Se fino a ieri i napoletani si preoccupavano dell’ eruzione dal Vesuvio, oggi temono eruzioni dal basso. Rifiuti oggi, non equivale all’ imperativo del verbo rifiutare. Ma indica inquietantemente pattume, mondezza, rusco…rifiuti, per l’ appunto. Tutti rifiutano i rifiuti: nessuno li vuole davanti a casa, e nemmeno dall’ altra parte della città. C’ è chi rifiuta i rifiuti, chi si rifiuta di sentir rifiutare i rifiuti, e c’ è perfino qualcuno che rifiuta di far rifiutare i rifiuti rifiutati…. Ma il vulcano “munnezza” continua a tremare, non ostante qualcuno si arrabatti a staccare la spina del sismografo.
Nella terra dei Borboni il riciclo non funziona. Il comune di Napoli ha impiegato tre anni per spiegare ai cittadini il da farsi. Ma nessuno ci ha capito niente, o, peggio, nessuno riesce a dare una giustificazione al pagamento non certo economico della tassa RSU, quando sono ormai 14 anni che i napoletani zigzagano per strada tra sacchetti di plastica, frigoriferi dimessi, cappelli bisunti e lampadine fulminate. La gente vede mondezza per terra e fa spallucce: "Chi me lo fa fare?". E finisce col pensare che i problemi siano di ben altra natura. E così, non si arriva a differenziare che il 10% rispetto al 38% del Nord, con sommo gaudio dei prestanome della camorra che, acquistando i terreni di stoccaggio a quattro soldi, possono rivenderli a prezzi dieci volte superiori. Non solo, ma nell’ ingorgo inevitabile di sporcizia che si viene a creare, è assai più facile “aiutare” i comuni affittando loro camion e mezzi di rinforzo. Grande puzza, grande affare.
Come un' indolente lingua di fuoco sortita da “à montagna” la lava del pattume ha così travolto cinque commissari straordinari e bruciato oltre 2 miliardi di €uro. Per contro, la fantasia dei Pulcinella del Palazzo ha generato voci a dir poco sorprendenti: 10 milioni per un call center con 34 dipendenti che riceveva 4 telefonate al giorno, e ben 2316 posti di lavoro nella raccolta differenziata…lasciando senza parole, non solo Efesto, figlio di Zeus ed Era, magnanimo dio del pericolo cronico, ma l’ Italia intera.
A questo punto TERRA d’ ITALIA si pone alcune domande: qual è la posizione reale del Governo sui problemi che stanno investendo da oltre 14 anni Napoli e la Campania, ma anche le regioni confinanti, come Molise, Lazio e Basilicata? Non si vedono le cose che tutti vedono? La camorra la conoscono solo i cittadini? Perché in questa storia non risultano prese di posizione da parte del presidente dei Verdi (oh, scusate, del ministro dell’ Ambiente!) Pecoraro Scanio? Troppo intento a legittimare ZPS e SIC? O forse ormai esausto nel concordar “pasticci” con la collega della Salute per quanto riguarda i richiami vivi usati nello sforzo di caccia agli acquatici? Pare talmente occupato in queste faccenduole, da non accorgersi nemmeno di aver esagerato col metro per i territori “vietati all’ attività venatica” e con un “aviaria” che pandemia non è. Perché non si rilegge con attenzione il comma –3. dell’ art. –10. della L. 157/92? Se fosse mai come continuiamo a pensarla noi, dovrà cominciare ad affilare un bel paio di forbicioni da giardino: se è stata superata –come appare chiaro a tutti- la percentuale del 30% riservata alla caccia prevista dalla riforma, dovrà cominciare a tagliare parchi nazionali e periferici a favore dei “nuovi”, quelli voluti dall’ Unione Europea con Rete Natura 2000: Europe oblige. E se le organizzazioni venatorie, pur se interessate in prima istanza, continueranno a tenere il metro in tasca infischiarsene di effettuare controlli ormai inevitabili, vorrà dire che dovremo farlo noi, prima o poi…A proposito di ministri della Repubblica che hanno abbandonato la caccia, dove occorre sudare, per un’ occupazione, diciamo così, più pantofolaia, Di Pietro, che qualche mese fa si è esposto in prima persona contro la costruzione del parco eolico off-shore lungo la costa molisana, e ogni giorno rivendica il suo attaccamento alla sua terra, perché ha mantenuto il silenzio sulla vicenda della sporcizia che coinvolge anche la sua regione?
"E’ suonata la campanella e la ricreazione è finita. La politica, i Partiti, la sinistra estrema, non possono sedersi a due tavoli diversi. Devono scegliere se stare dalla parte dei cittadini e di una diversa politica di governo del territorio e dei rifiuti, oppure continuare ad appoggiare una logica emergenzialistica che di fatto, togliendo ogni potere decisionale ai cittadini e alle amministrazioni locali, ha ridotto il Mezzogiorno d'Italia ad una pattumiera a cielo aperto, nonché terra di ricettacolo e di affari per le organizzazioni criminali."-ndr-
Sergio Gunnella - www.terraditalia.org