È per tutti il vero cane da lepre, creato per una sfida di velocità e resistenza che ha come posta la vita del roditore inseguito. Apprezzato dai cacciatori, utilizzato in mute di almeno quattro esemplari, nella concitazione dello scovo della lepre e dell' inseguimento si riappropria del ruolo di protagonista relegando l' uomo quasi a una funzione sussidiaria. Proprio per questo è stato a lungo dimenticato come cane capace di diventare anche nella vita quotidiana una presenza preziosa e tranquillizzante. Un' ingiustizia a cui molti, e in particolare a Milano, stanno ponendo rimedio acquistando un segugio come cane da compagnia nonostante quel corpo magnifico che par disegnato nella galleria del vento. Ha infatti un aspetto accattivante, proprio come tutti i segugi a cui Disney s' ispirò per dar vita a Pluto: occhi dolci è affettuoso con il padrone a cui dedica tutta la sua esistenza. Difficilmente abbaia: il segugio, pur avendo una voce possente, si muove con circospezione, attende gli ordini e sa eseguirli in fretta. Proprio perché appartenente a una razza che lavora in gruppo, non è mai litigioso con gli altri cani verso cui ha un atteggiamento confidenziale. Tollera gli altri animali ma, portato in campagna, dev' essere attentamente sorvegliato proprio perché potrebbe prevalere l' antico istinto di inseguitore di lepri. Meglio acquistarlo da cucciolo per abituarlo subito a stare fra la gente, camminare sul marciapiedi, accorrere al richiamo quand' è lasciato libero ai giardini. In casa gli è sufficiente qualche giocattolo per restare a lungo solo ed in silenzio. I maschi non superano in altezza 58 centimetri e i 28 chili, le femmine hanno corporatura più ridotta ed aggraziata. Vi sono due varietà: quella con pelo ben sviluppato è detta a pelo forte, l' altra a pelo raso. Entrambe sono bellissime. Proprio in questo giorni Mario Quadri, un bresciano ritenuto il più grande esperto in Europa, ha pubblicato un libro, «La caccia alla seguita», che è l' inno più bello al segugio.
Grassi Rodolfo
Pagina 9
(6 aprile 2007) - Corriere della Sera
Commenta