Il Setter Italiano il libro di Nencini
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Libro interessante, anche se credo che si dovrebbe parlare di setter italo-francese oppure di setter dell' Europa sud continentale. Indubbiamente l'allevamento italiano ha forgiato prepotentemente un tipo di stile e di morfologia, ma grande osmosi c'è sempre stato coi cinofili d'oltralpe. Dal confronto in coppa Europa (si dalla prima edizione) sono stati ridefiniti e rimodellati gli obiettivi allevatoriali che ci hanno donato un prodotto unico, ben lontano da quello originale che era ed è meno scenografico ma sempre e comunque concreto e valido.
MI viene in mente una provocazione che, sicuramente, comporterà levate di scudi e accuse di blasfemia..... Siamo certi della necessità funzionale di ferme sempre a terra, schiacciate e/o spalmate al suolo in maniera parossistica e forzata?
Mi si obbietterà che il setter deriva il suo nome dal verso to sit =. sedersi. In realtà, ciò è falso. Il nome setter deriva dall' evoluzione del verbo to set=localizzare. Infatti, i progenitori della razza erano setting spaniels che fungevano da cani da rete, la cui funzione era indicare la selvaggina alata ed essere ricoperti dalla rete. Quindi ferme flesse, ma non schiacciate. Se si analizzano i quadri, le stampe e le litografie dalla fine del settecento ai primi del novecento, la gran parte dei setters sono dipinti in modo pose sicuramente flessuose e contratte, ma raramente a terra (in molti di questi ultimi casi si vede che i cani sono al drop"terra" perché the game Is flushing, cioè la selvaggina è frullata, ed il cacciatore deve poter sparare liberamente).
Quindi, mi chiedo se l'obbiettivo di selezionare ipertrofizzando lo stile sia una forzatura meramente "stilistica", "scenografica" piuttosto che funzionale....
Indubbiamente affascinante ma non sempre necessaria, anzi nel caso di alta vegetazione può essere controproducente (in assenza di satellitare).
Ecco, spero di non aver sollevato un vespaio...
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assolutamente nessun vespaio, dici quello che pensano in tanti, basta pensare al modo di portare la coda come e' cambiato... a falce ancora oggi preferito in territorio oltralpe... dove si caccia spesso tra i moore che rovinerebbero parecchio l'estremita' e come viene portata dai nostrani... c'e sia esigenze diverse sia stilistiche sia morfologiche.
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Onestamente, non tutti i Setter anche in italia fermano schiacciati a terra, in Italia abbiam creato qualcosa che non c'era....qualcosa di affascinante....il cane che si muove come un gatto, è funzionale? Bah...la felinità puo avere anche una funzione? Potremmo cercarla....ma la vera funzione è quella di appagare chi in quel momento è lì a gustarsi la scena. La caccia e uno stile di vita, e più riusciamo a goderci i nostri momenti venatori, più si raggiunge l'obbiettivo.
Possiam star qua giornate a raccontarcela se è giusto schiacciato, seduto, flesso....che conta è la TENSIONE E L'ESPRESSIONE....è quello che ci emoziona, la caccia è anche e soprattutto emozione.👍 1Commenta
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Il setter non è mai schiacciato, è sempre flesso, il petto non è mai appoggiato sul terreno, diversamente sarebbe adagiato. Il comportamento felino è sicuramente funzionale, lo hanno anche i lupi.👍 1Commenta
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"Ma quanti setter italiani hai visto?" Nessuno, ho visto solo due setter inglesi, uno aveva il petto appoggiato per terra, l'altro dal petto al terreno aveva uno spazio di almeno 4 dita.Commenta
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Io sposo in pieno il titolo del libro...a mio modo di vedere non esiste più il setter inglese in quanto tale, ma esiste il setter italiano.
Ho avuto la fortuna di prendere un lungo caffè con un allevatore che ha pesantemente contribuito a plasmare il setter italiano...a suo modo di vedere, fino agli anni 60 il setter inglese, per dimensioni e struttura era un cane dalla ridotta resistenza, non ottimale per la caccia nel nostro paese.
Ha così intrapreso, insieme con gli altri allevatori del periodo, un percorso di "alleggerimento" e "ridimensionamento" della razza, creando di fatto il setter italiano.
Il sangue del setter italiano oggi scorre nelle principali correnti di sangue dei setter di tutta Europa, non a caso direi.
Lo stile. Se si legge il suo standard, viene citato il termine "felino".
Ecco per me il setter è la razza canina che dovrebbe avere maggiormente movenze feline.
Non mi si dica che vedere un setter in corretta espressione di ferma, ovvero leggermente flesso sugli arti posteriori, equivalga a vedere un cane in ferma a modi cassapanca...anche l'occhio vuole la sua parte... e il setter in corretta postura di ferma, può e deve emozionare.
Sul fatto di vedere un cane schiacciato a terra e gattonare come un leopardo...può avere un senso.
Vi invito ad andare a vedere alcuni filmati su you tube dei cani del Binario, piuttosto che della Vecchia Irlanda (Tipo della Vecchia Irlanda ad esempio)...questi soggetti in ambienti aperti e puliti, senza ostacoli dove nascondersi, su brigate di starne tendenzialmente selvatiche, dimostrano il loro istinto predatorio cercando di nascondersi alla presenza dei selvatici...diventando sempre più piccoli e schiacciandosi a terra...per me il massimo della cinofilia !!!
Sul fatto di mettere il naso a terra...no il setter deve lavorare a testa alta perché dimostrazione della potenza olfattiva e di stile.
Caccio nel bosco e posso assicurare che anche li, il Setter dotato di grande potenza olfattiva NON abbassa mai la testa per entrare a diretto contatto con l'emanazione...e le beccacce le trova e le tratta comunque bene.
Sono di parte ma il setter è l'ausiliare con lo stile più bello e più predatorio di tutti...nessun'altra razza è equiparabile a un leopardo o ai grossi felini in genere, se non sua maestà il Setter Italiano.
Dio salvi la Regina.
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Visto che la discussione mi sembra molto interessante....
A priori del titolo del libro di Claudio......
che da professionista del settore scrive la sua visuale /pensiero....
Confermato che mezza Europa forse di più..
utilizza o ha utilizzato setter di provenienza Italiana per cercare di migliorare le proprie linee....
Un motivo quindi c'è!!!!!
Cerchiamo per piacere di non buttare in cacciara la discussione...
Ringrazio anticipatamente tutti per la collaborazione
.
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Ho regalato il libro a mio marito a Natale, e l’ha divorato in una sera. Dice che è molto interessante. Non ho ancora avuto tempo di leggerlo, ma mi piace già la dedica sulla prima pagina:
“Lui farà per voi quello che non sapreste nemmeno chiedere…”
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Non amo particolarmente i setter, o meglio amo altro più del setter. Però ho avuto tra le mani una setter che di fisico con gli attuali ci divideva solo il colore, esteticamente se li mangiava tutti, era alta e lunga il doppio di quelli che si vedono generalmente adesso. Ma andava allo stesso modo. Questo per dire che non serve essere come i minisetter di oggi per essere un setter italiano. Per conto mio l'alleggerimento è andato oltre quel che serviva.👍 1Commenta
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La setter che ho a casa è una femmina ed è 22 chili la figlia forse non diventerà grande come la madre, ma non è un minisetter....ci sono anche quelli ma molti molti meno di 20/25 anni fa, adesso si vedono parecchi cani in taglia..
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Per come era l'ambiente italiano e la caccia italiana negli anni 60 e 70 i setter d'allora erano quello che serviva ,con la chiusura alla caccia di tante zone palustri e di montagna con la sparizione delle starne ,per la maggior parte dei cacciatori è rimasto solo la beccaccia ,ed allora via a rimpicciolire i cani per utilizzarli solo nel fitto su un unico selvaticoCommenta
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Tutti che "criticano" il rimpicciolimento del setter...ma nessuno dice che per tentare di contrastare la supremazia di questa razza, anche le altre hanno preso la stessa strada?
Eppure i risultati non sono stati gli stessi
Non mi sembra che gli spinoni odierni siano gli stessi di 40 anni fa, come non lo sono i bracchi ecc ecc. e nonostante queste razze siano anche loro divenute più piccole, stanno scomparendo.
Forse il segreto del setter non è stato il suo rimpicciolimento...forse dietro c'è qualcosa di più!!!
Venaticità?
Dio salvi la Regina.
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Non avevo letto la parola venaticità. Beh credimi che quello non c'entra.
Forse il successo stà proprio nell'averne meno di venaticità, che fa in modo che abbiano meno attenzioni per la selvaggina da pelo, ed è già una gran cosa. Ma questo nulla centra con il gattonare, che quello è si, tipico dei setter -
Questo non lo so Silvano.
Dico solo che, come ben saprai, è mediamente più facile avere un onesto setter che un onesto cane nelle altre razze.
Sarà stata la selezione o forse sarà un qualcosa di innato presente in questa razza. ma i numeri non mentono...piccoli grandi mezzani...i setter continuano a essere usati perché mediamente alquanto redditizi. -
No non va bene, ma io per ora non ne ho mai visti ( anche perchè non si vedono proprio ) a parte una che ho a casa che è nata con un difetto fisico.
Sul fatto che è più facile trovare un cane buono tra i setter che nelle alttre razze, io non la penso cosi'.Ultima modifica bosco64; 01-02-24, 19:11.
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E' difficile farsi capire da chi non ha visto i cani ,di tutte la razze, la caccia e l'ambiente italiano di 40 -50 anni fa' non dico quali sono i migliori dico solo che sono diversi ognuno di loro ha vissuto e vive realta' troppo diverse per essere paragonate.I buoni cani ,di tutte le razze ,c'erano prima ci sono ora e ci saranno domani ,sempre che ci siano cacciatori capaci di valorizzarli ,a 360 gradi.Commenta
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Senza polemica, sarebbe forse ora di guardare al presente per gettare le basi del futuro, invece di continuare a pensare al passato.
Gli ambienti di una volta non ci sono più, e se una razza non è stata in grado di evolversi alle nuove situazioni ambientali è perchè di suo era una razza limitata. -
quello che e' aumentata per tutti e' la velocita' sul terreno... il resto se andiamo a fare le giuste proporzioni siamo li.... al netto delle razze emergenti come il weimaraner o il bracco francese che hanno storia piu' recente anche se non meno importante.
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