Io non ho inserito il mio sito, ma il tuo.
Io dico la mia, vista dalla parte delle mie conoscenze ed esperienze (non rigiro nulla).
Su quello che tu ritieni palese ti è stata solo chiesta delucidazione. Cosa che probabilmente vuoi tenere per te scrivendo ancora "palese". Ma perché non giustifichi mai ciò che esponi?
A me sembra "palese" (così ci intendiamo), quello che ha detto Ginger.
Pier0, anche chi non li avesse visti direttamente sul campo ai loro tempi, se giri in internet trovi dei filmati dei Francini. Così non hai nessun filtro e guardi con i tuoi occhi. La leggiadria ed il governo dell'aria è il tema principale negli agganci del cono d'emanazione: ogni punto risolto è un CAC.
Una regola generale della fisiologia dell'olfatto è: più un cane avventa da distante e meno flette, anzi, si protende in alto ed in avanti (il setter mette in evidenza il "collo di cigno"), perché per governare la selvaggina deve analizzare il cono d'emanazione. Nell'avvicinamento, può più o meno flettere, a seconda della sicurezza del cane, dell'orografia del terreno, della distanza a cui si fermerà (per esperienza tutta personale), ecc.
La furtività dell'avvicinamento, sia essa guidata od accostata (ove si esprime massimamente la felinità), è importante. Ma lo è altrettanto, ancor prima, la filata (cosa che si vede oramai raramente e che distingue un buon cane da un gran cane). La filata è molto diversa dalle altre fasi
e, come detto sopra, mette in risalto la leggiadria del setter inglese, la padronanza della situazione, l'equilibrio e le capacità olfattive.
Un esempio di posizione (cane proteso in avanti, in alto con "collo a cigno") è questo
[media]http://www.arsvenandi.net/public/IMG0355281818.JPG[/media]
Momento conclusivo della filata: il cane è rimasto brevemente fermo a buona distanza. E' ancora in fase di discernimento (non è una ferma conclusiva). Il soggetto tiene sotto controllo da distante il selvatico, ne percepisce la direzione ma non la distanza (quando si ferma ragiona proprio su questo). Inizierà a guidare a poco: se il selvatico si muoverà, la concentrazione degli effluvi nel cono d'emanazione si abbasseranno ed obbligheranno il cane a procedere per non perdere il contatto.
Una ferma flessa, sia essa finale od iniziale dell'azione complessiva, indica la distanza dal selvatico. Quando l'azione si risolve esclusivamente con ferma flessa e rigida senza evidenziare altre fasi, il selvatico è lì a tiro (pronto allo sfrullo) e, se il selvatico non si è mosso, si risolve l'azione con l'accosto. Nei soggetti in cui non si esprime mai in nessuna situazione la filata, si devono fare delle ipotesi.
Gli errori più palesi messi in essere sono: errori di dressaggio, incapacità di sondare il vento con cognizione, limitato discernimento (patologia neurologica dell'apparato olfattivo o così dalla nascita).
Tra gli errori di dresaggio, quello di richiedere al cane una velocità di cerca non consona all'olfatto del soggetto: questi fermerà sempre all'ultimo momento e non metterà in risalto la filata, mentre per la guidata se non per favore del selvatico che, invece d'involarsi, si sottrae di pedina. Un'altro fatto che porta al radicarsi di errori è l'utilizzo di terreni preparati artificialmente (troppe emanazioni) che portano ad alzare il livello di soglia minimo d'attenzione del cane e che salterà volutamente la filata perché 9 volte su 10 considerate "piste false". Quindi imparerà solo a correre ed a fermarsi di scatto quando superata la soglia minima d'attenzione. Questo per spiegare la differenza tra i Francini e...i cani moderni.
Io dico la mia, vista dalla parte delle mie conoscenze ed esperienze (non rigiro nulla).
Su quello che tu ritieni palese ti è stata solo chiesta delucidazione. Cosa che probabilmente vuoi tenere per te scrivendo ancora "palese". Ma perché non giustifichi mai ciò che esponi?
A me sembra "palese" (così ci intendiamo), quello che ha detto Ginger.
Pier0, anche chi non li avesse visti direttamente sul campo ai loro tempi, se giri in internet trovi dei filmati dei Francini. Così non hai nessun filtro e guardi con i tuoi occhi. La leggiadria ed il governo dell'aria è il tema principale negli agganci del cono d'emanazione: ogni punto risolto è un CAC.
Una regola generale della fisiologia dell'olfatto è: più un cane avventa da distante e meno flette, anzi, si protende in alto ed in avanti (il setter mette in evidenza il "collo di cigno"), perché per governare la selvaggina deve analizzare il cono d'emanazione. Nell'avvicinamento, può più o meno flettere, a seconda della sicurezza del cane, dell'orografia del terreno, della distanza a cui si fermerà (per esperienza tutta personale), ecc.
La furtività dell'avvicinamento, sia essa guidata od accostata (ove si esprime massimamente la felinità), è importante. Ma lo è altrettanto, ancor prima, la filata (cosa che si vede oramai raramente e che distingue un buon cane da un gran cane). La filata è molto diversa dalle altre fasi
e, come detto sopra, mette in risalto la leggiadria del setter inglese, la padronanza della situazione, l'equilibrio e le capacità olfattive.
Un esempio di posizione (cane proteso in avanti, in alto con "collo a cigno") è questo
[media]http://www.arsvenandi.net/public/IMG0355281818.JPG[/media]
Momento conclusivo della filata: il cane è rimasto brevemente fermo a buona distanza. E' ancora in fase di discernimento (non è una ferma conclusiva). Il soggetto tiene sotto controllo da distante il selvatico, ne percepisce la direzione ma non la distanza (quando si ferma ragiona proprio su questo). Inizierà a guidare a poco: se il selvatico si muoverà, la concentrazione degli effluvi nel cono d'emanazione si abbasseranno ed obbligheranno il cane a procedere per non perdere il contatto.
Una ferma flessa, sia essa finale od iniziale dell'azione complessiva, indica la distanza dal selvatico. Quando l'azione si risolve esclusivamente con ferma flessa e rigida senza evidenziare altre fasi, il selvatico è lì a tiro (pronto allo sfrullo) e, se il selvatico non si è mosso, si risolve l'azione con l'accosto. Nei soggetti in cui non si esprime mai in nessuna situazione la filata, si devono fare delle ipotesi.
Gli errori più palesi messi in essere sono: errori di dressaggio, incapacità di sondare il vento con cognizione, limitato discernimento (patologia neurologica dell'apparato olfattivo o così dalla nascita).
Tra gli errori di dresaggio, quello di richiedere al cane una velocità di cerca non consona all'olfatto del soggetto: questi fermerà sempre all'ultimo momento e non metterà in risalto la filata, mentre per la guidata se non per favore del selvatico che, invece d'involarsi, si sottrae di pedina. Un'altro fatto che porta al radicarsi di errori è l'utilizzo di terreni preparati artificialmente (troppe emanazioni) che portano ad alzare il livello di soglia minimo d'attenzione del cane e che salterà volutamente la filata perché 9 volte su 10 considerate "piste false". Quindi imparerà solo a correre ed a fermarsi di scatto quando superata la soglia minima d'attenzione. Questo per spiegare la differenza tra i Francini e...i cani moderni.
A breve faremo vedere un video anche di questo soggetto senza tagli vari.
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