recupero piombo da cartucce vecchie

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  • apache
    ⭐⭐
    • Mar 2006
    • 424
    • Urbino, Pesaro-Urbino, Marche.

    #1

    recupero piombo da cartucce vecchie



    Immagine:

    28,45KB

    C'è ancora qualche fissato (per non dire peggio!) che si diverte a smontare le vecchie cartucce, ad analizzarne il contenuto e a recuperare il piombo vecchio ( molto spesso il famoso Montevecchio , a volte addirittura nichelato)che però si presenta a volte con ossidazioni superficiali.
    Dopo vari tentativi ho constatato che la miglior riuscita si ha
    ( ovviamente parlo per il piombo nero) inserendo i pallini in un barattolo metallico, ed agitando energicamente per qualche minuto, aggiungendo tre o quattro cucchiai di Carborundum ( che è un materiale abrasivo -tipo grafite- da comprarsi presso i negozi di materiali per artisti).
    E' in vendita in varie graniture, ma la migliore è la 80.
    Ha un difetto: costa. Circa 14 Euro al Kilo.

    Dopo lo scuotimento , bisogna pire il barattolo tendolo distante dalla bocca, e facendo uso di mascherina ( poichè vi è il pericolo di inalazione della polvere di piombo).

    Poi si usa uno scolapasta di quelli a lamelle ( vedi foto).
    Il carborundum usato , mischiato alla polvere di piombo, può
    anche essere recuparato e riutilizzato per una volta, ma l'effetto abrasivo sui pallini diminuisce.

    I pallini recuperati si presentano lisci ma comunque ricoperti da una polverina che può essere eliminata stendendoli su uno straccio e strofinandoli con il medesimo.

    Non ho mai usato olio per renderli lucidi, perchè ho il timore che si riformi l'ossidazione. Comunque, ai fini pratici, non c'è differenza.

    Lo so: il caldo fa brutti scherzi, ma forse ci sarà qualcuno che andrà a chiedere nei negozi per artisti....:D:D:D
    apache
  • pacigianni

    #2
    Si.... chi è quel matto che ha comprato il Carborundum 80.
    Altro che caldo, ci deve essere qualche altra spiegazione, partiamo da quando eri bambino....
    Ciao Gianni

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    • apache
      ⭐⭐
      • Mar 2006
      • 424
      • Urbino, Pesaro-Urbino, Marche.

      #3
      Scherzi a parte, io credo che il caricamento personalizzato delle cartucce, abbia anche una forte componente di "tradizionalità" e di fascino dell'antico.
      Personalmente carico le mie cartucce più pregiate con piombo nichelato recuperato o con il montevecchio, sempre recuperato. E ciò non solo per la qualità del piombo.
      Recupero anche le vecchie borre feltro Purgotti ( seppur ne abbia oltre 200 nuove, che utilizzo per le cartucce da fagiani o da beccacce).
      Come ho detto, anche la "scoperta" di come era fatta una cartuccia è una piccola cusiosità soddisfatta.
      Così amo le vecchie polveri,i vecchi bossoli, le vecchie attrezzature,
      ecc.ecc.

      Scommetto che non sono il solo a pensarla così.
      apache

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      • nitro
        • Aug 2006
        • 166
        • Quartu Sant'Elena
        • Spinger Spaniel

        #4
        ciao Apache,
        penso ancH'io che il nostro futuro siA certamente legato al passato dove spesso si possono ritrovare spunti utili ad un aggiornamento delle nostre conoscenze. La balistica penso ne sia un esempio. Ma il mio è solo un parere di un principiante.
        Un saluto
        NITRO

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        • G.G.
          Moderatore Armi e Polveri
          • Jun 2006
          • 11225
          • BOLOGNA, Bologna, Emilia Romagna.
          • Epagneul Breton

          #5
          <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">Messaggio inserito da apache

          Scherzi a parte, io credo che il caricamento personalizzato delle cartucce, abbia anche una forte componente di "tradizionalità" e di fascino dell'antico.
          Personalmente carico le mie cartucce più pregiate con piombo nichelato recuperato o con il montevecchio, sempre recuperato. E ciò non solo per la qualità del piombo.
          Recupero anche le vecchie borre feltro Purgotti ( seppur ne abbia oltre 200 nuove, che utilizzo per le cartucce da fagiani o da beccacce).
          Come ho detto, anche la "scoperta" di come era fatta una cartuccia è una piccola cusiosità soddisfatta.
          Così amo le vecchie polveri,i vecchi bossoli, le vecchie attrezzature,
          ecc.ecc.

          Scommetto che non sono il solo a pensarla così.

          </span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">

          Col mio lavoro mi vedo spesso consegnare vecchie cartucce non più sicure e malandate, pensa che ne ho ricevute un paio di centinaia solo dal direttore e redattore di Diana.
          Quelle ritenute appetibili collezionisticamente vengono conservate nei due esemplari più belli e meglio conservati, puliti energicamente con uno straccio di lana inumidito leggermente di olio al silicone, mentre le vecchie cartucce ormai abbrutite dagli anni e dall'usura sono accuratamente smontate e ne vengono recuperati i componenti.
          (A tal proposito sto pensando di scrivere un piccolo brano su come smontare le cartucce senza perdere nessuno dei vari componenti.)
          Come acutamente hai osservato, lo smontaggio di una cartuccia non è meno affascinante del caricamento, perchè si ha la stessa curiosità e lo stesso interesse di "vedere" come è fatta e come è stata caricata.
          E' essenziale registrare tutto, altezze, dosi, componenti, grammature, forma e consistenza degli orli, stato di conservazione.
          Qui entra in gioco con primaria importanza l'esperienza e la conoscenza dei vecchi componenti.
          Ormai difficilmente mi trovo davanti a componenti misteriosi.
          Vi posto le foto dei recenti "smontaggi" di domenica mattina.
          B&P MB Tricolor Super corazzata cal. 12 primi anni '70
          B&P E68 T.1 cal. 20 primi anni '70.





          Cordialità
          G.G.



          Some people hear their own inner voices with great
          clearness and they live by what they hear.
          Such people become crazy, or they become legends.
          </O:p

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          • pacigianni

            #6
            Questo attrezzo autocostruito serve a tagliare perfettamente il bossolo a metà, per il recupero dei componenti che non danneggia assolutamente.
            Nella foto bossolo in cartone e plastica.
            Ciao
            Gianni

            Immagine:

            317,81KB

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            • Aspis
              ⭐⭐
              • Dec 2009
              • 204
              • L'aquila

              #7
              Originariamente inviato da G.G.
              <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">Messaggio inserito da apache

              Scherzi a parte, io credo che il caricamento personalizzato delle cartucce, abbia anche una forte componente di "tradizionalità" e di fascino dell'antico.
              Personalmente carico le mie cartucce più pregiate con piombo nichelato recuperato o con il montevecchio, sempre recuperato. E ciò non solo per la qualità del piombo.
              Recupero anche le vecchie borre feltro Purgotti ( seppur ne abbia oltre 200 nuove, che utilizzo per le cartucce da fagiani o da beccacce).
              Come ho detto, anche la "scoperta" di come era fatta una cartuccia è una piccola cusiosità soddisfatta.
              Così amo le vecchie polveri,i vecchi bossoli, le vecchie attrezzature,
              ecc.ecc.

              Scommetto che non sono il solo a pensarla così.

              </span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">

              Col mio lavoro mi vedo spesso consegnare vecchie cartucce non più sicure e malandate, pensa che ne ho ricevute un paio di centinaia solo dal direttore e redattore di Diana.
              Quelle ritenute appetibili collezionisticamente vengono conservate nei due esemplari più belli e meglio conservati, puliti energicamente con uno straccio di lana inumidito leggermente di olio al silicone, mentre le vecchie cartucce ormai abbrutite dagli anni e dall'usura sono accuratamente smontate e ne vengono recuperati i componenti.
              (A tal proposito sto pensando di scrivere un piccolo brano su come smontare le cartucce senza perdere nessuno dei vari componenti.)
              Come acutamente hai osservato, lo smontaggio di una cartuccia non è meno affascinante del caricamento, perchè si ha la stessa curiosità e lo stesso interesse di "vedere" come è fatta e come è stata caricata.
              E' essenziale registrare tutto, altezze, dosi, componenti, grammature, forma e consistenza degli orli, stato di conservazione.
              Qui entra in gioco con primaria importanza l'esperienza e la conoscenza dei vecchi componenti.
              Ormai difficilmente mi trovo davanti a componenti misteriosi.
              Vi posto le foto dei recenti "smontaggi" di domenica mattina.
              B&P MB Tricolor Super corazzata cal. 12 primi anni '70
              B&P E68 T.1 cal. 20 primi anni '70.





              Cordialità
              G.G.

              Sapreste spiegare la scritta 2,15/4 presente sul sugherino di chiusura?
              Ho alcune Tricolor identiche marcate 2,15/0. si tratta forse della dose di polvere?

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              • calibrosedici
                ⭐⭐⭐
                • Oct 2008
                • 1840
                • Firenze
                • Breton

                #8
                Si è la dose della polvere e il numero del piombo!

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