Ottiche Swarovski dubbi da chiarire
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Per usare certi reticoli e sistemi basati sul "mildot" io dovrei andare a un centro di ripetizioni e studiare sodo quando torno a casa... Per me esiste soltanto un tipo di reticolo, il duplex. Non ho neanche un'ottica di quelle con le torrette che uno puo' regolare per l'alzo o la deriva a seconda della distanza del bersaglio, o del vento, o questo o quello, torrette che pero' non alterano l'azzeramento iniziale al quale si puo' sempre ritornare. Io non sono mai andato a caccia con anemometro, calcolatore dell'angolo di sito, rangefinder (per calcolare la distanza del bersaglio) e tutte le attrezzature che sono piu' da cecchinaggio che da caccia. Se il bersaglio e' lontano, metto la croce del reticolo a sfiorare la schiena dell'animale. Se il vento tira forte lateralmente ed il bersaglio e' lontano uso il "Kentucky windage," cioe' punto il reticolo un po' piu' a destra o a sinistra a seconda della direzione del vento. Ma poi, del resto, ho sempre evitato di fare tiri piu' lunghi di 250 metri (dei quali ne ho fatti solo due nella mia carriera di cacciatore a palla, ambedue con successo), mentre ho sempre preferito rimanere entro i duecento, e meglio ancora entro i cento. Il cecchinaggio lo lascio ai tiratori di gara che sparano a bersagli di carta o di acciaio, che non possono andar via feriti se colpiti marginalmene, ed ai cecchini militari o dei reparti speciali della polizia.Chi se fa' pecora, la lupa arabbiata se lo magna! -
se è vero me ne ricorderò al mio prossimo acquisto anche se del mio primo e unico swarovski z8 0,75-6x20 me ne sono appena disfatto ho comunque anche un Kahles, che ovviamente è del gruppo Swarovski. Bisognerebbe informarsi anche su altri produttori importanti tipo Zeiss, Leica, Schmidt & Bender che contributi danno.
ho acquistato 2 / 3 mesi fa circa, un leica magnus 2,4-16 x 56
quando ho chiesto sui vari forum, la risposta migliore è stata
cè di meglio non lo metto in dubbio ma la più umiliante è stata:
dallo a me lo taglio e ci faccio un imbuto tanto è l'unico utilizzo che
si può fare con un tontolo simile [:142] [brindisi]Commenta
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che con un Leica magnus lo tagliano e ci fanno un imbuto, non commento[:142].................
lo swarovski z8 0,75-6x20 l'ho tolto perché la pupilla d'uscita era troppo piccola e non è l'ideale per un ottica da battuta a 3 ingrandimenti è difficile inquadrare il bersaglio in movimento ma per il resto è un prodotto di qualità di alto livello, la scelta giusta è lo Z6 1-6x24, sempre se non danno contributi agli ambientalisti, altrimenti dirottiamo i nostri soldi su altri marchi blasonatile cose che stanno al di fuori dell'ordine naturale né vi durano né vi stanno. Giambattista Vico filosofo napoletano, 1668-1744.Commenta
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@ Er Mericano: sono d'accordo con te se si tratta di caccia pura, su .223 e 8x68 ho reticoli tipo 4, tanto sono armi destinate a tirare entro i 200 metri, quindi il problema non si pone. La Swarovski 6-18x50 con correttore di parallasse nasce come ottica da tiro e come tale dovrebbe essere ottimizzata per poter compensare facilmente la caduta a tutte le distanze. Con milliradianti e torrette con zero-stop ci sono sempre andato a nozze, ma provengo dal mondo del tiro, quindi sono abituato a pensare in questi termini ed a ricordare a memoria la curva balistica della munizione che uso. Già dovendo tirare a 300 metri sarei molto più tranquillo sapendo quanto compensare (anche usando il solo reticolo) piuttosto che andare "a occhio".Commenta
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@ Er Mericano: sono d'accordo con te se si tratta di caccia pura, su .223 e 8x68 ho reticoli tipo 4, tanto sono armi destinate a tirare entro i 200 metri, quindi il problema non si pone. La Swarovski 6-18x50 con correttore di parallasse nasce come ottica da tiro e come tale dovrebbe essere ottimizzata per poter compensare facilmente la caduta a tutte le distanze. Con milliradianti e torrette con zero-stop ci sono sempre andato a nozze, ma provengo dal mondo del tiro, quindi sono abituato a pensare in questi termini ed a ricordare a memoria la curva balistica della munizione che uso. Già dovendo tirare a 300 metri sarei molto più tranquillo sapendo quanto compensare (anche usando il solo reticolo) piuttosto che andare "a occhio".
Pero' non credo che questo sistema possa funzionare ugualmente con animali piccoli come caprioli e camosci, e di certo non prende in considerazione l'angolo di sito, importantissimo nella caccia in montagna.Chi se fa' pecora, la lupa arabbiata se lo magna!Commenta
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La taratura "classica" di un'arma da caccia è con il punto d'impatto 4-5 cm sopra il punto mirato a 100 metri, in modo da consentire di colpire qualunque cosa di normali dimensioni tra 0 e 200 - 220 metri, a seconda della tensione di traiettoria della cartuccia utilizzata. Quando le distanze si allungano e le dimensioni del bersaglio diminuiscono (varmint e bersaglio di carta) per me è preferibile azzerare a 100 metri (se prima il punto più alto della traiettoria era sopra al punto mirato intorno ai 100 metri, adesso deve coincidere con esso a questa distanza), in modo da poter compensare rapidamente con torrette o reticolo la caduta, senza che ci siano dubbi se la palla andrà sopra o sotto. Tutto questo poiché dopo i 300 metri un errore di misurazione della distanza anche piccolo porterà ad importanti variazioni di traiettoria, il che significa un colpo completamente fuori bersaglio in gara (es. TLD dinamico) oppure una "padella" o peggio ancora un ferimento su un animale. Mi riferisco a situazioni particolari in cui si è costretti a tiri a distanze estreme, fatti da chi conosce l'ambiente di caccia e il modo di sparare, non certo a situazioni comuni.Commenta
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anche io taro le mie carabine 4 bar browining da battuta a +4+5 cm a 100 mt
solo la CZ 550 in 30-06 canna 61 è tarata a +8 a 100 mt, difatti a 200 mt provata, colpisce il centro del bersagliole cose che stanno al di fuori dell'ordine naturale né vi durano né vi stanno. Giambattista Vico filosofo napoletano, 1668-1744.Commenta
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Nulla di strano, avendo il punto d'impatto qualche centimetro sopra il punto di mira a 100 metri, a seconda della curva della traiettoria essa incontrerà la linea di mira prima intorno ai 30 metri e poi di nuovo intorno ai 200. Sono misure molto indicative, soggette ad ampie variazioni a seconda di velocità e coefficiente balistico delle palle impiegate, ma rendono l'idea di quello che succede mantenendo la taratura classica "da caccia".Commenta
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devi verificare anche che marca di cartucce utilizzi, quanti grani ha l'ogiva, che lunghezza di canna ha la tua carabinale cose che stanno al di fuori dell'ordine naturale né vi durano né vi stanno. Giambattista Vico filosofo napoletano, 1668-1744.Commenta
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