Le belle cose del tempo che fu
				
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 Ai miei tempi esisteva la Dino Ferrari, carrozzeria Fiat , motore originale Ferrari. Le doppiette Lebeau Corally nate x fare concorrenza alle doppiette Purdey e Holland, erano e sono dei capolavori . ( io ho il modello 103 Fatta x l’armeria Casciano di Roma) La Browing fabbrica prestigiosa di armi, si faceva costruire le sue doppiette dalla Lebeau, eccellenti doppiette dal costo importante, ma non proibitivo delle Lebeau originali. Un po’ come la Dino Ferrari. [brindisi][brindisi]
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 Discussione interessante.
 Mi chiedo però che senso può avere il desiderare un'arma, per così dire, di serie B; ma di un costruttore blasonato.
 Allo stesso prezzo si può acquistare un'arma anche migliore, costruita da un bravo artigiano, anche se non tra quelli del "libro d'oro".
 Nell'arma fine cerco la bravura, l'ingegno, la manualità, la meticolosità di un bravo artigiano che costruisce il fucile in base ai miei desideri e non m'importa molto se si tratta di una "griffe" osannata dalle riviste venatorie.
 Ho avuto armi di bravi costruttori, di buon livello, come i F.lli Piotti, Cosmi, Churchill, un SO3EELL.
 Armi che mi hanno soddisfatto anche se non avevano marchi ascrivibili al gotha dell'archibugeria.
 Tanto più quando sappiamo che alcuni di questi marchi dell'olimpo facevano costruire le armi da altri, salvo poi finirle e firmarle.
 Il tutto, naturalmente, nel massimo rispetto per le opinioni altrui.[brindisi]“Non si mente mai così tanto come prima delle elezioni, durante la guerra e dopo la caccia.”Commenta
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 Bene io ho letto di canne
 Nessun problema buona giornata
 Un saluto Roberto Barina
 
 ---------- Messaggio inserito alle 10:23 AM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 10:18 AM ----------
 
 Buongiorno skeet...Discussione interessante.
 Mi chiedo però che senso può avere il desiderare un'arma, per così dire, di serie B; ma di un costruttore blasonato.
 Allo stesso prezzo si può acquistare un'arma anche migliore, costruita da un bravo artigiano, anche se non tra quelli del "libro d'oro".
 Nell'arma fine cerco la bravura, l'ingegno, la manualità, la meticolosità di un bravo artigiano che costruisce il fucile in base ai miei desideri e non m'importa molto se si tratta di una "griffe" osannata dalle riviste venatorie.
 Ho avuto armi di bravi costruttori, di buon livello, come i F.lli Piotti, Cosmi, Churchill, un SO3EELL.
 Armi che mi hanno soddisfatto anche se non avevano marchi ascrivibili al gotha dell'archibugeria.
 Tanto più quando sappiamo che alcuni di questi marchi dell'olimpo facevano costruire le armi da altri, salvo poi finirle e firmarle.
 Il tutto, naturalmente, nel massimo rispetto per le opinioni altrui.[brindisi]
 Le armi da te viste o possedute ,mi riferisco all'elenco da te fatto personalmente le considero tra le migliori produzioni mondiali
 Un saluto Roberto barinaCommenta
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 Eggr. Signori
 Quando ho deciso di aprire questa discussione, immaginavo, lo confesso, che sarei stato mandato a quel Paese perché l’argomento lo si sarebbe potuto considerare una “ eresia “. Constato, invece, che sembra aver smosso l’interesse e, forse, qualche dubbio: vedasi il confronto, assolutamente nel rispetto reciproco, tra i Sigg. Louison ( “ Non esistono Lebeau “ plebeee “ ) e Iacopo Giuseppe ( es. della Dino Ferrari carrozzeria Fiat ); personalmente sono in sintonia con il Sig. Masodcaburei che ritiene che si possa trovare qualcosa di vissuto ma funzionante; questo mi permetterebbe, se si concretizzasse, il desiderio di mettere in rastrelliera la “ Firma “, fine o plebeo che fosse il pezzo. E qui mi rivolgo al Sig. Skeetshooter: perché dovrebbe essere considerata un’arma di Serie B ? Mi scusi, e mi scusino tutti coloro che sono intervenuti, ma quale è la finalità primaria di un’arma, in questo caso da caccia o da tiro, es. al piccione, se non quella di raggiungere lo scopo per cui è stata costruita ? Se è questa la finalità, che sia “ fine “ o “ plebea “, blasonata o sconosciuta , e la raggiunge, farà contento il possessore. E se proprio vogliamo trovare il cavillo ciò che le differenzierebbe, sarebbe il “mercato “, perché a non tutti interessano i particolari tecnici ( importantissimi, per quanto siano ) e/ o che abbia una incisione firmata. La Val Trompia è piena di Artigiani Armaioli: quanti di questi sono sulla bocca degli “ addetti ai lavori “ ?
 Saluti. PietroCommenta
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 Beh, mi scuso se ho frainteso il tuo intervento iniziale, ma mi hai indotto tu in errore parlando di "abbassarsi a fare qualcosa per la massa".Eggr. Signori, Esperti e Guru
 per un appassionato, ma dalla tasca vuota, si potrà mai raggiungere il sogno, ad esempio, di una Lebeau o di una Francotte ? Questi Grandi, e non solo loro, si sono “ abbassati “ a “ fare “ qualcosa per la Massa ? E se la risposta dovesse essere “ si “, in quale considerazione sarebbero tenuti tali oggetti sui quali, comunque, ci sarebbe la firma altisonante ? Grazie.
 Pietro
 Io ho volgarizzato il concetto parlando di "serie B", ma senza nulla voler togliere ai costruttori da te citati.
 Del resto qualunque costruttore, in ogni ambito, offre prodotti di punta ed altri più economici.
 E' chiaro che se definisco "di serie B" una bottiglia di Dom Perignon da 150 Euro, la paragono ad una bottiglia della stessa cantina da 5000 Euro.
 Parliamo sempre di un produttore di eccellenza, ma ci muoviamo tra suoi prodotti che lui stesso colloca in prima, seconda, terza, ecc. fascia.
 E' chiaro che in quest'ottico non intendo dire che una bottiglia di Dom Perignon economica equivale ad un Tavernello.
 [lol]“Non si mente mai così tanto come prima delle elezioni, durante la guerra e dopo la caccia.”Commenta
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 Fai ancora una volta enorme confusione e i collezionisti di automobili d'epoca griderebbero allo scandolo .........Di Dino Ferrari c'è ne una sola ed è la 246 GT (tutta Ferrari al 100% e motore da 2400 a 6 cilindri) automobile dalla linea stupenda firmata da Pininfarina ; è oggi ricercatissima dagli appassionati ed il prezzo in condizioni perfette può raggiungere anche 200-300.000 euro .... Non va confusa con le Dino Fiat che sono completamente diverse, imparagonabili alla 246 GT ed ormai dimenticate senza rimpianti ; hanno solo in comune il motore della Ferrari Dino 246 fornito alla Fiat tramite un preciso contratto commerciale .................................................. .....................Riguardo alla doppietta Browning di tipo Holland Holland commercializzata in pochi esemplari e per breve periodo circa una quindicina di anni fa si può fare riferimento al catalogo Browning del tempo che dichiarava "assemblaggio effettuato dalla Lebeau Corally" .. Si potrebbero solo fare delle ipotesi : parti meccaniche e canne fornite semilavorate da Browning e tutta la impegnativa finitura e assemblaggio a cura degli armaioli provetti della L. Corally .Ultima modifica louison; 28-07-22, 21:21.Commenta
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 Egr. Sig. Skeetshooter
 La ringrazio per aver “ volgarizzato “ in meglio il mio pensiero, cosa che non mi era riuscita, evidentemente.
 Questo mi conforta in quanto il Suo coincide con quello di un Signore ( che mi onora della Sua amicizia e che reputo un vero Esperto dell’Arte Armiera, e dal quale ho avuto nuovo e vigoroso input verso Quella ) che un giorno fa mi ha scritto, che condivido e che mi permetto di riportare:
 “ …410 Mag. di Francotte: certo, ha le batterie Anson e le piastre lunghe per ammaliare un po’ di più il cliente, ma anche così il lavoro è puntualmente eseguito: firme del genere non si “sputtanavano” (e perdoni la bassezza linguistica) mettendo in commercio fucili non adeguati alla classe e alla fama della Casa, ovviamente parametrata a un certo prezzo; e la clientela del tempo sapeva valutare opportunamente queste differenze. “
 Cordialità. PietroCommenta
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 Bisognerebbe anche fare riferimento al periodo di costruzione ... Prima dell'ultima guerra mondiale il gotha dell'archibugeria era fuori dai nostri confini ... Ma in tempi più recenti le cose sono cambiate e secondo noti e indiscussi esperti di archibugeria è in Italia che fabbrichiamo sia la migliore doppietta che il migliore sovrapposto al mondo ; i nomi li lascio intuire a chi ha qualche cognizione .Commenta
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 Dino 246 GT: storia nella storia!!Fai ancora una volta enorme confusione e i collezionisti di automobili d'epoca griderebbero allo scandolo .........Di Dino Ferrari c'è ne una sola ed è la 246 GT (tutta Ferrari al 100% e motore da 2400 a 6 cilindri) automobile dalla linea stupenda firmata da Pininfarina ; è oggi ricercatissima dagli appassionati ed il prezzo in condizioni perfette può raggiungere anche 200-300.000 euro .... Non va confusa con le Dino Fiat che sono completamente diverse, imparagonabile alla 246 GT ed ormai dimenticate senza rimpianti ; hanno solo in comune il motore della Ferrari Dino 246 fornito alla Fiat tramite un preciso contratto commerciale .................................................. .....................Riguardo alla doppietta Browning di tipo Holland Holland commercializzata in pochi esemplari e per breve periodo circa una quindicina di anni fa si può fare riferimento al catalogo Browning del tempo che dichiarava "assemblaggio effettuato dalla Lebeau Corally" .. Si potrebbero solo fare delle ipotesi : parti meccaniche e canne fornite semilavorate da Browning e tutta la impegnativa finitura e assemblaggio a cura degli armaioli provetti della L. Corally .
 Le Dino Fiat: Dino coupe’ era veramente una brutta macchina; appena accettabile il modello spider. In comune avevano una affidabilità disarmante. Allora non vi erano tutor, i limiti di velocità erano solo brutti scarabocchi su segnali stradali; bene, a me è capitato più di una volta di trovarmi con il motore piantato mentre ero sui 180 km/h. Roba da mandare affan..lo tutta la meccanica Fiat/Ferrari.
 Un vero aborto. Venduta dopo pochi mesi. Storia finita con un brutto ricordo.
 Scusare l’OT, ma era un po’ dovuto! Grazie.Ogni mattina si alzano un furbo e un coglione.
 Se si incontrano l'affare è fatto. Waltere (gigiproietti)Commenta
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 Riapro la discussione perchè mi corre il dovere di fare una precisazione: ho affermato che i Toschi utilizzassero bascule semilavorate Scott, il Sig. Roberto Barina mi correggeva sottolineando che fossero le canne; di rimando confermavo la mia versione frutto di una discussione con un Esperto dell'Arte Armiera. Da allora ( avendo fatto mio l'imperativo Cartesiano del " dubitans " ) ho cercato di fare ulteriori verifiche rivolgendomi ad una " Summa " dell'argomento Fucili da caccia: Gianoberto Lupi. Nel volume " Grandi fucili da caccia " ( ed. Olimpia ), alla pag 64 è riportato quanto segue : " Dal tempo di Roberto Toschi si costruirono .... doppiette a cani esterni.... sulle quali venivano montate canne finissime espressamente costruite per loro ordine con l'acciaio... da W.C. Scott di Birmingham .... ". Si conferma dunque che le canne erano di provenienza estera ( si citano anche Altri, oltre a Scott ). Ho messo la pulce nell'orecchio ai miei due interlocutori, Esperti i quali " sarebbero " giunti alla conclusione che niente vieta di pensare che anche le bascule potrebbero essere state fornite dai figli di Albione. Questo è quanto, ma giusto il doverlo sottolineare.
 Saluti. PietroCommenta
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 Gianoberto Lupi. Nel volume " Grandi fucili da caccia " ( ed. Olimpia ), alla pag 64 è riportato quanto segue : " Dal tempo di Roberto Toschi si costruirono .... doppiette a cani esterni.... sulle quali venivano montate canne di provenienza estera ( si citano anche Altri, oltre a Scott ). Esperti i quali " sarebbero " giunti alla conclusione che niente vieta di pensare che anche le bascule potrebbero essere state fornite dai figli di Albione.
 A quel tempo era una scelta obbligata ; in Inghilterra c'erano i migliori maestri cannonnieri ... Le canne evidenziano la loro origine anche riportando i punzoni dei Banchi di prova inglesi ......... Sulle bascule è difficile indagare essendo possibile partire da un semilavorato ; anche in tempi più recenti ci sono stati noti artigiani che hanno fatto ricorso a bascule valtrumpine o belghe .Commenta
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 Buongiorno a tuttiRiapro la discussione perchè mi corre il dovere di fare una precisazione: ho affermato che i Toschi utilizzassero bascule semilavorate Scott, il Sig. Roberto Barina mi correggeva sottolineando che fossero le canne; di rimando confermavo la mia versione frutto di una discussione con un Esperto dell'Arte Armiera. Da allora ( avendo fatto mio l'imperativo Cartesiano del " dubitans " ) ho cercato di fare ulteriori verifiche rivolgendomi ad una " Summa " dell'argomento Fucili da caccia: Gianoberto Lupi. Nel volume " Grandi fucili da caccia " ( ed. Olimpia ), alla pag 64 è riportato quanto segue : " Dal tempo di Roberto Toschi si costruirono .... doppiette a cani esterni.... sulle quali venivano montate canne finissime espressamente costruite per loro ordine con l'acciaio... da W.C. Scott di Birmingham .... ". Si conferma dunque che le canne erano di provenienza estera ( si citano anche Altri, oltre a Scott ). Ho messo la pulce nell'orecchio ai miei due interlocutori, Esperti i quali " sarebbero " giunti alla conclusione che niente vieta di pensare che anche le bascule potrebbero essere state fornite dai figli di Albione. Questo è quanto, ma giusto il doverlo sottolineare.
 Saluti. Pietro
 Pietro ero sicuro delle mie affermazioni, mi fa piacere per te che ti sei documentato.
 Personalmente non amo le polemiche sterili, quindi non ho insistito.
 Un saluto Roberto BarinaCommenta
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 Egr. Sig Barina
 siamo in due a rifuggire le polemiche sterili. E' per questo che ho ritenuto doveroso scrivere l'ultimo mio intervento che non vuole essere una ammissione di colpa ma una necessaria sottolineatura. Un Forum non è un Ring ma, io credo, un Cenacolo ove tutti concorrono a migliorare le conoscenze reciproche. Giustamente il Sig. Lousion evidenzia quanto possa essere difficile, o quantomeno difficoltoso, indagare sulla originalità delle bascule. Alla fine, la operosità, la sagacia, il Genio del " nostro " Artigiano Armaiolo vengono fatti salvi, ed elevati alle massime vette proprio perchè il " pezzo " è un semilavorato che perderà man mano la sua prima origine.
 Cordiali saluti.
 PietroCommenta
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 Aldilà di tremende esperienze, che capisco, dire che la Fiat Dino era brutta non mi trova d' accordo... Inoltre c' era anche una prima 206, con motore 2000 sia per la Ferrari che per la Fiat. La Ferrari Dino 246, magari GTS, e' qualcosa di spettacolare e dal fascino eterno!!! Almeno per me... Scusatemi l' OT, ma di armi fini sono completamente a digiuno. Mentre il mio Cuore, oltre che per certi Cani, accelera molto anche per le Auto Sportive...Roberto
 
 Con affetto e simpatia [:-golf]
 
 un saluto
 
 l' ingleseCommenta
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 Si è vero volevo dire e parlare degli scambi commerciali che c’erano una volta, e ci sono ancora oggi. La Dino Fiat montava motore Ferrari su carrozzeria Fiat , all’epoca non dico la data ( facevo l’aiuto meccanico nell’ officina di mio fratello più grande) approssimativa ,altrimenti ti vai a documentare e mi dai del confusionario quindi niente anno . Poi a riguardo la doppietta Browing assemblata dalla Lebeau, io queste cose le ho lette nei vari diana armi , tac armi , e tante altre riviste che colleziono dal 1965 , da quando avevo 12 anni. Tenute tutte in ordine nella mia seconda casa. Certo le notizie le ho lette quindi presumo che siano vere , purtroppo il tempo corre veloce, e io non sono bravo a ricorrere a internet x affermare ciò che ho letto tanti anni fa. Le canne che molti artigiani Romagnoli compravano in Inghilterra lo letto svariate volte, ho pure letto che nel dopoguerra le bascule le ottenevano con scarti bellici sapientemente lavorati e fucinati con attrezzatura inventato dai vari Zanotti e altri . Se vado nella mia biblioteca ti posso assicurare molto molto ben fornita ti saprei dire molto di più, aggiungi . tu ciò che non ho scritto io . Ti sono grato.Fai ancora una volta enorme confusione e i collezionisti di automobili d'epoca griderebbero allo scandolo .........Di Dino Ferrari c'è ne una sola ed è la 246 GT (tutta Ferrari al 100% e motore da 2400 a 6 cilindri) automobile dalla linea stupenda firmata da Pininfarina ; è oggi ricercatissima dagli appassionati ed il prezzo in condizioni perfette può raggiungere anche 200-300.000 euro .... Non va confusa con le Dino Fiat che sono completamente diverse, imparagonabili alla 246 GT ed ormai dimenticate senza rimpianti ; hanno solo in comune il motore della Ferrari Dino 246 fornito alla Fiat tramite un preciso contratto commerciale .................................................. .....................Riguardo alla doppietta Browning di tipo Holland Holland commercializzata in pochi esemplari e per breve periodo circa una quindicina di anni fa si può fare riferimento al catalogo Browning del tempo che dichiarava "assemblaggio effettuato dalla Lebeau Corally" .. Si potrebbero solo fare delle ipotesi : parti meccaniche e canne fornite semilavorate da Browning e tutta la impegnativa finitura e assemblaggio a cura degli armaioli provetti della L. Corally . Ultima modifica lacopo giuseppe; 06-08-22, 13:44. Ultima modifica lacopo giuseppe; 06-08-22, 13:44.Commenta
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