Patè ubriaco di beccacce al ginepro

Comprimi

Riguardo all'autore

Comprimi

Sep Scopri di più su Sep
X
 
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi
  • Sep
    ⭐⭐
    • Dec 2018
    • 347
    • Potenza
    • Setter inglese

    #1

    Patè ubriaco di beccacce al ginepro

    A Santo Stefano, anche se di tradizione si dovrebbe mangiar magro, avevo voglia di mangiare sia la lepre che le beccacce.
    Siccome spesso il 26 si pranza da mia madre, avevo provato a commissionare a lei tutte le preparazioni, ottenendo da lei solo l'assenso per la lepre in salmì dal momento che avrebbe dovuto preparare una decina di altre portate.
    Così vista la mia voglia, decido di impormi sul menu, dicendole però che mi sarei cimentato io questa volta.
    La presenza di una decina di ospiti (alcuni però non avrebbero mangiato le beccacce) e la gran quantità di altre pietanze (2 primi, 4 secondi, svariati contorni ecc.) mi fa optare per una ricetta che produca un bel quantitativo di sugo per bagnare del pane arrostito.
    Di seguito ingredienti e procedimento.

    Ingredienti:

    2 beccacce
    7-10 bacche di ginepro schiacciate a beccaccia
    Brodo
    Brandy
    Pancetta o lardo
    Rosmarino
    Salvia

    Marinata:

    1 bottiglia di vino bianco secco
    Sedano
    Carote
    Cipollotto
    Salvia
    Alloro
    Rosmarino
    Pepe in grani
    Ginepro

    Procedimento:

    Marinare le beccacce alle quali sia stato praticata una apertura addominale in modo da far entrare la marinata anche all’intento della cavità addominale.
    Clicca sull'immagine per ingrandirla.   Nome:   IMG_1825.jpg  Visite: 0  Dimensione: 168.0 KB  ID: 2438488
    Una volta marinate, sventrare le beccacce e tenere da parte le interiora, quindi riempire gli uccelli con un rametto di salvia uno di rosmarino e con un battuto di pancetta.

    Tritare finemente il cipollotto della marinata e metterlo in una pentola con olio, poca pancetta, salvia, rosmarino, le interiora ed il ginepro schiacciato, quindi far rosolare.

    Quando l’olio sfrigola per bene ed il grasso della pancetta diventa trasparente mettere le beccacce tenendo accortezza a che non si svuoti il contenuto del ventre (si possono legare le zampe con uno spago) quindi far dorare bene gli uccelli.

    Clicca sull'immagine per ingrandirla.   Nome:   IMG_1826.jpg  Visite: 0  Dimensione: 101.1 KB  ID: 2438487

    A rosolatura avvenuta regolare di sale e pepe ed aggiungere una metà del liquido di marinata e qualche mestolo di brodo, abbassare la fiamma e coprire con il coperchio.

    Clicca sull'immagine per ingrandirla.   Nome:   IMG_1827.jpg  Visite: 0  Dimensione: 96.2 KB  ID: 2438483

    Far cuocere fino a quando il sugo diventa denso (45 min. Ca.) quindi aggiungere il resto della marinata ed altri due mestoli di brodo.

    Clicca sull'immagine per ingrandirla.   Nome:   79AC1CFB-0EAA-423C-9886-EF8834B3D3ED.jpg  Visite: 0  Dimensione: 79.2 KB  ID: 2438481

    Quando il sugo torna denso (altri 45 min. Ca.) aggiungere mezzo bicchiere di cognac e dar fuoco all’alcol che evapora, controllando la fiamma col coperchio.

    La pelle delle beccacce si rosolerà.

    Clicca sull'immagine per ingrandirla.   Nome:   IMG_1837.jpg  Visite: 0  Dimensione: 99.0 KB  ID: 2438484

    Ultimato il flambé, rimuovere le beccacce dalla pentola e separare i petti, le cosce e la pancetta che ne riempiva l’addome, ponendo il tutto sul fondo di cottura. Le rimanenti carcasse, spolpate alla meglio, vanno a questo punto passate con il passino assieme a tutti i rami di rosmarino e salvia, in modo da aggiungere i succhi estratti al fondo di cottura. Una volta ultimato, avendo cura a non far cadere frammenti di ossa nel fondo, frullare il sugo a ottenere un composto omogeneo, quindi unirlo nuovamente alla carne.
    Clicca sull'immagine per ingrandirla.   Nome:   IMG_1838.jpg  Visite: 0  Dimensione: 156.8 KB  ID: 2438482
    Prima di servire basterà ripassare il patè in padella con l’aggiunta di poca acqua ed attendere che si restringa alla consistenza desiderata.
    Clicca sull'immagine per ingrandirla.   Nome:   IMG_1839.jpg  Visite: 0  Dimensione: 163.9 KB  ID: 2438485
    Con il sugo condire dei crostini (che qui ho fatto di pane in cassetta ma solo per esigenze di menu) da accompagnare con i bocconcini di carne.

    Clicca sull'immagine per ingrandirla.   Nome:   IMG_1840.jpg  Visite: 0  Dimensione: 154.0 KB  ID: 2438486


    Ultima modifica Sep; 27-12-24, 09:23.
  • Sep
    ⭐⭐
    • Dec 2018
    • 347
    • Potenza
    • Setter inglese

    #2
    La foto finale, che sarebbe dovuta essere la meglio realizzata, è la più brutta semplicemente perché avendo dimenticato di farla prima di servirlo, appena messo in tavola il piatto di portata è stato preso d'assalto!

    Commenta


    • Massimiliano
      Massimiliano commenta
      Modifica di un commento
      bel lavoro.. segno!
  • oreip
    ⭐⭐⭐
    • Jan 2009
    • 9013
    • Santa Flavia (PA)
    • Pointer " ZICO "

    #3
    Perdonami, ma non posso fare a meno di tirare fuori un cartellino giallo. Acqua e caffè per accompagnare un pranzo del genere, no non è possibile, non ci credo.
    Il migliore whisky e la grappa più corposa devono stare al fianco delle BECCACCE.
    Complimenti e Auguri
    piero
    Homo Homini Lupus
    "l'uomo è un lupo per l'uomo" (Plauto)

    Commenta


    • Sep
      Sep commenta
      Modifica di un commento
      Tranquillo, le arciere sono state innaffiate a dovere con rossi d’annata e bolle d’oltralpe (non me ne vogliano i nazionalisti)!!! Auguroni a te
      Ultima modifica Sep; 27-12-24, 14:24.
  • Luca1990
    ⭐⭐⭐
    • Mar 2020
    • 1911
    • Provincia di Venezia
    • Mambo - vizsla

    #4
    Grazie per la ricetta.:Come effettui la marinatura?

    Commenta

    • Oizirbaf
      Moderatore Buona Forchetta
      • Nov 2014
      • 2095
      • Milano

      #5
      Complimenti! Piatti così si definiscono "avvolgenti"... Si! Accipicchia: avvolgono caccia e cucina, gola e passione in un tutt'uno capace di incuriosire i commensali più...riottosi.
      "Tiro giu" la ricetta che, anche se di solito non mi capita di avere a portata di sgrinfie beccacce, arricchirà la mia collezione di accrocchi culinari venatici.
      Una curiosità: Cosa intendi per "interiora"? Lo chiedo perchè so che qualcuno usa mangiarsi con le beccacce, oltre alle classiche "regaglie", anche gli intestini (budella!). De gustibus...ma la cacca della pur nobile Scolopax rusticola resterebbe sempre cacca...(alcuni usano non pulirle!)
      Visto che in questi giorni in casa nostra i patè, classici e meno classici, sono stati prodotti in quantità cospicue mi verrebbe in mente che questo sopraffino "composto" per crostini diventerebbe un classico patè se al momento della frullatura finale dei componenti venisse unita l' acconcia e classica quantità di burro necessaria a produrre un classico patè da raffreddare in acconce forme... Et voilà il "Patè di Beccaccia".
      Un'altra curiosità non culinaria: Santo Stefano di "magro"? Da noi si usa fare il cosidetto "ribattino" per gaudere di quante e pregiate insolite pietanze avanzano usualmente dal gozzoviglio Natalizio.
      F
      "...Apri la mente a quel ch'io ti paleso
      e fermalvi entro; ché non fa scienza,
      sanza lo ritenere, avere inteso..."

      Commenta

      • Sep
        ⭐⭐
        • Dec 2018
        • 347
        • Potenza
        • Setter inglese

        #6
        Originariamente inviato da Oizirbaf
        Complimenti! Piatti così si definiscono "avvolgenti"... Si! Accipicchia: avvolgono caccia e cucina, gola e passione in un tutt'uno capace di incuriosire i commensali più...riottosi.
        "Tiro giu" la ricetta che, anche se di solito non mi capita di avere a portata di sgrinfie beccacce, arricchirà la mia collezione di accrocchi culinari venatici.
        Una curiosità: Cosa intendi per "interiora"? Lo chiedo perchè so che qualcuno usa mangiarsi con le beccacce, oltre alle classiche "regaglie", anche gli intestini (budella!). De gustibus...ma la cacca della pur nobile Scolopax rusticola resterebbe sempre cacca...(alcuni usano non pulirle!)
        Visto che in questi giorni in casa nostra i patè, classici e meno classici, sono stati prodotti in quantità cospicue mi verrebbe in mente che questo sopraffino "composto" per crostini diventerebbe un classico patè se al momento della frullatura finale dei componenti venisse unita l' acconcia e classica quantità di burro necessaria a produrre un classico patè da raffreddare in acconce forme... Et voilà il "Patè di Beccaccia".
        Un'altra curiosità non culinaria: Santo Stefano di "magro"? Da noi si usa fare il cosidetto "ribattino" per gaudere di quante e pregiate insolite pietanze avanzano usualmente dal gozzoviglio Natalizio.
        F
        Anzitutto grazie!
        Personalmente le beccacce le privo di intestino e ventriglio per le stesse ragioni. Alcune volte ho provato ad aprire il ventriglio svuotarlo e lavarlo, ma, in tutta onestà, lo trovo un esercizio di stile poco funzionale. Fegato cuore e polmoni invece quelli sì che li utilizzo e trovo anzi che donino un gusto più pieno al piatto di beccaccia.
        Vista la cospicua dose di grasso di maiale ho preferito non utilizzare il burro ma un filo di olio, ma mi rendo conto che questa scelta nasca solo da abitudini alimentari (qui nella parte montuosa della Basilicata pur essendoci discrete produzioni lattiero casearie, il grasso d'utilizzo tradizionale è quello di maiale ed in secundis l'olio d'oliva).
        Quanto al magro del 26, usanza di famiglia è la cosiddetta "minestra maritata" che si fa con le scarole ricce e le polpettine... peccato che quello che dovrebbe essere un piatto unico depurativo, finisce puntualmente col diventare uno dei vari primi che si servono durante un pranzo che di magro ha ben poco

        Commenta

        • Sep
          ⭐⭐
          • Dec 2018
          • 347
          • Potenza
          • Setter inglese

          #7
          Originariamente inviato da Luca1990
          Grazie per la ricetta.:Come effettui la marinatura?
          Per la marinatura utilizzo gli ingredienti che ho elencato nella ricetta e lascio a bagno per un tempo variabile a seconda di quanto gli animali siano vecchi.
          Siccome la selvaggina in genere la faccio passare almeno per 15 giorni in congelatore normalmente faccio scongelare gli animali direttamente nella marinata.
          In questo caso si trattava di due beccacce rimaste dall'anno scorso (conservate in congelatore sottovuoto) e temendo per questo qualche cattivo odore ho preferito utilizzare un tempo un po' più lungo per la marinatura.
          Per fortuna erano profumatissime!

          Commenta


          • Yed
            Yed commenta
            Modifica di un commento
            Le verdure le hai citate, ma il liquido di marinatura cos'era ?

          • Sep
            Sep commenta
            Modifica di un commento
            il primo degli ingredienti citati, cioè una bottiglia di vino bianco secco.
            A dire il vero ho utilizzato uno spumante di uve aglianico e chardonnay

        Argomenti correlati

        Comprimi

        Attendere..