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Come non condividerti,Lucio.
Purtroppo, piano piano, nei reperti archeologici mi ci sto incamminando anch'io e, come te, sono rimasto aggrappato a quei sani principi cinofili, allo stile di razza.
In altro thread feci cenno ad un setter che in quanto a rapacità ha tutto, con la velocità del falco pellegrino ma che, a mio avviso, non ha nulla di felino.
Eccellentissime quanto brusche "frenate" in ferma, che fanno alzare un metro e mezzo di polvere dietro di sè.
Sono e continuo ad essere una "campana stonata" in mezzo ai coristi del celeberrimo "Và pensiero".
Spero solo che il nostro "dialogo" non stia tediando i lettori.
Angelo Di Maggio
« Non c'è patto che non sia stato rotto, non c'è fedeltà che non sia stata tradita, fuorché quella di un cane fedele. » (Konrad Lorenz)
Chi può negare questa massima?
Il problema si pone quando la pubblicità entra nella cinofilia e condiziona il mercato, di conseguenza il commercio.
Più volte ho scritto in altri post che le "catene di montaggio" cinofile sfornano si alcuni campioni, ma gli altri cani?
Ci si mette in lista d'attesa per avere un cucciolo prodotto da questa o quella fabbrica, per poi vantarsi di avere il figlio di questo o quel campione pubblicizzato in riviste del settore, magari con interviste dello stesso produttore o levato agli onori della cronaca cinofila dai "consigli di amministrazione" delle stesse aziende, con "interscambio" pubblicitario.
L'artigiano, quello che pur con tanti sacrifici produce quanto basta per soddisfare la propria passione, mettendo sul mercato un prodotto "fatto in casa" ma comunque ottimo e selezionato per le esigenze dell'ars venandi, non lo considera nessuno perchè non ha la dovuta pubblicità, se non quella derivante da quei pochi che ben hanno usufruito o usufruiscono del suo prodotto.
Il problema, che pareva essere solo italiano, è sentito anche oltr'Alpe.
Leggo, infatti, su facebook lo sfogo di un francese che qui di seguito riporto:"C'est effectivement un scandale, et extrêmement dommageable pour la cynophilie. Au lieu d'encourager les gens à s'y intéresser, l'on va écarter les passionnés. Quand on sait ce que coûte en terme de sélection, de sacrifice financier, etc.. l'élevage d'un champion. ceci est un acte de mépris pure et simple. Une fois de + la passion est à la merci des marchands du Temple. Une seule solution...chassons les!!!!! C'est la prime à la médiocrité!!! Si l'on veut tuer l'élevage français, on va y réussir. Certainement au profit d'intérêts mercantiles!! Après la puce électronique, imposée par le SNEVL, place à l'élevage industriel"!!!
che tradotto é:"Questo è infatti un scandalo, ed estremamente dannoso per la cinofilia. Al posto di incoraggiare le persone ad interessarsi, si va a scartare (o allontanare) gli appassionati. Quando si sa ciò che costa in termine di selezione, di sacrificio finanziario, eccetera.. l'allevamento di un campione. questo è un atto di disprezzo puro e semplice. Una volta di + la passione è alla mercé dei commercianti del Tempio. Una sola soluzione... li cacciamo!!!!! È il premio alla mediocrità!!! Se si vuole uccidere l'allevamento francese, si va a riuscire. Certamente al profitto di interessi mercantili!! Dopo la pulce elettronica, imposta per il SNEVL, posto all'allevamento industriale!!!
Indubbiamente c'è da riflettere, ma lascio spazio ai vostri commenti.
Questa era stata una mia richiesta dovuta ad una curiosità ma sicuramente non capita........almeno spero!
Ora è evidente che se lo standard prescrive che il cane di una certa razza debba avere la giogaia (per esempio) questa debba esserci, ma non in misura tale da diventare un handicapp. Ma in expo si ragiona così : piu' i caratteri di razza sono accentuati e piu' il cane sarà tipico e si finisce nell'ipertipo e ci si dimentica della funzione.
Per mantenere nei limiti ragionevoli questi particolari è necessario fare parallelamente delle verifiche funzionali e non mettere in razza i soggetti che
non presentino le attitudini fisiche e psichiche che lo mettano in condizione di espletare le funzioni per cui è stato selezionato.
E' proprio la mancata e costante verifica funzionale che porta fatalmente alla dicotomia morfologia-lavoro.
Va anche detto che parallelamente se non si verificano le morfologie si finisce per produrre dei soggetti che non si relazionano piu' al "tipo"
Personalmente, ma posso sbagliarmi, stilare uno standard di razza con paramentri estetici molto ristretti tra un minimo ed un massimo è sbagliato.
Considerando che si dovrebbe accoppiare solo soggetti che, in questo caso, abbiano le migliori attitudini venatorie vien da sè che la morfologia da questi accoppiamenti esce in modo più realistico in sintonia alla sua funzionalità!
Spero di essere chiaro
Ciò che tu chiami inferno, io lo chiamo paradiso![devil]
Personalmente, ma posso sbagliarmi, stilare uno standard di razza con paramentri estetici molto ristretti tra un minimo ed un massimo è sbagliato.
mi sembra difficile stabilire dei "parametri" con minimi e massimi relativi alle caratteristiche morfologiche non funzionali, che non sono quasi mai misurabili o quantificabili con cifre.
Considerando che si dovrebbe accoppiare solo soggetti che, in questo caso, abbiano le migliori attitudini venatorie vien da sè che la morfologia da questi accoppiamenti esce in modo più realistico in sintonia alla sua funzionalità!
Spero di essere chiaro
mi accontenterei che andassero in razze solo esemplari con provate attitudini venatorie, con le "migliori" mi pare utopistico almeno da parte
di coloro che selezionano in funzione esclusivamente morfologica/expo.
La morfologia va anche tenuta in considerazione, se ci si accontentasse
di quello che ne esce , arriveremmo ad avere dei cani come i setter ed i pointer americani, che a tutto somigliano tranne che ad un setter o ad un pointer. Le caratteristiche fisiche sono descritte dallo standard e questo puo' essere aggiornato o modificato , ma non puo' essere semplicemente ignorato.
mi sembra difficile stabilire dei "parametri" con minimi e massimi relativi alle caratteristiche morfologiche non funzionali, che non sono quasi mai misurabili o quantificabili con cifre.
I parametri che intendo riguardano l'altezza, il peso.
Poi certo che selezionare solo tramite i soggetti lavoratori si incorre in linee esteticamente anche molto differenti ma sicuramente più simili per ciò che riguarda la funzionalità.
Ciò che tu chiami inferno, io lo chiamo paradiso![devil]
Personalmente, ma posso sbagliarmi, stilare uno standard di razza con paramentri estetici molto ristretti tra un minimo ed un massimo è sbagliato.
Considerando che si dovrebbe accoppiare solo soggetti che, in questo caso, abbiano le migliori attitudini venatorie vien da sè che la morfologia da questi accoppiamenti esce in modo più realistico in sintonia alla sua funzionalità!
Spero di essere chiaro
Sono sostanzialmente d'accordo perchè dovrebbe essere la funzione che fa l'estetica e non il contrario, tuttavia non sempre buone attitudini venatorie sono garanzia di buona costruzione, perchè a caccia ci si accontenta e spesso si da più credito alla concretezza che non di rado deriva più da componenti psichiche che fisiche. Secondo il mio parere ci vuole anche il vaglio delle prove di lavoro ove la nota ha un'importanza notevole e non ci puoi entrare senza una buona costruzione, il resto sono ciaccole.
Sicuramente mi sbaglierò ma tutte le varie tare ereditarie (fisiche/mentali) che hanno tutte le razze, chi più chi meno, sono dovute ad accoppiamenti che seguono uno stardard ben preciso e drastico. Ma è mia opinione.........molto criticabile se vogliamo!
Ciò che tu chiami inferno, io lo chiamo paradiso![devil]
Si, sicuramente è la causa principale! Ma non credo che tutti gli allevatori abusino di questo metodo! [:-bunny]
Tutti no, non bisogna mai generalizzare, ma molti si e quei molti non sono quelli che fanno le verifiche di lavoro ma quelli che ottenuto un campione
di morfologia, lo vogliono replicare e trovano molto comoda la consaguineità stretta.
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