Non è facile oggi portare avanti una passione, difficoltà economiche in primis, figuriamoci se questa passione è la caccia, la quale concerne tutta una serie di sfumature che contrastano e non poco con le scalmanie giovanili.
Tutto nasce dalla più tenera età, quando montavo nel bagagliaio del pajero del mio prozio insieme ai suoi setters, sulle colline dell'appennino tosco-emiliano, durante le mie vacanze estive dalla nonna mentre i miei lavoravano in quel di Milano. Si proseguiva poi durante l'autunno nelle pianure Milanesi, rincorrendo potter e pluto col mio papà, sempre con un bastone in mano per simulare la fucilata.
La genuinità di quei momenti sono il motore che oggi mi fa muovere i sacrifici per pagare le tasse, e l'osservare quegli ausiliari al lavoro è il mio credo, che ancora oggi all'alba mi fa sganciare il mio ausiliare.
Certo è che una volta passati i 16/17 anni subentrano interessi e divertimenti che poco si sposano con le levatacce mattutine e i vestiti che sfumano dal beige al verdone. Per non parlare del fatto che in una metropoli come Milano un 20enne cacciatore non attecchisce molto nella cultura giovanile.
Ammetto che molte volte il venerdì e il sabato sera sono combattuto ma da settembre a dicembre, se proprio non ho una fagiana tra le mani, opto sempre per farle trovare al cane la mattina seguente ergo saluto tutti e vado a fare le nanne.
Il portafoglio di questi tempi (se non hai una buona corazza economica alle spalle di nonni o genitori) piange miseria, per cui certe esperienze di caccia ancora le conservo nelle riviste o sui video in internet nella speranza che anche io un giorno possa far solcare al mio cane paesaggi lontani alla ricerca di selvatici da febbre gialla.
Il lavoro, attualmente lo svolgo in un locale (come barman, cameriere e buttafuori) il che vuol dire che se tutto fila liscio arrivo a casa alle 3 di notte... potete immaginare la mattina cosa mi riserva.
Insomma non è facile allacciare questa passione con la vita di tutti i giorni e spesso bisogna rinunciare, verbo che ormai fa parte del mio dna, per fortuna almeno le energie non mancano e il fisico riesce molte volte a sopperire qualche crepa tra la caccia e la gioventù.
Di sicuro, finchè il mio cuore guarirà ogni dolore alla vista di un cane da ferma che lavora alla ricerca di un selvatico, non perirà mai questa mia passione e finchè avrò la possibilità di essere accompagnato da un cane, quella sveglia prima dell'alba, non causerà mai malumori anzi....[:-golf]
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