Convegno di Verona sulla caccia in Veneto

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    • Apr 2009
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    • Veneto, Verona
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    #1

    Convegno di Verona sulla caccia in Veneto

    Sabato pomeriggio scorso si è svolto un convegno, organizzato dall'ANUU, sulla caccia in Veneto, dove si è parlato anche di deroghe e di cinghiale.
    Sul palco, oltre ai rappresentanti delle associazioni aderenti alla FACE (Enalcaccia, Federcaccia, Liberacaccia, Anuu), anche l'assessore Stival. Assente, invece, il sindaco e presidente regionale di Federcaccia, che pure era stato invitato.
    Giunto in sala ho visto la presenza numerosa sia di dirigenti locali dell'associazionismo veronese, sia di semplici cacciatori venuti a sentire le novità sul calendario venatorio e sul prossimo piano faunistico.
    Oltre al sottoscritto, tra i forumisti de ilbraccoitaliano.net ho trovato Fongaros accanto al quale mi sono accomodato in mezzo al pubblico.
    Non so se fossero presenti anche altri forumisti veronesi, come Santuberto o Faggy ad esempio.
    In ogni caso ecco di seguito (se a qualcuno interessa) l'intervento del rappresentante di giunta.
    La prima parola, come naturale, è concessa dal moderatore (Castellani dell'Anuu) all'assessore regionale alla caccia.
    Il suo intervento, ad opinione del sottoscritto, si è risolto in un flop politico, che ha generato fin da subito disagio nella sala.
    Nei primi trenta secondi, infatti, è riuscito a porre una barriera tra sé e la sala, proprio ciò che un politico che tal si definisca dovrebbe essere in grado di evitare.
    L'esordio non è di prammatica: "siccome voi cacciatori siete 60.000 e gli altri cittadini veneti sono 4.500.000" va bene che facciate le richieste ma non dovete rompere troppo le palle. Ribadirà questo concetto per ben 3 volte nel corso dei due interventi che gli verranno concessi. Drool]
    Questo esordio sarà da tutti definito disarmante (per non dire di peggio) e politicamente, a mio avviso, è stata una mossa da pivellino che mal si addice ad un politico che ricopre una carica così importante.
    L'intervento, purtroppo, prosegue su questa linea, i cacciatori non devono minimamente alzare i toni e devono anzi essere grati all'assessore, anziché dargli contro. Il riferimento è alla manifestazione di Venezia in supporto alle deroghe organizzata l'anno scorso dal cavv (coordinamento delle associazioni venatorie venete), quando una parte dei manifestanti, sull'onda di un malcontento generalizzato, ha urlato qualche slogan contro l'assessore. E' un altro scivolone politico: un assessore, ed un politico in secondo luogo, deve essere capace e di mettere in conto le contestazioni, e di saper scrollare le spalle continuando a lavorare sulla propria materia; rinfacciare le contestazioni ad ogni occasione non è politicamente corretto e fa perdere i punti che eventualmente si sono guadagnati con la propria azione. [:142]
    L'uscita sulle deroghe è parimenti infelice: sì, le deroghe si possono fare ma occorre che facciate anche voi marcia indietro, perché per colpa delle deroghe del 2004, 2005, 2006 dovremo pagare le condanne europee, ed in più il Ministero ci rompe le scatole sull'applicazione delle deroghe. La mossa è, a mio modo di vedere, di una ingenuità politica inaccettabile: si finisce infatti per far sentire i cacciatori in sala responsabili della errata normazione di un provvedimento che ha invece redatto ed approvato la giunta o il consiglio: si finisce sostanzialmente per dare la colpa delle condanne ai cacciatori che chiedono le deroghe anziché agli organi regionali che le hanno formulate male. [:-fight]
    La questione con il ministero poi non interessa nulla ai cacciatori. Tra parentesi si sarebbe potuto obiettare (ma l'assessore non lo ha concesso) che in quegli anni la normazione delle deroghe con legge regionale non avrebbe impedito al governo nazionale di impugnare i provvedimenti (il Min. Fitto sembra essere stato molto sollecito ad impugnare le leggi di varie regioni italiane), per cui il Min. non può contestare qualcosa a cui al tempo ha dato il proprio avallo: deve solo fare fronte comune con la Regione e difendersi nel merito.
    Sul calendario venatorio, poi, tocca il fondo: "devo fare un calendario diversificato a seconda della provincia, perché è evidente che il territorio di Belluno non è uguale a quello di Rovigo" e conferma che il calendario sarà come l'anno scorso, cioè con alcune province o addirittura con singoli atc coi giorni fissi, in violazione dell'obbligo di scelta del cacciatore sancito dalla legge regionale. [regol] [old]
    Un esponente delle associazioni al tavolo non riesce più a tenersi e interrompe (doverosa interruzione, a mio avviso, anche se non certo educata): il territorio di Belluno è uguale a quello di Rovigo perché, a differenza della zona Alpi che già gode di calendari integrativi e differenziati (e del territorio lagunare e vallivo, aggiungo ora io, che prevede norme ad hoc) il Veneto è un tavoliere e il territorio degli atc non presenta peculiarità localizzate. [grrrr]
    L'assessore si secca, ma continua imperterrito annunciando che il piano faunistico sarà pronto entro il 2012. Le associazioni al tavolo lamentano di non essere state chiamate dall'assessore, ma egli non dà alcuna rassicurazione di futuri contatti né risponde in qualunque modo alla richiesta.
    Io, che sono tra il pubblico, mi sono segnato i punti dolenti dell'intervento, e aspetto che venga il momento riservato al pubblico per poter interloquire direttamente con l'assessore evidenziando quelle che, a parer mio, sono le incongruenze del suo ragionamento.
    Ma l'assessore, approfittando della proiezione di uno studio della Provincia sul cinghiale, se la svigna alla chetichella prima che le persone in sala abbiano il tempo di formulare le proprie domande e le proprie richieste di delucidazione. [occhi]
    Il comportamento dell'assessore è a dir poco agghiacciante per il significato con cui viene letto: ho detto quello che dovevo dire e di ciò che avete da dire voi non mi frega nulla.
    Così noi del pubblico interveniamo con i rapprentanti delle associazioni venatorie, mettendo ciascuno l'accento su quale sia l'aspetto degli atc e della caccia su cui si dovrebbe a nostro avviso intervenire in occasione dell'attuazione del nuovo piano faunistico. Per il quale, però, le nostre rappresentanze non sono ancora state convocate....[:-glass]

    Che volete che vi dica? L'assessore mi è sembrato politicamente ingenuo fino all'eccesso, e venatoriamente impreparato. Insomma trovo che il suo comportamento sia stato a dir poco indecoroso.
    Ultima modifica phalacrocorax; 30-05-11, 16:09.
  • Gion
    ⭐⭐⭐
    • Jul 2009
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    #2
    Leggo e rileggo con attenzione il tuo intervento e da Veneto purosangue rimango stupito quando condanni l'assesore e promuovi le varie associazioni venatorie presenti al convegno, le quali a mio modesto avviso, appartengono a vari schieramenti politici in egual misura all'assesore di turno. Ma quali associazioni venatorie!!! Federcaccia, arci, enal, libera caccia ecc.ecc. crescono come i funghi, finanziate da partiti che nello stesso tempo non disdicono a tendere le mani magari ad animalisti 100%, WWF, anticaccia e quantunque porti voti alle proprie liste. Noi paghiamo, sopportiamo e quando e' ora di alzare la voce, questo vien fatto dal solito zoticone di turno, come quell' esponente di associazione che come dici Tu e' intervenuto oltremodo maleducatamente per dire che Belluno zona Alpi si gode di calendari integrativi e differenziati, di' a questo signore, che noi siamo talmente agevolati al punto che da diverse stagioni venatorie il nostro calendario termina esattamente la meta' di novembre causa copiose nevicate. Fai un po' il conto.... apertura la terza domenica di Settembre. chiusura, meta' novembre, se la matematica non e' una opinione, prova a contare le nostre giornate di caccia quante sono!!! Si chiacchera a sproposito, si denigra, ci si arrampica sugli specchi, ed e' estremamente vergognoso che a proporsi siano sempre e solamente i disinformati e prepotenti... Ciao[:-golf]
    Ultima modifica Gion; 01-06-11, 08:28.

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    • phalacrocorax
      ⭐⭐⭐
      • Apr 2009
      • 5961
      • Veneto, Verona
      • Indy, epagneul breton femmina

      #3
      Ohhh là, mi interessava conoscere il pensiero di qualche veneto sull'argomento, per questo ho messo questo post.
      Sì, personalmente condanno l'assessore prima di tutto per l'atteggiamento politico che ha tenuto, che dovrebbe essere messo nei manuali delle scuole di politica per insegnare cosa non si deve mai fare davanti ad una platea.
      Non ci si presenta mai dinnanzi ad un gruppo sociale portatore di interessi particolari dicendo che tali interessi valgono poco perché il gruppo è formato da poche persone.
      E per tutto ciò che ho detto, do a Stival una bacchettata sul piano del savoir faire politico.
      In merito al calendario, invece, trovo corretto che si sia sollevato un concetto che deve essere valutato dall'assessore, ma che invece è stato disatteso già a partire dalla passata deliberazione del calendario da parte della giunta: il federalismo del calendario inteso da Stival è una baggianata.
      Primo perché introduce varianti non solo da provincia a provincia, ma anche all'interno degli atc di una provincia ed anzi arriva a prevedere regole ad hoc per un singolo atc di una provincia rispetto ad altri. Parlo dei giorni fissi, evidentemente.
      Questa è la strada sbagliata, non fosse altro che per il fatto che tale regolamentazione, assunta per di più con delibera di giunta (cioè con fonte di rango secondario) viola l'art. 16 c. 1 della legge 50/93, che obbliga la giunta a lasciare la scelta dell'uscita, nell'ambito del tetto massimo settimanale fissato, al cacciatore.
      E' una delle poche possibilità di scelta che ci rimane, ce la assicura la legge, teniamocela cara.
      Il punto sollevato, per come l'ho capito io, dal rappresentante di associazione, è che le zone alpine godono già della possibilità di avere norme differenziate rispetto alle zone di pianura. Per inciso anche il territorio lagunare e vallivo gode di norme ad hoc differenziate rispetto al territorio di pianura.
      L'inclusione (o l'esclusione) di un territorio nella zona alpina o in quella lagunare è compito del piano faunistico e non del calendario venatorio.
      Pertanto l'esigenza di differenziazione serve solamente a poter garantire all'atc X di Rovigo la possibilità di cacciare due giornate ma solo la mattina prendendo 3 lepri al giorno, all'atc Y di Padova di cacciare solo per giorni fissi il mercoledì, il sabato e la domenica la stanziale, all'atc Z di Treviso di cacciare solo la domenica e il lunedì, ecc. ecc. Ovviamente faccio esempi a caso, ma per farsi un'idea basta leggere la delibera dell'anno scorso (o quella di quest'anno tra 15 giorni, visto che è stato annunciato che sarà uguale).
      Questa è la differenziazione su base territoriale, il federalismo venatorio com'è stato e sarà inteso dalla giunta.
      Differenziazione che, personalmente, contesto senza se e senza ma, per varie ragioni sulle quali se vuoi si potrà anche discutere.

      Le associazioni presenti, secondo me, hanno manifestato una linea di pensiero sostanzialmente unitaria sulle varie tematiche affrontate. Ad esempio sulle valutazioni circa i compiti istituzionali degli atc. La sala stessa ha sollevato, diciamo così, delle perplessità circa l'espletamento dei compiti istituzionali (gestione, programmazione, miglioramenti ambientali) da parte dei direttivi.
      Non sono d'accordo che le associazioni siano un magna magna, le associazioni sono un'occasione di incontro tra il mondo della caccia e quello della politica. E' vero che molto spesso ci sia una commistione tra i due ruoli, quello associativo e quello politico, ed anche che spesso gli egoismi o gli interessi di una persona o di una parte abbiano portato danno al mondo venatorio.
      Però penso che dovremmo rivalutarle e, se non ci piacciono così come sono, darci da fare in prima persona anziché limitarci a contestare.
      Ad esempio, adesso ci sarà da preparare il nuovo piano faunistico 2012-2017. Per fare ciò sono state messe sotto pressione le Province, le quali avranno 2 mesi per mandare il proprio piano a Venezia. Il termine non è molto per redigere un piano faunistico che necessità di studi, vagli, partecipazioni procedimentali, ecc.
      E' ovvio che la Provincia non farà partecipare al procedimento ogni singolo cacciatore, ma chiamerà i rappresentanti venatori. E qui si introducono le nostre istanze, per cui è un momento importante.
      Poi, sì, mi ha colpito negativamente che l'assessore non abbia rassicurato le associazioni presenti (nelle persone dei delegati regionali) sul fatto che saranno sentite nel corso dell'istruttoria del piano faunistico regionale. Perché le associazioni sono portatrici di interessi che devono essere presi in considerazione dell'amministrazione, sia a livello regionale che a livello provinciale. Mi è parsa pertanto una sorta di ripicca dell'assessore, una specie di prova di forza dovuta a motivi interni che, sinceramente, a noi cacciatori non possono interessare né ci possono riguardare in alcun modo.

      Ecco in sintesi perché, personalmente, sono rimasto piuttosto male di fronte all'intervento dell'assessore al convegno, e perché l'ho bocciato senza mezzi termini...

      [:-golf]
      Ultima modifica phalacrocorax; 01-06-11, 09:34.

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