Ma come si addestra un cane a seguire la traccia ??????
i cani da traccia
				
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i cani da traccia
con l'espansione degli ungulati si é diffuso l'uso dei cani da traccia apppuneto per rintracciare gli animali feriti, Hannoverani, Bavaresi in primis ma anche Bassotti, Jagd Terrrier, Drahthaar, dachsbracke ecc. ecc.
Ma come si addestra un cane a seguire la traccia ??????lucio - 
	
	
	
	
		
	
	
	
		
	
		
			
				
	
	
	
	
	
	
	
	
	
se non sbaglio l'addestramento,molto impegnativo,si divide in 2 parti,la prima al guinzaglio lungo deve avvenire in modo graduale,ovvero facendo abituare il cane a seguire tracce artificiali(di sangue di ungulato o,in mancanza,va bene anche bovino)inizialmente di breve lunghezza senza cambi di direzione usando notevoli quantità di sangue e lasciando trascorrere poche ore prima di portare l'allievo sull'esercizio.
a fine traccia ci deve sempre essere una pelle vera(di caprolo o cingiale o...)e il cane,dopo averla trovata, dovrà essere incoraggiato se dimostra interesse ma non gli si deve permettere di addentarla o di "danneggiarla" cercando di strapparne lembi,questo atteggiamento va rimproverato perchè danneggerebbe le carni del selvatico.
andando avanti con l'addestramento le tracce diventeranno sempre più lunghe e realistiche,ovvero attraverseranno rovi,boschi e anche piccoli corsi d'acqua e si lasceranno passare molte ore prima di portarci sopra il cane..(qualche mese fa a Rocca de'Giorgi è stata fatta una prova di 40 ore,vinta da un kurzhaar)
la seconda fase è costituita da 2 modalità possibili,l'abbaio al morto o fare la spola tra il selvatico e il conduttore.
anche in queste 2 discipline le difficoltà sono parecchie e si deve considerare che partendo da un inizio traccia fatto al guinzaglio,si libererà il cane che dovrà raggiungere il selvatico,finirlo se ancora vivo e iniziare ad abbaiare ripetutamente in modo da indirizzare il conduttore nella sua direzione o tornare dal conduttore e portarlo sul selvatico,questa seconda modalità potrà essere integrata con una variante che consiste nel applicare al collare del cane un testimone in modo che possa essere abboccato facilmente solo dopo il ritrovamento dell'ungulato in modo che il conduttore vedendo arrivare il cane con il testimone,avrà la certezza del ritrovamento.
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Bravo Paolo, tutto giusto , hai solo dimenticato di aggiungere che si può (anzi si deve) tracciare anche con un bastone alla cui cima sia stato messo lo zoccolo del cinghiale o del capriolo e che
verra impresso nel terreno con le modalità del sangue. Poi si farà anche la traccia senza sangue
ma con un sacco di juta dentro il quale avrete posto un pezzo di cinghiale/capriolo in modo che
il cane si abitui a tracciare sia il sangue sia la passata sia le uste rimaste sul terreno e/o sulla vegetazione bassa.
Avendo insegnato al cane ad abbaiare a comando, si darà l'ordine di abbaio a raggiungimento della spoglia, poi il cane lo farà spontaneamente.
molto più difficile insegnare al cane a riportare il testimone, ma se siete bravi.......lucioCommenta
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Disciplina come diceva Lucio in espansione, e non poteva essere altrimenti vista l'espansione degli ungulati in Italia. L'addestramento alla traccia, almeno per quanto riguarda i bassotti, è spesso collegato a quello della difesa dello zaino e simili.Emanuele
Per ora è soltanto un sogno, ma se c'è la passione perchè non provarci [fiuu]Commenta
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Leggevo ieri che l'Italia dei cani da traccia ha trionfato nel triangolare con Austria e Slovenia. L'articolo apparso su Diana, presentava anche un raffronto tra l'Italia e gli altri stati in tema di prove e utilizzo del cane da traccia, che a me del tutto ignorante in materia, ha incuriosito molto.Emanuele
Per ora è soltanto un sogno, ma se c'è la passione perchè non provarci [fiuu]Commenta
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vuol dire che......tutto si impara, anche se da noi la disciplina è di recente diffusione, riuscire a strare dignitosamente sul terreno ed anche a primeggiare nel confronto con paesi che hanno questa specialità come normale pratica da sempre è significativo di una
applicazione rigorosa ed efficace.
vivissimi complimenti !!!!lucioCommenta
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esattose non sbaglio l'addestramento,molto impegnativo,si divide in 2 parti,la prima al guinzaglio lungo deve avvenire in modo graduale,ovvero facendo abituare il cane a seguire tracce artificiali(di sangue di ungulato o,in mancanza,va bene anche bovino)inizialmente di breve lunghezza senza cambi di direzione usando notevoli quantità di sangue e lasciando trascorrere poche ore prima di portare l'allievo sull'esercizio.
a fine traccia ci deve sempre essere una pelle vera(di caprolo o cingiale o...)e il cane,dopo averla trovata, dovrà essere incoraggiato se dimostra interesse ma non gli si deve permettere di addentarla o di "danneggiarla" cercando di strapparne lembi,questo atteggiamento va rimproverato perchè danneggerebbe le carni del selvatico.
andando avanti con l'addestramento le tracce diventeranno sempre più lunghe e realistiche,ovvero attraverseranno rovi,boschi e anche piccoli corsi d'acqua e si lasceranno passare molte ore prima di portarci sopra il cane..(qualche mese fa a Rocca de'Giorgi è stata fatta una prova di 40 ore,vinta da un kurzhaar)
la seconda fase è costituita da 2 modalità possibili,l'abbaio al morto o fare la spola tra il selvatico e il conduttore.
anche in queste 2 discipline le difficoltà sono parecchie e si deve considerare che partendo da un inizio traccia fatto al guinzaglio,si libererà il cane che dovrà raggiungere il selvatico,finirlo se ancora vivo e iniziare ad abbaiare ripetutamente in modo da indirizzare il conduttore nella sua direzione o tornare dal conduttore e portarlo sul selvatico,questa seconda modalità potrà essere integrata con una variante che consiste nel applicare al collare del cane un testimone in modo che possa essere abboccato facilmente solo dopo il ritrovamento dell'ungulato in modo che il conduttore vedendo arrivare il cane con il testimone,avrà la certezza del ritrovamento.
 è la strada che vorrei intraprendere con Senape...per convincere quegli "zucconi" dei miei amici cinghialisti che il cane da sangue dovrebbe far parte integrante della squadra...
							
						Con le mogli degli amici passo i giorni più felici...cit. Sergordon, La Stoppa 19-20 maggio 2012.Commenta
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Aggiungo solo che oltre al bastone su cui applicare lo zoccolo per tracciare,esistono anche degli appositi zoccoli in legno,che con un meccanismo a ganascia permettono di incastrare lo zoccolo dell'animale e una volta allacciati sotto gli scarponi permettono di tracciare con più efficacia.Commenta
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Gli zoccoli da traccia, abitualmente utlilizzati all'estero, sono ancora poco utilizzati da noi. Sono in effetti l'unico metodo per limitare il rischio che il cane sia condizionato dall'odore dei nostri scarponi che inevitabilmente lasciamo durante la tracciatura con il bastone. Basta fare un computo matematico: uomo di 70-80 kg che pesta con due piedi e che imprime sul terreno battute di zoccolo con l'ausilio di un bastone. Per quanta forza possa mettere nella pressione non sarà mai abbastanza. Invece lo stesso uomo che calza un paio di zoccoli e che traccia scaricandoci sopra il peso, potrà ovviamente contare su una metodologia di tracciatura più corretta ed efficace. In Italia sono di difficile reperibilità Vi allego una foto per coloro che volessero provare a fabbricarseli da soli. Cani ben addestrati devono essere in grado di eseguire tracce marcate esclusivamente con gli zoccoli, senza l'impiego di sangue.Commenta
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Ciao ragazzi, ieri abbiamo fatto l'assemblea per l'approvazione del bilancio di previsione e visto che c'era la richiesta da parte dei conduttori del trentino; abbiamo valutato la possibilità di ospitare nella nostra riserva una gara di cani da traccia valida per i campionati nazionali!!!! Se la cosa va avanti e prende piedi vi farò sapere... magari è un'occasione per avvicinarsi e per apprezzare ancora di più anche questo nuovo tipo di caccia.
Sicuramente con la scusa potrei fotografare e riportare tutti i momenti della manifestazione.__________
LorenzoCommenta
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facessero qualcosa del genere anche qui ...Originariamente inviato da duedentoniqui a Firenze credo che presto verrà organizzato un corso per conduttori cani da traccia, noi li usiamo in caso di ferimento di capriolo o daino o cervo meno per il cinghiale, possono essere abilitati Hannoveriani, Bassotti Dachsbracke..... e Bavaresi DD ancora no....
Nel mio album ci sono due annoveriani di un amico, li preferisco agli altri , ho un amico che ha un Dachsbrake..ma è strano come cane, l'annoveriano ha un altra linea...ho visto lavorare sulla traccia anche il bassotto, ottimo ma buffissimo con quelle zampette corte!Con le mogli degli amici passo i giorni più felici...cit. Sergordon, La Stoppa 19-20 maggio 2012.Commenta
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Correggo quanto scritto da Lara perchè inesatto. In provincia di Firenze possono essere abilitate agli interventi tutte, e dico tutte le razze che prevedano nel loro standard ufficilale anche l'utilizzo su traccia. L'importante è che superino una prova di lavoro Enci su traccia di sangue con relativa certificazione sul libretto di lavoro. Quindi anche DD, jagd ecc possono tranquillamente lavorare in territorio fiornetino qualora in posssesso della sopracitata abilitazione. I regolamentio provinciali sono tutt'ora in fase di modifica, ma questa apertura a tutte le razze che ho detto non dovrebbe essere oggetto di alcuna discussione. Molti conduttori, tra cui la scrivente, intervengono frequentemente anche su cinghiale, lavoro indubbiamente più rischioso e meno gratificante, soprattutto se si tratta di selvatici feriti in battuta che percorrono chilometri e chilometri in macchie fittissime dove si può solo strisciare sotto per sperare di passare.
La cultura del cane da traccia va costruita con calma e pazienza. Come ogni novità, è spesso guardata con sospetto, ma una volta che i cacciatori cominciano a prendere conoscenza diretta (ovviamente parliamo di recuoperi corretti fatti da binomi preparati che sanno quello che fanno e che di conseguenza mostrano a chi li vede una certa professionalità) il rispetto prende gradualmente il posto del sospetto. D'altronde, come potrebbe essere diversamente? Il condutore si sobbarca di chilometri spesso a spese proprie, rinuncia ala propria giornata di caccia, si va a infilare in posti assurdi, a volte al limite delle possibilità fisiche (perchè è li che si va a rifugiare un selvatico ferito), rischia il proprio cane per recuperare selvatic che non sono suoi. Tutto questo per passione, per quello che in mitteleuropa chiamano il "sacro fuoco del recupero". Ma chi, come me, ha provato queste emozioni, sa che ne vale la pena. Due anni fa ho perso tragicamente la mia cagna migliore durante un recupero di daino. I cacciatori del disretto che mi aveva chiamato per il ferimento, scioccati quasi quanto me, si offrirono di contribuire alle spese per un nuovo cane e proprio non sapevano cosa dirmi. Ovviamente rifiutai, ma un paio di mesi dopo si presentarono a casa mia con una ceramica commissionata ad un artigiano del posto. Vi era stata fatta riprodurre l'immagine della mia cagna con una dedica: "A krimilde, grazie per le indimenticabili emozioni che ci hai donato" Questo è stato il più bel regalo che potessi ricevere, sapere che il cane, il duro lavoro svolto in tanti anni per queste persone, aveva lasciato un ricordo indelebile, che va oltre il tempo e gli eventi. La ceramica fa ora bella mostra sul mio camino, davanti al mio divano, e la guardo ogni sera prima di andare a letto, non senza che un moto di tristezza e emozione mi assalga ogni volta. Questo per dire che il recupero degli ungulati feriti è una delle arti venatorie più intense e coinvolgenti che probabilmente possano esistere.Commenta
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In provincia di Bolzano i cani da traccia fanno ormai da tempo parte della tradizione venatoria, essendo la nostra provincia zona di ungulati. Mi permetto unicamente alcune precisazioni, frutto di esperienze personali.
Per quanto riguarda l'uso del bastone, mi trovo un tantino contrario, cosi come per l'uso dei sandali con gli zoccoli, in quanto in questo modo il cane viene abituato a seguire l'ungulato di per se, mentre va riservato particolare attenzione al fatto che segue unicamente il capo ferito e non quello sano.
Ciò si ottiene sopratutto con il sangue. Durante il periodo di addestramento è pertanto necessario reperire sangue di selvatico in quantità adeguata. Non è poi necessario utilizzarne molto, basta un semplice spruzzino per l'acqua, nel quale abbiamo preventivamente versato del sangue.
Con questo strumento andiamo a lasciare qualche traccia qua e làCommenta
 
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