Cane da caccia, cane da prove: parliamone.

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  • Ugo65
    ⭐⭐
    • Jun 2015
    • 258
    • Capalbio
    • Korthals e bracchi francesi

    #1

    Cane da caccia, cane da prove: parliamone.

    Buon giorno Amici. Cerco di frequentare maggiormente questo forum perché ritengo che si possa trattare di uno strumento valido per discussioni costruttive. Vivendo costantemente il panorama delle prove di lavoro per cani da ferma mi soffermo in questo argomento che vedo essere per consuetudine motivo di discussione. Apro questo thread con l'intenzione di approfondire, capire e informare in merito. Spero in Vostri interventi per aprire quel dibattito che desidero essere utile e interessante. A Voi:
    identità del cane cacciatore e di quello destinato alle prove.
    [:-bunny]
  • maremmano
    ⭐⭐⭐
    • Sep 2010
    • 3013
    • grosseto
    • setter ombra e otto

    #2
    potrebbe essere una discussione interessante ... anche perchè molti cacciatori storgono il naso alla proposta di usare un cane da prove per la caccia ... però attingono, quasi obbligati direi , a genealogie "da prove" per i loro cani da destinare alla caccia :)

    io sono di diversa opinione ... è il modo di utilizzo che distingue il cane : ovvero una genealogia "pura" da prove, qualora esista, è in grado di dare un buon cane da caccia con alta percentuale di buona riuscita ... con la sola premessa però ! che tale genealogia deve fornire una buona percentuale di cani sufficientemente addestrabili e quindi "equilibrati psichicamente" .

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    • alessandro canella
      ⭐⭐
      • Jun 2014
      • 221
      • robbio
      • Bracco italiano Polcevera's Crimea

      #3
      Volevo ritornare al bracco italiano,mi è stata segnalata una cucciolata interessante, ho contattato l'allevatore e quando gli ho detto che l'avrei usato a caccia mi ha sconsigliato quei cani perchè cani da gara.(!?).
      Un amico ha scartato un bracco tedesco perchè impossibile da gestire a caccia ,l'ha ceduto ad un signore che lo utilizza per le gare.(!?)
      Io ero rimasto ferma ai tempi in cui la gara era la presentazione di un cane da caccia che si confrontava con altri cani della stessa razza per esaltare le caratteristiche tipiche della razza stessa.
      Sono tornato allora a rivedermi alcune gare e mi sembra che si sta andando verso il "chi corre più veloce ha vinto" con cani che dopo il turno di quindici minuti vengono rifocillati come se avessero corso una maratona.
      Il cane cacciatore e quello garista invece di essere l'esaltazione uno dell'altro si stanno allontanando sempre di più.

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      • Massimiliano
        Amministratore - Fondatore
        • Mar 2005
        • 13339
        • Lugano
        • Luminensis Pointer Fuoco (b/a) Loco (b/n)

        #4
        Lasciatemi spendere due parole su Marco che ringrazio per questo suo spunto di discussione.

        Marco Ragatzu e' presidente del CIBF (club italiano bracco francese) e esperto giudice enci.
        Designato dall'enci alla selezione della squadra italiana per la coppa europa continentali con i grandi risultati che tutti conoscete.

        Dopo qualche nostra chiacchierata mi rende davvero felice che abbia "sposato" gli intenti di questo nostro forum e credo e spero che a breve il suo ruolo sia sempre piu' attivo magari prendendosi la moderazione di un area di cinofilia portando indubbia qualita' nei contenuti con i suoi interventi.
        Massimiliano

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        • fabryboc
          Moderatore Setter & Pointer
          • Dec 2009
          • 8007
          • piemonte
          • setter inglese e griffone Korthals

          #5
          Il problema è nato quando si è cominciato a selezionare per ottenere cani da prove... e non come si era sempre fatto, scegliendo i cani da prove tra i migliori cani da caccia..

          In un mondo perfetto questa dicotomia non dovrebbe esistere, ma con la perdita di peso della caccia, e un sempre maggior apprezzamento delle qualità estreme e più spettacolari, quali grandi aperture e folli velocità ( anche e soprattutto da parte dei giudici), chi alleva per mestiere si trova per forza davanti ad un bivio: cercherà di ottenere cani equilibrati co ottimo senso venatorio, o cani performanti e “ modaioli” che diano in prova ottimi risultati???
          Ultima modifica fabryboc; 14-08-18, 16:57.
          Mala tempora currunt

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          • Ugo65
            ⭐⭐
            • Jun 2015
            • 258
            • Capalbio
            • Korthals e bracchi francesi

            #6
            Originariamente inviato da Massimiliano
            Lasciatemi spendere due parole su Marco che ringrazio per questo suo spunto di discussione.

            Marco Ragatzu e' presidente del CIBF (club italiano bracco francese) e esperto giudice enci.
            Designato dall'enci alla selezione della squadra italiana per la coppa europa continentali con i grandi risultati che tutti conoscete.

            Dopo qualche nostra chiacchierata mi rende davvero felice che abbia "sposato" gli intenti di questo nostro forum e credo e spero che a breve il suo ruolo sia sempre piu' attivo magari prendendosi la moderazione di un area di cinofilia portando indubbia qualita' nei contenuti con i suoi interventi.
            Opportunamente devo far seguito a questa piacevole e lusinghiera nota. Ringrazio Massimo per le belle parole e anche per aver dato vita a questo sito, questo forum. Un'Agorà dove è possibile esprimere i propri punti di vista e nell'argomento di questo tema sicuramente troverà vantaggi. Tutti mi conoscono come Marco, semplicemente così e ne vado fiero perché mi sento parte e al pari di tutti in questo bellissimo mondo dove si impara continuamente. Proprio come nella vita.




            ---------- Post added at 06:50 PM ---------- Previous post was at 06:45 PM ----------

            Originariamente inviato da maremmano
            potrebbe essere una discussione interessante ... anche perchè molti cacciatori storgono il naso alla proposta di usare un cane da prove per la caccia ... però attingono, quasi obbligati direi , a genealogie "da prove" per i loro cani da destinare alla caccia :)

            io sono di diversa opinione ... è il modo di utilizzo che distingue il cane : ovvero una genealogia "pura" da prove, qualora esista, è in grado di dare un buon cane da caccia con alta percentuale di buona riuscita ... con la sola premessa però ! che tale genealogia deve fornire una buona percentuale di cani sufficientemente addestrabili e quindi "equilibrati psichicamente" .
            Non voglio considerare la possibilità che esista una genealogia "pura" da prove. Il presupposto dal quale vorrei partire è che rimane saldo il fatto che in prova si richiede ad un cane di dimostrare le sue qualità venatiche che non possono prescindere da una preparazione a caccia, ne tanto meno dall'utilizzo proficuo dello stesso cane che si è dimostrato in prova e che poi torna a cacciare. Concordo sulla ricerca delle genealogie che mantengano forti le attitudini all'addestrabilità e caratterizzate da ricco patrimonio genetico in merito alla psiche e all'equilibrio psichico. Aspetti che si manifestano poi utili sia in prova che a caccia. Un cane non può essere buono per le prove e non buono per la caccia. Questo è l'argomento sul quale si deve discutere e si apre un mondo.

            ---------- Post added at 06:52 PM ---------- Previous post was at 06:50 PM ----------

            Originariamente inviato da alessandro canella
            Volevo ritornare al bracco italiano,mi è stata segnalata una cucciolata interessante, ho contattato l'allevatore e quando gli ho detto che l'avrei usato a caccia mi ha sconsigliato quei cani perchè cani da gara.(!?).
            Mi chiedo cosa abbia spinto l'allevatore in questa affermazione e come ha giustificato.

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            • mesodcaburei
              ⭐⭐⭐
              • Jan 2015
              • 8871
              • Donceto, Valtrebbia(pc)
              • 2 Setter Inglesi 1 Pointer

              #7
              Dunque, argomento vastissimo, variegato e ricco di sfumature che andrebbero snocciolate razza per razza.
              Dico come la penso io, che è più o meno come la pensa Fabry su molti aspetti ovvero:
              i cani da prove dovrebbero essere selezionati solo fra i migliori cani da caccia, a mio avviso perchè solo a caccia si possono valutare alcune caratteristiche, quali il fondo, la tenacia e determinazione sul selvatico nel lungo periodo.
              Poi ho vissuto sulla mia pelle di cani da caccia molto interessanti con qualche difetto estetico o con il bisogno di 5 minuti per "mettersi in carreggiata" dopo lo sgancio che li renderebbero pessimi cani da prove.
              Alcuni cani da prove invece sono ordinati, stilisti, partono subito...ma se li si porta a caccia mentalmente non tengono sul lungo periodo, si deconcentrano o addirittura si spengono, ad alcuni di essi viene verificato il riporto in modo sommario e del recupero...beh spesso non si valuta proprio.
              Chiaro non bisogna generalizzare ma le prove così come la caccia hanno alcuni punti a vantaggio e a svantaggio per la selezione in entrambi gli utilizzi anche se, anche secondo la mia personale opinione la selezione dovrebbe essere unica.
              Adesso lasciamo esprimere un po anche gli altri, poi si continua

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              • Ugo65
                ⭐⭐
                • Jun 2015
                • 258
                • Capalbio
                • Korthals e bracchi francesi

                #8
                Originariamente inviato da alessandro canella
                Un amico ha scartato un bracco tedesco perchè impossibile da gestire a caccia ,l'ha ceduto ad un signore che lo utilizza per le gare.(!?)
                Io ero rimasto ferma ai tempi in cui la gara era la presentazione di un cane da caccia che si confrontava con altri cani della stessa razza per esaltare le caratteristiche tipiche della razza stessa.
                Sono tornato allora a rivedermi alcune gare e mi sembra che si sta andando verso il "chi corre più veloce ha vinto" con cani che dopo il turno di quindici minuti vengono rifocillati come se avessero corso una maratona.
                Il cane cacciatore e quello garista invece di essere l'esaltazione uno dell'altro si stanno allontanando sempre di più.
                Alessandro per alcuni aspetti ha ragione, sopratutto quando parla dell'allontanamento, o per lo meno, della tendenza che si fa sempre più forte in alcuni casi. Se è vero, di chi è la colpa? Si ritrova da parte del conduttore o dalla parte del sistema? Facciamoci un esame di coscienza: un po come tra moglie e marito che si separano, forse la verità sta nel mezzo.
                A proposito di quel kurzhaar: povero cane, forse incompreso. Se è bravo in prova si deve dimostrare così anche a caccia, altrimenti poteva essere bravo per quelle "gare" che indica Alessandro qui ma non certamente per le prove di lavoro che, come giustamente le conosce lui, occorrono a verificare ed esaltare, (si tratta di una dimostrazione limitata in una manciata di minuti), le qualità venatorie e di razza del cane.

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                • iago 77
                  ⭐⭐⭐
                  • Feb 2012
                  • 1958
                  • ischia
                  • bracco ungherese

                  #9
                  Purtroppo penso che il taglio ci sia e anzi credo che si vada sempre più verso le prove piuttosto che verso cani cacciatori.

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                  • Ugo65
                    ⭐⭐
                    • Jun 2015
                    • 258
                    • Capalbio
                    • Korthals e bracchi francesi

                    #10
                    Originariamente inviato da fabryboc
                    Il problema è nato quando si è cominciato a selezionare per ottenere cani da prove... e non come si era sempre fatto, scegliendo i cani da prove tra i migliori cani da caccia..
                    Probabilmente è quando si sono fatte distinzioni tra cane da prove e cane da caccia che, come sostiene Fabry, la selezione era indirizzata a "cani da prove". Da qui nasce la difficoltà e il motivo che ha condotto a differenziare in due tipologie e per il cacciatore, destinatario primario di questo impegnativo lavoro, sorgono problematiche di non poco conto e sfiducia totale.

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                    • old hunter
                      ⭐⭐⭐
                      • Feb 2013
                      • 2295
                      • ROMA
                      • barboncina da 15 anni.setter 16 mesi.

                      #11
                      eppure lei può ben testimoniare,dall'alto della sua incontestabile esperienza,che ci sono cani che gareggiano,che non anno mai visto,un bosco,ma solo praterie,questo per tornare al discorso della dicotomia,in effetti,ritengo che oltre l'aspetto agonistico,la attività venatoria,è un surplus importante ,per l'aspetto"SALUTISTICO"del cane di qualunque razza esso sia ,per perfezionare la costruzione,e per formare un carattere,equilibrato,ma fortemente votato alla venaticità,credo convenga con queste riflessione a cui sono sicuro i suoi approfondimenti saranno per me ,per noi in generale,fonte di conoscenza,mi è sempre piaciuto il suo aspetto,gioviale e sincero,quando la seguo sui canali satellitari,e devo ringraziare fortemente massimo,per questo"REGALO".SALUTI OLD HUNTER.

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                      • Ugo65
                        ⭐⭐
                        • Jun 2015
                        • 258
                        • Capalbio
                        • Korthals e bracchi francesi

                        #12
                        Originariamente inviato da fabryboc
                        In un mondo perfetto questa dicotomia non dovrebbe esistere, ma con la perdita di peso della caccia, e un sempre maggior apprezzamento delle qualità estreme e più spettacolari, quali grandi aperture e folli velocità ( anche e soprattutto da parte dei giudici), chi alleva per mestiere si trova per forza davanti ad un bivio: cercherà di ottenere cani equilibrati co ottimo senso venatorio, o cani performanti e “ modaioli” che diano in prova ottimi risultati???
                        Perdita della caccia. Ecco cosa ha contribuito a questa dicotomia... e devo ammettere anche una certa tendenza da parte di alcuni ad apprezzare, senza considerare nella giusta misura le qualità venatorie, le velocità e le aperture. Anche per questi due aspetti si apre una interessante discussione: perché? Quando, se lo sono, si può trovare vantaggio da questo? Consideriamo anche la situazione faunistica e ambientale con la quale si deve confrontare il cacciatore di oggi rispetto ai suoi predecessori di un tempo.

                        ---------- Post added at 08:52 PM ---------- Previous post was at 07:21 PM ----------

                        Originariamente inviato da old hunter
                        eppure lei può ben testimoniare,dall'alto della sua incontestabile esperienza,che ci sono cani che gareggiano,che non anno mai visto,un bosco,ma solo praterie,questo per tornare al discorso della dicotomia,in effetti,ritengo che oltre l'aspetto agonistico,la attività venatoria,è un surplus importante ,per l'aspetto"SALUTISTICO"del cane di qualunque razza esso sia ,per perfezionare la costruzione,e per formare un carattere,equilibrato,ma fortemente votato alla venaticità,credo convenga con queste riflessione a cui sono sicuro i suoi approfondimenti saranno per me ,per noi in generale,fonte di conoscenza,mi è sempre piaciuto il suo aspetto,gioviale e sincero,quando la seguo sui canali satellitari,e devo ringraziare fortemente massimo,per questo"REGALO".SALUTI OLD HUNTER.
                        Anche Lei tanto lusinghiero e sono felice, non pensavo fosse così... Io devo imparare da Lei per quanto afferma e condivido sull'aspetto salutistico. Le racconto una cosa accadutami anni fa, in occasione del Derby continentali tenutosi a Zara: era presente Rodolfo Pellegrinotti che tutti avete sentito nominare o conosciuto. Per i breton è stato una colonna portante e ha dato un tangibile contributo. Ebbene, lui era originario si Sasso d'Ombrone, qui in Maremma, poi trapiantato in Lombardia. Noi ci conoscevamo da qualche anno, (poi vi dirò della prima volta che siamo stati in batteria insieme) e li a Zara ci ritrovavamo dopo diversi anni. Gli dissi, la sera dopo cena nella hall dell'hotel Borik, che ero felice di vederlo li, (era già malato e combatteva per la salute) ed entrammo nel discorso dei suoi cani. Gli chiesi: "A che età inizi a portre a caccia i tuoi allievi?". Sorridendo mi rispose, rivoltoo con sguardo complice ad un suo amico che lo accompagnava e lo conosceva da tempo, "Maremmano, ma da dove vieni? Dall'Africa? I miei cani a caccia non li porto mai.". Ecco, quelli erano tra quanti forse, dico forse, hanno visto boschi e sopratutto praterie a non finire, ma sicuramente mai con il fucile in spalla a chi aveva in bocca il fischietto. Lei ha ragione. Colpa del sistema? Colpa di chi verifica o di chi è verificato? Io credo nel sistema e apprezzo molto tanti di quelli con i quali condivido belle mattinate, nelle praterie, nei boschi, in montagna...ovunque si cacci anche quando siamo in prova. Ammetto che, senza voler fare polemica, non sempre chi verifica rispetta i dogmi del sistema. Tanto per dire: molti anni prima, la mia prima volta con Rodolfo in Polonia, (lui già mi confessò che non vedeva bene e mi chiese di aiutarlo con il cane) eravamo in batteria insieme. Correva, (giusto dire così) uno dei suoi campioni. Era un piacere vederlo in movimento volendo apprezzare tanta tipicità, volontà, e mentalità, collaborativo con il conduttore. Cerca molto ampia e anche giusta in profondità volendo riflettere che cercavamo branchi di starne. Il cane avvertì e con molta decisione nella grande prateria e bene sul vento che non mancava fermò. Io dissi a rodolfo, "Cane fermo davanti a te", lui iniziò a correre gridando "Fermo" ma non vedeva tanto era lontano da noi il cane, (almeno cento metri avanti), ma dopo solo pochi passi per noi il branco di starne si involò a ridosso del cane fermo. Dissi che erano volate e lui sparò. Attesi li Rodolfo che andò a prendere il cane e che ritornando mi disse: "Hai visto che roba?!", e io risposi, "Si, peccato davvero!". Potete immaginare quanto disappunto da parte del conduttore e chiedendomi spiegazioni io gli risposi che le starne avevano fermato il cane e che in quella situazione doveva essere il contrario. Gli chiesi se avesse avuto il fucile se poteva tentare il colpo e lui mi rispose: "Non siamo a caccia". Ecco, troppo divario tra le due cose che a volte viene male interpretato, purtroppo. Quel cane non era, come i suoi altri, andato a caccia. Eppure quelle linee di sangue hanno dato ottimi cani a caccia. Molto dipende dall'utilizzo che ne si fa. Ciao Hold.

                        ---------- Post added at 09:13 PM ---------- Previous post was at 08:52 PM ----------

                        Originariamente inviato da mesodcaburei
                        Dunque, argomento vastissimo, variegato e ricco di sfumature che andrebbero snocciolate razza per razza.
                        Dico come la penso io, che è più o meno come la pensa Fabry su molti aspetti ovvero:
                        i cani da prove dovrebbero essere selezionati solo fra i migliori cani da caccia, a mio avviso perchè solo a caccia si possono valutare alcune caratteristiche, quali il fondo, la tenacia e determinazione sul selvatico nel lungo periodo.
                        Poi ho vissuto sulla mia pelle di cani da caccia molto interessanti con qualche difetto estetico o con il bisogno di 5 minuti per "mettersi in carreggiata" dopo lo sgancio che li renderebbero pessimi cani da prove.
                        Alcuni cani da prove invece sono ordinati, stilisti, partono subito...ma se li si porta a caccia mentalmente non tengono sul lungo periodo, si deconcentrano o addirittura si spengono, ad alcuni di essi viene verificato il riporto in modo sommario e del recupero...beh spesso non si valuta proprio.
                        Chiaro non bisogna generalizzare ma le prove così come la caccia hanno alcuni punti a vantaggio e a svantaggio per la selezione in entrambi gli utilizzi anche se, anche secondo la mia personale opinione la selezione dovrebbe essere unica.
                        Adesso lasciamo esprimere un po anche gli altri, poi si continua
                        Condivido la necessità di "snocciolare" razza per razza. Effettivamente a caccia le razze non si comportano tutte uguali, proprio perché sono caratterizzate da aspetti differenti: appena arrivati e fatto scendere il cane dalla macchina un pointer si manifesta subito tale così come un bracco italiano. Sono fatti così e mantengono fede alla loro indole. Ma questo accade anche in prova: al continentale italiano si deve rispettare il suo "tempo" è dentro di lui. Certo, da non confondersi ne con apatie o partenze folli da entrambe i lati. I cani devono essere selezionati per la caccia e, credetemi, non è semplice valutare in pochi minuti di visione quegli aspetti come il fondo, (questo il più complicato) la tenacia e la determinazione sul selvatico. Alcune valutazioni sono indirette ma comunque possibili: un cane determinato e che dimostra senso del selvatico e dell'habitat, che si adatta con determinazione e mostra chiaramente di voler cercare un animale, (il target di quella nota), si vede eccome. Se è ben costruito, se collegato e pur essendo arioso nella cerca, (per quanto l'ambiente lo consenta mantenendo il collegamento indispensabile), si concede mostrando quell'energia che serve per quella manciata di minuti, comunque fornisce l'idea del possibile fondo. Ho cacciato con molti cani che avevano partecipato alle prove e, chiaramente, alle prime uscite le risorse finivano in tempi tutto sommato brevi, ma pur apparentemente stanchi avevano ancora poca voglia di tornare alla macchina. Ripreso il "passo" di caccia poi tutto cambiava e non erano più lenti.
                        Vi ricordo poi che sia a caccia che in prova si può partecipare con un cane valutabile da un "decente cacciatore" a un "Ottimo cacciatore", rispettivamente, parlando di qualifiche, da un "buono", (estinto), a un Eccellente. Un cane disutile a caccia in prova non può andare come anche il contrario, (chiaramente volendo vedere a ritroso).

                        Originariamente inviato da mesodcaburei
                        Chiaro non bisogna generalizzare ma le prove così come la caccia hanno alcuni punti a vantaggio e a svantaggio per la selezione in entrambi gli utilizzi anche se, anche secondo la mia personale opinione la selezione dovrebbe essere unica.
                        Condivido in pieno.

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                        • fabryboc
                          Moderatore Setter & Pointer
                          • Dec 2009
                          • 8007
                          • piemonte
                          • setter inglese e griffone Korthals

                          #13
                          Quando decisi di comprare il mio primo setter, avendo poca esperienza cinofila, cominciai a documentarmi sugli allevamenti italiani, lessi tutto il leggibile, da Mancini a Celano a qualche tonnellata di riviste di settore, e poi optai per un allevamento che ancor oggi incute rispetto, quando il suo affisso appare in un pedigree...

                          Recatomi così ad Incisa Valdarno, pieno di buoni propositi e istruito a dovere da Maestri senza macchia, conosciuto l'allevatore, con un certo timore reverenziale, gli chiesi se per caso potesse onorarmi di cedermi un cucciolo...lo sapete quale fu la prima e schiettissima domanda (parliamo di 30 anni fa) ????

                          "Ti serve un cane da caccia o un cane da prove ????"

                          Rimasimo d'accordo che ci saremmo sentiti, cosa che non accadde mai perché ero sconvolto da quella domanda...povero ingenuo....almeno LUI era stato onesto...tutto il resto del baraccone non lo era, ma io non lo capivo ancora....fu così che mi persi l'acquisto di un (probabile) figlio del Luca....

                          Per il resto, tutti i cani che ho avuto, sono figli diretti di cani da prove, passando dalle classiche alla grande cerca, e NON UNO di loro, con le dovute modalità, non è diventato un buon cacciatore...caso mai i problemi sono stati altri...problemi di origine genetica e ossea, in alcuni casi...e anche lì ci sarebbe parecchio da dire...

                          Le prove al di là degli aspetti negativi (estremizzazione di nevrilità, velocità, aperture), sono a mio avviso irrinunciabili se si parla di selezione...forse il problema è che se si continua così, se si fanno cucciolate mirate con l'unico obbiettivo di far nascere il campione senza pensare alla MEDIA riuscita della cucciolata...valori importantissimi come l'equilibrio o la venaticità, rischiano di passare in second'ordine...

                          Cacci con gente che, come tutti, ha cani fenomenali, ti parlano di groppe, di battute, di percorsi...come se fossimo al derby...ma ci fosse una volta che vedi una ferma, una guidata spontanea, una presa di punto da pelle d'oca, un qualsiasi indizio che quel cane usa la testa, e la usa da cacciatore...

                          Ci sono cani che sono dei cessi...ma quando entrano in emanazione diventano degli angeli e sembra che lo standard se lo siano scritti per loro....

                          Se invece vogliamo parlare dei conduttori...mi è capitato di assistere a prove su selvaggina naturale, dove se il cane si azzardava a cercare un fagiano dove di solito si può trovare un fagiano, veniva richiamato ed invitato a correre in mezzo al prato...mi sa che non sono solo i cani che avrebbero bisogno di andare un po' di più a caccia....[:D]
                          Ultima modifica fabryboc; 14-08-18, 22:35.
                          Mala tempora currunt

                          Commenta

                          • Tosca del diamante
                            ⭐⭐⭐
                            • Aug 2009
                            • 1703
                            • Sant'Olcese (GE)
                            • Drahthaar

                            #14
                            Originariamente inviato da fabryboc
                            …….Se invece vogliamo parlare dei conduttori...mi è capitato di assistere a prove su selvaggina naturale, dove se il cane si azzardava a cercare un fagiano dove di solito si può trovare un fagiano, veniva richiamato ed invitato a correre in mezzo al prato...mi sa che non sono solo i cani che avrebbero bisogno di andare un po' di più a caccia....[:D]
                            Personalmente non ho una grandissima esperienza di Prove ENCI, avendo preferito partecipare le Prove Polivalenti di Razza, le cosiddette Prove Tedesche, ma nel passato ne ho fatto diverse, specialmente con Cassia, che divenne Campionessa Sociale Drahthaar nel 2004.
                            Durante una di queste Prove, probabilmente mi ripeto perché devo già averlo raccontato in un'altra discussione, Cassia fece un bellissimo lavoro, andando a cercare dovunque ci fosse una bordura, una piccola macchia di sporco, finchè le sue ricerche non la portarono su una femmina di fagiano. Una bella ferma e pure un corretta ferma al frullo, anche se con un mio piccolo "intervento vocale".
                            Il giudice, persona valida e cordiale, nonché esperto della razza, si trattava di una Speciale Drahthaar su selvaggina naturale in zona doc, fece i complimenti alla cagna, presentandola anche agli altri partecipanti come un soggetto che dimostrava grandi capacità di cacciatrice, che non si lasciava scappare nessun luogo dove il selvatico potesse nascondersi. D'altro canto, le sue stesse azioni, la sua stessa attenzione alla diversità del terreno, la sua stessa voglia di controllare ogni posto che potesse in qualche modo celare la presenza di un animale, giocavano contro di lei, troppi momenti di dettaglio che non potevano meritare più di un Molto Buono, questo fu il verdetto.
                            Personalmente mi andava benissimo perché, assieme al superamento di tutte le Prove Tedesche, la valutazione morfologica, le esenzioni dalla displasia ecc. il Molto Buono in questa Prove era sufficiente per il Campionato Sociale.
                            Pertanto se molti conduttori impediscono al cane di andare a verificare le bordure e/o le macchie di sporco sparse attorno ed incitano i cani alla velocità sul terreno aperto, lo fanno per assecondare i giudici che, a loro volta, applicano i regolamenti.
                            Ciao Enrico
                            sigpic..con nelle mani l'odore dei cani, i vestiti a volte un po' logori ma depositari di momenti indimenticabili passati sui monti, nei campi, nelle boscaglie e lungo i fiumi con a fianco i miei Drahthaar...

                            Commenta

                            • Ugo65
                              ⭐⭐
                              • Jun 2015
                              • 258
                              • Capalbio
                              • Korthals e bracchi francesi

                              #15
                              Originariamente inviato da fabryboc
                              Quando decisi di comprare il mio primo setter, avendo poca esperienza cinofila, cominciai a documentarmi sugli allevamenti italiani, lessi tutto il leggibile, da Mancini a Celano a qualche tonnellata di riviste di settore, e poi optai per un allevamento che ancor oggi incute rispetto, quando il suo affisso appare in un pedigree...

                              Recatomi così ad Incisa Valdarno, pieno di buoni propositi e istruito a dovere da Maestri senza macchia, conosciuto l'allevatore, con un certo timore reverenziale, gli chiesi se per caso potesse onorarmi di cedermi un cucciolo...lo sapete quale fu la prima e schiettissima domanda (parliamo di 30 anni fa) ????

                              "Ti serve un cane da caccia o un cane da prove ????"

                              Rimasimo d'accordo che ci saremmo sentiti, cosa che non accadde mai perché ero sconvolto da quella domanda...povero ingenuo....almeno LUI era stato onesto...tutto il resto del baraccone non lo era, ma io non lo capivo ancora....fu così che mi persi l'acquisto di un (probabile) figlio del Luca....

                              Per il resto, tutti i cani che ho avuto, sono figli diretti di cani da prove, passando dalle classiche alla grande cerca, e NON UNO di loro, con le dovute modalità, non è diventato un buon cacciatore...caso mai i problemi sono stati altri...problemi di origine genetica e ossea, in alcuni casi...e anche lì ci sarebbe parecchio da dire...

                              Le prove al di là degli aspetti negativi (estremizzazione di nevrilità, velocità, aperture), sono a mio avviso irrinunciabili se si parla di selezione...forse il problema è che se si continua così, se si fanno cucciolate mirate con l'unico obbiettivo di far nascere il campione senza pensare alla MEDIA riuscita della cucciolata...valori importantissimi come l'equilibrio o la venaticità, rischiano di passare in second'ordine...

                              Cacci con gente che, come tutti, ha cani fenomenali, ti parlano di groppe, di battute, di percorsi...come se fossimo al derby...ma ci fosse una volta che vedi una ferma, una guidata spontanea, una presa di punto da pelle d'oca, un qualsiasi indizio che quel cane usa la testa, e la usa da cacciatore...

                              Ci sono cani che sono dei cessi...ma quando entrano in emanazione diventano degli angeli e sembra che lo standard se lo siano scritti per loro....

                              Se invece vogliamo parlare dei conduttori...mi è capitato di assistere a prove su selvaggina naturale, dove se il cane si azzardava a cercare un fagiano dove di solito si può trovare un fagiano, veniva richiamato ed invitato a correre in mezzo al prato...mi sa che non sono solo i cani che avrebbero bisogno di andare un po' di più a caccia....[:D]
                              Quanto mi farebbe piacere trascorrere una mattinata di caccia insieme a te...sarebbe un onore e sicuuramente una piacevole cacciata. Condivido in pieno, hai espresso il pensiero dell'anima del cinofilo cacciatore. Permettimi di aggiungere: queste cose sono quelle che cerco, (e spero sempre ci siano) durante le prove e molte volte ho la tentazione di strapapre il fischietto dal collo del conduttore e rimandarlo a caccia. Eppure, sarebbe tutto facile. Grazie dell'intervento, è veramente costruttivo e da seguire ad esempio.

                              ---------- Messaggio inserito alle 11:37 AM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 10:15 AM ----------

                              Originariamente inviato da Tosca del diamante
                              Personalmente non ho una grandissima esperienza di Prove ENCI, avendo preferito partecipare le Prove Polivalenti di Razza, le cosiddette Prove Tedesche, ma nel passato ne ho fatto diverse, specialmente con Cassia, che divenne Campionessa Sociale Drahthaar nel 2004.
                              Durante una di queste Prove, probabilmente mi ripeto perché devo già averlo raccontato in un'altra discussione, Cassia fece un bellissimo lavoro, andando a cercare dovunque ci fosse una bordura, una piccola macchia di sporco, finchè le sue ricerche non la portarono su una femmina di fagiano. Una bella ferma e pure un corretta ferma al frullo, anche se con un mio piccolo "intervento vocale".
                              Il giudice, persona valida e cordiale, nonché esperto della razza, si trattava di una Speciale Drahthaar su selvaggina naturale in zona doc, fece i complimenti alla cagna, presentandola anche agli altri partecipanti come un soggetto che dimostrava grandi capacità di cacciatrice, che non si lasciava scappare nessun luogo dove il selvatico potesse nascondersi. D'altro canto, le sue stesse azioni, la sua stessa attenzione alla diversità del terreno, la sua stessa voglia di controllare ogni posto che potesse in qualche modo celare la presenza di un animale, giocavano contro di lei, troppi momenti di dettaglio che non potevano meritare più di un Molto Buono, questo fu il verdetto.
                              Personalmente mi andava benissimo perché, assieme al superamento di tutte le Prove Tedesche, la valutazione morfologica, le esenzioni dalla displasia ecc. il Molto Buono in questa Prove era sufficiente per il Campionato Sociale.
                              Pertanto se molti conduttori impediscono al cane di andare a verificare le bordure e/o le macchie di sporco sparse attorno ed incitano i cani alla velocità sul terreno aperto, lo fanno per assecondare i giudici che, a loro volta, applicano i regolamenti.
                              Ciao Enrico
                              Colgo l'opportunità di questo intervento e, solamente con la cognizione della dettagliata relazione sul turno del cane che ha condotto alla qualifica del Molto Buono, provo ad esprimere la mia opinione in merito. Non c'ero, non ho visto e mi perdonerai se traggo conclusioni che non potrai condividere.

                              Intanto: il Molto Buono. Spezzo un "Trave" per questa qualifica, oggi disprezzata dai più e credetemi ne ho viste di tutti i colori, dalla mancata consegna del libretto delle qualifiche per non "sporcarlo" alla richiesta di un duplicato causa la perdita di quello dove era stato impresso l'orrendo MB e fino alle accese discussioni e offese in campo. Ricordo sempre: avete provato a leggere in fondo al libretto delle qualifiche quali sono le condizioni per ottenere questa qualifica?
                              IL Regolamento speciale delle prove di lavoro Enci cita alla voce Molto Buono: "a quel cane che ha compiuto un ottimo lavoro dimostrando di possedere in notevole grado le doti e le qualità peculiari della razza. La qualifica M.B. va assegnata anche a quei soggetti che avrebbero meritato, per il lavoro svolto e per le doti poste in luce, la qualifica di eccellente ma che sono incorsi in errori tali da non poter conseguire la maggiore qualifica."
                              Quindi vi chiedo: questo è non non è un cane che si può utilizzare a caccia? Capisco ed è naturale che si debba ambire al meglio, (sia a caccia che in prova) e che il volersi imporre in una prova, che pur essendo solamente test di valutazione è comunque caratterizzata anche da aspetti, (per me secondari) agonistici, ma l'Eccellente e ancor più il CAC non rappresentano l'unico obiettivo da raggiungere. Molte volte mi è capitato di menzionare soggetti molto interessanti che, avendo avuto contatto con la selvaggina non hanno ottenuto qualifica oppure hanno guadagnato un bellissimo CQN. Il fine delle prove di lavoro è quello di mettere in evidenza soggetti che si ritenga possano essere utili alla selezione di quella razza. Quindi l'obiettivo è raggiungere i requisiti per la nomina a Campione, ( e ce ne sono di diverso tipo), che noi conosciamo come gli Eccellenti e i CAC. Io però apprezzo molto, e sono sicuro anche voi, quel cane che ha ricevuto una miriade di MB, anche degli Eccellenti e quei soli CAC che servono a diventare Campione, dimostrandosi costantemente pronto e valido in situazioni e momenti differenti. Alcuni cani continuano a partecipare alle prove di lavoro collezionando infiniti CAC e non vengono neanche proclamati. Ma che ben venga comunque. La corsa è al barrage, alle volte che ci si impone in batteria con il CAC, (neanche con il solo 1° Ecc), ma poco si roflette sui vantaggi zootecnici. Ritengo però che anche questi aspetti siano utili alla conservazione di questo bellissimo "carrozzone". Io resto della mia opinione, a caccia e in prova, sempre, sopratutto come allevatore.

                              Quindi, tornando a Cassia, in quella occasione ha sicuramente dimostrato ciò che occorre ad un bravo cane da caccia. Per valutare bene e capire più approfonditamente bisognerebbe ascoltare la dettagliata relazione dell'Esperto che sicuramente non avrà lasciato dubbi. Ritengo che quei motivi che hanno condotto alla sola, bella, qualifica di MB, siano essi legati aglòi atteggiamenti del momento che ad un modus abituale del cane di cacciare, si potevano e possono risolvere sempre per tentatre l'ottenimento di una qualifica superiore ed ambire al campionato. Certo è il fatto che si deve considerare quale è il modo di cacciare che il proprietario/conduttore normalmente intende utilizzare con il suo cane: dipende tutto dal tipo di caccia che si intende fare e il "come". In un post precedente abbiamo citato "razza per razza" che qui calza perfettamente. La sua, proveniente da una sapiente selezione e scuola tedesca, per alcuni aspetti si discosta da quella anglosasssone che viene interpretata nel lavoro del cane da ferma. Su questo punto credo non ci siano dubbi. Quindi capisco e per molti punti condivido il suo apprezzamento e maggiore frequentazione di quelle prove polivalenti di razza, ma la esorto a partecipare, visti anche i risultati, alle prove di lavoro Enci durante le quali i suoi soggetti possono assolutamente dimostrare il loro valore di cana da ferma destinato alla caccia.
                              Lei dice: "
                              D'altro canto, le sue stesse azioni, la sua stessa attenzione alla diversità del terreno, la sua stessa voglia di controllare ogni posto che potesse in qualche modo celare la presenza di un animale, giocavano contro di lei, troppi momenti di dettaglio"
                              Ecco, questo probabilmente un limite che ha determinato fortemente la limitazione, (se proprio così la volete definire...è come guardare il bicchiere mezzo vuoto!) della qualifica al MB. Anche a caccia il "troppo" non è mai la cosa auspicabile, mentre è preferibile restare nel "giusto e opportuno". Al cane da ferma vengono concesse in prova delle limitate pause di esame a terra, di dettaglio, dipende dalla situazione che ha determinato l'ambiente e il selvatico, anzi in alcuni casi, (lo sosteneva un mio caro Maestro Costanzo), alcune nasate a terra sono indispensabili. Tutto però va misurato.

                              Il Regolamento deve essere conosciuto, capito ed interpretato opportunamente. Dobbiamo chiaramente considerare la note di concorso, (non sono tutte uguali) e il selvatico ricercato in quella data situazione. Poniamo il caso di una prova a selvaggina in ambiente variegato, rotto da siepi, calanchi...insomma un bel terrno di caccia e siamo a fagiani. Il turno si svilippa in un bellissimo campo di erba di giusta altezza, pensate ad un bel medicaio, ampio tanto da permettere la visone del cane che da destra a sinistra ci allieta con bellissime battute, bel portamento, velocità e ordine nel vento....tutto bello ma se non va spontaneamente a bordeggiare la macchia a destra, o il fosso sulla sinistra e tutti quei posticini che si possono presentare come possibile ricetto di quella covata che allarmata si nasconde...e magari se tenta di farlo il conduttore lo richiama, allora ditemi: cosa ci stiamo a fare in mezzo a quel campo alle otto e mezzo del 15 luglio?

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