Sul palco, oltre ai rappresentanti delle associazioni aderenti alla FACE (Enalcaccia, Federcaccia, Liberacaccia, Anuu), anche l'assessore Stival. Assente, invece, il sindaco e presidente regionale di Federcaccia, che pure era stato invitato.
Giunto in sala ho visto la presenza numerosa sia di dirigenti locali dell'associazionismo veronese, sia di semplici cacciatori venuti a sentire le novità sul calendario venatorio e sul prossimo piano faunistico.
Oltre al sottoscritto, tra i forumisti de ilbraccoitaliano.net ho trovato Fongaros accanto al quale mi sono accomodato in mezzo al pubblico.
Non so se fossero presenti anche altri forumisti veronesi, come Santuberto o Faggy ad esempio.
In ogni caso ecco di seguito (se a qualcuno interessa) l'intervento del rappresentante di giunta.
La prima parola, come naturale, è concessa dal moderatore (Castellani dell'Anuu) all'assessore regionale alla caccia.
Il suo intervento, ad opinione del sottoscritto, si è risolto in un flop politico, che ha generato fin da subito disagio nella sala.
Nei primi trenta secondi, infatti, è riuscito a porre una barriera tra sé e la sala, proprio ciò che un politico che tal si definisca dovrebbe essere in grado di evitare.
L'esordio non è di prammatica: "siccome voi cacciatori siete 60.000 e gli altri cittadini veneti sono 4.500.000" va bene che facciate le richieste ma non dovete rompere troppo le palle. Ribadirà questo concetto per ben 3 volte nel corso dei due interventi che gli verranno concessi. Drool]
Questo esordio sarà da tutti definito disarmante (per non dire di peggio) e politicamente, a mio avviso, è stata una mossa da pivellino che mal si addice ad un politico che ricopre una carica così importante.
L'intervento, purtroppo, prosegue su questa linea, i cacciatori non devono minimamente alzare i toni e devono anzi essere grati all'assessore, anziché dargli contro. Il riferimento è alla manifestazione di Venezia in supporto alle deroghe organizzata l'anno scorso dal cavv (coordinamento delle associazioni venatorie venete), quando una parte dei manifestanti, sull'onda di un malcontento generalizzato, ha urlato qualche slogan contro l'assessore. E' un altro scivolone politico: un assessore, ed un politico in secondo luogo, deve essere capace e di mettere in conto le contestazioni, e di saper scrollare le spalle continuando a lavorare sulla propria materia; rinfacciare le contestazioni ad ogni occasione non è politicamente corretto e fa perdere i punti che eventualmente si sono guadagnati con la propria azione. [:142]
L'uscita sulle deroghe è parimenti infelice: sì, le deroghe si possono fare ma occorre che facciate anche voi marcia indietro, perché per colpa delle deroghe del 2004, 2005, 2006 dovremo pagare le condanne europee, ed in più il Ministero ci rompe le scatole sull'applicazione delle deroghe. La mossa è, a mio modo di vedere, di una ingenuità politica inaccettabile: si finisce infatti per far sentire i cacciatori in sala responsabili della errata normazione di un provvedimento che ha invece redatto ed approvato la giunta o il consiglio: si finisce sostanzialmente per dare la colpa delle condanne ai cacciatori che chiedono le deroghe anziché agli organi regionali che le hanno formulate male. [:-fight]
La questione con il ministero poi non interessa nulla ai cacciatori. Tra parentesi si sarebbe potuto obiettare (ma l'assessore non lo ha concesso) che in quegli anni la normazione delle deroghe con legge regionale non avrebbe impedito al governo nazionale di impugnare i provvedimenti (il Min. Fitto sembra essere stato molto sollecito ad impugnare le leggi di varie regioni italiane), per cui il Min. non può contestare qualcosa a cui al tempo ha dato il proprio avallo: deve solo fare fronte comune con la Regione e difendersi nel merito.
Sul calendario venatorio, poi, tocca il fondo: "devo fare un calendario diversificato a seconda della provincia, perché è evidente che il territorio di Belluno non è uguale a quello di Rovigo" e conferma che il calendario sarà come l'anno scorso, cioè con alcune province o addirittura con singoli atc coi giorni fissi, in violazione dell'obbligo di scelta del cacciatore sancito dalla legge regionale. [regol] [old]
Un esponente delle associazioni al tavolo non riesce più a tenersi e interrompe (doverosa interruzione, a mio avviso, anche se non certo educata): il territorio di Belluno è uguale a quello di Rovigo perché, a differenza della zona Alpi che già gode di calendari integrativi e differenziati (e del territorio lagunare e vallivo, aggiungo ora io, che prevede norme ad hoc) il Veneto è un tavoliere e il territorio degli atc non presenta peculiarità localizzate. [grrrr]
L'assessore si secca, ma continua imperterrito annunciando che il piano faunistico sarà pronto entro il 2012. Le associazioni al tavolo lamentano di non essere state chiamate dall'assessore, ma egli non dà alcuna rassicurazione di futuri contatti né risponde in qualunque modo alla richiesta.
Io, che sono tra il pubblico, mi sono segnato i punti dolenti dell'intervento, e aspetto che venga il momento riservato al pubblico per poter interloquire direttamente con l'assessore evidenziando quelle che, a parer mio, sono le incongruenze del suo ragionamento.
Ma l'assessore, approfittando della proiezione di uno studio della Provincia sul cinghiale, se la svigna alla chetichella prima che le persone in sala abbiano il tempo di formulare le proprie domande e le proprie richieste di delucidazione. [occhi]
Il comportamento dell'assessore è a dir poco agghiacciante per il significato con cui viene letto: ho detto quello che dovevo dire e di ciò che avete da dire voi non mi frega nulla.
Così noi del pubblico interveniamo con i rapprentanti delle associazioni venatorie, mettendo ciascuno l'accento su quale sia l'aspetto degli atc e della caccia su cui si dovrebbe a nostro avviso intervenire in occasione dell'attuazione del nuovo piano faunistico. Per il quale, però, le nostre rappresentanze non sono ancora state convocate....[:-glass]
Che volete che vi dica? L'assessore mi è sembrato politicamente ingenuo fino all'eccesso, e venatoriamente impreparato. Insomma trovo che il suo comportamento sia stato a dir poco indecoroso.
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