Dopo vari tentativi precedenti andati a vuoto (….Km percorsi e soldi spesi), studi un accoppiamento e tenti l’ennesima monta. Trovi un bel maschio cacciatore vicino casa e dopo spese di vetrini, progesteroni ecografie finalmente la Bracca è gravida!!!
Evvai!! Aspetti 63 giorni con ansia di vedere il risultato e, finalmente eccoli….9 bracchetti da spettacolo.
A questo punto pensi, andranno a ruba!! Non resta che mette gli annunci e aspettare.
Bene fatto tutto, anche l’aspetto marketing con pubblicazioni su vari siti.
Ed ora viene il bello: è agosto…poca richiesta…e pensi in questo periodo in genere i cani li abbandonano non li comprano. Aspettiamo settembre.
Nulla.
Ti viene da pensare…..forse l’accoppiamento non è gradito? Ho sbagliato il momento? Il prezzo è troppo alto?
Allora chiami gli amici allevatori che hanno anche loro cucciolate e senti che il problema è lo stesso anche per loro.
Le telefonate sono frequenti e le domande le stesse: hai avuto richieste? Hai venduto qualcosa?
A quanto li stai vendendo?
No! Nulla!! Forse uno… sto aspettando una conferma….
Non solo non si vende, ma non c’è neanche una richiesta di informazioni, sulla genealogia sul fatto che vadano a caccia o altro e, se c’è qualche telefonata , è per la solita domanda:
Quanto costa??
A questo punto la risposta a questo tipo di telefonate cambia!!
Scusi ma sta comprando un frullatore o un Bracco Italiano?
Ti senti anche con gli altri e concordi: anche se ci si rimette cerchiamo di vendere. Abbassiamo un po’ il prezzo!!
NULLA!!!
Provate a guardare i prezzi dei cuccioli su qualche sito tra i più noti per le vendite e vi accorgerete che un cucciolo che viene venduto a 300-350 euro può avere tre sole giustificazioni:
1) non vendo quindi abbatto i costi anche se ci rimetto soldi;
2) metto il prezzo più basso così li vendo subito e non rischio che “mi rimangono sul groppone”.
3) faccio beneficenza!!
La crisi delle vendite, oltre che dal prezzo basso si vede anche dalla tipologia di cucciolo che si cerca di vendere. Aumenta infatti l’offerta di cuccioloni di parecchi mesi che sono sicuramente rimasti invenduti per i quali inevitabilmente si opta per una “svendita”.
Vai più a fondo del problema, guardi i soliti siti con le pubblicazioni di cucciolate e ti accorgi che ci sono una marea di annunci e offerte di cuccioli a prezzi da “hard discount” e tra le altre cose di madre e padre ignoti (….genealogicamente parlando).
A questo punto la domanda nasce spontanea: cosa sta succedendo?
I cacciatori….dove sono?
E’ un problema di prezzo??
Troppa offerta?
Cattiva pubblicità?
Cambiamento di mode?
Qui si parla in continuazione, del bracco che deve galoppare invece di trottare, di pesi e di misure…pesa troppo…è troppo lento….non deve stare sul divano..
Ci può stare tutto!! Ma i problemi come più volte sottolineato forse sono altri e non torna a nessuno continuare a buttare benzina sul fuoco e analizzare il bracco italiano più per gli aspetti negativi che per quelli positivi.
Sia ben chiaro questo non significa nascondere la polvere sotto il tappeto ma evitare di farsi del male da soli ed evitare che chi si avvicina al mondo del bracco Italiano memorizzi solo alcuni aspetti negativi della razza.
Sarebbe il caso anche di evitare di demonizzare più del necessario “il bracco da divano” che sicuramente non piace a nessuno ma che ci può stare quando la situazione delle vendite dei cuccioli è praticamente quasi ferma e ti ritrovi in casa parecchi bracchetti da piazzare e non puoi permetterti di tenerli tutti con te.
Posso assicurarvi che la diminuzione di richieste (in Italia) vale per il bracco da caccia come per quello da divano!!
Comunque viste le tendenze e le mode del momento mi adeguo, sto decidendo di aprire un allevamento di meticci (chiaramente con affisso) con ordinazione preventiva. Il cliente sceglie le varie opzioni su come gli piacerebbe il bastardino: piccolo/grande a pelo lungo/corto con occhio languido e io mi attrezzo per realizzarglielo.
Ovviamente, cuccioli rigorosamente castrati o sterilizzati!! Così evito pure la concorrenza!!
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