errore e tolleranze cartucce
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errore e tolleranze cartucce
ciao a tutti. parlando con alcuni amici che caricano le cartucce, si è entrati in polemica su quali siano i reali errori di caricamento, ciò che è trascurabile e ciò che compromette il tiro. il tutto poi si è fuocalizzato sulle reali tolleranze di costruzione e su quanto influiscano nella balistica. premetto che non carico da molto e devo dire che in effetti neanche io ho chiaro fino in fondo il concetto delle tolleranze e mi piacerebbe saperne di più e conoscere le vostre esperienze in merito. esempio: quanto si può errare nel pesare la polvere per riscontrare variazioni significative, stesso per il piombo, chiusura contenitore, insomma tutto quello che vi viene in mente.

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Ciao Piombino,non sono un esperto del settore e ricarico da soli 2 anni:premesso cio' penso che smontando diversi tipi di cartucce commerciali sia da tiro che da caccia,ho notato delle differenze significative nei pesi sia di polvere che di pallini tra varie cartucce prese in esame.Detto questo tutti le sparano regolarmente e bene o male funzionano.Quindi penso che la cosa piu' negativa per una cartuccia sia l'insieme di una sequenza di piccoli errori che sfigatamente si vanno a sommare.Proprio x questo l'arma che noi ricaricatori abbiamo in piu' e' proprio quella di poter curare al meglio questo aspetto cioe' di creare cartucce il piu' possibili identiche tra loro non condizionati dall'interesse e dalla concorrenza spietata ma spinti solo a creare cartucce micidiali per il nostro tipo di cacciaciao a tutti. parlando con alcuni amici che caricano le cartucce, si è entrati in polemica su quali siano i reali errori di caricamento, ciò che è trascurabile e ciò che compromette il tiro. il tutto poi si è fuocalizzato sulle reali tolleranze di costruzione e su quanto influiscano nella balistica. premetto che non carico da molto e devo dire che in effetti neanche io ho chiaro fino in fondo il concetto delle tolleranze e mi piacerebbe saperne di più e conoscere le vostre esperienze in merito. esempio: quanto si può errare nel pesare la polvere per riscontrare variazioni significative, stesso per il piombo, chiusura contenitore, insomma tutto quello che vi viene in mente.


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premetto che non si usa piu pressare la polvere,tanto meno il piombo!!ovviamente bisogna tenere presente vari fattori al momento che si vuole assemblare una carica!!partendo da una dose di polvere definita,bisogna calcolare il peso della borra se è di feltro se si vuole usare o no una coppetta di ritenuta,eventualmente se quella borracont.è rigida o no onde evitare che ci sia una diminuzione o al contrario una eccessiva pressione,la grandezza del piombo e in ultimo (diceva il granelli che uno che non sa ralizzare una chiusura fatta bene p meglio che non ricarichi)in effetti la chiusura ha dei parametri importantissimi sulla combustione della polvere!!!!Commenta
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Se ho inteso bene il tuo interrogativo, le tolleranze di cui tu parli sono la conseguenza dei risultati balistici della munizione assemblata, questo in termini pratici.ciao a tutti. parlando con alcuni amici che caricano le cartucce, si è entrati in polemica su quali siano i reali errori di caricamento, ciò che è trascurabile e ciò che compromette il tiro. il tutto poi si è fuocalizzato sulle reali tolleranze di costruzione e su quanto influiscano nella balistica. premetto che non carico da molto e devo dire che in effetti neanche io ho chiaro fino in fondo il concetto delle tolleranze e mi piacerebbe saperne di più e conoscere le vostre esperienze in merito. esempio: quanto si può errare nel pesare la polvere per riscontrare variazioni significative, stesso per il piombo, chiusura contenitore, insomma tutto quello che vi viene in mente.


In termini tecnici bisogna avvalersi di canne manometriche per misurare velocità e pressioni.
I valori finali subiscono effetti diversi in base ad una moltitudine di elementi quali: inneschi,polveri, bossoli, borre, chiusure ecc.
Esempio:
inneschi adeguati alla polvere usata (alcune polveri assemblate mantenendo gli stessi componenti e stessa grammatura, possono essere usate con inneschi più forti nel periodo invernale e meno potenti in periodo estivo vedi gm3)
Il bossolo t/1 t/2 t/3 ecc con relativa conicità interna che si differenzia da tipo e marca, può influire sulla combustione della polvere così come la lunghezza dello stesso bossolo deve essere consono alla borra e alla grammatura del piombo.
Una chiusura marcata può sopperire ad una carica troppo leggera di polvere, oppure la stessa può creare pressioni troppo alte e causare una rosata troppo ampia.
Potrei continuare ma il discorso si allungherebbe enormemente, il consiglio che mi sento di darti è quello di reperire libri del granelli e del gallina che non ti daranno cariche da clonare (ormai la componentistica è cambiata) ma sicuramente ti serviranno a capire quali e in che modo i differenti materiali cambiano il risultato finale, a quel punto capirai anche quali e quante sono le tolleranze.
CordialitàCommenta
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Molti caricatori (mi riferisco principalmente a quelli che ricaricano per hobby) hanno molte "credenze" che spesso, nella resa di una cartucca, si rilevano grandi sciocchezze. Per essere più chiari gli errori più comuni sono, per citare alcuni esempi, il credere che solo cartucce con dosi massimali di piombo siano le migliori o che mettere magari un innesco più potente sia comunque meglio.
La cartuccia performante è quella che associa vari accorgimenti ovvero inneschi medio forti con polveri lente e particolarmente progressive oppure inneschi di potenza medio bassa con propellenti vivaci o semivivaci così come distinguere l'impiego di borre elastiche con altre più rigide.
Altro fattore da tenere ben presente nella riuscita di una buona cartuccia è sicuramente quello di ricercare sempre un adeguato equilibrio pressorio e, non di meno, una velocità della carica nella norma
Molto spesso, infatti, si trascura che notevole importanza assume l'impatto che i pallini subiscono con l'aria per cui se da una parte può essere giustificata una V0 relativamente alta utilizzando piombo grosso con piombo fine ciò determinerà minor efficacia della carica nonchè pessime rosate.
Ciò premesso e tornando quindi al discorso iniziale, piccole differenze nella pesatura della polvere o del piombo influiscono relativamente poco sull'assetto generale della cartuccia. Sia chiaro che per piccole differenze devono intendersi nell'ordine del centigrammo in +o-
E' bene ricordare che in linea generale un aumento o una diminuzioe di 5 ctg. di polvere determinano un aumento o una diminuzione di circa 40-50 bar di pressione che nel contesto totale di una cartuccia da 700-750 bar di pressione rappresanta poca cosa. Così come aumentare o diminuire 1 grammo di piombo determina un aumento o una diminuzione di pressione sull'ordine di 30-40 bar associata ad un incremento in più o in meno di circa 5 mt/sec in termini di velocità della carica.
Diverso è il discorso in merito all'uso delle borre in plastica dove ad esempio, le Gualandi sviluppano una maggior pressione rispetto alle Baschieri (il riferimento è fra le più usate, ovvero le Super G e le Z2M)
Altro discorso, invece, va affrontato nel rispettare gli standard previsti per le altezze di chiusura sia riferiti alla stellare che all'orlo tondo.
Se ad esempio una stellare che nel cal. 12 plastica va fatta a 58 mm. viene ridotta a 57 (con una diminuzione di 1 mm.) ciò può determinare un innalzamento della pressione di difficile quantificazione che può evidenziarsi in canna manometrica anche nell'ordine di 100 bar e più.
Quindi, per concludere questa breve analisi che per ragioni di spazio non può essere completamente esaustiva, per ottenere cartucce perforanti tutti i parametri succitati devono obbligatoriamente essere valutati non singolarmente ma in un contesto sinergetico generale perchè nell'assemblare vari componenti; polvere, innesco, borra, altezza chiusura ecc. spesso il risultato di 1+1 non farà necessariamente 2 ma forse 3 o addirittura 4.
Ecco perchè i vari esperti del forum (Garolini in primis ma anche Gianni, Dodo, Carmelo ecc.) mettono a disposizione di tutti le loro conoscenze/esperienze a patto però, di saperne percepire la loro logica e farne tesoro.......never step back......Commenta
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Molti caricatori (mi riferisco principalmente a quelli che ricaricano per hobby) hanno molte "credenze" che spesso, nella resa di una cartucca, si rilevano grandi sciocchezze. Per essere più chiari gli errori più comuni sono, per citare alcuni esempi, il credere che solo cartucce con dosi massimali di piombo siano le migliori o che mettere magari un innesco più potente sia comunque meglio.
La cartuccia performante è quella che associa vari accorgimenti ovvero inneschi medio forti con polveri lente e particolarmente progressive oppure inneschi di potenza medio bassa con propellenti vivaci o semivivaci così come distinguere l'impiego di borre elastiche con altre più rigide.
Altro fattore da tenere ben presente nella riuscita di una buona cartuccia è sicuramente quello di ricercare sempre un adeguato equilibrio pressorio e, non di meno, una velocità della carica nella norma
Molto spesso, infatti, si trascura che notevole importanza assume l'impatto che i pallini subiscono con l'aria per cui se da una parte può essere giustificata una V0 relativamente alta utilizzando piombo grosso con piombo fine ciò determinerà minor efficacia della carica nonchè pessime rosate.
Ciò premesso e tornando quindi al discorso iniziale, piccole differenze nella pesatura della polvere o del piombo influiscono relativamente poco sull'assetto generale della cartuccia. Sia chiaro che per piccole differenze devono intendersi nell'ordine del centigrammo in +o-
E' bene ricordare che in linea generale un aumento o una diminuzioe di 5 ctg. di polvere determinano un aumento o una diminuzione di circa 40-50 bar di pressione che nel contesto totale di una cartuccia da 700-750 bar di pressione rappresanta poca cosa. Così come aumentare o diminuire 1 grammo di piombo determina un aumento o una diminuzione di pressione sull'ordine di 30-40 bar associata ad un incremento in più o in meno di circa 5 mt/sec in termini di velocità della carica.
Diverso è il discorso in merito all'uso delle borre in plastica dove ad esempio, le Gualandi sviluppano una maggior pressione rispetto alle Baschieri (il riferimento è fra le più usate, ovvero le Super G e le Z2M)
Altro discorso, invece, va affrontato nel rispettare gli standard previsti per le altezze di chiusura sia riferiti alla stellare che all'orlo tondo.
Se ad esempio una stellare che nel cal. 12 plastica va fatta a 58 mm. viene ridotta a 57 (con una diminuzione di 1 mm.) ciò può determinare un innalzamento della pressione di difficile quantificazione che può evidenziarsi in canna manometrica anche nell'ordine di 100 bar e più.
Quindi, per concludere questa breve analisi che per ragioni di spazio non può essere completamente esaustiva, per ottenere cartucce perforanti tutti i parametri succitati devono obbligatoriamente essere valutati non singolarmente ma in un contesto sinergetico generale perchè nell'assemblare vari componenti; polvere, innesco, borra, altezza chiusura ecc. spesso il risultato di 1+1 non farà necessariamente 2 ma forse 3 o addirittura 4.
Ecco perchè i vari esperti del forum (Garolini in primis ma anche Gianni, Dodo, Carmelo ecc.) mettono a disposizione di tutti le loro conoscenze/esperienze a patto però, di saperne percepire la loro logica e farne tesoro

Esposizione semplice ed efficace !!!!!!!
un saluto MaurizioCommenta
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Finalmente poche chiacchiere e tanta sostanza!Molti caricatori (mi riferisco principalmente a quelli che ricaricano per hobby) hanno molte "credenze" che spesso, nella resa di una cartucca, si rilevano grandi sciocchezze. Per essere più chiari gli errori più comuni sono, per citare alcuni esempi, il credere che solo cartucce con dosi massimali di piombo siano le migliori o che mettere magari un innesco più potente sia comunque meglio.
La cartuccia performante è quella che associa vari accorgimenti ovvero inneschi medio forti con polveri lente e particolarmente progressive oppure inneschi di potenza medio bassa con propellenti vivaci o semivivaci così come distinguere l'impiego di borre elastiche con altre più rigide.
Altro fattore da tenere ben presente nella riuscita di una buona cartuccia è sicuramente quello di ricercare sempre un adeguato equilibrio pressorio e, non di meno, una velocità della carica nella norma
Molto spesso, infatti, si trascura che notevole importanza assume l'impatto che i pallini subiscono con l'aria per cui se da una parte può essere giustificata una V0 relativamente alta utilizzando piombo grosso con piombo fine ciò determinerà minor efficacia della carica nonchè pessime rosate.
Ciò premesso e tornando quindi al discorso iniziale, piccole differenze nella pesatura della polvere o del piombo influiscono relativamente poco sull'assetto generale della cartuccia. Sia chiaro che per piccole differenze devono intendersi nell'ordine del centigrammo in +o-
E' bene ricordare che in linea generale un aumento o una diminuzioe di 5 ctg. di polvere determinano un aumento o una diminuzione di circa 40-50 bar di pressione che nel contesto totale di una cartuccia da 700-750 bar di pressione rappresanta poca cosa. Così come aumentare o diminuire 1 grammo di piombo determina un aumento o una diminuzione di pressione sull'ordine di 30-40 bar associata ad un incremento in più o in meno di circa 5 mt/sec in termini di velocità della carica.
Diverso è il discorso in merito all'uso delle borre in plastica dove ad esempio, le Gualandi sviluppano una maggior pressione rispetto alle Baschieri (il riferimento è fra le più usate, ovvero le Super G e le Z2M)
Altro discorso, invece, va affrontato nel rispettare gli standard previsti per le altezze di chiusura sia riferiti alla stellare che all'orlo tondo.
Se ad esempio una stellare che nel cal. 12 plastica va fatta a 58 mm. viene ridotta a 57 (con una diminuzione di 1 mm.) ciò può determinare un innalzamento della pressione di difficile quantificazione che può evidenziarsi in canna manometrica anche nell'ordine di 100 bar e più.
Quindi, per concludere questa breve analisi che per ragioni di spazio non può essere completamente esaustiva, per ottenere cartucce perforanti tutti i parametri succitati devono obbligatoriamente essere valutati non singolarmente ma in un contesto sinergetico generale perchè nell'assemblare vari componenti; polvere, innesco, borra, altezza chiusura ecc. spesso il risultato di 1+1 non farà necessariamente 2 ma forse 3 o addirittura 4.
Ecco perchè i vari esperti del forum (Garolini in primis ma anche Gianni, Dodo, Carmelo ecc.) mettono a disposizione di tutti le loro conoscenze/esperienze a patto però, di saperne percepire la loro logica e farne tesoro
Ciao.
PaoloSe vi capita ancora la possibilità di innamorarvi, afferratela, ogni volta. Potrete vivere tanto da pentirvene, ma non troverete mai niente di meglio e non saprete mai se vi tornerà a capitare un'altra volta. (joseph Heller)Commenta
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devo quotare in pieno artù,effettivamente anche io parlando con cacciatori vedendo le mie cartuce quando ammazzano loro subito dicono ma che ci metti piu polvere?infatti la maggior parte associa a cartucce performanti un aumento massimo di polvere,e cosi facendo erroneamente aumentano queste teorie sballateCommenta
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complimenti, uno dei migliori discorsi che ho sentito. tempo fa ho caricato delle cartucce ( e sono stato molto contestato ) con chiusura 60 fino a 57. per provare e far vedere , soprattutto a chi non dava peso al discorso, che l'uso del fermo è indispensabile. poi si è passato al discorso delle tolleranze. vedi, ci sono molti caricatori che vanno a caso sulle dosi, sui contenitori, in pratica su tutto. venendo da un settore tecnico, per deformazione ,io ho un bisogno innato di quantificare tutto per avere sotto controllo il risultato. arrivare ad avere dei dati in merito alle tolleranze del singolo componente ed avere un totale degli errori ammissibbili può servire a far capire che non si può più caricare "vecchio stile " dove la polvere ed il piombo viene misurato a cucchiaini. e nemmeno serve essere impeccabbili su sciocchezze e tralasciare altre cose più influenti nei fini balistici. ho visto caricare persone che sulla polvere era fiscalissimo e poi chiudere in cal 20/70 tra i 58 ed i 60 ed oltre. allora che senzo ha essere fiscalissimi suoi dosaggi se poi mandi tutto a quel paese per errata costruzione? mi fa piacere discutere di questo con voi, anche perchè su 10 cacciatori che caricano, almeno 6 o 7 lo fanno senza avere ben chiaro come far interaggire i vari componenti e vanno ad intuito. forse questa discussione può dare una mano a chi ne ha bisogno per capire cio che fa.Molti caricatori (mi riferisco principalmente a quelli che ricaricano per hobby) hanno molte "credenze" che spesso, nella resa di una cartucca, si rilevano grandi sciocchezze. Per essere più chiari gli errori più comuni sono, per citare alcuni esempi, il credere che solo cartucce con dosi massimali di piombo siano le migliori o che mettere magari un innesco più potente sia comunque meglio.
La cartuccia performante è quella che associa vari accorgimenti ovvero inneschi medio forti con polveri lente e particolarmente progressive oppure inneschi di potenza medio bassa con propellenti vivaci o semivivaci così come distinguere l'impiego di borre elastiche con altre più rigide.
Altro fattore da tenere ben presente nella riuscita di una buona cartuccia è sicuramente quello di ricercare sempre un adeguato equilibrio pressorio e, non di meno, una velocità della carica nella norma
Molto spesso, infatti, si trascura che notevole importanza assume l'impatto che i pallini subiscono con l'aria per cui se da una parte può essere giustificata una V0 relativamente alta utilizzando piombo grosso con piombo fine ciò determinerà minor efficacia della carica nonchè pessime rosate.
Ciò premesso e tornando quindi al discorso iniziale, piccole differenze nella pesatura della polvere o del piombo influiscono relativamente poco sull'assetto generale della cartuccia. Sia chiaro che per piccole differenze devono intendersi nell'ordine del centigrammo in +o-
E' bene ricordare che in linea generale un aumento o una diminuzioe di 5 ctg. di polvere determinano un aumento o una diminuzione di circa 40-50 bar di pressione che nel contesto totale di una cartuccia da 700-750 bar di pressione rappresanta poca cosa. Così come aumentare o diminuire 1 grammo di piombo determina un aumento o una diminuzione di pressione sull'ordine di 30-40 bar associata ad un incremento in più o in meno di circa 5 mt/sec in termini di velocità della carica.
Diverso è il discorso in merito all'uso delle borre in plastica dove ad esempio, le Gualandi sviluppano una maggior pressione rispetto alle Baschieri (il riferimento è fra le più usate, ovvero le Super G e le Z2M)
Altro discorso, invece, va affrontato nel rispettare gli standard previsti per le altezze di chiusura sia riferiti alla stellare che all'orlo tondo.
Se ad esempio una stellare che nel cal. 12 plastica va fatta a 58 mm. viene ridotta a 57 (con una diminuzione di 1 mm.) ciò può determinare un innalzamento della pressione di difficile quantificazione che può evidenziarsi in canna manometrica anche nell'ordine di 100 bar e più.
Quindi, per concludere questa breve analisi che per ragioni di spazio non può essere completamente esaustiva, per ottenere cartucce perforanti tutti i parametri succitati devono obbligatoriamente essere valutati non singolarmente ma in un contesto sinergetico generale perchè nell'assemblare vari componenti; polvere, innesco, borra, altezza chiusura ecc. spesso il risultato di 1+1 non farà necessariamente 2 ma forse 3 o addirittura 4.
Ecco perchè i vari esperti del forum (Garolini in primis ma anche Gianni, Dodo, Carmelo ecc.) mettono a disposizione di tutti le loro conoscenze/esperienze a patto però, di saperne percepire la loro logica e farne tesoro
---------- Messaggio inserito alle 03:57 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 03:20 PM ----------
bisogna aggiungere che purtroppo chi come me no ha la possibilità di bancare le cartucce e si avvale del foglio di carta e della prova sul selvatico, non ha speranze. purtroppo non avendo a disposizione i dati delle cartucce, molte volte risulta anche difficile interpretare un risultato e risulta ancora più difficile trovarne un miglioramento. io al massimo posso riprodurre con qualità gli assetti già collaudati, ma per quanto riguarda i miglioramenti....alzo le mani.è ovvio che se il tordo va via nudo, qualche problema c'è ,ma è vero che può succedere per vari motivi , ed ogni motivo può essere arginato in molti modi. come vedi è un discorso dove la casistica fa da padrona. se poi ci metti anche che in molti casi non sai di quanto si varia la cartuccia in base alla variazione dei componenti o dell'assemblaggio, beh diventa ancora più triste. purtroppo non basta studiare come viene sostenuto da qualche cacciatore saputo. ci vuole molta esperienza e tempo, oltre che supporto tecnologico. per avere dei risultati ottimi devi vivere al banco di prova o avere 1000 anni a disposizione e fare solo ricarica.
---------- Messaggio inserito alle 05:02 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 03:57 PM ----------
dico questo perchè non avendo a disposizione il supporto tecnologico, procedo in altri modi. decido la dose ( che sembra più appropriata al tiro richiesto ) e provo a determinarne un'assetto. dopo di che ne faccio tre campioni una chiusa a 60 una a 59.70 ed una a 59.5 e le provo su cartone alla distanza che mi interessa.una volta determinata la rosata ideale ne faccio 10 campioni e le provo sul selvatico. di ogni cartuccia creo dei file dove indico la descrizione della componentistica: polvere( lotto/anno ) bossolo( altezza effettiva/peso a vuoto), contenitore(peso/altezza effettiva),chiusura(altezza/qualità generale chiusura). quando la provo su cartone:distanza,clima,fucile/cana,descrizine rosata/sagoma.sul selvatico:selvatico in questione,distanza tiro, clima, indice di abbattimento( valutazione da 1a10 sul comportamento sul selvatico) valutazione descrittiva dei tiri e valutazione generale. come vedi di lavoro ne è molto, e sicuramente si possono raccogliere più dati. questo però è il massimo che posso fare, cosa che con una bancatura, molte di queste cose te le aspetti già prima delle prove su campo.anche perchè la dose scelta molte volte è sbagliata da principio e fai prove a vuoto per poi cambiare direttamente dose e ricominciare con le subbete prove e valutazioni.Commenta
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Bravo Fulvio, esposizione chiara e corretta. Aggiungerei un paio di considerazioni.Molti caricatori (mi riferisco principalmente a quelli che ricaricano per hobby) hanno molte "credenze" che spesso, nella resa di una cartucca, si rilevano grandi sciocchezze. Per essere più chiari gli errori più comuni sono, per citare alcuni esempi, il credere che solo cartucce con dosi massimali di piombo siano le migliori o che mettere magari un innesco più potente sia comunque meglio.
La cartuccia performante è quella che associa vari accorgimenti ovvero inneschi medio forti con polveri lente e particolarmente progressive oppure inneschi di potenza medio bassa con propellenti vivaci o semivivaci così come distinguere l'impiego di borre elastiche con altre più rigide.
Altro fattore da tenere ben presente nella riuscita di una buona cartuccia è sicuramente quello di ricercare sempre un adeguato equilibrio pressorio e, non di meno, una velocità della carica nella norma
Molto spesso, infatti, si trascura che notevole importanza assume l'impatto che i pallini subiscono con l'aria per cui se da una parte può essere giustificata una V0 relativamente alta utilizzando piombo grosso con piombo fine ciò determinerà minor efficacia della carica nonchè pessime rosate.
Ciò premesso e tornando quindi al discorso iniziale, piccole differenze nella pesatura della polvere o del piombo influiscono relativamente poco sull'assetto generale della cartuccia. Sia chiaro che per piccole differenze devono intendersi nell'ordine del centigrammo in +o-
E' bene ricordare che in linea generale un aumento o una diminuzioe di 5 ctg. di polvere determinano un aumento o una diminuzione di circa 40-50 bar di pressione che nel contesto totale di una cartuccia da 700-750 bar di pressione rappresanta poca cosa. Così come aumentare o diminuire 1 grammo di piombo determina un aumento o una diminuzione di pressione sull'ordine di 30-40 bar associata ad un incremento in più o in meno di circa 5 mt/sec in termini di velocità della carica.
Diverso è il discorso in merito all'uso delle borre in plastica dove ad esempio, le Gualandi sviluppano una maggior pressione rispetto alle Baschieri (il riferimento è fra le più usate, ovvero le Super G e le Z2M)
Altro discorso, invece, va affrontato nel rispettare gli standard previsti per le altezze di chiusura sia riferiti alla stellare che all'orlo tondo.
Se ad esempio una stellare che nel cal. 12 plastica va fatta a 58 mm. viene ridotta a 57 (con una diminuzione di 1 mm.) ciò può determinare un innalzamento della pressione di difficile quantificazione che può evidenziarsi in canna manometrica anche nell'ordine di 100 bar e più.
Quindi, per concludere questa breve analisi che per ragioni di spazio non può essere completamente esaustiva, per ottenere cartucce perforanti tutti i parametri succitati devono obbligatoriamente essere valutati non singolarmente ma in un contesto sinergetico generale perchè nell'assemblare vari componenti; polvere, innesco, borra, altezza chiusura ecc. spesso il risultato di 1+1 non farà necessariamente 2 ma forse 3 o addirittura 4.
Ecco perchè i vari esperti del forum (Garolini in primis ma anche Gianni, Dodo, Carmelo ecc.) mettono a disposizione di tutti le loro conoscenze/esperienze a patto però, di saperne percepire la loro logica e farne tesoro
La variazione prestazionale della carica al variare della dose di polvere è tanto meno marcata quanto più progressivo è il propellente. Estremizzando, nel cal 12 variare di 5 ctg la quantità di una polvere specifica per i 24 g (carica tipica 1,25x24 in pps) provoca differenze pressorie e velocitarie maggiori rispetto alla medesima variazione di una polvere specifica per cariche semimagnum o magnum (es 2,00x40).
Altro aspetto importante già spiegato più volte nel forum riguarda i piccoli calibri. Più piccolo è il calibro, più grandi e talvolta imprevedibili sono le variazioni dei parametri di banco al variare delle dosi di polvere e piombo.
CiaoQuelli che s’innamoran di pratica sanza scienzia,
son come ‘l nocchieri ch’entra in naviglio sanza timone o bussola,
che mai ha certezza dove si vada.Commenta
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quindi si può affermare che più la polvere è progressiva più tollera "errori" di pesatura? quindi più stabile dal punto di vista prestazione/tiratura. a questo punto però mi viene da penzare su come posso concepire la chiusura ( compressione ) in merito alla progressività del propellente.cioè se la variazione di chiusura e quindi la sua tolleranza è proporzionale alla progressività della polvereBravo Fulvio, esposizione chiara e corretta. Aggiungerei un paio di considerazioni.
La variazione prestazionale della carica al variare della dose di polvere è tanto meno marcata quanto più progressivo è il propellente. Estremizzando, nel cal 12 variare di 5 ctg la quantità di una polvere specifica per i 24 g (carica tipica 1,25x24 in pps) provoca differenze pressorie e velocitarie maggiori rispetto alla medesima variazione di una polvere specifica per cariche semimagnum o magnum (es 2,00x40).
Altro aspetto importante già spiegato più volte nel forum riguarda i piccoli calibri. Più piccolo è il calibro, più grandi e talvolta imprevedibili sono le variazioni dei parametri di banco al variare delle dosi di polvere e piombo.
CiaoCommenta
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carica sipe/s4 in bossolo 67 col 615
come scritto nel titolo, ho circa 80 bossoli in plastica con il 615, t1 alti 67mm, vorrei farci una cartuccina da usare come primo colpo ai tordi con la bior e piombo 11 o 10.
la s4 quando l'ho comprata non l'havevano, ma ne avevano mezzo kg al 50% con la sipe, siccome le cariche leggere di questa polvere va bene anche il 616, mi chiedevo con il 615 devo per forza caricare 34g? o riesco a farne 1 anche da 32g che non sia fiacca?
mi serve per i giorni freddi e piovosi
---------- Messaggio inserito alle 10:14 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 10:12 PM ----------
ooooooooooooooppsssssssssss, scusate, volevo aprire una nuova discussione, ma ho scritto qui. sono sempre piu incantato....NON CE NIENTE DI PIU BELLO CHE CORRERE VERSO L'AUSILAIRE AL SUONO DEL BEEPER...Commenta
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esempio s4 1.15x26 bossolo cheddite t1/70 cx1000 piombo 10 chiusura 59.8 con sg25. esempio 2 tecna 1.35x31 bossolo NSI 20/70t3 con 686 cont sg21 pb5 chiusa a 60.00 quale delle due è più suscettibile ad un eventuale errore di dosaggio polvere? da quello che ho capito la tecna , essendo una polvere progressiva risente meno di errori di dosaggio. poi il dubbio della chiusura, se i due assetti li chiudo con 0.1 in meno ( 59.7 per S4 e 59.9 per tecna ), qale dei due assetti mi varia di più?[:-bunny]
---------- Messaggio inserito alle 10:57 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 10:55 PM ----------
questo per capire anche in che modo giudicare o variare la chiusura in funzione del risultato da ottenere, e per capire in che proporzioni farlo.Commenta
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