restone brachiuro
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Maury, la storia non la conosco, però se il club ha dichiarato che per riprendere la razza ha attinto da queste tre razze ci credo. Se lo dice binisax perché è una sua opinione, la notizia la prendo con il beneficio del dubbio. Nel Drahthaar quante razze ci sono? Lo spinone nel restone![:-bunny] Se c'era è rimasto, probabilmente non è stato rimesso. -
per riconoscere una razza, i cani già ci deovno essere, devono già avere una certa omogeneità, si fa il dna e poi viene il resto. l'ho vissuto con i miei biellesi. quà sembra che vogliono fare il contrario, partire da diverse razze per farne una. non impossibile, per carità, ma devono passare parecchie generazioni peròCommenta
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Quale Club? Quale razza??... bufale mediatiche!!
Ho seguito per un discorso fotografico l'iter intrapreso dal Maestro Quadri ed altri per il riconoscimento di razze da seguita, ci sono voluti parecchi anni con relazioni, morfologiche, fotografiche, storiche, raduni, stesure di standard, cani fondatori, iscrizioni, ecc.!!
Non è che 4/6/20 persone fanno un'adesivo, aprono una pagina FB, incrociano 4/5 razze e fondano una razza... forse qualcuno non ha ancora capito (oppure ha capito benissimo e fa business con dei meticci)... guarda caso cose anche vietate per legge!! In Italia l'unico Ente accreditato dal MIPAAF a tutela delle razze canine è l'ENCI ed è anche l'unico che può avvallare l'inizio di un'iter di riconoscimento di una razza (in questo specifico caso italiana), allo stesso tempo è l'unico che può riconoscere una "società specializzate di razza"... su vari siti si pubblicizzano manifestazioni di associazioni, dove vai con il meticcio e ti fanno il ped. in loco al momento... nulla hanno a che fare con la cinofilia ufficiale e la zootecnia delle razze riconosciute, il libero associazionismo è un conto, essere un Ente di tutela riconosciuto da un ministero un'altra!
Attualmente a me non risulta che ci sia un'iter in corso ne tanto meno un club di tutela riconosciuto... dunque meticci spacciati come se fossero oro, ma di fatto non sono manco ottone!!Ultima modifica Alboinensis; 03-08-18, 17:41.Bruno Decca
"Multi sunt vocati... pàuci vero electi"Commenta
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PERUGIA - La Regione Umbria ha inserito nell'anagrafe canina regionale il Restone Brachiuro, antica razza di cane da ferma a coda corta naturale e a pelo duro al centro di un progetto di recupero e ricostruzione del Club Italiano Restone Brachiuro. È stato proprio il Club, nato dalla ricerca e dalla selezione per la riscoperta dopo cento anni di questa razza, a chiederne alla Regione, nel febbraio scorso, il riconoscimento che consente l'iscrizione all'anagrafe canina umbra con la denominazione "restone brachiuro".
Il progetto verrà presentato e illustrato nel dettaglio sabato 12 maggio (alle ore 15) in occasione del "Caccia Village" all'Umbriafiere di Bastia Umbra.
"Abbiamo voluto sostenere questa lodevole iniziativa – afferma l'assessore regionale alla Caccia, Fernanda Cecchini - messa in atto da appassionati cinofili e allevatori che si impegnano attivamente per il recupero di una razza italiana, un tempo numerosa e che poi da quanto risulta da documenti storici è stata abbandonata, lavorando alla sua ricostruzione secondo lo standard della razza stessa. L'inserimento nell'anagrafe canina regionale gestita dalle Asl – sottolinea – rappresenta il primo passo per l'avvio della procedura del riconoscimento definitivo del ‘restone brachiuro' da parte degli organismi nazionali competenti".
"Questo riconoscimento – sottolineano dal Club Italiano Restone Brachiuro - farà sì che al momento dell'iscrizione all'anagrafe canina regionale, gli allevatori potranno identificare e registrare mediante l'applicazione del microchip i loro giovani soggetti come restone brachiuro. Tutto questo – rilevano - è stato possibile per la presenza sul territorio umbro di una cospicua popolazione di soggetti tipici e aderenti al tipo originale utilizzati con successo da molti allevatori, cacciatori e tartufai che sono promotori, insieme al Club, del progetto del recupero e della ricostruzione della razza".
"Vogliamo pertanto ringraziare i tanti che si sono impegnati per il raggiungimento di questo obiettivo ed in particolare, oltre ai nostri dirigenti regionali, l'Assessore Fernanda Cecchini, il dirigente del Servizio regionale Faunistica Umberto Sergiacomi e, per il Servizio Sanità animale della Asl Umbria 2, il dottor Roberto Giannelli. Ringraziamo, inoltre, per l'impegno profuso il presidente dell'Associazione Cinofila Eugubina Roberto Tognoloni".
Il progetto del recupero e della ricostruzione dell'antica razza canina da caccia Restone inizia negli anni '80, ma ufficialmente si concretizza il 2 febbraio 2013 con la prima cucciolata documentata da alcuni appassionati che nel 2014 si sono uniti per lavorare in sinergia e successivamente fondare il Club Italiano Restone Brachiuro.
Nonostante non sia stata mai attivata nessuna procedura per il riconoscimento della razza presso gli organi ufficiali, gli appassionati e soci del Club hanno deciso di attivare una fattiva collaborazione nel tentativo di recuperare e ricostruire l'antica razza che nel gergo umbro e laziale veniva anche definita impropriamente "Spinoncino".
Un progetto di recupero del patrimonio cinogenetico che coinvolge non solo gli allevatori soci del Club, ma anche molti cacciatori che utilizzano questo cane da ferma e contribuiscono a praticare una efficace selezione, memori dell'utilizzo che ne facevano i propri predecessori e delle tante storie e leggende raccontate sulle sue doti di ausiliare generico, il cosiddetto cane da carniere.
"Questa iniziativa – spiegano ancora dal Club - vuole anche rendere giustizia ad una antica razza italica che, dopo aver dato un generoso contributo genetico alla formazione di molte altre razze, è stata ingiustamente e incomprensibilmente abbandonata. Lo scopo principale del progetto è di far convergere il lavoro degli allevatori e degli utilizzatori verso un unico orientamento selettivo e la definitiva affermazione della razza Restone".
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Da qualche parte devono pur cominciare. <HR>
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PERUGIA - La Regione Umbria ha inserito nell'anagrafe canina regionale il Restone Brachiuro, antica razza di cane da ferma a coda corta naturale e a pelo duro al centro di un progetto di recupero e ricostruzione del Club Italiano Restone Brachiuro. È stato proprio il Club, nato dalla ricerca e dalla selezione per la riscoperta dopo cento anni di questa razza, a chiederne alla Regione, nel febbraio scorso, il riconoscimento che consente l'iscrizione all'anagrafe canina umbra con la denominazione "restone brachiuro".
Il progetto verrà presentato e illustrato nel dettaglio sabato 12 maggio (alle ore 15) in occasione del "Caccia Village" all'Umbriafiere di Bastia Umbra.
"Abbiamo voluto sostenere questa lodevole iniziativa – afferma l'assessore regionale alla Caccia, Fernanda Cecchini - messa in atto da appassionati cinofili e allevatori che si impegnano attivamente per il recupero di una razza italiana, un tempo numerosa e che poi da quanto risulta da documenti storici è stata abbandonata, lavorando alla sua ricostruzione secondo lo standard della razza stessa. L'inserimento nell'anagrafe canina regionale gestita dalle Asl – sottolinea – rappresenta il primo passo per l'avvio della procedura del riconoscimento definitivo del ‘restone brachiuro' da parte degli organismi nazionali competenti".
"Questo riconoscimento – sottolineano dal Club Italiano Restone Brachiuro - farà sì che al momento dell'iscrizione all'anagrafe canina regionale, gli allevatori potranno identificare e registrare mediante l'applicazione del microchip i loro giovani soggetti come restone brachiuro. Tutto questo – rilevano - è stato possibile per la presenza sul territorio umbro di una cospicua popolazione di soggetti tipici e aderenti al tipo originale utilizzati con successo da molti allevatori, cacciatori e tartufai che sono promotori, insieme al Club, del progetto del recupero e della ricostruzione della razza".
"Vogliamo pertanto ringraziare i tanti che si sono impegnati per il raggiungimento di questo obiettivo ed in particolare, oltre ai nostri dirigenti regionali, l'Assessore Fernanda Cecchini, il dirigente del Servizio regionale Faunistica Umberto Sergiacomi e, per il Servizio Sanità animale della Asl Umbria 2, il dottor Roberto Giannelli. Ringraziamo, inoltre, per l'impegno profuso il presidente dell'Associazione Cinofila Eugubina Roberto Tognoloni".
Il progetto del recupero e della ricostruzione dell'antica razza canina da caccia Restone inizia negli anni '80, ma ufficialmente si concretizza il 2 febbraio 2013 con la prima cucciolata documentata da alcuni appassionati che nel 2014 si sono uniti per lavorare in sinergia e successivamente fondare il Club Italiano Restone Brachiuro.
Nonostante non sia stata mai attivata nessuna procedura per il riconoscimento della razza presso gli organi ufficiali, gli appassionati e soci del Club hanno deciso di attivare una fattiva collaborazione nel tentativo di recuperare e ricostruire l'antica razza che nel gergo umbro e laziale veniva anche definita impropriamente "Spinoncino".
Un progetto di recupero del patrimonio cinogenetico che coinvolge non solo gli allevatori soci del Club, ma anche molti cacciatori che utilizzano questo cane da ferma e contribuiscono a praticare una efficace selezione, memori dell'utilizzo che ne facevano i propri predecessori e delle tante storie e leggende raccontate sulle sue doti di ausiliare generico, il cosiddetto cane da carniere.
"Questa iniziativa – spiegano ancora dal Club - vuole anche rendere giustizia ad una antica razza italica che, dopo aver dato un generoso contributo genetico alla formazione di molte altre razze, è stata ingiustamente e incomprensibilmente abbandonata. Lo scopo principale del progetto è di far convergere il lavoro degli allevatori e degli utilizzatori verso un unico orientamento selettivo e la definitiva affermazione della razza Restone".
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Da qualche parte devono pur cominciare. .................................
Leggendo questo articoletto si capisce quanta ignoranza c'è in giro, sia nel mondo mediatico, politico e nelle ASL... solo alcuni passaggi:
1) Se non è una razza riconosciuta da ENCI, FCI e MIPAAF, non può essere inserita come "razza" "restone brachiuro" negli elenchi ASL;
2) Nessun Ente politico, Regioni e Province comprese, ne tanto meno assessori o dirigenti hanno competenza di legiferare e/o regolamentare in materia... qualsiasi riconoscimento pubblico senza avere un riconoscimento ufficiale è un atto illegittimo... e come tale perseguibile;
3) Considerato che, a quanto si dice in questo articoletto, la pseudo razza sarebbe portatrice di "brachiurismo"... ed a parte le idiozie che si leggono su vari blog, può essere solo congenito, in quanto se artificiale si chiama "caudotomia" e, come tale può essere eseguita solo sulle razze riconosciute e stabilite da decreto ministeriale, vorrei vedere quando qualcuno si mette a controllare ed a elevare sanzioni penali, chi dovrà correre a pagare!
In questi casi la Regione e l'ASL cosa diranno, si metteranno a difendere con le proprie avvocature il privato cittadino tratto in inganno da questi altarini senza senso?!!
sly... Casadei negli anni 70 cantava "partire, vuol dir morire...", forse se partivano con una benedizione del papa andava meglio... chissà magari la riconoscevano come razza vaticana!
Ultima modifica Alboinensis; 04-08-18, 11:07.Bruno Decca
"Multi sunt vocati... pàuci vero electi"Commenta
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E' già... però a volte i consigli sbagliat portano seri problemi... e le sanzioni non mi sembrano tanto ridicole... poi chi paga?!![;)]
Bruno Decca
"Multi sunt vocati... pàuci vero electi"Commenta
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noto che si fa un gran parlare di reati di sanzioni di oenale di provvedimenti di idiozie e di ignoranza , premetto che diffido sempre da chi ha la certezza in tasca ma non comprendo il perchè di questo disfattismo.
alla fine stanno portando avanti un progetto se andrà bene ci sarà una razza altrimenti no. su agraria.org leggo di diverse razze italiane non riconosciute o qualcuna riconosciuta da poco e leggo del lupo italiano non riconosciuto dall'Enci ma tutelato e riconosciuto da un decreto del Ministero dell'interno che lo ha riconosciuto come razza destinata ai servizi di pubblica utilità e non vendibile ai privati.
A scanso di equivoci , non ho nulla a che spartire col restone mi bastano i miei spinoni , bracchi francesi e gordon ( a proposito , quest'ultimo deriva da incroci di setter inglese collie e blood hound).Commenta
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Scusate ma, se uno cerca di fare una nuova razza, può provarci seguendo l'iter richiesto e magari i cani che ne escono sono anche ottimi cani, per carità ci son mille punti do vista.
Ma mi chiedo, fai un logo di una razza cercando di dargli una certa storicità, e scopiazzi un'immagine da un libro che parla di Spinoni dove nell'immagine vengono descritti come tali, non vi sembra una cosa quantomeno strana?
Adesso va bene che si può dire tutto e il contrario di tutto però secondo me si parte già col piede sbagliato.Commenta
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quella immagine è condivisa anche da un altro libro di tale Giulio Franceschi che parla di un cane chiamato restone, ma non è questo il punto , mi colpisce l'aggressività con cui si discute su un argomento per il quale non vedo controindicazioni.
perché mettersi di traverso? se il progetto è valido si vedrà altrimenti si autoestinguerà d seCommenta
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Condivido a pieno quanto detto da meso..anche a me non piace l ' accento posto sulla storicità della razza ......come pure da verificare è il brachiurismo attribuito alla specie....come fatto notare in precedenza..
Giusti tutti i se è i ma del caso.....
Ma se si riesce a fissare dei caratteri che c'è di male se si crea una nuova razza???
È un male o un bene???
Vi prego spiegatemi....[:-golf]Commenta
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