Allevatori...asciugate e alleggerite il bracco italiano.

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  • Joe 64
    ⭐⭐
    • May 2012
    • 229
    • Verano Brianza
    • Bracco italiano

    #31
    Ridurre la forbice tra min e Max è senza dubbio un passo che si deve fare , facendo attenzione a non esagerare . Personalmente dedicherei molta attenzione al carattere ( troppo spesso timidi ) alle doti venatorie , per dirla in parole mie alla cattiveria sul terreno . Asciugare il bracco .....? Con moderazione si cerchiamo però di non dimenticare che si parla di BI . Certe caratteristiche le deve avere .

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    • mesodcaburei
      ⭐⭐⭐
      • Jan 2015
      • 8871
      • Donceto, Valtrebbia(pc)
      • 2 Setter Inglesi 1 Pointer

      #32
      Si potrebbe portare la media dei soggetti ad una omogeneitá verso i tipi che giá ci sono e che venatoriamente si dimostrano molto efficenti....sarebbe giá un grande traguardo...

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      • Joe 64
        ⭐⭐
        • May 2012
        • 229
        • Verano Brianza
        • Bracco italiano

        #33
        Originariamente inviato da mesodcaburei
        Vedi Giovanni...è vero...hai ragione, ma concorderai sul fatto che con un mediocre inglese (parliamo di setter inglese perchè col pointer non è così) puoi comunque cacciare e fare carniere....con un italiano mediocre...vai a passeggio col guardiano....
        E questo ha fatto la differenza...
        Concordo ma parliamo di mediocri . Mio nonno cacciava con un bastardino e faceva carniere , mio padre solo Kurhaar , era diverso . Esiste anche la qualità del cane e, del cacciatore .

        ---------- Messaggio inserito alle 10:36 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 10:34 PM ----------

        Originariamente inviato da mesodcaburei
        Si potrebbe portare la media dei soggetti ad una omogeneitá verso i tipi che giá ci sono e che venatoriamente si dimostrano molto efficenti....sarebbe giá un grande traguardo...
        Si

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        • Lucio Marzano
          Lo zio
          • Mar 2005
          • 30090
          • chiasso svizzera
          • bracco italiano

          #34
          io penso che il bracco italiano si caratterizzi soprattutto per il suo modo di lavorare, l'andatura, la presa di punto , la filata, la guidata , per il contatto naturale col conduttore, a questo vanno aggiunte la passione e la fisicità e alla fine sarà anche opportuno che la carrozzeria lo aiuti e non che gli sia di impaccio.
          lucio

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          • mesodcaburei
            ⭐⭐⭐
            • Jan 2015
            • 8871
            • Donceto, Valtrebbia(pc)
            • 2 Setter Inglesi 1 Pointer

            #35
            Parliamo di cacciatore medio, la maggioranza...prende un cucciolo, magari si informa anche...rimane stregato dai nostri continentali e decide di fare una scelta coraggiosa (sai gli amici che sfottò)...si porta a casa un cucciolo e dopo tanti impegni si trova in mano un bestione di 38/40 kg che magari ha anche i fondamentali ma che dopo un oretta o due gli fa battistrada...oppure resiste ma gira a 20 m davanti ai piedi...allora vedi che il mediocre inglese almeno fa sembrare di essere più efficiente...almeno quello gira...sembra si dia da fare e di rinfa o di ranfa qualcosina trova...e fu così che il nostro utente medio cambia razza e accende la macchina della malaparola,
            spesso non vengono aiutati e convinti che il bracco o lo spinone NON sono quello...anzi furbescamente qualcuno vuole fargli passare il brocco per soggetto valido...in linea con i buoni rappresentanti di razza, e allora si crea il pregiudizio che come ben sappiamo tutti è il peggio da sconfiggere.

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            • Massimiliano ZB
              Moderatore WAHW
              • Dec 2009
              • 1022
              • Italia ed aereo!
              • WEIMARANER Corinna (Uffa) Escobar (Bar) Zhenya (Stella) Mojo's Vini Vidi Vici (Wiwi) Win'Weim's

              #36
              Originariamente inviato da Lucio Marzano
              anche io possiedo ed utilizzo dei bracchi che oggettivamente vanno bene e coni miei bracchi in passato ho vinto tutto quanto si poteva vincere, compreso la coppa italia continentali a singolo nel confronto con le altre razze e prima ho posseduto setter di gran valore, ma questo non mi esenta dall'avere sprito critico, dal vedere cosa e quanto si possa migliorare nella razza (tutto é perfettibile) e come sia necessario far capo a correnti di sangue sicuramente testate nel lavoro, cosa che diventa sempre piu' difficile dato che sono in costante aumento i bracchi non portati a caccia. Io mi baso su un'esperienza ventennale (con i bracchi) fatta su alcune decine di soggetti. Per fare discorsi che coinvolgano tutta una razza , anche se poco numerosa, una o due esperienze , secondo me, non sono sufficienti, Avendo poi cacciato in alta montagna per anni, posso affermare che su quei terreni il bracco correrebbe ad handicap, perché in salita oltre alle normali difficoltà bisogna lottare anche contro la gravità che é direttamente proporzionale alla massa (ed é una legge della fisica). Poi ci sono alcune centinaia di utilizzatori che sono soddisfatti dei loro bracchi, ma sono pochi e molti di loro si accontentano, dicono che a loro va bene il cane che non si allontani troppo, purtroppo pero' quando andiamo a confrontarci con le altre razze, sugli stessi terreni e con gli stessi giudici (salvo rare lodevoli eccezioni) buschiamo di brutto e soprattutto i cacciatori in genere parlano bene dai bracchi italiani, ma cacciano quasi tutti con altre razze e questo é certificato dai numeri. Io amo i bracchi, li utilizzo e con piacere li mostro sui terreni di caccia facendo la sola vera pubblicità di cui la razza ha bisogno, ma mantengo il senso critico e vedo quanto e cosa si puo' fare per portare la razza ad un livello di competitività indispensabile per il suo sviluppo.
              Molto si é fatto negli ultimi decenni (prima i bracchi erano semplicemente impresentabili, salvo rarissime eccezioni) ma molto si DEVE e si PUO' fare. Le critiche costruttive, secondo me, aiutano, il dire tutto va bene, non credo che faccia bene alla razza !!
              Secondo me, l'unica possibilità è mettersi il cuore in pace....ed accettare che la razza si sviluppi su due linee ben distinte...quella da compagnia (linee da bellezza) e quella da caccia (linee da lavoro), con i primi che saranno sempre più ipertipici (ma prima o poi si accorgeranno che chi vuole un cane da compagnia non vuole che gli sbavi addosso ogni volta che lo si coccola) ed i secondi, auspicabilmente, sempre più veloci e competitivi nel confronto con le altre razze continentali... Così è in quasi tutte le razze del gruppo 7...
              Penso che solo la mia razza (il Weimaraner) stia seguendo il percorso inverso nel nostro paese...vale a dire si è partiti da una quasi totalità di soggetti da linee di bellezza (inetti alla caccia) ed ora si stà facendo largo una piccola percentuale di soggetti da linee di lavoro...
              I cani da caccia sono quasi sempre ottimi cani da compagnia, ed il mercato se ne stà accorgendo...a questo punto subentra solo l'etica dell'allevatore ...se ha a cuore la razza cercherà di produrre soggetti in standard (vale a dire corretti morfologicamente ed in grado di svolgere il lavoro per cui sono nati)....ma spesso l'etica viene dopo il portafoglio [:-cry]ed è molto più facile allevare soggetti "belli" da expo
              Massimiliano Zegna Baruffa

              sigpic
              Stai sereno...Siam fatti così!

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              • Lucio Marzano
                Lo zio
                • Mar 2005
                • 30090
                • chiasso svizzera
                • bracco italiano

                #37
                purtroppo per produrre soggetti da expo la strategia piu' spesso utilizzata é quella della consanguineità stretta, che fissa ed enfatizza i particolari morfologici ma aumentando la consanguineità provoca l'effetto definito "deriva genetica" con problemi di fertilità, resistenza alle patogie, caratteriali e fisici (il cosiddetto linfatismo) che sono effetti contrari a quelli del meticciamento che invece implica l'effetto "lussureggiante".
                Ora il Bracco Italiano, data la sua ristretta base genetica é affetto da endemica elevata consanguineità anche scegliendo genitori di linee di sangue diverso, figuratevi quali siano gli effetti di una consanguineità stretta. Altra causa del costante aumento della consanguineità va ricercata nel fatto che gli stalloni utilizzati sono pochissimi , alcuni dei quali padri quasi un migliaio di cuccioli.
                Va anche detto che ci sono pedigree di pura fantasia e finché non vi saranno controlli e verifiche sul DNA questo succederà, cioé che il padre segnalato é il famoso campione , ma di fatto e un cane senza titoli oppure che ci sia qualche parente ...... che parla un'altra lingua....................
                lucio

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                • Joe 64
                  ⭐⭐
                  • May 2012
                  • 229
                  • Verano Brianza
                  • Bracco italiano

                  #38
                  Sono pochissimi .... Perchè ?

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                  • gianluca33
                    • Aug 2015
                    • 56
                    • bonifati
                    • setter e bracco italiano

                    #39
                    Come già accennato in altro post, per quanto riguarda la strada intrapresa da molti allevatori alla ricerca dal "tipo ideale", e non solo di bracchi, da valutare con "righello in mano", sono perfettamente d'accordo col signor Marzano ed è innegabile che la consanguineità è stata troppo spesso usata per fissare il tipo. Una certa difformità tra i soggetti, indice di pluralità del patrimonio genetico, sarebbe estremamente auspicabile in qualunque razza. Se oggi, in un mondo fatto titoli, expo, pubblicità ecc, un discorso del genere sembra quasi sciocco, in passato non lo è stato e lo stesso concetto di razza non era perfettamente coincidente con quello odierno. La ricerca dell'ipertipo, la necessità di certificati blasonati per vendere, l'usare pochi e piu o meno giustamente, blasonati stalloni è stata la causa dell'innegabile declino di molte razze. Non è un caso che in diversi forum, di razze diverse , si legge di appassionati che sentono il bisogno di allontanarsi dalla ""cinofilia ufficiale"" per motivi molto simili a quelli da voi esposti, salute, ipertipo, funzionalità ecc. Cambiare un attimino il concetto di razza, a mio avviso, sarebbe molto salutare e farebbe affievolire molte "dispute" sul tipo ideale e su come oggi il bracco (ma il discorso potrebbe essere esteso in senso generale) deve evolversi e migliorare. Non guardare con sfavore una certa forbice nel tipo farebbe coesistere bracchi un attimo diversi fra loro e tutti salutari per la razza. Oggi l'uniformità è imperativo assoluto dell'allevamento al di fuori della quale ci sono i bastardoni.....allora tenetevi i vostri mastini che muoiono a 4 anni e che al terzo neppure vedono, i vostri bassotti ,,,,,,,ed il vostro bracco italiano. Lo dico in modo provocatorio ed IRONICO perchè penso che una parte di responsabilità sia anche del consumatore....il mercato (ed la cinofilia lo è a pieno titolo diventata) produce quello che i consumatori chiedono...............
                    saluti
                    Gianluca

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                    • mesodcaburei
                      ⭐⭐⭐
                      • Jan 2015
                      • 8871
                      • Donceto, Valtrebbia(pc)
                      • 2 Setter Inglesi 1 Pointer

                      #40
                      Non capisco un soggetto linfatico da 45 kg di peso come potrebbe giovare alla forbice della razza, oltre che per la varietá genetica. (In chiave venatoria si intende)
                      Mi piacerebbe che ce lo spiegassi.

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                      • leuciscus
                        ⭐⭐
                        • Aug 2013
                        • 779
                        • Orte

                        #41
                        Perdonate la franchezza, ma leggendo alcuni contributi salta agli occhi che ci sia chi non sa proprio cosa significhi cacciare in collina in terreno libero (lasciamo perdere la montagna, pura fantascienza) con un cane da ferma.
                        Andare a caccia in zona collinare con un cane con rapporto peso/altezza da molosso significa perdere tempo e fiato in un'attività impossibile. Tanto vale lasciare il fucile a casa e godersi il panorama.
                        Se non hai un cane leggero e veloce che esplora molto terreno, con doti atletiche e temperamento (sempre sia lodato il pointer [:D]) caro amico hai voglia ad andare dietro ad un cane che tresca a venti metri. Ammesso che ti reggano le gambe a fare su e giù, la sera sarai messo male.
                        Per questo gli italiani selezionarono il bracco leggero che rispondeva esattamente alle esigenze di cui sopra. Inspiegabilmente ci si è dati tanto da fare per estinguerlo, allungandone il sangue nel pesante cagnone da acquitrini, preferendo poi decisamente quest'ultimo nelle expo.

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                        • gianluca33
                          • Aug 2015
                          • 56
                          • bonifati
                          • setter e bracco italiano

                          #42
                          salve
                          mi sa che mi spiego davvero molto male(non lo dico in maniera provocatoria). Il mio intervento, riallacciandosi a quello precedente del signor Marzano che condividevo, voleva essere una mia riflessione un po' generale sullo stesso concetto di razza. Se riferito a me, chi ha mai parlato di cani, addirittura, tipo molossoide?..... O chi ha mai parlato di soggetti linfatici? o senza grinta ?. Io per primo, in diversi interventi, ho detto in modo chiaro che soggetti che cacciano tra i piedi senza grinta ecc,,,,sono senza dubbio da scartare senza la minima giustificazione, al di là della razza ecc....parlare di ciò è parlare dell'ovvio. La mia riflessione, condivisibile o meno, sul moderno concetto di razza voleva esprimere un idea piu generale . Riguardo al discorso dei 45 kg e del linfatismo, non ho detto neppure questo. Esponendo le mie, personali, perplessità sulla cinofilia "ufficiale", sul concetto del tipo ideale, sulle expo ecc, ho parlato di" auspicabile forbice tra soggetti" i quali non dovrebbero essere giudicati col solo righello in mano (proprio a sottolineare la necessaria funzionalità, salute ecc). In un concetto di razza che tollera ed addirittura trova auspicabile una certa forbice morfologica anche ALCUNI POCHI soggetti dal tipo fin troppo marcato (ipertipo), sarebbero utili alla razza nel suo complesso in quanto capaci di evitare che il NECESSARIO PERCORSO (CONCORDO CON VOI SU TALE NECESSITà) di miglioramento morfologico/funzionale degeneri (come successo in altre razze) nel produrre cani troppo lontani da quelle caratteristiche morfologiche senza le quali di razza non si può neppure parlare. Una volta nel visitare uno storico e noto allevamento di setter feci un osservazione al titolare,,,,,,gli dissi che in mezzo a moltissimi splendidi soggetti avevo notato alcuni "cavalli" che, per quanto colpissero l'occhio e magari i giudici , a mio avviso non erano per nulla funzionali e desiderabili per la caccia. Il titolare, un po' infastidito dalla presunzione di uno sbarbatello, mi disse, ripeto testualmente ""possono anche esserlo, possono anche essere meno funzionali, ma se vuoi produrre setter e non cani, OGNI TANTO nella selezione un ipertipo lo devi mettere . Il non essere, a livello soggettivo, ideali non li rende inutili nella selezione se comunque ti danno altro. Figliolo devi mangiare tante panette prima di aprire la bocca"". Oggi,a dieci anni di distanza, capisco e condivido quel discorso molto più di quanto lo avessi fatto in quel momento. Ecco mesodcaburei, in tal senso penso che certi soggetti, nella c.d. forbice, possono giovare alla razza (non sto a ripetere che i brocchi non fanno bene a nessuna razza e non è di loro che parlo ). Riguardo a quello detto da leuciscus che ripropongo ""( leggendo alcuni contributi salta agli occhi che ci sia chi non sa proprio cosa significhi cacciare in collina in terreno libero (lasciamo perdere la montagna, pura fantascienza) con un cane da ferma)""... se è a me che si riferisce.....provo a desistere dal risponderle. ad una discussione messa in questi termini meglio il silenzio
                          cordiali saluti
                          gianluca
                          Ultima modifica gianluca33; 26-08-15, 15:35.

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                          • Lucio Marzano
                            Lo zio
                            • Mar 2005
                            • 30090
                            • chiasso svizzera
                            • bracco italiano

                            #43
                            al Sig Gianluca 33 rispondo e ribadisco un concetto che lui non ha recepito : i bracchi italiani a seguito dell'unione delle due razze avvenuto nel 1923 sono stati selezionati AL CONTRARIO di quanto é stato fatto con le altre razze da ferma, quelle soprattutto che hanno ottenuto un grande successo a seguito di questa selezione che ha privilegiato la funzionalità venatoria (alleggerendo , velocizzando e razionalizzando) i braccofili hanno invece appesantito e enfatizzato, anche al di là del dettato dello standard, i particolari morfologici non funzionali, il risultato é che la razza é ridotta a 500 iscrizioni all'anno, buona parte delle quali relative a soggetti che NON saranno utilizzati a caccia, e questo FATTO INDISCUTIBILE dovrebbe far riflettere. Chiaramente Bisogna selezionare mirando PRIMA DI TUTTO alla passione ed alla fisicità ma poi bisognerà anche ricercare un modello fisico che favorisca l'attività venatoria. I setter iscrivono 13'000 cani all'anno e possono permettersi tutto, ciononostante il 99 per cento dei setter che vediamo sul terreno, a caccia o nelle prove, e situabile come taglia, al di sotto del minimo previsto dallo standard ufficiale ed anche questo dovrebbe far riflettere.
                            Qui non si tratta di salvaguardare un presunto tipo di cane ,presunto perché , come stradetto, lo standard di razza oltre ai massimi prevede i minimi e oggi molti cani vanno al di là di quanto previsto dallo standard, ma di riportare la razza ai cacciatori.
                            I braccofili conservatori vogliono il soggetto pesante e fortemente (anche troppo) caratterizzato ma sono rimasti in pochi e non sono loro da convincere bensi' quelli che potrebbero passare al bracco ma non lo fanno perché é grosso, sbava, si stanca presto e perché é difficile acquistare un soggetto con alte probabilità di diventare un buon cane da caccia, anche perché sempre piu' bracchi vanno in razza perché hanno ottenuto SOLO premi nelle expo e per contro una insufficiente, e spesso nessuna, verifica venatoria.
                            lucio

                            Commenta

                            • Joe 64
                              ⭐⭐
                              • May 2012
                              • 229
                              • Verano Brianza
                              • Bracco italiano

                              #44
                              Lucio ,ti ripeto la domanda ... Pochissimi stalloni perchè ?

                              Commenta

                              • mesodcaburei
                                ⭐⭐⭐
                                • Jan 2015
                                • 8871
                                • Donceto, Valtrebbia(pc)
                                • 2 Setter Inglesi 1 Pointer

                                #45
                                Gianluca sinceramente non concordo con l'allevatore che sostiene che...ogni tanto ci va l'ipertipo.
                                Ti rammento che nel Bracco spesso il soggetto ipertipico non è solo più grande e pieno di orpelli...viene da correnti nelle quali per generazioni non si sono verificate le doti venatorie...e questo sul setter...perdonami Gianluca ma non mi pare sia avvenuto almeno qui in Italia...

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