Siamo ad inizio dicembre , il tempo è sereno ma con temperatura fredda e vento teso, che pizzica il viso.
Liberiamo i cani in una zona di prati in discesa, dove lasciamo che sfoghino l’ardore iniziale, con qualche bella galoppata, particolarmente vivace Viola mentre Pomellato (Rosso) , appare più contenuto nell’entusiasmo e fende l’erba fra passi di galoppo e di trotto lasciandosi dietro nell’erba bagnata una scia come fosse un motoscafo.
Viola arriva al bosco, accenna ad una ferma ed entra decisa risalendo il ripido declivio alberato, mi porto avanti , mentre Luigino sta sul cane, dopo qualche poco, una fagiana parte dall’alto sfrecciandomi davanti velocissima.
Rientriamo nei gradoni erbosi, che scendono verso il fondo valle, coperto di fitto bosco, vedo Rosso rallentare ed alzare il testone risalendo una emanazione, alzo il braccio per richiamare Luigino, nel frattempo Rosso è rimasto in ferma , testa alta , un monumento (anche a causa della non indifferente stazza) arriva Viola e si pianta in consenso, con Luigino che le arriva al fianco evidentemente compiaciuto.
Parte la brigatina di starne, sparo ad una di lato, mentre Luigi opportunamente trattiene Viola per evitare
una inutile competizione al riporto, Rosso va sicuro abbocca e viene verso di me di trotto a testa alta, solo la testa della starna fuoriesce da quelle fauci, riporto tranquillo, biscotto a Rosso e si continua.
Una lepre schizza dalla siepe, Viola parte all’inseguimento, un urlaccio ferma Rosso, che riceve in cambio un altro dei suoi biscottini, chiedo a Luigino perché non avesse sparato alla lepre, so che gli piace, mi risponde che non era il caso di “premiare” la cagna.
Arriviamo in fondo ed iniziamo a battere gli sporchi lungo il torrentello, i cani entrano senza problemi, specie Viola che rammenta il padre in tutto, Rosso lavora più di naso interrogando l’aria ed alzando il testone, finché va in ferma, Luigino lo raggiunge, io sono piu’ in alto e mi godo la scena. Luigi mi chiama
gli rispondo : spara tu , sei già li , io marco la rimessa- - perché-mi risponde- sei già sicuro che sbaglierò ?-non si sa mai- in quel frattempo parte la beccaccia dal roveto, ma si impiglia un po’ con le ali e Rosso non indugia e la ghermisce (lo saprò’ dopo) intanto sento Luigino - bravo, bravo- e poco dopo mi trovo Rosso davanti con la beccaccia in bocca che aspetta il consueto biscotto, che ovviamente gli do subito.
-Hai visto- mi dice Luigino con sorriso sornione- anche senza sparare- - però l’ha riportata a me- rispondo –si ma non vale, l’uso dei biscotti è "corruzione" -

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