica Rossella; 04-12-10, 22:03.
                      Dogs & Country http://www.dogsandcountry.it

                      http://dogsandcountry.it/the-gundog-project/ Progetto di ricerca sul cane da caccia e da prove :-)

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                      • segugista
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                        • Mar 2007
                        • 8984
                        • Alessandria Piemonte.
                        • Segugi Bassotti S/D

                        #12
                        Quoto Rossella!
                        Emanuele

                        Per ora è soltanto un sogno, ma se c'è la passione perchè non provarci [fiuu]

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                        • elio193
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                          • Jan 2010
                          • 4225
                          • Montecrestese (VB)
                          • Slovensky Kopov, Deutscher Jagdterrier, Bassotto tedesco pelo duro, Dachsbracke, Hannoveriano

                          #13
                          Originariamente inviato da segugista
                          Quoto Rossella!
                          Pure io quoto Ross, ormaigrande esperta "limierista" e sono convinto, senza offesa, che non sia un argomento così semplicistico che si possa risolvere con due parole sul forum.Di giudizi e impressioni sulle razze più adatte da limiere ne sono già stati fatti molti, l'unica cosa che ti posso dire sui due piedi, sul bassotto, propendi per uno standard non per un nano, sicuramente più adatto e più selezionato per lavoro.

                          Il primo cinghialone di Charon

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                          • Rossella
                            ⭐⭐⭐⭐
                            • Mar 2005
                            • 14715
                            • Gallia Cisalpina
                            • Setter Inglese

                            #14
                            Originariamente inviato da elio193
                            Pure io quoto Ross, ormaigrande esperta "limierista" e sono convinto, senza offesa, che non sia un argomento così semplicistico che si possa risolvere con due parole sul forum.Di giudizi e impressioni sulle razze più adatte da limiere ne sono già stati fatti molti, l'unica cosa che ti posso dire sui due piedi, sul bassotto, propendi per uno standard non per un nano, sicuramente più adatto e più selezionato per lavoro.

                            elio quando ti metti a provare i parson? Mi sanno di jagd con un colore esteticamente più femminile, immaginali con un collare o un kevlarino rosa fluo ah ah [:D][:D][:D]
                            Dogs & Country http://www.dogsandcountry.it

                            http://dogsandcountry.it/the-gundog-project/ Progetto di ricerca sul cane da caccia e da prove :-)

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                            • elio193
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                              • Jan 2010
                              • 4225
                              • Montecrestese (VB)
                              • Slovensky Kopov, Deutscher Jagdterrier, Bassotto tedesco pelo duro, Dachsbracke, Hannoveriano

                              #15
                              Originariamente inviato da Rossella
                              elio quando ti metti a provare i parson? Mi sanno di jagd con un colore esteticamente più femminile, immaginali con un collare o un kevlarino rosa fluo ah ah [:D][:D][:D]
                              Ti sembra che non ne abbia abbastanza da fare....??[menaie]
                              .....[:D][:D]perchè di parson maschili ne ho visti pochi e non saprei dove reperirli, poi sotto certi aspetti i cani bianchi per quel genere di caccia sono molto più vulnerabili. Ai neri puoi mettere il giubbottino catarifrangente anti sgarro e visibile agli sparatori premurosi e disattenti.

                              Il primo cinghialone di Charon

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