Quaglia dicembrina e beccaccino

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  • Valerio
    ⭐⭐⭐
    • Apr 2005
    • 4181
    • Torre del Lago Puccini, Toscana
    • Bracco Italiano

    #1

    Quaglia dicembrina e beccaccino

    Ecco qua il carniere della veloce uscita di ieri pomeriggio nel solito pratone allagato a 5 minuti da casa!

    Ci ho accompagnato quello che definisco il mio "maestro", quindi 2 fucili con il suo giovanissimo ma già assai valido DD (15 mesi) e tanta curiosità di vederlo in azione di fronte ad eventuali beccaccini.

    Questi erano praticamente assenti, un solo fruttuoso incontro e null'altro; mentre, comunque paghi di una "quasi ferma" sul beccaccino incarnierato, stavamo tornando sui nostri passi, abbiamo notato il giovane virgulto fermare a 80-90 m da noi ai bordi del prato in prossimità di una stoppia vecchia. Un pò perplessi (pensavamo alla solita pispola) ci siamo avviati con troppa lentezza verso il cane perché il frullo inequivocabile di una bella quagliona ci ha trovato al limite del tiro che abbiamo preferito non azzardare. Vista la rimessa, seppur lontana, abbiamo assistito ad una bella ferma con relativa guidata del DD, stavolta più convinti; come il suo proprietario del resto, che ha concluso la vicenda con una buona fucilata.

    Non sono purtroppo un esperto di quaglie, i miei pochi incontri con quelle selvatiche erano sempre avvenuti nel periodo di allenamento (5 quest'anno), ma posso dire senza alcun dubbio che quella era una quaglia DOC! Lo deduco dall'aspetto generale, decisamente diverso dalle pollastrelle giapponesi, dal colore del grasso corporeo, dalla velocità e dalla direzione del volo

    pochi numeri fa leggevo su Diana un articolo in cui R. Aguzzoni, ravennate gordon munito, parlava dello strano binomio tardo-autunnale quaglia-beccaccino, evenienza accaduta a lui e ad altri cacciatori della zona.

    Qualcuno ha avuto esperienze del genere o ne è a conoscenza? certo è strano, dalle nostre parti è moolto dura trovarne a caccia aperta, mentre in agosto e sopratt in maggio con un pò di fortuna un incontro si riesce a farlo
    Valerio
  • Mario Di Pinto

    #2
    caro Valerio nel meridione il binomio quaglia ,beccaccino e' una costante per determina
    ti cacciatori specialisti che si dedicano tutto l'anno al piccolo galliforme ,e' una caccia tradizionale di altissima qualita'e molto tecnica,le cosidette quaglie rapaiole maestre nell'arte del pedinare richiedono l'ausilio di eccellenti cani specialisti in questo tipo di mestiere,pensa che nella zona di acerra vicino napoli esistevano dei grandi specialisti e parlo di uomini e cani che avevano in tanti anni di mestiere selezionato un tipo di cane chiamato bracchetto acerrano che oltre a fermare ,quando cacciava nei granturchi dava anche la voce avvisando il cacciatore,comunque conosco ancora
    gente che si dedica a questa nobile attivita' venatoria con buoni risultati senza l'ausilio di nessun fonofil.

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    • Valerio
      ⭐⭐⭐
      • Apr 2005
      • 4181
      • Torre del Lago Puccini, Toscana
      • Bracco Italiano

      #3
      vero mario, è binomio di altissima qualità, e condivido appieno ci si dedica con passione quasi fanatica alla caccia vera della quaglia tralasciando tutto il resto!

      nel nostro caso il merito è veramente tutto del cane, come scrive Delfino, da soggetto già intelligente e pratico è andato con una bella iniziativa a bordeggiare il fossetto sporco che separava il prato dalla stoppia e ha trovato la quaglia. Noi non ce lo avremmo mai portato, un beccaccino in quel punto era praticamente impossibile trovarlo.

      bracchetto acerrano? Oggi mi immagino non esista più o quasi, sarebbe interessante saperne di più
      Valerio

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      • Mario Di Pinto

        #4
        non esiste piu'certamente erano quelle sottorazze che si selezionavano nei cortili delle masserie di un mondo che purtroppo non esiste piu' quello dei cacciatori di mestiere.

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        • Valerio
          ⭐⭐⭐
          • Apr 2005
          • 4181
          • Torre del Lago Puccini, Toscana
          • Bracco Italiano

          #5
          fortuna che qualcuno ancora parla di quel mondo duro, difficile e affascinante ormai consegnato alla memoria di pochi e a pagine di letteratura venatoria, non posso fare a meno di immaginarlo con una punta di invidia!
          Valerio

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          • ciromenotti

            #6
            Il binomio quaglia beccaccino, qui nel Lazio e' sempre valido con alcune eccezioni a dicembre, fatto sta' che nel corso della stagione venatoria ho avuto occasione di incarnierare sia beccaccini che quaglie a novembre, il clima, specialmente se sciroccoso, favorisce la loro sosta e favorisce la migrazione dei beccaccini, che nel Lazio sud sono numerosi,anche quest' anno in mattinate soleggiate e con temperature miti con la vecchia Pachita, ma ha fatto prendere svariate quaglie e beccaccini dalla fine di ottobre a fine novembre. Da sottolineare che quest'anno e' stato veramente generoso con i beccaccini,cacciando tre volte a settimana, dall'ultima domenica di ottobre a l'ultima di novembre ho preso 73 beccaccini, mai come quest'anno la presenza del beccaccino e' stata cosi' generosa,una mattina ho avuto la fortuna di vedere un volo con piu' di 50 beccaccini che entravano dal mare,che spettacolo! Voli del genere li raccontava mio Padre, erano suoi ricordi...... Alessandro

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            • Lucio Marzano
              Lo zio
              • Mar 2005
              • 30090
              • chiasso svizzera
              • bracco italiano

              #7
              beati voi !!! qui di sgneppe se ne vedono sempre meno !!
              lucio

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              • Valerio
                ⭐⭐⭐
                • Apr 2005
                • 4181
                • Torre del Lago Puccini, Toscana
                • Bracco Italiano

                #8
                azz...73 in un mese sono tanti! Cmq solo una volta non ho incontrato il beccolungo questa stagione, peccato solo che il cane abbia fatto lo scemo troppo spesso
                Effettivamente anche qui se ne sono visti in buon numero, sicuramente di più degli ultimi due anni
                Valerio

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                • VanVonVac
                  ⭐⭐⭐
                  • Mar 2005
                  • 6162
                  • Reggio Emilia, Emilia Romagna.
                  • Bracco italiano Rosco di Montericco Ulisse di Casamassima

                  #9
                  da me sono in entto calo,ma credo sia un problema di ambiente,anche se il passo c'è sempre stato.mi raccomando ciro.....moderazione....

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                  • ciromenotti

                    #10
                    Il carniere giornaliero nel Lazio di beccaccini sono 10 a testa, le uscite sono non piu' di tre a settimana, la media era di 5-6 al di'per 13 uscite, non e' mia abitudine superare i limiti legislativi, tieni presente che e' vietata la posta al beccaccino,iniziavo sempre dopo la posta alle anatre,slegavo e andavo. Ho sempre evitato l'eccesso di carniere, specialmente su animali cosi pregiati,qui nel Lazio abbiamo solo la migratoria, altro non c'e', se sei fortunato trovi il coniglio selvatico, ma non e' il mio caso, caccio prevalentemente in palude, tale ambiente e tali selvatici non ti permettono,vista la difficolta', vista anche l'etica, di fare degli eccessi. Ciao Alessandro.

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                    • VanVonVac
                      ⭐⭐⭐
                      • Mar 2005
                      • 6162
                      • Reggio Emilia, Emilia Romagna.
                      • Bracco italiano Rosco di Montericco Ulisse di Casamassima

                      #11
                      <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">Messaggio inserito da ciromenotti

                      Il carniere giornaliero nel Lazio di beccaccini sono 10 a testa, le uscite sono non piu' di tre a settimana, la media era di 5-6 al di'per 13 uscite, non e' mia abitudine superare i limiti legislativi, tieni presente che e' vietata la posta al beccaccino,iniziavo sempre dopo la posta alle anatre,slegavo e andavo. Ho sempre evitato l'eccesso di carniere, specialmente su animali cosi pregiati,qui nel Lazio abbiamo solo la migratoria, altro non c'e', se sei fortunato trovi il coniglio selvatico, ma non e' il mio caso, caccio prevalentemente in palude, tale ambiente e tali selvatici non ti permettono,vista la difficolta', vista anche l'etica, di fare degli eccessi. Ciao Alessandro.
                      </span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">
                      bravissimo!questo è parlare, e poi volendo,come specie il beccaccino è in una fase di lento aumento numerico nei siti di nidificazione,come i tordi

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                      • ciromenotti

                        #12
                        Per i tordi ho notato che sono veramente in netto aumento,negli ultimi 5 anni la specie e' aumentata in maniera veramente strabiliante,abbiamo avuto dei passi in autunno bellissimi, anche la sosta invernale e' aumentata, il fenomeno e' dovuto credo, alla chiusura della caccia a febbraio e marzo, che permette ad un considerevole numero di tordi di nidificare,cosi facendo si hanno passi piu'generosi,da notare, che i tordi hanno anche cambiato stile di vita, un tempo erano frequenti spolli invernali eccezionali, rientri discreti, ora il turdide non spolla piu' dalle macchie cosi' numeroso anzi, lo fa' alla spicciolata e in tarda mattinata,quindi se vuoi cacciarli, lo devi fare camminando il che e' veramente piu' sportivo, tiri difficili su uccelli velocissimi ed evasivi.I tordi li caccio solo in autunno e gennaio, li gradisco a tavola, qui nel Lazio, ne puoi, se ci riesci, allo schizzo, prenderne 20 al di', tale numero si fa' solo d'entrata in autunno, e rigorosamente con lo zirlo di legno, o la trombetta a fiato. Invece ho notato un calo delle lodole, sono un paio di anni che nel Lazio non entrano piu' come una volta, anni fa' entravano a nuvole, la mia zona e' interessata dal passo dell'alaude in maniera consistente, credo che dipenda dalle culture o dai luoghi di nidificazione in Nord Europa....Invece l'uccellame colorato vario e' in notevole aumento. Anche le quaglie sono aumentate in maniera considerevole,valesi per le tortore. Le pavoncelle sono un po' calate da due anni, so' che dove nidificano raccolgono le loro uova, il che ha creato un forte calo numerico, il piviere d'orato e' in netta ripresa, la sua presenza e' ormai una costante nelle pianure Pontine,anche altri trampolieri sono aumentati. L'aver protetto la risalita ha dato i suoi frutti, ho cacciato anche con la 968 per dieci anni, ed erano diventati tempi cupi.Alessandro

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                        • VanVonVac
                          ⭐⭐⭐
                          • Mar 2005
                          • 6162
                          • Reggio Emilia, Emilia Romagna.
                          • Bracco italiano Rosco di Montericco Ulisse di Casamassima

                          #13
                          ma guarda,credo che le allodole sia sempre in soggette ad un lento aumento,minore sipetto ai tordi,ma sempre positivo.per le pavoncelle non so.se trovo la tabella che dico la metto qui sopra.comunque su in germania questa estate erano presenti in gran numero e i branchi erano pieni di giovani riconoscibili dal colore.

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                          • ciromenotti

                            #14
                            La cosa mi fa' riflettere, deduco che hanno cambiato zona di svernamento, da noi il Parco del Circeo e' una zona paludosa veramente eccezionale, girando nel parco non abbiamo visto branchi notevoli di considerazione,questi uccelli escono dal parco per nutrirsi di notte e durante il giorno rientrano regalandoti giornate piu' o meno fortunate, la palude del Circeo e' salmastra e sono obbligate ad uscire, fatto sta' che sono due anni che se ne vedono poche...Le anatre sono sempre tante variando solo di specie a seconda delle annate, quest'anno ad esempio e' pieno di mestoloni,canapiglie,fischioni,codoni,poche alzavole, i soliti germani stanziali,tanti moriglioni e morette, da notare una considerevole presenza di morette tabaccate, la fortuna per loro, e per noi, che vengono alla tesa a giorno fatto,e meno male, di notte e' difficile distinguerle.

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                            • MarcoF
                              ⭐⭐
                              • Aug 2005
                              • 562
                              • Mercatale V.no, Arezzo, Toscana.

                              #15
                              In questa zona della Toscana (parlo delle colline del chianti, monti del Pratomagno) da un pò di anni a questa parte la presenza dei tordi è quasi scomparsa sia per il passo che per lo svernamento, quella dei colombi lo stesso, mentre per le beccacce,tranne che due anni fà, quando erano pochissime,sono sostanzialmente stabili (quest'anno in particolare sono più numerose del solito). Per quanto concerne gli acquatici ed i limicoli non sono zone interessate.
                              MarcoFratini

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