La pubblicità è l'anima del commercio.

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  • AngeloDiMaggio
    ⭐⭐⭐
    • Feb 2010
    • 1066
    • Cesenatico
    • Setter inglese

    #1

    La pubblicità è l'anima del commercio.

    Chi può negare questa massima?
    Il problema si pone quando la pubblicità entra nella cinofilia e condiziona il mercato, di conseguenza il commercio.
    Più volte ho scritto in altri post che le "catene di montaggio" cinofile sfornano si alcuni campioni, ma gli altri cani?
    Ci si mette in lista d'attesa per avere un cucciolo prodotto da questa o quella fabbrica, per poi vantarsi di avere il figlio di questo o quel campione pubblicizzato in riviste del settore, magari con interviste dello stesso produttore o levato agli onori della cronaca cinofila dai "consigli di amministrazione" delle stesse aziende, con "interscambio" pubblicitario.
    L'artigiano, quello che pur con tanti sacrifici produce quanto basta per soddisfare la propria passione, mettendo sul mercato un prodotto "fatto in casa" ma comunque ottimo e selezionato per le esigenze dell'ars venandi, non lo considera nessuno perchè non ha la dovuta pubblicità, se non quella derivante da quei pochi che ben hanno usufruito o usufruiscono del suo prodotto.
    Il problema, che pareva essere solo italiano, è sentito anche oltr'Alpe.
    Leggo, infatti, su facebook lo sfogo di un francese che qui di seguito riporto:"C'est effectivement un scandale, et extrêmement dommageable pour la cynophilie. Au lieu d'encourager les gens à s'y intéresser, l'on va écarter les passionnés. Quand on sait ce que coûte en terme de sélection, de sacrifice financier, etc.. l'élevage d'un champion. ceci est un acte de mépris pure et simple. Une fois de + la passion est à la merci des marchands du Temple. Une seule solution...chassons les!!!!!
    C'est la prime à la médiocrité!!! Si l'on veut tuer l'élevage français, on va y réussir. Certainement au profit d'intérêts mercantiles!! Après la puce électronique, imposée par le SNEVL, place à l'élevage industriel"!!!

    che tradotto é:"Questo è infatti un scandalo, ed estremamente dannoso per la cinofilia. Al posto di incoraggiare le persone ad interessarsi, si va a scartare (o allontanare) gli appassionati. Quando si sa ciò che costa in termine di selezione, di sacrificio finanziario, eccetera.. l'allevamento di un campione. questo è un atto di disprezzo puro e semplice. Una volta di + la passione è alla mercé dei commercianti del Tempio. Una sola soluzione... li cacciamo!!!!!
    È il premio alla mediocrità!!! Se si vuole uccidere l'allevamento francese, si va a riuscire. Certamente al profitto di interessi mercantili!! Dopo la pulce elettronica, imposta per il SNEVL, posto all'allevamento industriale!!!


    Indubbiamente c'è da riflettere, ma lascio spazio ai vostri commenti.
    Angelo Di Maggio

    « Non c'è patto che non sia stato rotto, non c'è fedeltà che non sia stata tradita, fuorché quella di un cane fedele. » (Konrad Lorenz)
  • tommaso87
    ⭐⭐
    • Mar 2008
    • 944
    • Grosseto, Toscana.

    #2
    I soldi hanno rovinato la cinofilia e non solo nei cani da ferma, ma in tutte le razze e club più conosciuti, poi ci si lamenta che alcune razze hanno gravi problemi di salute quando è la stessa ENCI che le vuole cosi guardate per esempio i mastini napoletani e i bulldog di cui il nuovo standard inglese in Italia non viene applicato, per i cani da caccia poi ci sono le fabbriche che hanno di tutto peer tutto l'anno e sono reclamizzate in tutte le riviste e su certi canali tv e anche dai giudici che secoli fa erano imparziali, per me l'unica cosa è fare le cucciolate in casa o prendere cani da amici in cui si conoscano i genitori che siano bravi cacciatori e non corridori con i libretti pieni di qualifiche messe da amici del furgone e pubbicizzati nelle riviste, ciao
    viva la caccia e chi la fa, TOMMASO

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    • Lucio Marzano
      Lo zio
      • Mar 2005
      • 30090
      • chiasso svizzera
      • bracco italiano

      #3
      ma di che cosa si lamenta il francese ??? che cosa è lo scandalo ,il premio alla mediocrità, l'atto di disprezzo che metterebbe in forse il futuro dell'allevamento francese ?????

      la pulce elettronica è il microchip che deve essere inserito dai veterinari

      Riguardo agli allevatori io non generalizzerei, così come non lo farei per i privati che
      fanno delle cucciolate
      , ce ne sono di bravissimi e attentissimi , ma.....non tutti
      così come non tutti gli allevatori con affisso sono fabbriche di cani

      lucio

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      • nettuno56
        ⭐⭐⭐
        • Sep 2010
        • 1047
        • firenze
        • setter inglese

        #4
        Caro Angelo come non concordare pienamente!Parrebbe infatti, che un cane non sia un cane se non ha un casato altisonante o genitori illustrissimi . Userò se mi è concesso un termine dialettale toscano, per definire i non buoni soggetti figli di principi che non possiedono virtù venotarie. I CEPPARELLI , quanti di questi soggetti provenienti da allevamenti di gran spolvero popolano il nostro mondo venatorio? Tanti più di quanti se ne creda!Tutti nasi rubati all' agricoltura! Poi magari il buon prodotto artigianale, di grandi doti venatiche prodotto e allevato con cura e soprattutto passione viene bistrattato, perchè non appaga la voglia di albagia dei cacciatori o cinofili schic.Personalmente mi sono sempre rivolto ai cosidetti artigiani, e sempre ho avuto buoni soggetti, anche belli oltre ha essere bravi! Certo che la pubblicità sia l' anima deel commercio è assodato, ma spesso dietro alle pubblicità si nascondono gl' inghippi o peggio. Saluti
        sigpic Chi fa la posta alla Beccaccia è uno ....... [bi]Nato non fui,per lavorare come un ciuco, ma per seguitar cani e selvaggina

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        • Lucio Marzano
          Lo zio
          • Mar 2005
          • 30090
          • chiasso svizzera
          • bracco italiano

          #5
          io non la vedo così tragica, a parte che ancora non ho capito di che cosa si lamenti il francese, io ho avuto diversi soggetti che sono diventati campioni senza l'affisso e se mi interessa un cane, leggo il suo pedigree ed i suoi risultati e se posso lo vado a visionare direttamente, sia esso dotato di affisso o meno.
          L'affisso serve a identificare un modo di allevare, delle scelte che privilegiano determinati aspetti, ma questo puo' anche essere appannaggio del privato appassionato, quindi i due modi di allevare convivono da sempre e non vedo perché ora si debba criminalizzarne uno aprioristicamente o peggio per principio.
          Mi sembra un modo semplicistico per dare a terzi le responsabilità di proprie scelte sbagliate.
          lucio

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          • Simone_72
            ⭐⭐
            • Oct 2007
            • 423
            • Latina, Lazio.
            • Pointer

            #6
            Originariamente inviato da Lucio Marzano
            .........Mi sembra un modo semplicistico per dare a terzi le responsabilità di proprie scelte sbagliate.

            quoto, questo in particolare.

            ovviamente non sono d'accordo con "le catene di montaggio cinofile", ma debbo riconoscere che esse rispondono, con un'offerta, ad una domanda di mercato.
            basti pensare che c'è ancora chi acquista il cucciolo per corrispondenza dopo che lo sanno anche i sassi che non è buona pratica.
            Simone

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            • Lucio Marzano
              Lo zio
              • Mar 2005
              • 30090
              • chiasso svizzera
              • bracco italiano

              #7
              basti pensare che c'è ancora chi acquista il cucciolo per corrispondenza dopo che lo sanno anche i sassi che non è buona pratica.
              come non concordare ?? i cani non sono macchine che si vendono con programmate caratteristiche tecniche e collaudate prestazioni, l'acquisto di un cucciolo presuppone una certa attenzione , dire mi sono fidato della pubblicità, a mio personale avviso, è una grave ammissione di colpa e di superficialità.
              La "riuscita" del cucciolo, a parte difetti congeniti, dipende molto anche da come lo si avvia e lo si prepara all'attività venatoria, i buoni natali sono importanti, ma non bastano.
              Se non ci fossero molti acquirenti poco "attenti" , le "catene di montaggio" non esisterebbero.
              lucio

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              • AngeloDiMaggio
                ⭐⭐⭐
                • Feb 2010
                • 1066
                • Cesenatico
                • Setter inglese

                #8
                Originariamente inviato da Lucio Marzano
                io non la vedo così tragica, a parte che ancora non ho capito di che cosa si lamenti il francese, io ho avuto diversi soggetti che sono diventati campioni senza l'affisso e se mi interessa un cane, leggo il suo pedigree ed i suoi risultati e se posso lo vado a visionare direttamente, sia esso dotato di affisso o meno.
                L'affisso serve a identificare un modo di allevare, delle scelte che privilegiano determinati aspetti, ma questo puo' anche essere appannaggio del privato appassionato, quindi i due modi di allevare convivono da sempre e non vedo perché ora si debba criminalizzarne uno aprioristicamente o peggio per principio.
                Mi sembra un modo semplicistico per dare a terzi le responsabilità di proprie scelte sbagliate.

                Io non conosco la realtà cinofila attuale francese; ho alcuni amici che allevano amatorialmente e so che hanno dei buoni soggetti, peraltro insanguati con alcuni italiani.
                Quello che lamenta il francese è ben chiaro. "... place à l'élevage industriel"!!! Si sta dando spazio all'allevamento industriale anche in Francia. Se lo scrive, evidentemente avrà qualche riferimento, non credi?
                E non penso sia un modo semplicistico per dare a terzi le responsabilità di proprie scelte sbagliate, perchè nè tu, nè io, nè altri come noi sappiamo quali scelte abbia fatto e se poi siano state sbagliate, oppure, lamenta solo il fatto che, anche in Francia, vengano ora messi in commercio cani provenienti dalla catena di montaggio (come io la definisco), forse anche pubblicizzati nel modo in cui viene fatto in Italia, dagli stessi addetti ai lavori o ad essi collegati.
                Ovvio che non generalizzo e non credo che il francese generalizzi.
                Ci sono allevatori seri qua come in Francia, con o senza affisso, così come ci sono quelli poco attenti alle cucciolate che fanno, ma non puoi non sapere che "alcuni nostri", oltre ad avere la fabbrica qui in Italia, hanno anche "succursali" all'estero e molti cani da lì provenienti, vengono commercializzati come prodotto italiano, ma di italiano hanno solo l'affisso.
                Ciò non toglie che la fila per quel prodotto la si fa ugualmente.

                PS. - Ora, leggendo nel tuo ultimo post: "Se non ci fossero molti acquirenti poco "attenti", le "catene di montaggio" non esisterebbero", condivido perfettamente, perchè anche tu riconosci l'esistenza delle "catene di montaggio".
                <!-- / message --><!-- sig -->
                Ultima modifica AngeloDiMaggio; 29-08-11, 11:29.
                Angelo Di Maggio

                « Non c'è patto che non sia stato rotto, non c'è fedeltà che non sia stata tradita, fuorché quella di un cane fedele. » (Konrad Lorenz)

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                • Lucio Marzano
                  Lo zio
                  • Mar 2005
                  • 30090
                  • chiasso svizzera
                  • bracco italiano

                  #9
                  Originariamente inviato da AngeloDiMaggio
                  Io non conosco la realtà cinofila attuale francese; ho alcuni amici che allevano amatorialmente e so che hanno dei buoni soggetti, peraltro insanguati con alcuni italiani.
                  a quanto mi risulta, non mi pare che ci siano stati recentemente dei cambiamenti radicali o delle preferenze "istituzionali" in Francia come in Italia. Se la gente compera presso le catene di montaggio, vuol dire che la cultura cinofila media è molto scaduta.
                  Da quanto scrive il francese pero' (vedi microchip) mi pareva ci fosse
                  un evento particolare che io francamente NON conosco

                  Quello che lamenta il francese è ben chiaro. "... place à l'élevage industriel"!!!
                  Si sta dando spazio all'allevamento industriale anche in Francia. Se lo scrive, evidentemente avrà qualche riferimento, non credi?


                  ma questo "place à l'elevage industriel" non è una cosa stabilita per esempio dalla Società centrale Canina, è il risultato delle richieste di mercato, quindi sono gli acquirenti da istruire , senza clienti i "mercanti" se ne vanno da soli.
                  Rimane comunque difficile stabilire quali siano i "mercanti" perché escludo che tutti i titolari di affisso lo siano e nemmeno penso che chi faccia un centinaio di cuccioli sia necessariamente un "mercante"


                  E non penso sia un modo semplicistico per dare a terzi le responsabilità di proprie scelte sbagliate, perchè nè tu, nè io, nè altri come noi sappiamo quali scelte abbia fatto e se poi siano state sbagliate, oppure, lamenta solo il fatto che, anche in Francia, vengano ora messi in commercio cani provenienti dalla catena di montaggio (come io la definisco), forse anche pubblicizzati nel modo in cui viene fatto in Italia, dagli stessi addetti ai lavori o ad essi collegati.

                  io certi acquisti li definisco "incauti" un cane non si compera come un kg. di mele al supermercato o come una lavatrice leggendo il prospetto ed analizzando le prestazioni garantite dalla marca. Un cane ci fa compagnia per una decina di anni e quindi il suo acquisto deve essere attento e responsabile. Ancora di piu' per cani da lavoro, dove oltre alla morfologia bisogna valutare le attitudini ed in un cucciolo si valutano esaminando i genitori e magari anche i progenitori. Se non conosci l'allevatore, non conosci i cani, non conosci i progenitori ed acquisti lo stesso......non ti puoi dopo lamentare dei "mercanti" devi metterti davanti allo specchio e dirti che sei stato per lo meno poco accorto.

                  Ovvio che non generalizzo e non credo che il francese generalizzi.
                  non so chi sia questo francese, come faccio a capire se il suo è lo sfogo dell'allevatore che non riesce a vendere qualche cucciolata ai suoi prezzi o uno sfogo oggettivo ???

                  Ci sono allevatori seri qua come in Francia, con o senza affisso,
                  così come ci sono quelli poco attenti alle cucciolate che fanno

                  questo è sicuro

                  ma non puoi non sapere che "alcuni nostri", oltre ad avere la fabbrica qui in Italia, hanno anche "succursali" all'estero e molti cani da lì provenienti, vengono commercializzati come prodotto italiano, ma di italiano hanno solo l'affisso.


                  ma io da uno che vende centinaia di cani (fra i quali senz'altro ci saranno anche ottimi prodotti) non compererei a scatola chiusa (personalmente non compererei affatto) se obbligato, vorrei verificare il DNA per essere sicuro che compero il figlio del tale e non un sottoprodotto

                  Ciò non toglie che la fila per quel prodotto la si fa ugualmente.


                  e questa è la prova che i "fabbricanti" di cani esisitono perché esistono
                  persone che comperano cani e lavatrici con le stesse modalità

                  PS. - Ora, leggendo nel tuo ultimo post: "Se non ci fossero molti acquirenti poco "attenti", le "catene di montaggio" non esisterebbero", condivido perfettamente, perchè anche tu riconosci l'esistenza delle "catene di montaggio".
                  <!-- / message --><!-- sig -->
                  non è difficile riconoscerle, si reclamizzano sulla stampa specializzata e nell'ambiente se ne conoscono gli eclatanti risultati (perché li fanno) ma anche si sentono i molti reclami di persone alle quali il cane "difettato" viene sostituito all'infinito.
                  lucio

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                  • zaza
                    ⭐⭐⭐
                    • Nov 2009
                    • 4114
                    • frosinone
                    • SETTER

                    #10
                    la pubblicità ormai è tutto...più c'e clamore più c'e grandezza del prodotto.
                    credo che l'esperienza in questo caso è l'unica arma utile perche un occhio attento riuscirà a carpire difetti che un occhio ignorante come il mio non capirebbe mai.per questo io mi rivolgo sempre a cucciolate fatte in casa da gente che conosci fregandomene di pedegree storia e titoli...

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                    • Lucio Marzano
                      Lo zio
                      • Mar 2005
                      • 30090
                      • chiasso svizzera
                      • bracco italiano

                      #11
                      Originariamente inviato da zaza
                      la pubblicità ormai è tutto...più c'e clamore più c'e grandezza del prodotto.
                      credo che l'esperienza in questo caso è l'unica arma utile perche un occhio attento riuscirà a carpire difetti che un occhio ignorante come il mio non capirebbe mai.per questo io mi rivolgo sempre a cucciolate fatte in casa da gente che conosci fregandomene di pedegree storia e titoli...
                      e fai benissimo, ma non è detto che chi faccia delle cucciolate "in casa"
                      non utilizzi soggetti plurititolati. I titoli non sono appannaggio solo dei
                      grandi allevatori. L'importante è possedere la femmina di valore, il maschio
                      lo puoi sempre scegliere
                      lucio

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                      • AngeloDiMaggio
                        ⭐⭐⭐
                        • Feb 2010
                        • 1066
                        • Cesenatico
                        • Setter inglese

                        #12
                        Originariamente inviato da Lucio Marzano
                        .......................

                        non è difficile riconoscerle, si reclamizzano sulla stampa specializzata e nell'ambiente se ne conoscono gli eclatanti risultati (perché li fanno) ma anche si sentono i molti reclami di persone alle quali il cane "difettato" viene sostituito all'infinito.

                        Quello a cui tu ben fai riferimento, caro Lucio, e credo di poter dire che siamo sulla stessa "lunghezza d'onda", non è il solo.

                        Posso assicurarti che se "il rosso salentino" di poetica vena, un "latianese" ed un "oritano" entrambi sconosciuti ai più, si mettessero a suonar di grancassa annunziando, dati alla mano (e ne hanno ben donde), il tipico "Sintiti - Sintiti - Sintiti", credo che la storia di qualche altro "nobile casato" dovrebbe essere abbondantemente riscritta.
                        Angelo Di Maggio

                        « Non c'è patto che non sia stato rotto, non c'è fedeltà che non sia stata tradita, fuorché quella di un cane fedele. » (Konrad Lorenz)

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                        • Lucio Marzano
                          Lo zio
                          • Mar 2005
                          • 30090
                          • chiasso svizzera
                          • bracco italiano

                          #13
                          Sono daccordo, ma non bisogna ricordare solo le cose negative, se si vuole fare un'analisi corretta, ci sono anche molti soddisfatti, altrimenti tutto sarebbe finito da tempo ed invece continua con numeri importanti .
                          lucio

                          Commenta

                          • AngeloDiMaggio
                            ⭐⭐⭐
                            • Feb 2010
                            • 1066
                            • Cesenatico
                            • Setter inglese

                            #14
                            Originariamente inviato da Lucio Marzano
                            Sono daccordo, ma non bisogna ricordare solo le cose negative, se si vuole fare un'analisi corretta, ci sono anche molti soddisfatti, altrimenti tutto sarebbe finito da tempo ed invece continua con numeri importanti .

                            Ovvio, Lucio.
                            Resterebbe solo da sapere le percentualità tra cuccioli nati, cagne coperte, campioni venuti fuori, ottimi, buoni e scarsi soggetti cacciatori.

                            Per dovere di cronaca, uno di quei miei amici francesi (che non è quello che ha scritto quanto innanzi) ha accoppiato una sua setter col BigJim, dalla cui cucciolata è venuto fuori un eccellente soggetto che nella primavera passata, in Serbia, in prima esperienza di prove, ha già conquistato i titoli per Campione di Lavoro Francese ed Internazionale. Ha ripetuto la cucciolata e già all'orizzonte si intravedono altre ottime speranze.
                            Angelo Di Maggio

                            « Non c'è patto che non sia stato rotto, non c'è fedeltà che non sia stata tradita, fuorché quella di un cane fedele. » (Konrad Lorenz)

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                            • Lucio Marzano
                              Lo zio
                              • Mar 2005
                              • 30090
                              • chiasso svizzera
                              • bracco italiano

                              #15
                              Originariamente inviato da AngeloDiMaggio
                              Ovvio, Lucio.
                              Resterebbe solo da sapere le percentualità tra cuccioli nati, cagne coperte, campioni venuti fuori, ottimi, buoni e scarsi soggetti cacciatori.
                              difficile avere in merito delle notizie che non siano di parte (in positivo come in negativo naturalmente) , poi come si puo' valutare se i cani venduti hanno soddisfatto ed in che misura i compratori ?

                              Per dovere di cronaca, uno di quei miei amici francesi (che non è quello che ha scritto quanto innanzi) ha accoppiato una sua setter col BigJim, dalla cui cucciolata è venuto fuori un eccellente soggetto che nella primavera passata, in Serbia, in prima esperienza di prove, ha già conquistato i titoli per Campione di Lavoro Francese ed Internazionale. Ha ripetuto la cucciolata e già all'orizzonte si intravedono altre ottime speranze.
                              il che dimostra che l'importante è possedere femmine valide, il maschio, magari a caro prezzo, ma lo si trova sempre. E questo dimostrerebbe che i soggetti che si sono segnalati nelle prove non sono dei "bidoni" come vorrebbero farci credere molti appassionati , che per partito preso dileggiano ogni forma di prova paragonandola ad un circo.
                              Io credo che bisogna saper dare dei giudizi "equilibrati" e soprattutto bisognerebbe parlare per dirette esperienze e non per "sentito dire" e soprattutto senza preconcetti. Dato che nessuno è obbligato a far capo ai campioni certificati, se molti lo fanno dobbiamo ritenere (e personalmente lo ritengo senz'altro) che le finalità delle prove non siano una chimera.

                              Poi chiarito il concetto di base, possiamo sbizzarrirci un tutti i bizantinismi possibili,
                              specie in merito allo "stile di razza" che indubbiamente col passare degli anni è concettualmente cambiato.
                              In una cosa , credo senza ombra di dubbio, i cani di oggi sono superiori a quelli di antan : nelle capacità atletico/vitali , io, che sono ormai solo un reperto archeologico, continuo ad amare ed a preferire il cane che conservi gli atteggiamenti caratteristici di razza, il pointer che risalga a colpi di spada, che fermi catalettico e guidi con degli stupendi strapponi (e se butta via un paio di volte pazienza, meglio così che un pointer che si comporti come un setter) ed il setter che rammenti quanto pu' è possibile l'atteggiamento del leopardo che si avvicina alla preda e che guidi, guidi, guidi, non è (per me Tutankhamen della cinofilia) ammissibile un setter che non guidi felino e sicuro.
                              Ma la cinofilia non è un'entità fissa , dogmatica c'é un evoluzione (per qualcuno INvoluzione) come c'é sempre stata e solo i noiosi e petulanti vecchiacci come me non vogliono, probabilmente non sanno, prenderne atto, anche se difendono pervicacemente quel mondo che è stato per loro ragione e piacere di vita.
                              lucio

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