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Ciao a tutti,
come alcuni di voi sanno vorrei acquistare un cucciolo di bracco o spinone, ancora molto indecisa, anche se al momento propendo di più allo spinone marrone. Ora la mia domanda era ci sono punti di debolezza nella costituzione di queste due razze? ad esempio ho sempre avuto pastori tedeschi e oltre all'ormai famosa displasia il pt ha grossi problemi di intestino e di pelle. specialmente quelli a pelo lungo, come quelli che ho io. il bracco e lo spinone sono deboli da qualche parte!?
Grazie mille;)
Il bracco italiano, io parlo per questo perchè lo sto utilizzando da una 15 di anni, è o dovrebbe essere un cane da lavoro, per cui dovrebbe essere selezionato in quest'ottica, consentendo di conseguenza la nascita di cani rustici e in salute. Tutto ciò non avviene sempre, saprai benissimo che esiste una porzioni di bracchi italiani che (purtroppo) è selezionata solo per gli aspetti morfologici,la qualcosa può determinare grossi problemi in un cane che è fortemente consanguineo.La caccia e le prove sono in parte un sistema che garantisce ai nostri continentali una buon fondamento psichico-fisiologico e attitudinale. Questo in linea generale, poi ogni individuo ha una sua storia personale, su cui agisce il modo con cui è allevato, cioè alimentazione, movimento e rapporto con il padrone. Questo secondo me è un concetto basilare, se vuoi cani con meno problemi cercali in linee da lavoro, che non garantiscono tutto ma il cane ti creerà in linea di massima meno problemi. Iniziamo con i problemi del bracco italiano, il principale, secondo me,è quello legato alla cute, quindi infezioni varie, calli, una fragilità biochimica dell'epidermide, che in alcuni casi sfocia in piodermiti difficilmente eliminabili. So che queste situazioni sono legate secondo alcuni a problemi di carenze immunitarie o qualcosa di simile, riconducibile a l'eccessiva consanguineità presente nella razza, che è un grosso gap genetico, in quanto c'è una grossa difficoltà a trovare ceppi alternativi e che taglino gli attuali, problemaa che è stato dibattuto anche in questo forum. Io ho trovato anche una certa tendenza a un invecchiaamento precoce, il che non vuol dire che non si riescono a trovaare cani longevi, ma la vita media, dalla mia esperienza, non è lunghissima. In linea generale se sceglie un buon ceppo da lavoro problemi di tipo articolare non dovrebbero esserci, so di qualche displasia al gomito mentre quella all'anca è poco o per niente frequente. Il cane, rispetto a altre razze da caccia, va seguito, che vuol dire alimentato e alloggiato, con maggiore attenzione, in quanto la prevenzione è basilare, evitare che le magagne vengano fuori risulta laa soluzione migliore, sopratutto per i problemi dellaa cute. Esistono poi dei problemi di tipo psico-caratteriale, il bracco è cane bonario e quindi non aggressivo, attualmente si riscontra più frequentemente la timidezza, cosa che sovente si risolve, timidezza sia di natura genetica ma spesso dovuta a scarsa socializzazione nei primi mesi di vita (spesso associata a cani provenienti da allevamenti, che nelbracco sono quasi sempre amatoriali). Il bracco è un cane non facilmente addestrabile secondo i concetti classici, il che significa obbidienzaa assoluta, faccia tutto immediatamente ciò che haa imparato, è un cane che ha una capacità di sopportazione delle punizioni mediaamente più bassa rispetto alle altre razze da lavoro, bisogna usare le maniere dolci, questo in linea generale, ci sono cani da prove che vengono scollarati senza alcun problema e conseguenza, si può dire che è un pò permaloso e anche testardo, bisogna entrarci in sintonia, in tempi medio-lunghi, e poi sarà un ottimo compagno di caccia e a casa. Altro problemino legato al lavoro è, sempre in base alla mia esperienza, una certa tendenza a prediligere il PELO, quindi in situazioni di buone concentrazioni di UNGULATI, bisogna fargli capire che questi a noi non ci interessano, con alcuni soggetti è facile con altri ci devi mettere ben d'impegno, il che vuol dire poter usare le maniere dure. In line agenerale sono questi i problemi di base che ho riscontrato nei miei soggetti e che ho letto in giro, sicuramente ci sarà qualcun altro che ti fornirà maggiori e più accurate informazioni. Ti ripeto di base il cane va scelto in LINEE DA LAVORO e va ALLEVATO CON UN PO' PIU' DI ATTENZIONE RISPETTO ALLE ALTRE RAZZE, poi come tutte le cose ci vuole anche un pò di fortuna e una certa abiltà personale, ma se hai già avuto cani penso che non debba dirtelo io.[ciao]
Discussione molto interessante..son curioso di leggere altri interventi..Il mio attuale bracco è anche finora il mio unico bracco quindi non ho grande esperienza..certo è che mi ritrovo in pieno in molte delle cose scritte da forcello.Mi preoccupa questo discorso sulla non eccessiva longevità..potete
Il problema della longevità è stato in parte trattato, su mia proposta, in un'altra discussione del forum, quindi se vuoi puoi cercare delle informazioni vai lì. Io ti posso dire che la razza, data la mole e una certa consanguineità, ha meno prospettive di vita rispetto a cani di minor peso e di maggiore diffusione, questa, secondo me, è la linea di principo, da cui non si può generalizzare, perchè oltre alla genetica, ci sono aspetti di tipo ambientale e sopratutto una certa soggettività, per cui esitevano, esistono e esisterano bracchi longevi, capaci di caciare anche a 12-13 anni, non sono la regola ma l'eccezione.[ciao][ciao]
Come ha anticipato Forcello, ogni aspetto citato può presentare
moltissime eccezioni e quindi in un discorso del genere le affermazioni assolute, non posson esistere.
Ciò doverosamente premesso, concordo che i cani di piccola mola abbiano mediamente una vita più lunga di quelli di grande mole, (questi sono dati statistici) che storicamente il bracco sia stato afflitto da malattie cutanee è vero, ma oggi con una più corretta igiene ed alimentazione, questi fenomeni sono enormemente diminuiti. Nel bracco tempo addietro qualcuno....ha immesso il segugio e le conseguenze sono immaginabili, ma sono dell'opinione che anche molte altre razze da ferma, se non debitamente fermate ed anzi se incoraggiate, tendono a pistare ed a seguire la selvaggina da pelo, sono istinti ancestrali. Per non incitare il cabne ai pistaggi, bisognerebbe , almeno finche il cane è giovane, evitare di sparare alla lepre.
Il Bracco è cane facile da abituare ad andare a caccia col padrone ma difficile da addestrare e le nozioni gli vanno di tanto in tanto rinfrescate. Devo dire che la selezione basta sui cani da prove ha privilegiato la cosiddetta "addestrabilità" e sempre più spesso capitano soggetti che ben sopportano l'addestramento duro, che io però ritengo sia adatto alle razze tedesche e non alle nostre.
Ma non c'é argomento che vada adattato al singolo cane più dell'addestramento.
Concordo pienamente con Andrea!![polup]
Sabato mattina sono uscito con 2 dei nostri bracchi e nel campo vicino a noi c'era un cacciatore con un Setter ed un bracco roano.
Quando fischiava per richiamare i cani mi sono accorto che il setter più di una volta lasciava l'emanazione per andare dove diceva il padrone,mentre il bracco non mollava l'emanazione finche non era sicuro, poi andava dal padrone.
Secondo mè il bracco stava svolgendo un buon lavoro ma come potete immaginare il padrone gli ha rifilato parolacce perchè non aveva eseguito subito il suo comando.
Dal mio punto di vista se ti piace il tipo di lavoro che svolge un inglese non sempre può piacerti il tipo di lavoro svolto da un continentale (bracco/spinone).
Quattro mesi fà ho ritirato una Bracca di 3 anni figlia del mio Brenno e di una bracca di Manfroni (Ebe).
Quando sono andatò a prenderla queste persone mi hanno attaccato duramente perche il cane non andava a caccia come volevano loro,non fermava e non stava dietro ai loro pointer.
Per primo gli ho dato dei Co......, perchè se sperano che un bracco cacci come un pointer all'ora è meglio che si comperino una barca e una canna da pesca e mollino la caccia, secondo mi sembrava un pò strano che non fermasse sapendo di chi era figlia.
Comunque l'ho portata a casa ed abbiamo cominciato a portarla fuori e sabato ha fermato un fagiano in modo stupendo dietro al culo dei pointer del suo VECCHIO padrone.
Non pensavo, ma mi sa tanto che sono veramente i padroni ad avere dei problemi.
Comunque Pchiste da quello che ti posso dire io, il bracco non ha grandi problemi anzi, devi solo curarlo e trattarlo bene, io i miei più li coccolo e più mi ascoltano!!
P.s. vi mostro Axia la bracca di cui vi parlavo prima sembra lunga ma non lo è sono io che non valgo come fotografo.
Vedi Leasi,frequentando un paio di amici allevatori e cinofili in genere,ho proprio notato che quando ci sono problemi con dei bracchi,al 95% è gente che prende un cane e pretende chissà cosa, dimostrando una ignoranza e superficialità unica e facendo l'errore principale,il confronto con inglesi.e se volevi un inglese,perchè prendi un continentale italiano??è la sua negazione.io lo ripeto,spinoni e bracchi non sono cani per tutti,sia dal punto di vista cinofilo-venatoria,che da quella sociale.
Al bracco vanno dati i suoi tempi, la possibilità di capire le cose, mai avere fretta. Tutto questo, come dive V.V.V. è il suo limite, nel senso che molte persone sono incapace di gestire un cane con una simile mentalità, abituati ai cani di altre razze, che hanno mediamente un comportamento più pronto e istintivo. Questo limite, che più di altri aspetti ne ha limitato una espansione numerica, credo più che le dimensioni o il peso, va tramutato in un vantaggio, nel senso che una minor diffusione, anche se qualche centinaio di cuccioli all'anno in più darebbe una boccata d'ossigeno, dovrebbe consentire di orientare ancora meglio la selezione. Già si è fatto parecchio, questo grazie alle prove, adesso bisognerebbe creare unaa sinergia con il mondo venatorio, che deve testare i bracchi in modo pragmatico e severo. Il connubbio caccia e prove rappresenta la sicura salvezza del bracco italiano, diamo i cani a persone esigenti e che sappiano testare in modo serio, che vuol dire caccia difficile in ambienti difficili,magari per parecchi gg alla settimana, cose che ancora una minoranza di cacciatore fa, questo patrimonio cino-venatorio va recuperato o ampliato e assemblato con quello delle prove. Il recupero di credibilità delle prove, con l'introduzione dele zone D.O.C., deve accompagnarsi anche a un miglioramento qualitativo della caccia, essendo le 2 facce della stessa medaglia.[ciao]
scusate il ritardo ma oggi sono andata in perlustrazioni nelle zone mie di orgine, Bolzano, su per il catinaccio... niente di niente!!
troppa gente in giro, le bestie sono ben nascoste. solo 5/6 camosci.
concordo con il fatto che le generalizzazioni devono essere prese con le pinze, ma quello che mi interessava era avere un idea dei problemi che mi posso aspettare. poi per carità ogni razza ha la sua peculiarità e come dice v.v.v e forcello.. il problema maggiore sono le persone, la loro fretta e anche la loro non conoscenza della razza.
i problemi di pelle sono caratteristici del pelo raso, credo che sia legato a un fattore genetico.. ma non vorrei dire eresie.
toglietemi un dubbio ancora, molti dicono che il bracco ha un forte bisogno di contatto con l'uomo per evitare eccessiva timidezza, è corretto?
No la ricerca di contatto e di un rapporto molto personale con il padrone non ha niente a che fare con la timidezza, è proprio una esigenza di molti cani di questa razza, è un marchio di fabbrica. La timidezza invece è un difetto che in un cane da lavoro può diventare un grosso problema. Si è già in parte trattato l'argomento giungendo al risultato che i soggetti timidi stanno aumentando, per cui selettivamente vanno privilegiati caratteri franchi, aperti, non ombrosi, penso che sia la soluzione migliore, Mai e poi mai accoppiare 2 cani timidi o paurosi.[ciao]
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