In parte avevamo già discusso di questo argomento, su cui tuttavia ritengo sia utile tornare. Come valutare il grado di collegamento di un segugio, e quanto ritenete utile avere un cane collegato?
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Il collegamento nel segugio da lepre
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quanto ritenete utile avere un cane collegato?____________________________________________
Paolino
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Originariamente inviato da segugista Visualizza il messaggioIn parte avevamo già discusso di questo argomento, su cui tuttavia ritengo sia utile tornare. Come valutare il grado di collegamento di un segugio, e quanto ritenete utile avere un cane collegato?DRACO DORMIENS NUNQUAM TITILLANDUS
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il collegamento, quello vero e non indotto si regge secondo il mio modesto modo di vedere su due punti fermi: la selezione e il comportamento del canettiere. Premesso che non mi piacciono i comportamenti del canettiere che va dietro ai cani cercando di condurli "alla Francese", pieni di.... guardate qui, guardate là, io i cani a caccia non li chiamo praticamente mai e una volta attaccata la pastura vado alla posta, parlo di caccia alla lepre, con il cinghiale è diverso.... Addirittura secondo in che zone cacciamo i cani prima vado alla posta e poi li slego... da quel momento sono loro che in qualsiasi posto (sempre nei limiti di spazio territoriale della lepre) vanno si devono preoccupare di venirmi a cercare quando la cacciata è finita o è stata interrotta da un fallo di seguita non risolto o altri imprevisti che possono capitare nella cacciata. Siccome credo che per avere prima bisogna dare, io fin da cuccioli li abituo che qualsiasi cosa succeda ci troviamo nel posto dove li ho slegati, e non mi importa di non tirare, io sono il riferimento dei miei cani e non la mia auto o il mio rimorchio. Se capita qualche cane che ama vagabondare o attaccare altre pasture invece di rientrare con giusta sollecitudine.... lo tolgo dalla muta perchè il cattivo esempio è contagioso particolarmente per i cuccioloni.
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cane che ama vagabondare o attaccare altre pasture invece di rientrare con giusta sollecitudine....____________________________________________
Paolino
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Utente abituale
- Oct 2007
- 863
- Reggio Emilia, Reggio Emilia, Emilia Romagna.
- segugi italiani e piccoli lepraioli
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Originariamente inviato da DOMENICO SEGUGISTA Visualizza il messaggioil collegamento, quello vero e non indotto si regge secondo il mio modesto modo di vedere su due punti fermi: la selezione e il comportamento del canettiere. Premesso che non mi piacciono i comportamenti del canettiere che va dietro ai cani cercando di condurli "alla Francese", pieni di.... guardate qui, guardate là, io i cani a caccia non li chiamo praticamente mai e una volta attaccata la pastura vado alla posta, parlo di caccia alla lepre, con il cinghiale è diverso.... Addirittura secondo in che zone cacciamo i cani prima vado alla posta e poi li slego... da quel momento sono loro che in qualsiasi posto (sempre nei limiti di spazio territoriale della lepre) vanno si devono preoccupare di venirmi a cercare quando la cacciata è finita o è stata interrotta da un fallo di seguita non risolto o altri imprevisti che possono capitare nella cacciata. Siccome credo che per avere prima bisogna dare, io fin da cuccioli li abituo che qualsiasi cosa succeda ci troviamo nel posto dove li ho slegati, e non mi importa di non tirare, io sono il riferimento dei miei cani
e non la mia auto o il mio rimorchio. Se capita qualche cane che ama vagabondare o attaccare altre pasture invece di rientrare con giusta sollecitudine.... lo tolgo dalla muta perchè il cattivo esempio è contagioso particolarmente per i cuccioloni.
Hò sempre pensato che fosse,così a causa dei suoi geni che non sono così italiani,l'immissione di sangue francese,credo abbia ridotto il collegamento di questi cani con il proprio canettiere. In un post,già trattavamo l'argomento, dove mi chiedevo dove fosse finita quell'animosità e quel rapporto in simbiosi tra cane e canettiere,che io riesco a trovare ancora,nei nostri lepraioli.sigpic
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Utente abituale
- Oct 2007
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- Reggio Emilia, Reggio Emilia, Emilia Romagna.
- segugi italiani e piccoli lepraioli
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Guarda Arbo,sono nato con i lepraioli,che hò sempre conosciuto affabili,collegati al loro conduttore,ovviamente nelle situazioni che lo consentono,salvo poi rientrare senza saltare su altre passate. Ho conosciuto,poi,e addestrato altri segugi dal carattere testardo, addirittura freddi con il loro canettiere, permalosi ad un rimprovero deciso. Queste cose,io ritengo siano figlie di sangue che non viene dai geni italiani.
Poi la Simba era una gran brava cagna,con un rientro un pò difficile,ma l'hò ceduta perche questi cani a me non piacciono,anche se questi sono di fatto riconosciuti come i segugi italiani ufficiali,per me rimangono solo dei migliorati,con tutti i nessi e connessi. Per cui tra tutti i miei pli fulvi lei era proprio un diverso,anche se la debbo ringraziare per i cuccioli che mi ha dato che sono proprio bravi. Un ringraziamento lo debbo anche al destino,che ha voluto dargli le sembianze del padre che è un pli.Ultima modifica lepraiolo; 20-08-11, 11:28.sigpic
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Credo che vi siano modi diversi di intendere il collegamento, il segugio francese (cosa sia poi il segugio francese andrebbe specificato, un nivernese non è un petit bleu) lo è a suo modo, se lo è, il segugio italiano lo è a suo modo, se lo è. Dipende molto da cosa si ricerca dai propri cani, prima in fase di selezione e poi anche in fase di addestramento e conduzione, del resto il segugio è lo specchio dell'animo venatorio di ogni segugista, un mio amico userebbe un'espressione più colorita ma il senso rimarrebbe invariato.Emanuele
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In questa discussione credo che Domenico parlando di collegamento naturale e non indotto abbia toccato un punto cruciale. Lo stile di conduzione che dichiara di adottare Domenico cioè quello di lasciare molta libertà al cane, non esclude di avere cani collegati, poichè il collegamento di un segugio non credo si debba misurare in metri, o quantomeno non necessariamente. Avere però cani collegati e corretti gestendoli a distanza non è certo affar semplice, occorre lavorare su stoffa pregiata, e Domenico di certo ne dispone. Vi sono del resto razze di buona sagacia e notevole intraprendenza (termine che da qualche tempo preferisco all'iniziativa, quando si tratta di definire un cane dinamico intraprendente ecc...) che non per questo debbono essere considerate aprioristicamente cani scollegati...Colgo l'occasione per darvi un caro saluto, tra qualche giorno dovrò assentarmi per un po'Emanuele
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Potrà sembrare un esempio fuori luogo, ma quelle razze di segugi (es. Drever, Dunker, e simili, e probabilmente anche molti coonhound americani) che hanno un raggio d'azione vastissimo, perché dispongono di boschi e spazi quasi infiniti, non necessariamente, secondo me, sono scollegati, come ha detto segugista. I segugi nostrani relativamente lavorano più vicino, ma possono anche essere scollegati.
Secondo me un cane è collegato quando è legato mentalmente al padrone, lo ascolta e caccia con lui, non vuol dire necessariamente vicino, però è diverso da un cane che caccia per sé,.. se un segugio prende e va' e caccia per gli affari suoi, è praticamente inutilizzabile. Opinione personale
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Originariamente inviato da NaYrOn_HuNtInG Visualizza il messaggioPotrà sembrare un esempio fuori luogo, ma quelle razze di segugi (es. Drever, Dunker, e simili, e probabilmente anche molti coonhound americani) che hanno un raggio d'azione vastissimo, perché dispongono di boschi e spazi quasi infiniti, non necessariamente, secondo me, sono scollegati, come ha detto segugista. I segugi nostrani relativamente lavorano più vicino, ma possono anche essere scollegati.
Secondo me un cane è collegato quando è legato mentalmente al padrone, lo ascolta e caccia con lui, non vuol dire necessariamente vicino, però è diverso da un cane che caccia per sé,.. se un segugio prende e va' e caccia per gli affari suoi, è praticamente inutilizzabile. Opinione personaleEmanuele
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ragazzi il collegamento il cane lo deve avere con il canettiere, non contano i m. o i km. che lui percorre durante la caccia, finita la sua azione di caccia il cane deve tornare dal padrone, il segugio non può fare come un qualsiasi cane da ferma che va fruga lo sporco poi ritorna a farsi vedere e ritorna a cacciare. il segugio cerca l'incontro e poi lavora il selvatico fin che lo trova e dopo averlo trovato lo deve inseguire, l'unico collegamento in quel frangente è con il selvatico. solo quando questultimo viene a mancare perchè non riesce più a cacciarlo il cane deve tornare dal padrone dimostrandosi un cane collegato. da non confondere con la coesione che deve avere con il o suoi compagni, anche li ho sentito più volte dire che una muta non è coesa perchè durante la cerca un cane è a roma e l'altro a toma ma secondo me la coesione di due o più soggetti si vede solo quando uno li loro fa l'incontro, se i cani sono coesi basta un dimenio di coda per vedere i cani a andare a accertarsi dell'incontro del compagno.
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Una coppia o una muta deve essere utile e funzionale nella sua azione oltre che esteticamente affascinante a mio avviso, ergo in fase di cerca la sua utilità si valuta nella capacità di battere più terreno di un singolo. Se tutti i cani cercano uno a ridosso dell'altro, l'azione non è per nulla velocizzata, nè resa maggiormente utile dalla presenza di più soggetti. Ovvio quando un soggetto incontra, gli altri si devono unire. Altrimenti sempre a mio parere se ogni cane va per i fatti suoi, più che una muta è una sciolta di quattro singoli.Emanuele
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