Caterina Cittadino, capo del dipartimento per lo Sviluppo del ministero, ha però avuto il coraggio di dire di no all’ordine della Brambilla, trasmesso attraverso Claudio Varrone, capo di gabinetto. In pratica il ministro voleva destinare 130mila euro l’anno ciascuno a Rubini e a Mario Resca, amico personale di Silvio Berlusconi, per i loro incarichi di consigliere delegato e presidente di Convention Bureau, un’azienda pubblica creata dall’ex ministro. In teoria la società doveva favorire il turismo legato ai convegni, ma in realtà secondo Il Fatto Quotidiano si sarebbe rivelato un inutile spreco di fondi pubblici, che si è sommato a quello di Enit, partito con un finanziamento da circa 7 milioni di euro, e che è riuscito ad andare in passivo per 567mila euro nell’arco di tre mesi.
Rubini incassava già 190mila euro l’anno come direttore di Enit, cui si sono aggiunti 5.639 euro al mese per la direzione della sede turistica di Tokyo, 2.639 euro al mese per l’incarico nella struttura di Francoforte e 406 euro per il coordinamento della Direzione informatica.
Mentre per il lavoro svolto a Pechino, il direttore Enit si è auto-assegnato un bonus “una tantum” da 16.558 euro.