News dalla terra di Dante

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  • expressboy
    ⭐⭐
    • Aug 2011
    • 346
    • Principato di Firenze
    • nessuno

    #1

    News dalla terra di Dante

    Oggi durante il consiglio regionale Toscano si è parlato anche di danni all'agricoltura e suoi indennizzi e si paventa all'orizzonte anche una nuova legge regionale sulla caccia agli ungulati , sapete niente di più approfondito ??

    Grazie a tutti
    Bernardo


    Sono 400.000 gli ungulati in Toscana, il numero piu’ alto per densita’ per chilometro quadrato a livello europeo, «inferiore solo ad alcune zone dell’Austria». Con danni considerevoli all’agricoltura
    Le passioni e la memoria mettono in moto immagini e percezioni che muovono la volontà e alle quali la ragione cerca di dare forma di idee compiute e giustificabili.
  • cicalone
    Celsius °C
    • Dec 2008
    • 19936
    • Ostia Lido Roma
    • cane da lecco

    #2
    Complimenti per il passo del Carducci....I cipressi che a Bolgheri alti e schietti...van da san Guido in duplice filar[brindisi]
    Cosa vuol dire avere un metro e mezzo di statura, te lo rivelan gli occhi e le battute della gente e la curiosita' di una ragazza irriverente ....

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    • Alessandro il cacciatore
      🥇🥇
      • Feb 2009
      • 20199
      • al centro della Toscana
      • Deutsch Kurzhaar

      #3
      La proposta dell assessore alla agricoltura Remaschi è di fare una legge, per tre anni, che dia la possibilità di applicare l art 37 (abbattimenti ) anche in via preventiva e non come ora solo dopo una richiesta danni. E di estendere gli abbattimenti anche dove la caccia è vietata.
      Queste le intenzioni dichiarate, vediamo ora quali saranno le conclusioni.
      Ultima modifica Alessandro il cacciatore; 12-09-15, 08:37.
      Ars venandi est collectio documentorum, quibus scient homines ad opus suum deprehendere animalia non domestica cuiuscumque generis vi vel ingenio. (Fridericus II Imperator 1194-1250)

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      • francesco7410
        ⭐⭐⭐
        • Apr 2010
        • 1582
        • Camaiore(LU)
        • pointer

        #4
        Buongiorno Alessandro, eri a qualche riunione ieri mattina? Io ero in prefettura alla riunione appunto sui danni dei cinghiali, dove erano presenti vari sindaci della mediovalle lucchese e piana, oltre i comuni limitrofi... Ho sentito le proposte fatte dal delegato regionale Santi ma nelle zone vietate é prevista la cattura con le gabbie��... Poi si è parlato anche della modifica del calendario venatorio della legge 57/92, e sembra che siano propensi all'estensione della caccia... Per quanto riguarda gli ungulati sarà prevista la possibilità di cacciarli in forma singola e fino alle ore 23/24 nelle zone bianche per 10 mesi l'anno sotto corso di abilitazione... Poi ce ne sono tante altre che in poche parole non si possono spiegare...
        Un saluto, Francesco

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        • Alessandro il cacciatore
          🥇🥇
          • Feb 2009
          • 20199
          • al centro della Toscana
          • Deutsch Kurzhaar

          #5
          9 Settembre 2015

          Una legge obiettivo specifica sulla gestione degli ungulati selvatici, per contenere la proliferazione di cinghiali e caprioli in Toscana. A proporla è stato l’assessore all’Agricoltura Marco Remaschi, il quale questa mattina ha effettuato in Consiglio regionale una comunicazione sull’argomento. Remaschi ha ricordato che il problema del sovrappopolamento di ungulati in Toscana è molto sentito e rilevante: sono stimati, su tutto il territorio regionale, circa 200mila caprioli, 200mila cinghiali, 8 mila daini e 4 mila cervi. Praticamente siamo la regione europea con la massima presenza di questa specie, anche perché il nostro territorio è coperto al 60% da boschi e foreste. “Numeri così elevati costituiscono un serio rischio per il mantenimento dell’equilibrio naturale”, ha detto l’assessore. Senza contare le questioni, gravosissime, dei danni all’agricoltura (in particolare a settori vitali per la Toscana come la viticoltura) e degli incidenti stradali. Come ha spiegato ancora Remaschi, i danni all’agricoltura sono in aumento negli ultimi anni e “i danni da ungulati rappresentano ben l’88% di quelli liquidati”. Non solo gli indennizzi stanno diventando insostenibili per le casse regionali, ma per gli agricoltori il danno rimane. “In molti casi la perdita di prodotto – ha proseguito Remaschi – causa anche una perdita di mercato, data la minore produzione ottenuta, non solo in quell’annata ma anche nelle successive”. E sono sempre più frequenti gli incidenti sulle strade, gravi e mortali, dovuti all’attraversamento di ungulati. Almeno duecento l’anno scorso.
          Per questo la Regione propone una legge obiettivo, della durata di tre anni, che dovrà prevedere parametri misurabili, effettuare monitoraggi, predisporre un piano di interventi che, ha spiegato l’assessore, “stabilirà dove concentrare gli interventi di riduzione delle presenze, comprendendo quanto meno i vigneti, gli oliveti e i seminativi dove si registrano i danni”. Gli obiettivi sono attuare una riforma urgente della normativa regionale e la gestione diretta da parte della Regione, con la revisione delle aree vocate e non vocate alla presenza del cinghiale, la previsione di ulteriori modalità di prelievo per le zone problematiche, il controllo della fauna anche in assenza di danno conclamato, quando ci sia rischio per le coltivazioni. Per mitigare il problema del sovraffollamento anche in zone di divieto di caccia ”sarà prevista una metodologia di contenimento che dovrà essere gestita in maniera complessiva, senza lasciare zone dove le specie possano proliferare indisturbate”. Ultima questione, la gestione delle carni degli ungulati abbattuti. Remaschi propone la creazione di una filiera per la commercializzazione delle carni, molto richieste dal mercato.
          Riguardo agli ungulati “non possiamo non farci carico di un problema che le aziende agricole ci pongono, i dati parlano da soli”. Lo ha detto, oggi in Consiglio regionale, il presidente Enrico Rossi.
          “Questo aumento della popolazione degli ungulati è un problema anche per gli stessi boschi – ha aggiunto – un problema tale da modificare anche la natura dei luoghi. Siamo per il rispetto di tutti gli animali, e nel corso di questa legislatura lo dimostreremo, ma non ci si può sottrarre alla responsabilità di riportare in equilibrio una situazione che dall’equilibrio è sfuggita. Il mondo dell’agricoltura va tutelato. E con il mondo venatorio servono patti chiari e regole certe. Inoltre esistono problemi di sicurezza ed anche di protezione del paesaggio”.
          Dunque, ha concluso Rossi, “offro pieno sostegno alle parole dell’assessore Remaschi, e mi auguro che questa legge sia approvata: provvedere a questo tipo di riequilibrio è nostra responsabilità”.
          Ungulati: il dibattito e gli atti votati
          Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza un ordine del giorno, primo firmatario Leonardo Marras (Pd), che condivide gli obiettivi contenuti nella comunicazione dell’assessore all’agricoltura Marco Remaschi a proposito dell’emergenza ungulati e che chiede che la commissione competente sia coinvolta non solo nella definizione della nuova normativa ma anche nelle attività di monitoraggio. Hanno votato a favore i gruppi del Pd, della Lega Nord e di Forza Italia, mentre hanno espresso voto contrario i consiglieri dei gruppi M5S e Sì – Toscana a Sinistra. Respinto, invece, l’ordine del giorno presentato dalla consigliera Irene Galletti (M5S) che chiedeva di individuare modalità diverse e non cruente per risolvere l’emergenza degli ungulati.
          Proprio Irene Galletti, in apertura del dibattito consiliare, ha annunciato il voto contrario del suo gruppo, “pur trovandoci d’accordo su alcune parti della relazione dell’assessore Remaschi, a partire dal maggior sostegno agli agricoltori”. La consigliera ha spiegato che “il voto contrario nasce dalla nostra convinzione che la gestione degli ungulati può essere fatta anche in maniera non cruenta, come sostiene anche l’Ispra (l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale)”. Secondo Galletti, “si parla ora della necessità di un intervento tempestivo, quando la questione non è stata affrontata per anni ed è stata fatta precipitare fino a questo punto. La soluzione non può essere certo affidata ai cacciatori, che sono tra coloro che hanno causato il problema”.
          Anche per Paolo Sarti (Si – Toscana a Sinistra) “è contraddittorio affidare ai cacciatori la risoluzione del problema, c’è un conflitto di interessi”. “La Toscana ha uno dei calendari venatori più ampi di tutta Italia e ciò non è servito a contenere il sovrappopolamento – ha osservato Sarti -. Anche il voler mettere in piedi una filiera per le carni, e quindi una catena produttiva, presuppone che la materia prima ci sia anche per il futuro e dunque contrasta con la proclamata riduzione degli ungulati”.
          “Questa è un’emergenza – ha ricordato Stefano Scaramelli (Pd) -. Lo dicono i dati e lo ricordano i lamenti dei nostri agricoltori”. Secondo Scaramelli “una legge obiettivo specifica è lo strumento migliore e la posizione dell’assessore è estremamente equilibrata: non ci deve essere antitesi tra agricoltura e caccia, e la Regione deve fare da cerniera tra questi due mondi”. Necessario inoltre, ha aggiunto il consigliere, un monitoraggio sulla legge ogni anno per valutare l’efficacia degli interventi e apportare eventuali correttivi.
          Roberto Salvini (Lega Nord) si è detto “meravigliato che il mondo dei cacciatori sia additato come responsabile di questo sovrappopolamento”. “L’applicazione della legge non ha funzionato – ha commentato Salvini -. Negli Ambiti territoriali di caccia, che dovevano controllare il territorio, i rappresentanti dei cacciatori sono stati sempre in minoranza, quindi dare la colpa a loro è demagogico”. “Il fatto è che – ha aggiunto il consigliere – il 40% del nostro territorio è protetto; inoltre tra le specie protette ci sono proprio i caprioli. Dobbiamo spogliarci di un certo ambientalismo becero, la presenza di queste specie deve essere riequilibrata”. Per il consigliere è anche necessario non mettere un limite all’abbattimento, altrimenti non si risolve il problema vista la rapidità di riproduzione; positivo inoltre il fatto di creare una filiera per la vendita delle carni, ora acquistate all’estero, che può essere alimentata con il “surplus” di capi registrato ogni anno.
          “Dispiace che si parli più di attività venatoria che dei reali contenuti del problema, e cioè dei danni ingenti che gli ungulati provocano all’agricoltura e dei problemi che arrecano alla sicurezza dei cittadini”, ha detto Marco Niccolai (Pd) esprimendo apprezzamento per il percorso individuato dall’assessore Remaschi per superare l’emergenza. Niccolai ha giudicato positivamente l’indicazione di rafforzare le attività di prevenzione e “quella di pianificare con chiarezza le aree” per tornare ad “una situazione di compatibilità della presenza degli ungulati con l’ambiente e con l’agricoltura”.
          Ungulati, legge obiettivo, dal Pd pieno sostegno
          “Una legge obiettivo sulla gestione degli ungulati selvatici è la soluzione migliore per fronteggiare una vera e propria emergenza, dal Pd c’è piena condivisione e sostegno”. È l’opinione unanime dei consiglieri regionali Pd Leonardo Marras, Gianni Anselmi, Stefano Scaramelli, Marco Niccolai, espressa durante la seduta odierna dell’assemblea toscana, a margine dell’intervento dell’assessore all’agricoltura Marco Remaschi relativo all’emergenza ungulati.
          Riformare urgentemente la normativa regionale e i regolamenti venatori, mettere in campo come Regione Toscana azioni specifiche per la gestione del fenomeno e la mitigazione delle problematiche relative alle zone poste in divieto di caccia: sono i punti di una risoluzione Pd, presentata dal capogruppo Leonardo Marras e approvata dal Consiglio regionale, che ribadisce la condivisione del gruppo al percorso avviato da Remaschi verso una legge obiettivo specifica.
          “Apriamo una fase importante di contrasto al problema, da sostenere non soltanto insieme ai cacciatori, basata su controllo e prevenzione; positiva inoltre la massima collaborazione istituzionale messa in campo tra Regione, Ministero dell’Ambiente e Ministero delle Politiche agricole”, ha commentato Marras.
          “Sono convinto che quello sostenuto dall’assessore e da noi condiviso sia il metodo migliore per affrontare questo tema senza strumentalizzazioni. – ha precisato Anselmi, presidente Commissione Sviluppo rurale – Coniugare tutela della biodiversità, governo del patrimonio faunistico e delle conseguenze che questo ha sulla vita del territorio, sulle attività che ospita ma anche sulla sicurezza di chi lo abita, è il nostro obiettivo. Abbiamo cominciato a lavorare nel modo giusto per poter fronteggiare un fenomeno preoccupante e dalle cifre ormai impressionanti, con una normativa appropriata e equilibrata; offro il pieno supporto della commissione per portare avanti questo lavoro così importante e urgente”.
          “Lavoreremo a una normativa unica a livello regionale, con una puntuale applicazione dell’articolo 37 della legge 3/94, relativo al controllo della fauna selvatica, anche in funzione preventiva e con la possibilità di poteri sostitutivi da parte della regione; uno strumento che ci consentirà di dimezzare in tre anni il numero degli ungulati. – ha fatto presente Scaramelli – Non ci si può infatti limitare solamente ai rimborsi agli agricoltori ma essere capaci di anticipare il fenomeno: questo aspetto, messo in evidenza dall’assessore, è determinante per la riuscita dello strumento normativo. Monitorare anno per anno i risultati, per poter elaborare un confronto con la situazione di partenza e valutare eventuali elementi correttivi, è un altro punto fondamentale. Ora abbiamo finalmente intrapreso il giusto percorso per risolvere un fenomeno sempre più vicino alle aree rurali e sempre più problematico per la popolazione, penso a tante zone del senese”.
          “Daremo una risposta concreta a un problema che riguarda non solo la nostra agricoltura ma tutti i cittadini. – ha sostenuto Niccolai – Giusto, come ha sottolineato l’assessore Remaschi, che la nuova normativa preveda una definizione delle aree per la presenza (in ogni caso controllata) di ungulati distinguendo le varie vocazioni territoriali, ad esempio considerando che quando si tratta di aree dove si svolge un’attività agricola estensiva essa non è assolutamente compatibile. Necessario poi permettere la possibilità di attivare,da parte delle aziende agricole, l’articolo 37 della legge 3/94 in maniera preventiva e non solo in presenza di danni conclamati. Un aspetto da non dimenticare, nell’ottica di una effettiva semplificazione, è quello relativo alle procedure di rimborso per il risarcimento del danno e alla loro complessità e lunghezza, fattori che spesso mettono ancora più in difficoltà agricoltori già penalizzati”.
          Secondo Enrico Cantone (M5S) “è strano sentir denigrare la Toscana dicendo che il 60% del territorio è boschivo o che il 40% del territorio è protetto. Questi dati sono un fiore all’occhiello e non motivo di lamentela”. Cantone ha parlato di affermazioni “piene di ipocrisia, perché si parla di emergenza non dicendo che questa si è creata con la gestione del territorio e l’attività venatoria così come consentita fino ad oggi”. Per Cantone si dovrebbero invitare i cittadini “a moderare la velocità” sulle strade interessate all’alta presenza di ungulati e “prevedere metodi non cruenti per diminuire il loro numero”.
          Gianni Anselmi (Pd) ha sostenuto che “è sbagliato contrapporre i temi dell’ambiente e quelli della caccia. Siamo di fronte a un problema complesso e lo si deve affrontare con la complessità che richiede, così come fa il nostro ordine del giorno e il percorso individuato dall’assessore Remaschi”. Anselmi ha sottolineato che a fronte di un “quadro non ordinario, la soluzione non può che essere non ordinaria, anche se transitoria perché l’obiettivo deve essere quello di tornare a una corretta gestione del territorio”.
          Andrea Quartini (M5S) si è detto perplesso circa il fatto che “la politica continua a non essere lungimirante, lavorando solo in un contesto di gestione dell’emergenza”.
          Per il presidente della Giunta regionale Enrico Rossi, è necessario “trovare un equilibrio” per affrontare e risolvere il problema degli ungulati. “Il raddoppio della presenza di questi animali”, ha sottolineato, “è un problema per l’agricoltura e per la sicurezza dei cittadini, ma anche per gli stessi boschi, perché un’eccessiva presenza di ungulati provoca danni al territorio e al paesaggio”. Rossi ha ricordato che un equilibrio “dovrà essere trovato, con patti chiari e regole certe, anche con il mondo venatorio”.
          Nella sua replica l’assessore agricoltura Marco Remaschi ha sottolineato che “il problema rappresentato è reale” e che la proposta di una legge obiettivo della durata di tre anni “è la conferma che è vero che non si può procedere sempre sull’onda dell’emergenza”. A chi ha invocato metodi non cruenti, l’assessore ha risposto “con la semplice cattura degli animali in sovrannumero non si risolve il problema”. E ha aggiunto: “Avere il 60% del territorio ricoperto da boschi non è un limite, ma si deve riconoscere che questo favorisce il ripopolamento degli ungulati”. Rispetto al problema del foraggiamento, ha concluso, “ricordo che è vietato sull’intero territorio regionale, con l’eccezione del foraggiamento dissuasivo purché autorizzato dalle Province”.
          In sede di presentazione degli ordini del giorno collegati alla comunicazione dell’assessore, la consigliera Irene Galletti (M5S) ha confermato la contrarietà all’ordine del giorno proposto dal Pd e ha ribadito la necessità di eliminare completamente la pratica dei foraggiamenti e di affrontare il problema senza ricorrere a metodi cruenti.
          Secondo Leonardo Marras (Pd), che ha illustrato l’ordine del giorno della maggioranza, “la determinazione e l’equilibrio sono le due parole che dovremo tenere presenti per affrontare la soluzione del problema” e ha definito come “soluzione giusta, il complesso delle risposte individuate dall’assessore Remaschi”. Marras ha anche definito importante il nuovo rapporto instaurato con l’Ispra.
          Stefano Mugnai (Forza Italia) ha annunciato il voto favorevole del suo gruppo e di quello della Lega Nord all’ordine del giorno presentato dal Pd, “perché prende in carico la realtà dei fatti”. E ha aggiunto: “Quello degli ungulati è un problema grave e non vederlo lascerebbe spazio a soluzioni spontaneistiche che, invece, vanno evitate”.
          Paolo Sarti (Sì – Toscana a sinistra) ha sottolineato che “nessuno nega il problema e l’urgenza di una soluzione, ma questa poggia solo sull’attività venatoria. Su questo non siamo d’accordo e ci dispiace che nessuno abbia risposto circa il conflitto di interessi tra lasciare mano libera alla caccia e la necessità di prevedere una filiera per la commercializzazione delle carni della selvaggina abbattuta”.

          Emergenza ungulati, Forza Italia per intervento forte della Regione
          «Sull’ormai drammatico proliferare di ungulati nella nostra regione, finalmente assistiamo da parte della maggioranza al cambio di approccio che chiedevamo da anni. Per questo votiamo sì all’atto di indirizzo che oggi ci è sottoposto ma intendiamo vigilare per garantire la sua effettiva applicazione e traduzione in atti»: lo ha detto poco fa nell’aula del Consiglio regionale il il Capogruppo di Forza Italia Stefano Mugnai.
          Effettivamente, la presenza di ungulati – in particolare cinghiali, ma non solo – sul territorio regionale sta producendo effetti devastanti mettendo in pericolo, soprattutto in alcune zone, persone ed interi segmenti economici legati al settore agricolo: «Il problema – ha ricordato Mugnai – è stato evidenziato da Forza Italia più volte negli anni, poiché il fenomeno cresce in maniera geometrica. Finalmente la maggioranza inizia a prendere atto che una simile situazione non si risolve con le belle parole e i buoni propositi, ma che serve una presa in carico forte da parte della Regione, anche per scongiurare il rischio di eventuali soluzioni ‘spontanee’ da parte della popolazione costretta ormai a situazioni insostenibili. Vigileremo dunque affinché da parte dell’ente ci sia un’azione regionale decisa e incisiva, con l’opportuno coinvolgimento del mondo venatorio»
          Ars venandi est collectio documentorum, quibus scient homines ad opus suum deprehendere animalia non domestica cuiuscumque generis vi vel ingenio. (Fridericus II Imperator 1194-1250)

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          • helpcomputers
            ⭐⭐⭐
            • Dec 2009
            • 1649
            • ATC fi4
            • setter

            #6
            demagogia ed ipocrisia non hanno mai fine. Per risolvere il problema ungulati in particolare cinghiali e caprioli, basterebbe permettere ad ogni cacciatore di abbattere per tutta al durata del calendario le due specie, come già si fa per le altre specie stanziali; invece siccome tutto deve rendere pecunia: corsi, autorizzazioni, decreti, calendari differiti, finte selezioni ecc. ecc.
            Nessuna donna è mai riuscita a farmi battere il cuore quanto i miei cani in ferma su una Regina.

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            • nettuno56
              ⭐⭐⭐
              • Sep 2010
              • 1047
              • firenze
              • setter inglese

              #7
              Originariamente inviato da helpcomputers
              demagogia ed ipocrisia non hanno mai fine. Per risolvere il problema ungulati in particolare cinghiali e caprioli, basterebbe permettere ad ogni cacciatore di abbattere per tutta al durata del calendario le due specie, come già si fa per le altre specie stanziali; invece siccome tutto deve rendere pecunia: corsi, autorizzazioni, decreti, calendari differiti, finte selezioni ecc. ecc.
              la vedo come te
              sigpic Chi fa la posta alla Beccaccia è uno ....... [bi]Nato non fui,per lavorare come un ciuco, ma per seguitar cani e selvaggina

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              • Alessandro il cacciatore
                🥇🥇
                • Feb 2009
                • 20199
                • al centro della Toscana
                • Deutsch Kurzhaar

                #8
                Originariamente inviato da helpcomputers
                demagogia ed ipocrisia non hanno mai fine. Per risolvere il problema ungulati in particolare cinghiali e caprioli, basterebbe permettere ad ogni cacciatore di abbattere per tutta al durata del calendario le due specie, come già si fa per le altre specie stanziali; invece siccome tutto deve rendere pecunia: corsi, autorizzazioni, decreti, calendari differiti, finte selezioni ecc. ecc.
                Originariamente inviato da nettuno56
                la vedo come te
                Help, per il cinghiale piu' o meno e' gia' cosi.
                Ars venandi est collectio documentorum, quibus scient homines ad opus suum deprehendere animalia non domestica cuiuscumque generis vi vel ingenio. (Fridericus II Imperator 1194-1250)

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                • gamma2
                  ⭐⭐⭐
                  • Mar 2010
                  • 1807
                  • toscana-prov. PI

                  #9
                  Originariamente inviato da helpcomputers
                  demagogia ed ipocrisia non hanno mai fine. Per risolvere il problema ungulati in particolare cinghiali e caprioli, basterebbe permettere ad ogni cacciatore di abbattere per tutta al durata del calendario le due specie, come già si fa per le altre specie stanziali; invece siccome tutto deve rendere pecunia: corsi, autorizzazioni, decreti, calendari differiti, finte selezioni ecc. ecc.
                  Hai ragione perfettamente. Visto poi che per qualche esponente politico i cacciatori sono una delle cause del sovranumero di suddetti selvatici che ci pensino loro a risolvere il problema. SENZA l'aiuto dei cacciatori ovviamente.
                  Mi chiedo se i nostri politici hanno mai visto i danni causati dai selvatici all'agricoltura.

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