Parliamo di beccaccini, la saetta alata per eccellenza, gioia e dolori del nembrotto.
Sino ad oggi ho insidiato ed insidio beccaccini nei momenti vuoti delle lunghe giornata in cui sono in capanno con tanto di tesa alle anatre. Dopo l'albetta nelle giornate poco ideali per voli e curate dei becchi piatti, passeggiate lungo acquitrini e canali assai numerosi nella zona dove insiste il mio appostamento, mi permettono incontri più o meno numerosi col piccolo migratore, ma la caccia allo scaccio, ovvero calpestando terreno in solitaria senza cane, non mi attira, oltre a consumare in maniera insensata molte munizioni con risultati scadenti in termine di carniere. Uccelli che si alzano all'improvviso, magari lontani, oppure di fianco, dietro ... insomma in modo inaspettato, tanto che i tiri si prospettano difficili e sempre successivamente il classico zigzagare. In questo caso mi son trovato bene con il calibro 20 piuttosto che con il 12 entrambi con canne massima strozzatura perchè specifiche per la caccia agli acquatici. Ho sempre quindi trascurato, a torto, questa magnifica caccia che trova nell'utilizzo del cane specialista la massima espressione della gratificazione venatoria.
Dal prossimo anno avrò un compagno a 4 zampe e ho intenzione di addestrare la mia attualmente giovane bracca indirizzandola soprattutto per la caccia ai beccaccini, ed ovviamente quaglia anch'essa discretamente presenti durante la primissima parte della stagione venatoria.
Scusandomi per la noiosissima prefazione, venendo alla domanda con cui ho aperto la discussione, cacciando col cane, cambiando approccio d'ingaggio, quale è secondo voi esperti lunghezza e strozzatura ideale per insidiare il piccolo scolopacide sotto ferma del cane ?
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